2013 07 28 giornata epatitixteleARS NEWS - 26/07/2013
L’epatite è in tutto il mondo un’emergenza sanitaria in gran parte sconosciuta. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), nel corso della sua ultima Assemblea generale del 2010, ha pertanto proclamato per il 28 luglio la Giornata mondiale dell’epatite con l’obiettivo di diffondere informazioni su questo argomento. Il tema dominante continua ad essere anche per il 2013: “Questa è l’epatite. Conoscila. Affrontala”. 

immagine World Hepatitis Day 2014ARS NEWS - 28/07/2014
Nel mondo ogni anno muoiono di epatite quasi 1,5 milioni di persone: lo stesso numero che per l’HIV/AIDS. L’epatite è l’ottavo “grande killer” fra le malattie – è la principale causa di cancro al fegato - eppure viene troppo spesso trascurata e sottovalutata: per questo motivo dal 2010 l’Organizzazione mondiale di sanità (OMS) promuove questa Giornata mondiale e l’ha “elevata” a giornata ufficiale, una delle (sole) quattro giornate ufficiali dedicate specificatamente a singole malattie.

immagine epatite07/01/2016
A seguito delle recenti scoperte farmacologiche, ha visto un notevole sviluppo la discussione scientifica riguardante la necessità e l’utilità, anche in termini di costo-efficacia, di eseguire uno screening di popolazione in grado di portare alla luce i casi non noti d’infezioni epatiche da virus B e da virus C. Numerosi studi hanno valutato l'efficacia e il costo-efficacia degli screening per l'epatite B (HBV) e l'epatite C (HCV) ma, per la loro specificità, spesso risultano eterogenei: in termini di popolazioni studiate (ad es. gruppi a rischio differenti in Paesi differenti), di strategie di screening adottate (mezzi di test differenti in una varietà di situazioni cliniche e comunità) e circa gli esiti misurati (ad es. infezioni rilevate, gli anni di vita guadagnati e di qualità degli anni di vita guadagnati - QALY). Altri studi, inoltre, differiscono in termini di metodi impiegati per valutare il rapporto costo-efficacia degli screening o anche dal tipo di modello economico utilizzato.

epatiti viraliARS NEWS - 03/06/2014
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha stimato che ci sono più di 2 miliardi di persone con infezione da virus dell’epatite B e circa 350 milioni di portatori cronici in tutto il mondo, nonostante l’introduzione di un efficace vaccino nei paesi industrializzati. Sebbene fin dai primi anni '90 sia stato introdotto uno screening, l’OMS stima inoltre che 150 milioni di persone, circa il 3% della popolazione mondiale, siano cronicamente infettate con il virus dell’epatite C e a rischio di sviluppare cirrosi epatica e/o cancro del fegato. Inoltre, 3-4 milioni di persone sono infettate ogni anno.

lavoratrice del sessoARS NEWS - 01/09/2014
Le infezioni sessualmente trasmissibili (IST) sono distribuite in modo diverso nella popolazione, dal momento che i fattori che contribuiscono alla diffusione di agenti patogeni cambiano nel tempo, in parallelo alla modifica di comportamenti sessuali. In Italia, non viene effettuata alcuna sorveglianza sui comportamenti sessuali che determinano la diffusione di IST e la conoscenza della loro distribuzione in gruppi ristretti, come gli immigrati, i tossicodipendenti o lavoratori del sesso, è ancora più carente. In particolare i lavoratori del sesso, per lo più immigrati (molti dei quali illegali) o vittime di tratta, vivono spesso in contesti emarginati e hanno un ridotto accesso ai servizi sanitari e di assistenza sociale.

immagine Giornale Italiano di Dermatologia e VenereologiaARS NEWS - 31/08/2012
E' stato recentemente pubblicato l'articolo Social and behavioral determinants as risk of sexually transmitted diseases. Report by a sample from the Sexually Transmitted Disease Unit in Florence, Italy che presenta i risultati dello studio epidemiologico sulle IST e sui fattori di rischio ad esse associati.

RIASSUNTO
Le infezioni sessualmente trasmissibili (IST) rappresentano infezioni frequenti, diffuse e in aumento in tutto il globo. Negli ultimi tre decenni nei paesi occidentali si è osservato un complessivo incremento dell’incidenza delle IST, che viene posto in relazione con una serie di cambiamenti nel costume e negli atteggiamenti culturali rispetto alle abitudini sessuali.