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Il verde urbano incide sulla salute? In Toscana uno studio stima i decessi evitabili in città

Data pubblicazione: 03 Novembre 2025

Aumentare gli spazi verdi nelle nostre città può davvero salvare delle vite? Il nuovo studio condotto nell’area metropolitana di Firenze, realizzato da ARS Toscana insieme all’Università di Firenze e alla Fondazione per il Futuro delle Città, ha provato a quantificare per la prima volta, su scala locale, l’impatto della presenza di spazi verdi sulla salute dei cittadini e ha stimato il numero di decessi che potrebbero essere evitati rendendo le città più “verdi”.

Perché il verde urbano è fondamentale

Oggi oltre il 70% degli europei vive in città, con conseguenze importanti sulla salute e sulla qualità della vita. Parchi, alberi e giardini non sono solo elementi estetici: la vegetazione contribuisce a ridurre l’inquinamento atmosferico, abbassare le temperature nelle aree urbane più calde, limitare il rumore e favorire attività fisica e socialità, contribuendo così alla riduzione di disturbi respiratori, malattie e obesità. Numerosi studi indicano anche benefici sulla salute mentale, con riduzioni di stress, ansia e depressione.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda che ogni persona abbia a disposizione almeno 0,5 ettari di area verde entro 300 metri da casa.

Com’è stato organizzato e condotto lo studio nell’area fiorentina

Area di studio

L’analisi ha riguardato gli 8 comuni dell’area metropolitana di Firenze (Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Firenze, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa), per un totale di 452 km² e oltre 3mila sezioni censuarie.

Dati utilizzati

Esposizione al verde urbano
Il livello di verde è stato misurato utilizzando il Normalized Difference Vegetation Index (NDVI), un indicatore che riflette la densità della vegetazione. L’NDVI è un indice che varia tra -1 e +1:
  • valori negativi di NDVI corrispondono generalmente all’acqua;
  • valori prossimi allo zero (da -0,1 a 0,1 circa) corrispondono a zone urbanizzate o aride con roccia, sabbia o neve;
  • valori positivi e bassi rappresentano piccoli arbusti e pascoli (tra 0,2 e 0,4)
  • valori più elevati (circa da 0,6 a 1) indicano coperture verdi più dense, come foreste o boschi.

Sono stati poi stimati i decessi evitabili nei residenti over 35, considerando vari scenari di incremento delle aree verdi e tenendo conto anche delle differenze socio-economiche tra le zone.

Deprivazione socio-economica

È stata stimata utilizzando l’indice di deprivazione nazionale, una misura multidimensionale che cattura lo svantaggio nell'accesso sia alle risorse sociali che materiali tra i residenti. Viene calcolato a livello di sezione di censimento, combinando cinque dimensioni:

  • basso livello di istruzione
  • disoccupazione
  • abitare in affitto
  • vivere in una casa sovraffollata
  • appartenere a una famiglia monoparentale
Mortalità

I dati sulla mortalità per tutte le cause, suddivisi per età (in classi quinquennali) e sesso, sono stati ottenuti dal sito ISTAT per gli anni 2011 e 2021.

Per stimare i decessi nelle singole sezioni di censimento nel 2021, i valori comunali sono stati ripartiti in base alla composizione per età e sesso della popolazione residente in ciascuna sezione. Inoltre, è stata considerata la maggiore mortalità attesa nelle aree più svantaggiate dal punto di vista socio-economico, applicando rischi relativi specifici derivati dalla letteratura scientifica.

Analisi dei dati e scenari ipotizzati

Lo studio è stato condotto utilizzando un approccio epidemiologico di Health Impact Assessment, che permette di stimare il numero di decessi evitabili associati a un aumento delle aree verdi.

La stima si basa su funzioni concentrazione-risposta ricavate dalla letteratura scientifica. In particolare, è stata realizzata una meta-analisi bayesiana a effetti casuali sui risultati di 9 studi inclusi nella revisione sistematica di Rojas-Rueda et al. (2019). [1] Rojas-Rueda D, Nieuwenhuijsen MJ, Gascon M, Perez-Leon D, Mudu P. Green spaces and mortality: a systematic review and meta-analysis of cohort studies. Lancet Planet Health. 2019 Nov;3(11):e469-e477. doi: 10.1016/S2542-5196(19)30215-3.

Sono stati valutati diversi scenari di incremento del verde urbano:

  • raggiungimento di valori minimi di NDVI pari a 0,5 e 0,7
  • aumento dell'NDVI di 0,1 unità e del 20%
  • raggiungimento dello standard OMS, che prevede almeno il 25% di area verde entro 300 metri dalle abitazioni

Per quest’ultimo scenario, il valore del 25% di copertura verde (espresso in %GA) è stato convertito in NDVI tramite un modello additivo generalizzato (GAM), per ottenere la soglia equivalente da utilizzare nell’analisi.

Oltre ai decessi evitabili (Attributable Deaths, AD), sono state calcolate due misure relative utili al confronto tra aree:

  • il tasso di comunità attribuibile (Attributable Community Rate, ACR), che esprime la quota di decessi evitabili sulla popolazione;
  • la frazione attribuibile di popolazione (Population Attributable Fraction, PAF), che indica la proporzione di decessi evitabili rispetto al totale dei decessi osservati.

Risultati dello studio: distribuzioni dei decessi e del verde urbano

Lo studio mostra che un maggiore accesso a spazi verdi potrebbe evitare ogni anno un numero significativo di decessi nella popolazione metropolitana fiorentina. Ma mostriamo con ordine i dati a disposizione.  

La Figura 1 mostra l’area in studio e la popolazione residente al 2021, per sezione di censimento.

La Figura 2 mostra, per ogni sezione di censimento, il numero di decessi tra i residenti over 35 (mappa a sinistra) e il livello medio di esposizione al verde nel 2015 (mappa a destra).

 fig2 news studio verde urbano

I risultati, sulla base dei vari scenari di potenziamento delle aree verdi, possono essere stimati in sintesi nella Tabella 1, qui di seguito riportata.  

Scenario

Decessi evitabili

  Raggiungimento di un livello minimo di verde (NDVI ≥ 0,5)

  335

  Aumento di verde molto significativo (NDVI ≥ 0,7)

  830

  Aumento dell’indice NDVI di 0,1

  305

  Aumento del 20% del verde

  248

  Raggiungimento dello standard OMS (25% verde entro 300 metri)

   54

Limiti e punti di forza dello studio: considerazioni finali

Lo studio conferma che vivere in città con più verde può contribuire a ridurre il numero di morti e migliorare la salute dei cittadini. I risultati mostrano quali zone dell’area fiorentina potrebbero trarre maggior beneficio da nuovi parchi, alberi e spazi verdi.

Lo studio presenta alcuni limiti: innanzitutto la stima dell’effetto del verde sulla salute deriva da studi scientifici internazionali e potrebbe non riflettere in modo perfetto la situazione locale. Inoltre, i dati sulla mortalità non erano disponibili nel dettaglio per ogni singola sezione di censimento, e l’indicatore usato misura la presenza di vegetazione ma non tiene conto di quanto sia effettivamente accessibile ai cittadini. Tuttavia, il metodo utilizzato è solido e potrebbe essere applicato anche in altre aree e in futuro anche a livello regionale.

I prossimi passi prevedono di studiare anche altri aspetti della salute, come malattie respiratorie e cardiache, salute mentale e perfino i costi sanitari. L’obiettivo è fornire ai decisori informazioni utili per progettare città più verdi e più sane, a beneficio di tutta la comunità.

Lo studio è stato presentato a convegni nazionali e internazionali ed è in corso di pubblicazione su una rivista scientifica indicizzata.


 Autori dello studio e riferimenti

  • Daniela Nuvolone: ARS Toscana, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Michela Baccini, Giorgia Burbui: DISIA, Università di Firenze
  • Gherardo Chirici, Costanza Borghi: DAGRI, Università di Firenze
  • Stefano Mancuso: Fondazione per il Futuro delle Città