Quotidianosanità.it - 11 dicembre 2013
E' quanto emerge dal progetto Amphora, finanziato dalla Commissione europea. Il calo è dovuto in gran parte alla diminuzione del consumo di vino. Lo studio ha anche evidenziato che le variabili socio economiche e demografiche svolgono un ruolo fondamentale nell’indirizzare i mutamenti del bere.

11 DIC - Sono le variabili socio-economiche, culturali e demografiche ad influire maggiormente sui mutamenti del consumo di alcol, ancor più delle politiche. E’ quanto emerge dal progetto Amphora, finanziato dalla Commissione europea dal 2008 al 2013, che ha studiato i modelli di comportamento e le politiche alcologiche attuate nei paesi dell’UE. Lo scopo: fornire nuove evidenze sul consumo di alcol e sui danni alcol-correlati, diffondere informazioni sui rischi per la salute e dare indicazioni utili a implementare politiche ed interventi efficaci. I dati mostrano però anche un riscontro assai positivo: in Italia negli ultimi 30 anni il consumo di alcolici è calato del 65%.

Corriere.it   05/12/2013
FIRENZE - L'Europa è la regione del mondo con il più alto livello di consumo di alcol pro-capite, più del doppio della media mondiale. È quanto emerge dai risultati del progetto 'Amphora' (Alcohol Public Health Research Alliance), finanziato dalla commissione europea, al quale ha partecipato l'agenzia regionale di sanità della Toscana (Ars). Per quanto riguarda l'Italia, lo studio ha confermato che negli ultimi 40 anni il consumo si è ridotto sensibilmente: tra il 1973 e il 2009 è crollato del 65%.

Ansa.it - 05/12/2013
Ma nel Mediterraneo in 40 anni è diminuito

(ANSA) - FIRENZE, 05 DIC - L'Europa è la regione del mondo con il più alto livello di consumo di alcol pro-capite, più del doppio della media mondiale. È quanto emerge dai risultati del progetto 'Amphora' (Alcohol Public Health Research Alliance), finanziato dalla commissione europea, al quale ha partecipato l'agenzia regionale di sanità della Toscana (Ars). "Negli ultimi 10 anni il consumo di alcol è rimasto sostanzialmente stabile in Europa - spiega una nota diffusa dall'Ars -, ma rimane prioritaria la necessità di ridurre i problemi alcol-correlati nella popolazione".

SOLE 24 ORE SANITA TOSCANA 5 dicembre 2013 pag. 2
Studio sulle principali cause di decesso per entrambi i sessi
Negli uomini più casi di infarto, scompenso cardiaco e ictus cerebrale

Vi sono molte patologie che presentano differenze tra uomini e donne ma l'osteoporosi e le malattie cardiovascolari sono un paradigma della medicina di genere, due esempi lampanti di come le malattie colpiscano in maniera diversa uomini e donne. Lo conferma anche lo Studio dell'Agenzia regionale di sanità che ha evidenziato gruppi di patologie e ha elaborato uno specifico capitolo dedicato ai problemi di salute.

SOLE 24 ORE SANITA TOSCANA 5 dicembre 2013 pag. 2
La scelta riproduttiva arriva in ritardo

La lettura dei dati sulla salute riproduttiva in un'ottica di genere significa partire dal significato che per una donna la scelta riproduttiva e la possibilità di realizzarla o l'impossibilità di farlo mette in evidenza le barriere per l'espressione di questo desiderio, individua gli aspetti sociali, e ricerca le ricadute di salute anche nel futuro.

SOLE 24 ORE SANITA TOSCANA 5 dicembre 2013  pag. 2
Meno fumo, alcol e alimentazione più corretta, ma poco movimento
Le giovani hanno anche un'istruzione maggiore - I figli riducono l'occupazione

Le diversità di genere sono evidenti fin dal profilo demografico toscano. Il genere rappresenta una variabile cruciale per comprendere gli aspetti legati a istruzione, lavoro e autonomia economica. Nel 2011, in Toscana, l'incidenza delle giovani donne con titolo di studio universitario ha raggiunto il 13%, contro il 6% degli uomini coetanei, mentre oltre i 30 anni di età le differenze si stemperano. Cicli biologici naturali, quali l'esperienza dell a maternità, e aspetti socioculturali delineano nella donna ruoli spesso mal conciliabili con la crescita professionale.