Articoli e documenti rilevanti per le infezioni sessualmente trasmissibili
Infezioni sessualmente trasmissibili - generale e HIV
WHO. Implementing Comprehensive HIV/STI Programmes with Sex Workers: Practical Approaches from Collaborative Interventions (ottobre 2013)
Il rapporto indica raccomandazioni per prevenire e trattare l’HIV e le altre infezioni sessualmente trasmissibili (IST) nei sex workers (lavoratori del sesso). È frutto della collaborazione tra Organizzazione mondiale della sanità (OMS), United Nations Population Fund (UNFPA), il Joint United Nations Programme on HIV/AIDS (UNAIDS), il Network of Sex Work Projects (NSWP) e la Banca mondiale (BM).

WHO. Laboratory diagnosis of sexually transmitted infections, including human immunodeficiency virus (2013)
Il report riporta le strategie di sanità pubblica per la prevenzione e il controllo delle IST, che comprendono la promozione di comportamenti sessuali più sicuri e il ricorso a test diagnostici efficaci.

WHO. Global strategy for the prevention and control of sexually transmitted infections: 2006 - 2015. Breaking the chain of transmission
(2007)
Il documento delinea la strategia globale di prevenzione delle MTS.

ECDC. Annual epidemiological report 2014 - sexually transmitted infections, including HIV and blood-borne viruses. Stockholm: ECDC; 2015
Per consentire una pubblicazione più puntuale, l'edizione 2014 del Rapporto epidemiologico annuale dell'ECDC viene pubblicato separando i differenti gruppi di malattie. Questo rapporto presenta la situazione epidemiologica - con riferimento all'anno 2012 - delle infezioni a trasmissione sessuale, inclusi HIV e i virus trasmessi via sangue: chlamydia trachomatis, gonorrea, epatite B, epatite C, HIV/AIDS, sifilide.

ECDC. Sexually transmitted infections in Europe 2013. Stockholm: ECDC; 2015
Il report 2015 descrive le caratteristiche epidemiologiche e l’andamento negli anni 2004-2013 delle principali IST attualmente sotto sorveglianza dell'UE (Chlamydia trachomatis, gonorrea, sifilide, sifilide congenita e linfogranuloma venereo). La loro diffusione nella popolazione europea mostra, ancora una volta, l’alta prevalenza dell’infezione da Chlamydia trachomatis: 384.555 casi nel 2013 (182 notifiche per 100mila residenti), seguita dalla gonorrea con 52.995 casi e un tasso di notifica complessivo di 16,9 per 100mila abitanti. Seguono: la sifilide con 22.237 casi di (5,4 notifiche per 100mila); la sifilide congenita (64 casi nel 2013), registrata soprattutto in Bulgaria e dalla Polonia; il linfogranuloma venereo con 1.043 casi. Il rapporto mette in evidenza la forte disomogeneità nei sistemi di sorveglianza utilizzati: mentre alcuni Paesi vedono gli screening per alcune delle IST inseriti nei normali programmi di prevenzione, altri non adottano questa modalità, con conseguente sottostima del fenomeno e mancato controllo della trasmissione di infezioni.

ECDC. A comprehensive approach to HIV/STI prevention in the context of sexual health in the EU/EEA
Il rapporto sottolinea i benefici di un approccio alla prevenzione che sia più aperto, che integri la programmazione per il controllo di HIV e Infezioni sessualmente trasmissibili (IST) in Europa all'interno delle più ampie strategie di sanità pubblica.

Infezioni sessualmente trasmesse osservate in una coorte di prostitute straniere a Palermo (articolo scientifico, 2013)
Obiettivo. Valutare la prevalenza di infezioni sessualmente trasmissibili (HIV, HBV, HCV, Treponema pallidum) in una coorte di prostitute straniere osservate a Palermo dal 1999 al 2008. Materiali e metodi. Studio osservazionale prospettico condotto su 239 prostitute straniere di età compresa tra 18 e 36 anni, provenienti da Nigeria, Ucraina, Romania e Bulgaria. Risultati. Complessivamente, la diagnosi di IST è stata posta in 17 donne, pari al 7,1% della popolazione oggetto dello studio. In 14 casi è stata posta diagnosi di infezione isolata: HIV in 5 casi, HBV e LUE in 4 casi, HCV in 1 caso. Nelle rimanenti 3 donne è stata posta diagnosi di co-infezione da HIV/HBV, HIV/HCV, HIV/LUE. Conclusioni. I risultati di questo studio mettono in forte evidenza una significativa morbilità di questa specifica popolazione e, di conseguenza, la necessità di avviare al più presto specifici programmi di intervento che possano garantire la salute di queste donne e abbattere le barriere linguistiche e culturali che rendono difficile l’accesso e la fruibilità delle strutture sanitarie.

Clamidia, gonorrea, sifilide, linfogranuloma venereo
ECDC. Annual epidemiological report 2014 - sexually transmitted infections, including HIV and blood-borne viruses (Stockholm: ECDC; 2015)
Per consentire una pubblicazione più puntuale, l'edizione 2014 del Rapporto epidemiologico annuale dell'ECDC viene pubblicato separando i differenti gruppi di malattie. Questo rapporto presenta la situazione epidemiologica - con riferimento all'anno 2012 - delle infezioni a trasmissione sessuale, inclusi HIV e i virus trasmessi via sangue: chlamydia trachomatis, gonorrea, epatite B, epatite C, HIV/AIDS, sifilide.

ECDC. Sexually transmitted infections in Europe 2012
Il report dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), che coordina la sorveglianza delle IST in 30 paesi dell’Unione europea e dello spazio economico europeo (UE/SEE), contiene i dati relativi alla sorveglianza per il 2012

Notiziario dell'ISS. Le infezioni sessualmnte trasmesse: i dati dei due sistemi di sorveglianza sentinella attivi in Italia
Sono 96.752 i nuovi casi di infezioni sessualmente trasmesse (IST) registrati tra il 1° gennaio 1991 e il 31 dicembre 2012 dal sistema di sorveglianza italiano basato su centri clinici specializzati e laboratori di microbiologia, coordinato dall’Istituto superiore di sanità.

Development status and future prospects for a vaccine against Chlamydia trachomatis infection
. (articolo scientifico, marzo 2014)
L'articolo riporta i più recenti risultati avvenuti nel campo della ricerca di laboratorio,  dove la messa a punto di un vaccino contro la clamidia sta iniziando a dare i primi risultati.

WHO. Factsheet n. 110: Sexually transmitted infections (aggiornamento novembre 2013)
Riporta dati aggiornati sulle infezioni sessuali più diffuse, la diffusione delle MTS nel mondo, le conseguenze più importanti sulla salute.

WHO. Global incidence and prevalence of selected curable sexually transmitted infections (2012)
Il report presenta i dati globali e su base regionale delle 4 MTS più diffuse negli adulti fra i 15 ed i 49 anni: clamidia, gonorrea, sifilide, trichomonas vaginalis

ECDC. Chlamydia control in Europe: literature review (2014)
Questo report raccoglie letteratura sulla prevalenza dell'infezione da clamidia e sulle complicanze da essa provocate all'apparato riproduttivo. Nel report sono anche disponibili alcuni dati su efficacia e costo-efficacia degli interventi di screening relativi alla clamidia.

ECDC. Sexually transmitted infections laboratory diagnostics in Europe 2013
Il rapporto raccoglie informazioni sulle diagnosi di laboratorio della gonorrea, chlamydia e sifilide nell'Unione europea. L'indagine è stata sviluppata nel 2011 in 24 paesi europei.

ECDC. Sexually transmitted infections in Europe 2012
L’obiettivo del documento è descrivere i trend e le principali caratteristiche epidemiologiche delle cinque infezioni sessualmente trasmesse (infezione da Chlamydia trachomatis, gonorrea, sifilide, sifilide congenita e linfogranuloma venereo) monitorate nell’ambito della sorveglianza europea.

ECDC. Chlamydia control in Europe – a survey of Member States 2012
Chlamydia trachomatis (clamidia) provoca l'infezione batterica sessualmente trasmessa più comune trasmesse (STI) in Europa, che colpisce soprattutto i giovani adulti eterosessuali. Il rapporto presenta la seconda indagine ECDC, effettuata nel 2012 per descrivere le attività di prevenzione e controllo della clamidia.

ECDC. Sexually transmitted infections in Europe 2011
Il report raccoglie 20 anni di dati di sorveglianza, con un focus special per il 2011. Analizza i trend e le caratteristiche epidemiologiche delle 5 MTS sorvegliate dall'UE: sifilide, sifilide congenita, gonorrea, clamidia e linfogranuloma venereo.

Epatite
L'Organizzazione mondiale della sanità ha preparato una scheda-dati per i quattro tipi di virus con info sulla distribuzione geografica del virus, la trasmissione, i sintomi, i soggetti a rischio, diagnosi e screening, trattamenti e prevenzione.
WHO. Factsheet n. 328: Epatite A (aggiornamento giugno 2014)
WHO. Factsheet n. 204: Epatite B (aggiornamento marzo 2015)
WHO. Factsheet n. 164: Epatite C (aggiornamento aprile 2014)
WHO. Factsheet n. 280: Epatite E (aggiornamento giugno 2014)

WHO. Guidelines for the prevention, care and treatment of persons with chronic hepatitis B infection (2015)
Questa linea guida promuove l'uso di test diagnostici semplici e non invasivi per valutare lo stadio della malattia epatica, identificare i pazienti che necessitano un trattamento e assegnare priorità di trattamento a quelli con malattia epatica più avanzata e a più alto rischio di mortalità. Per trattare la malattia è raccomandato l'uso di due farmaci sicuri ed altamente efficaci, tenofovir o entecavir. E' inoltre raccomandato un monitoraggio regolare utilizzando semplici test per la diagnosi precoce del cancro del fegato, per valutare se il trattamento stia funzionando, e se possa essere interrotto. La linea guida considera anche le esigenze di popolazioni specifiche, come le persone co-infette dall’HIV, così come i bambini, gli adolescenti e le donne in gravidanza.
 
WHO. Guidelines for the screening, care and treatment of persons with hepatitis C infection (2014)
Questa linea guida dell'OMS sull'infezione da virus HCV, pubblicata in aprile 2014, si articola in 9 raccomandazioni, che includono vari aspetti: dall'indicazione di incrementare il numero di persone soggette a screening, ai suggerimenti su come ridurre i danni al fegato e su quali trattamenti utilizzare in base ai diversi casi. Il documento puntualizza come l'infezione da HCV si differenzi da altre infezioni virali croniche (in particolare dall’infezione da HIV) perché può essere curata con un trattamento. Le linee guida contengono raccomandazioni per tutti i farmaci approvati fino a dicembre 2013, ma saranno aggiornate periodicamente.

WHO. Global policy report on the prevention and control of viral hepatitis 2013
Delinea le politiche e i programmi di prevenzione e controllo messi in atto dai 135 stati membri che hanno risposto al sondaggio. L’analisi, oltre ad offrire una panoramica sull’esistente, rappresenta il punto di partenza dal quale muovere l’adozione delle raccomandazioni previste dall’OMS che si sviluppano su 4 azioni principali: sensibilizzazione, partnership e mobilitazione delle risorse; politiche e dati basati su prove d’efficacia per azione; prevenzione della trasmissione; screening, cura e trattamento.

ECDC. Annual epidemiological report 2014 - sexually transmitted infections, including HIV and blood-borne viruses (Stockholm: ECDC; 2015)
Per consentire una pubblicazione più puntuale, l'edizione 2014 del Rapporto epidemiologico annuale dell'ECDC viene pubblicato separando i differenti gruppi di malattie. Questo rapporto presenta la situazione epidemiologica - con riferimento all'anno 2012 - delle infezioni a trasmissione sessuale, inclusi HIV e i virus trasmessi via sangue: chlamydia trachomatis, gonorrea, epatite B, epatite C, HIV/AIDS, sifilide.

ECDC. Hepatitis B and C surveillance in Europe 2012 (Stockholm: ECDC; 2014)
Questo è il secondo rapporto dell'ECDC sulla sorveglianza delle infezioni da virus B e C. Descrive le caratteristiche epidemiologiche di base ed i trend di entrambe le malattie nei paesi dell'Unione europea e dell'Area economica europea (EU/EEA) nel 2012. I dati raccolti riguardano sia le infezioni acute che quelle croniche.

The State of Hepatitis B and C in the Mediterranean and Balkan Countries: Report from a Summit Conference L'articolo riporta i dati principali sulla diffusione dell'epatite da virus B e C nei paesi del Mediterraneo e dei Balcani.

L’arrivo dei nuovi farmaci anti-Hcv: gestire un problema complesso - approfondimento CNESPS-ISS (luglio 2014)
I nuovi farmaci anti-Hcv saranno commercializzati in Italia a partire dal 2014. Sulla base dei dati clinici disponibili, si tratta di farmaci di elevata efficacia: le prospettive sono quelle di eliminare i danni provocati dal virus C (cirrosi epatica e tumore del fegato) oltre che di bloccare la progressione della malattia, con una notevole riduzione anche dei trapianti di fegato.  La difficoltà è rappresentata dall'elevato costo di questi trattamenti.


I siti web di riferimento


Ultimo aggiornamento: aprile 2015
immagine linee guida OMS per epatite BARS NEWS - 02/04/2015
L’Organizzazione mondiale di sanità (OMS) ha recentemente pubblicato le prime linee guida per la prevenzione, la cura e il trattamento delle persone con infezione cronica da epatite B, per integrare quelle relative all’epatite C pubblicate nel 2014. L’obiettivo primario di queste linee guida è quello di fornire evidenze chiare in merito alla scelta dei farmaci da utilizzare e ai criteri per individuare i pazienti a cui somministrarli, in particolare nei paesi a basso e medio reddito, in cui le risorse sono limitate. Le linee guida considerano anche le esigenze di popolazioni specifiche, come le persone co-infette dall’HIV, i bambini, gli adolescenti e le donne in gravidanza.

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Ogni anno, nel mondo, vi sono 340 milioni di nuovi casi di Infezioni sessualmente trasmesse (IST). Le forme più conosciute sono l’infezione da Chlamydia trachomatis, da Neisseria Gonorrhoea, dovuta al batterio Treponema pallidum (sifilide) e le forme virali come quella dovuta all’Herpes virus di tipo II (Herpes genitale), l’infezione da Human Papilloma virus (HPV) quella da Hepatitis B virus (HBV) e da Human immunodeficiency virus (HIV).

Ciò che spesso viene sottovalutato è che un numero sempre più elevato di IST si registra nella popolazione giovanile. In Europa quasi il 70% delle infezioni da Chlamydia è riportato nei giovani di età compresa fra i 15 e i 24 anni, così come il 37% delle infezioni da N. Gonorrhoea. A queste seguono l’infezione da HBV con circa il 15% delle infezioni contratte prima dei 25 anni, il 14% dei casi di sifilide nella fascia di età compresa fra i 15 e i 25 anni e l’11% dei casi di HIV.
Nonostante le IST siano molto diffuse fra i giovani, la loro conoscenza in questa fascia di età è molto scarsa.

In Italia, secondo quanto pubblicato dal Centro Studi Investimenti Sociali (CENSIS) nel rapporto Conoscenza e prevenzione del Papilloma virus e delle patologie sessualmente trasmesse tra i giovani in Italia, svolto su un campione rappresentativo di giovani italiani di età compresa fra i 12 e i 24 anni, soltanto il 15,3% si considera molto informato su questo tema.
Anche se il 43% dichiara di aver avuto rapporti sessuali completi, la distinzione fra metodi contraccettivi e metodi di prevenzione dalle IST non appare del tutto chiara. Il 70,7% indica il profilattico come metodo per prevenire le infezioni ma il 17,6% vi colloca erroneamente anche la pillola anticoncezionale così come il coito interrotto (13,2%) e la pillola del giorno dopo (3,4%). Tutti sembrano aver sentito parlare di IST ma andando ad approfondire la loro conoscenza, quasi la totalità menziona l’AIDS (89,6%). Soltanto il 23,1% conosce la sifilide, 15,6% l’HPV e circa il 12% menziona la gonorrea, le epatiti e l’herpes genitale. Soltanto il 6,2% conosce la Chlamydia

I dati Toscani provenienti dallo studio EDIT 2015 confermano i risultati dello studio nazionale e sottolineano la necessità di attivare campagne d’informazione efficaci rivolte soprattutto alla popolazione giovanile.
Il 41,6% dei ragazzi di età compresa fra i 14 e i 19 anni ha già avuto un rapporto sessuale completo ma soltanto il 56,3% utilizza il profilattico (l’uso del profilattico si è ridotto di 9 punti percentuali nel corso degli ultimi 7 anni). I ragazzi, quindi, non sembrano “temere” le IST e questo risulta ancora più vero all’aumentare dell’età e soprattutto nel genere femminile dove, fra le diciannovenni, solo il 34,6% dichiara di usare il profilattico. Anche in Toscana il 94,6% dei ragazzi si dichiara informato sulle IST ma, chiedendo loro di indicare le vie di trasmissione, le risposte mostrano la presenza di pregiudizi e imprecisioni che hanno dominato l’informazione in anni passati (Tabella 1). Infatti, anche se il’89,2% ritiene il mancato uso del profilattico come la principale modalità di trasmissione, il 34,2% vede la convivenza come un fattore di rischio così come il bacio (16,8%) o, addirittura, la donazione di sangue (33,4%).

Tabella 1 - Modalità di trasmissione (%)* delle IST secondo i ragazzi toscani di età compresa fra i 14-19anni (EDIT, 2015)

Modalità di trasmissione delle IST

Sì (%)

Vivere con una persona affetta da questo tipo di malattie

34,2

L’uso comune di piatti, posate e bicchieri

13,4

Rapporto sessuale senza l’uso profilattico

89,2

Rapporti orali con eiaculazione

39,9

Donare il proprio sangue

33,4

Scambiarsi abiti e biancheria intima

17,4

Rapporto sessuale con l’uso del profilattico

4,4

Baciarsi

16,8

Abbracciarsi

1,2

* Analisi a risposta multipla




Età

Sesso

Utilizzo di metodi contraccettivi

<=14

15

16

17

18

>=19

Maschi

Nessun anticoncezionale

17,7

14,6

14,6

13,8

10,8

17,2

Profilattico

78,7

72,8

75,1

70,9

63,4

62,6

Pillola anticoncezionale

20,4

19,0

17,7

17,4

27,9

22,5

Coito interrotto

5,9

10,0

8,5

9,2

11,7

13,0

Altro

2,9

7,6

5,4

3,6

4,1

5,9

Femmine

Nessun anticoncezionale

14,9

11,1

13,1

16,9

15,0

22,0

Profilattico

74,3

73,1

57,4

53,1

51,2

33,3

Pillola anticoncezionale

11,9

11,4

18,0

30,8

28,6

38,4

Coito interrotto

7,4

12,1

14,7

10,4

13,7

15,3

Altro

0,0

7,5

9,5

2,7

4,1

6,9

Totale

Nessun anticoncezionale

16,8

13,0

13,9

15,3

13,0

19,5

Profilattico

77,3

73,0

66,8

62,1

57,0

48,4

Pillola anticoncezionale

17,7

15,5

17,9

24,0

28,2

30,2

Coito interrotto

6,4

11,0

11,4

9,8

12,7

14,1

Altro

2,0

7,6

7,3

3,2

4,1

6,4

Due sono le procedure in corso:

1) Avviso pubblico di procedura di valutazione comparativa per conferire tre incarichi individuali di collaborazione  per realizzare interviste nell’ambito del progetto “Prosecuzione e completa realizzazione di progettualità del Piano regionale di prevenzione (PRP)”. (CUP D55B18004180003)

Scadenza per presentare le domande: 18 febbraio 2019
Scarica avviso e lo schema di domanda

immagine linee guida OMS su epatite CARS SEGNALA - 28/04/2014
L’Organizzazione mondiale di sanità (OMS) ha recentemente pubblicato le linee guida sull’epatite C, un’infezione cronica di cui soffrono 130-150 milioni di persone nel mondo e che causa 350-500 mila morti all’anno. Con questa nuova guida l’OMS intende fornire a tutti i Paesi, ed in particolare a quelli a basso-medio reddito, un valido supporto per migliorare screening, cura e trattamento di questa malattia, così da ridurre in tutto il mondo le morti per cirrosi e cancro al fegato.

immagine epatite  ARS NEWS - 12/03/2014
E’ stato pubblicato sul portale di Epicentro il nuovo report aziendale della ASL 10 di Firenze Epatite virale acuta. Il rapporto, oltre a dare una panoramica sulla diffusione nazionale e internazionale delle epatiti virali, riporta informazioni puntuali sulle notifiche avvenute nell’area fiorentina tra gennaio 2000 e settembre 2013: sono 426 i casi di epatite A notificati, 276 i casi di epatite B e 90 quelli di epatite C, con un maggior interessamento del genere maschile, di nazionalità italiana, di età superiore ai 25 anni.