immagine AnzianiGrazie al miglioramento della qualità di vita e ai progressi in campo medico, nell’ultimo secolo si è assistito a un notevole aumento della speranza di vita alla nascita: se nei primi del ‘900 era  43 anni per entrambi i sessi, in Toscana nel 2012 siamo giunti a 80 anni per gli uomini e 85 per le donne.

In Toscana al 1 gennaio 2014 gli ultrasessantacinquenni erano circa 916.640, di cui 1.336 ultracentenari (in grande maggioranza donne: 1.129).

La maggior parte dei nostri anziani sono attivi e una risorsa per la società, molti però sono in condizioni di salute tali da richiedere cure e assistenza a vari livelli.

Ormai da anni, l'ARS si occupa del tema degli anziani:
  • raccoglie ed elabora dati epidemiologici per tracciare il profilo di salute della popolazione anziana nella nostra regione
  • fornisce supporto scientifico ai settori competenti della Regione Toscana nella definizione dei percorsi assistenziali
  • raccoglie ed elabora i dati per il monitoraggio dei percorsi assistenziali e dell'assistenza

Per approfondire
consulta il materiale di ciascun ambito tematico

{slider=Il profilo di salute degli anziani "in cifre"}

  • Anziani presenti in Toscana: 916.640 (dato al 1/01/2014), di cui 1.336 ultracentenari (1.129 donne) (fonte: demoIstat)
  • Aspettativa di vita a 65 anni (fonte Istat, anno 2012)
    Maschi
    : 18.3, di cui 11,3 in piena autonomia nelle attività della vita quotidiana
    Femmine
    : 21.8, di cui 10,4 in piena autonomia nelle attività della vita quotidiana
  • Anziani risorsa per i familiari, conviventi e non, e/o per la collettività: 238mila (fonte: Passi d’Argento, 2012)
  • Anziani attivi dal punto di vista lavorativo: 33mila (fonte: Istat, Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 2013)
  • Anziani chedichiarano di soffrire di una malattia cronica o di lunga durata (>6 mesi): 464mila (fonte: Istat, Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 2013)


In base ai dati amministrativi (MaCro), nel 2012 in Toscana vivevano:

  • anziani malati di diabete: 140mila   
  • anziani malati di BPCO: 120mila 
  • anziani malati di cardiopatia ischemica: 125mila
  • anziani sopravvissuti ad ictus: 34mila 
  • anziani malati di Parkinson: 8mila
  • anziani disabili in almeno una attività di base della vita quotidiana: 75mila (dato al 1/01/2014, stime ARS su studio Bi.SS)
  • anziani affetti da demenza: 88mila (dato al 1/01/2014, stime ARS su studi epidemiologici di popolazione)

    L'ARS segnala
  • Leggi la news La salute degli anziani nel Libro bianco 2012 che contiene la sintesi ragionata dei principali indicatori presentati nel Libro bianco, con particolare attenzione al confronto tra Toscana e Italia
  • Leggi la news sul rapporto Older Americans 2012
  • Consulta il sito web dello studio Inchianti{/slider}{slider=Fragilità e non autosufficienza}La non autosufficienza, intesa come compromissione funzionale nell'attività di base della vita quotidiana (vestirsi, igiene personale, uso del WC, spostamenti in casa, trasferimenti, mobilità nel letto, alimentazione) è una delle condizioni dell’anziano che, a prescindere dal quadro clinico che l’ha determinata, genera un bisogno di assistenza maggiore. Tale condizione può sopraggiungere in modo lento o improvviso e la prevalenza cresce con l’aumentare della sopravvivenza di soggetti anche molto malati.

    L’intento di comprimere il più possibile gli anni di malattia e non autosufficienza porta in primo piano l’attivazione di programmi di prevenzione rivolti a tutta la popolazione, incentrati sul miglioramento degli stili di vita al fine di ritardare l’insorgenza di malattie e di programmi di prevenzione mirata a specifici gruppi a rischio.
    Per quanto riguarda la disabilità degli anziani il gruppo a rischio è costituito dagli “anziani fragili”, cioè da quei soggetti che, pur essendo ancora autonomi, versano in una condizione di ridotta riserva funzionale e minore resistenza agli stressors ambientali, che li espone maggiormente ad eventi avversi quali disabilità, ma anche ospedalizzazione, istituzionalizzazione e mortalità. In questi soggetti la prevenzione può essere condotta individuando i fattori di rischio contrastabili e agendo su di essi, migliorando la condizione generale dell’anziano e con essa la sua qualità di vita.

    In cifre
    Nel 2011 in Toscana si stimano:
    69.502 soggetti non autosufficienti (7,9% degli anziani) (Fonte: Portale ARS Indicatori di salute Parsis 2011)
    I soggetti autosufficienti che hanno perso l’abilità in almeno 4 attività di base della vita quotidiana: 53.198 (6,1% degli anziani) (Fonte: Portale ARS Indicatori di salute Parsis 2011).
    Per approfondire consulta la sezione anziani del Portale mARSupio/Parsis dove vengono annualmente pubblicati i dati epidemiologici con dettaglio di zona-distretto.

    Supporto alla definizione dei percorsi assistenziali
    L'ARS ha affiancato i settori regionali di competenza durante tutto il percorso di definizione del “Progetto per l’assistenza continua alla persona non autosufficiente” (dgr 22 marzo 2010, n. 370), in particolare fornendo il supporto tecnico scientifico alla definizione del protocollo valutativo toscano (dd 25 marzo 2010 n. 1354), alla quantificazione epidemiologica del fabbisogno di assistenza (Il bisogno socio-sanitario degli anziani in Toscana: i risultati dello studio epidemiologico BiSS. Collana Documenti ARS n. 50) attualmente nella definizione di criteri oggettivi a supporto delle decisioni dell’Unità di valutazione multidimensionale nella pianificazione assistenziale (percorsi residenziali/ semiresidenziali/ domiciliari, appropriatezza dei percorsi specialistici residenziali e semiresidenziali, livelli di isogravità del bisogno).

    Monitoraggio dei percorsi assistenziali
    E’ allo studio l’implementazione di un sistema di indicatori sul percorso di presa in carico dell’anziano non autosufficiente.

    Progetti di ricerca
  • Progetto P.I.C. (Presa In Carico). Valutazione dell'efficacia e dell'equità di modelli organizzativi territoriali per l'accesso e la presa in carico di persone con bisogni sociosanitari complessi: il progetto prevede la produzione e sperimentazione in 3 regioni di un set di indicatori per il monitoraggio della presa in carico dei non autosufficienti sulla base dei dati amministrativi NSIS. Nel 2013 il progetto proseguirà coinvolgendo un maggior numero di regioni nell’intento di allargare la validità degli indicatori definiti.
  • La prevenzione della disabilità negli anziani ad alto rischio di declino funzionale: definizione e sperimentazione di strumenti e interventi, che ha fornito il know-how al tavolo del Consiglio sanitario regionale per la definizione delle linea guida regionale sulla fragilità
  • Il monitoraggio della qualità dell'assistenza in RSA: il progetto promuove iniziative volte a costruire una rete collaborativa di strutture e operatori che condividano strumenti e metodi per migliorare la qualità dell’assistenza nelle Residenze sanitarie assistenziali.

Pubblicazioni ARS


L'ARS segnala

  • Anziani e non autosufficienza: ruolo e servizi del volontariato in Toscana. Collana dei Quaderni CESVOT n. 57 (anno 2012)
  • Network Non Autosufficienza. L'assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia
  • Linea guida per la fragilità
  • World health organization. Disability and health. Fact sheet N°352. December 2014{/slider}{slider=Demenza}La demenza è una sindrome che può essere causata da varie malattie progressive che colpiscono la memoria, il pensiero, il comportamento e la capacità di svolgere le normali attività quotidiane della vita. Questo gruppo di patologie costituisce una delle cause di disabilità più importanti nella popolazione anziana e ha un forte impatto sulla qualità della vita, a livello personale, emozionale, finanziario e sociale, non solo dei soggetti che ne sono affetti, ma anche di coloro che li circondano. L’insorgenza di disturbi del comportamento in malati di demenza è inoltre fortemente correlata ad un aumento della richiesta di istituzionalizzazione.

In cifre
Nel 2011 in Toscana si stimano:
86.172 persone con demenza (prevalenza) (Fonte: Portale ARS Indicatori di salute Parsis 2011)
10.640 nuovi casi (incidenza) (Fonte: Portale ARS Indicatori di salute Parsis 2011)
7.636 persone con demenza nelle Residenze sanitarie assistite (RSA) (Fonte: Portale ARS Indicatori di salute Parsis 2011)
35.679 persone con demenza che hanno perso l’autonomia in almeno 2 attività di base della vita quotidiana (Fonte: Portale ARS Indicatori di salute Parsis 2011)
Per approfondire consulta la sezione anziani del Portale mARSupio/Parsis dove vengono annualmente pubblicati i dati epidemiologici con dettaglio di zona-distretto

Supporto alla definizione e al monitoraggio dei percorsi assistenziali
Nell’ambito del "Progetto per l’assistenza continua alla persona non autosufficiente" (dgr 22 marzo 2010, n. 370), l'ARS sta contribuendo alla definizione di criteri di appropriatezza per i servizi residenziali specialistici (modulo cognitivo comportamentale, Centro diurno Alzheimer).
Dal 2006 l'ARS ha inoltre in carico l’Osservatorio regionale della demenza.

Progetti di ricerca

  • Survey Centri diurni Alzheimer e moduli cognitivi in RSA, attività compresa nel progetto sperimentale “Il Chronic Care Model, il Punto unico di accesso e il Team aziendale degli specialisti (attuali UVA) per la presa in carico della persona con demenza”: il progetto ha prodotto dati e conoscenze utili sia nell’ambito dell’implementazione delle Linee guida per la demenza che rispetto alla definizione di criteri di eleggibilità per percorsi residenziali e semiresidenziali specialistici per le persone con demenza nell’ambito del "Progetto per l’assistenza continua alla persona non autosufficiente".
  • "Progetto DNA" (Demenze non Alzheimer), in collaborazione con l'ASL di Arezzo: finalizzato alla raccolta di dati epidemiologici sulle varie forme di demenza, sulle terapie e sui percorsi assistenziali di questi pazienti.

Pubblicazioni ARS


L'ARS segnala

  • Leggi la news Dementia: a public health priority
  • Linea guida per la demenza{/slider}{slider=Malattie croniche}Secondo l’OMS le patologie croniche rappresentano la principale causa di morbosità, disabilità e mortalità. Tali patologie, che spesso si sovrappongono tra loro e ad altre, generando quadri complessi di comorbosità, hanno un notevole impatto sia sulla qualità di vita che sulla complessità dell’assistenza soprattutto nella popolazione anziana, come nel caso del pregresso ictus, dell’insufficienza cardiaca, della broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO), della cardiopatia ischemica.


In cifre
Da diversi anni l'ARS sta lavorando al monitoraggio della prevalenza e dei percorsi assistenziali di alcune delle principali malattie croniche tramite dati amministrativi. Alcuni dei dati sono illustrati di seguito.

Nel 2010 in Toscana su 867.010 ultra65enni residenti i flussi sanitari amministrativi intercettano (Fonte: dati ISTAT):
130.857 sono affetti da diabete (Fonte: Indicatori MaCro 2010)
32.592 hanno avuto un ictus (Fonte: Indicatori MaCro 2010)
58.235 sono affetti da insufficienza cardiaca (Fonte: Indicatori MaCro 2010)
112.230 sono affetti da BPCO (Fonte: Indicatori MaCro 2010)
129.425 sono affetti da cardiopatia ischemica (Fonte: Indicatori MaCro 2010)
Per approfondire consulta la banca dati MaCro del Portale mARSupio dove vengono annualmente pubblicati i metodi di calcolo, i dati di prevalenza delle varie patologie croniche e gli indicatori sull’aderenza alle Linee guida per tali malattie con dettaglio di zona-distretto.

Altro materiale è disponibile nelle sezioni Dati e statistiche nella colonna a sinistra.

Supporto alla definizione e al monitoraggio dei percorsi assistenziali
L'ARS è impegnata nel  supporto tecnico e nel monitoraggio del percorso sperimentale di attuazione della presa in carico di alcune patologie croniche da parte delle cure primarie secondo i principi del Chronic Care Model (CCM) ed è coinvolta nell’ambito del progetto della sanità d'iniziativa sia sul piano tecnico con la produzione di una reportistica a favore del governo clinico delle cure primarie, sia sul piano della ricerca con lo studio di impatto dell’implementazione del CCM. I risultati dello studio d'impatto sono stati presentati recentemente a Goteborg allo European Forum for Primary Care.

Progetti di ricerca


Pubblicazioni ARS


L'ARS segnala

  • World Health Organization. Global status report on noncommunicable diseases 2010 (aprile 2011){/slider}{slider=Assistenza agli anziani}I forti cambiamenti demografici verificatisi nell’ultimo secolo, l’invecchiamento della popolazione e l’attuale situazione economica richiedono una revisione razionale della distribuzione delle risorse nell’ambito dell’assistenza, soprattutto dell’assistenza agli anziani dato il volume di prestazioni ad essi erogate. Lo scopo è assicurare il massimo delle opportunità in una visione universalistica ed equa del diritto ai servizi sanitari e sociali che tenga conto della sostenibilità della spesa.


In questo ambito l’ARS raccoglie dati ad hoc e rende fruibili i dati amministrativi sulle condizioni di salute, sul bisogno di assistenza, sull'erogazione dei servizi, conduce e partecipa a progetti di ricerca sul tema dell’assistenza agli anziani, fornisce supporto tecnico-scientifico alla Giunta e al Consiglio regionale in particolare in tema di definizione e monitoraggio dei percorsi per la presa in carico dell'anziano fragile e non autosufficiente, dell'anziano con demenza e dell’anziano con malattie croniche.

Consulta le pagine del sito web dedicate a:

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·        Copertura vaccinale. Nella popolazione anziana toscana la copertura è stata nella stagione 2009-2010 del 71,1%, nella stagione 2010-2011 del 68,8% (valore medio nazionale: 65,6% e 60,2% rispettivamente). Lo standard minimo di copertura fissato dal Ministero è del 75%.

·        Infortuni stradali. Nel 2010 sono stati coinvolti 466 anziani ogni 100 mila incidenti stradali, 301 sono rimasti feriti e 11 sono morti (più gli uomini). Tra il 1987 e il 2009 gli anziani sono stati il 64,6%  dei pedoni deceduti per inci­dente e il 55,3% dei ciclisti.

·        Infortuni domestici. Tra il 2005 e il 2009, su 100.000 anziani, 8.519 hanno avuto un incidente dome­stico e 7.671 sono rimasti infortunati.

·        Demenza. Il 2,5% (2,6% negli uomini, 2,4% nelle donne) dichiara (dati indagine Multiscopo) di essere affetto da demenza; tra gli ultra 75enni lo dichiara invece il 5,3% degli uomini e il 4,91% delle donne. Studi epidemiologici indicano invece una prevalenza più ampia: nel 2010 si stima che in Toscana? gli affetti da demenza siano il 9,7% degli ultra65enni, pari a 27.605 persone.

·        Non autosufficienza. Il 9,2% degli anziani sono non autosufficienti in almeno un’attività di base della vita quotidiana.

·        Tumori. I più frequenti nella popolazione anziana toscana sono:

- negli uomini neoplasia prostatica (22% nella coorte 65-74, 20% negli ultra75enni), quella

      del polmone (18% nella coorte 65-74, 16% negli ultra75enni) e quella del colon-retto (14%  

      nella coorte 65-74, 16% negli ultra75enni)

      - nelle donne quelli della mammella (27% nella coor­te 65-74, 19% nelle ultra75enni), del

      colon-retto (14% nella coorte 65-74, 20% nelle ultra75enni), del polmone (8% nella coorte

      65-74) e dello stomaco (9% nelle ultra75enni).

            I tumori rappresentano il 21% del totale dei decessi (27% tra gli uomini e 17% tra le donne).

           Le principali cause di mortalità oncologica sono negli uomini il tumore del pol­mone (32%)

            e nelle donne la neoplasia mammaria (15%).

            La sopravvivenza a 5 anni è cresciuta negli ultimi anni per gli uomini dal 34% al

            52% e per le donne dal 49% al 60% e questo soprattutto per l’incremento della

            sopravvivenza per il tumore della prostata (dal 49% all’81%), del colon-retto (dal

            49% al 63%) e della mammella (dal 77% all’87%).