12/04/2016

Le affermazioni riportate dall’architetto Fabio Zita sulla stampa sul parere di ARS per la Valutazione di Impatto Ambientale della centrale geotermica di Bagnore 4, non sono corrette. Ancor meno quelle pronunciate in un intervento al Convegno “Geotermia: focus Toscana” visibile su Youtube il 9 aprile 2016.
Sostanzialmente Zita afferma che ARS ha cambiato versione dei fatti nell’arco di 15 giorni per qualche “ordine” dalla Giunta facendo credere in questo modo ad un’Agenzia piegata alla volontà di altri. Affermazioni e insinuazioni false e gravi.
ARS ha prodotto una nota aggiuntiva alla sua relazione in cui conferma e non cambia il contenuto del primo documento.
Cercherò di chiarire i fatti, che Zita conosce bene avendoli vissuti con noi.

I due documenti a cui si fa riferimento:

immagine energie rinnovabili11/03/2016
Il 30 marzo si svolgerà a Firenze, nella sede dell’ Accademia dei Georgofili, il seminario di studi Il futuro dell’Expo in Toscana. Sicurezza nutraceutica e sviluppo, organizzato da Egocreanet Ngo in collaborazione con Anci Toscana e con il patrocinio della Regione Toscana.

Scopo del seminario è quello di dare seguito sia alla strategia sviluppata all'Expo 2015 sul tema “alimentare il mondo ed energia per la vita” che alle indicazioni del Cop21 di Parigi (accordo sul clima), che sollecitano un'integrazione tra energie rinnovabili, produzioni agroalimentari ed ambiente.

incontro pubblico abbadia relatori25/11/2015
Si è svolto il 4 novembre scorso, presso il Cinema Teatro di Abbadia San Salvatore, l'incontro pubblico organizzato dall’Osservatorio Geotermia e salute, per presentare ai cittadini i dati aggiornati sullo stato di avanzamento degli studi nelle aree geotermiche.

L’ARS ha illustrato i risultati delle analisi aggiornate sullo stato di salute della popolazione e sintetizzato le fasi del nuovo percorso di studi e ARPAT i dati sulla qualità dell'aria. Alla discussione, moderata dal Sindaco di Abbadia, hanno partecipato numerosi membri dei comitati e cittadini.

Nel portale Geotermia e salute di ARS, interamente dedicato al tema della geotermia e alle sue implicazioni sulla salute, saranno a breve pubblicate i nuovi dati presentati ieri e il video dell'incontro.

immagine Lavora con noi26/08/2015
L'Agenzia regionale di sanità ha indetto una selezione pubblica per titoli ed esame per l'assegnazione di n. 1 borsa di studio con finalità di studio ed analisi dei dataset ambientali e sanitari nell’ambito del progetto “Geotermia e salute – Fase IV”, da svolgersi nel Comune di Santa Fiora e negli altri comuni geotermici dell’area amiatina.

immagine traffico e inquinamentoPubblicati sulla rivista BMJ Open i risultati di uno studio condotto da un team di ricerca islandese sugli effetti dell’esposizione ad acido solfidrico ed ad altri inquinanti dell’aria nella città di Reykjavik. Le principali fonti di esposizione sono il traffico e due centrali geotermoelettriche, poste a 26 e a 33 km ad est del centro della capitale islandese.

La ricerca islandese: popolazione studiata e dati ambientali
La popolazione in studio è costituita da circa 180 mila persone che vivono nell’area di Reykjavik: sono stati considerati i decessi per cause naturali e per malattie cardiovascolari occorsi nel periodo 2003-2009. I dati di esposizione ambientale relativi a PM10, NO2, O3, SO2 e H2S provengono da una sola centralina, collocata in corrispondenza di uno degli incroci più trafficati della città.  Per l’H2S i dati del monitoraggio mostrano valori piuttosto bassi: livelli medi di 3 µg/m3, un range di variabilità di 0-92 µg/m3 e la gran parte delle misurazioni (il 95%)  è sotto i 13 µg/m3. Anche i valori degli altri inquinanti sono ben al di sotto dei limiti previsti dalla normativa europea.

Risultati, vantaggi e limiti della ricerca islandese
Lo studio è stato condotto secondo il metodo cosiddetto case-crossover, che consente di analizzare gli effetti a breve termine dell’esposizione ai fattori di rischio. Le analisi hanno mostrato un’associazione significativa tra gli incrementi giornalieri di H2S e il rischio di mortalità acuta per cause naturali: soprattutto nella stagione estiva, nei maschi e nei più anziani. Al contrario, diversamente da quanto emerge dalle evidenze di letteratura, gli inquinanti più tipicamente associati al traffico (NO2 e PM10) non mostrano alcuna associazione con il rischio di mortalità.

Sono gli stessi autori a sottolineare i vantaggi e i limiti della ricerca. Tra i punti a favore la buona qualità e completezza del registro di mortalità islandese, così come il disegno di studio applicato, che consente di tener conto anche di altri fattori di rischio individuali (abitudine al fumo, dieta, condizioni socio-economiche). Tra i limiti: l’utilizzo di una sola centralina di monitoraggio, che potrebbe essere poco rappresentativa dell’esposizione individuale degli abitanti, la scarsa numerosità della popolazione e di conseguenza i pochi problemi sanitari giornalieri, il che comporta una bassa potenza dell’analisi statistica.

Lo studio islandese, così come lo studio neozelandese di Bates e collaboratori,  presentano vari spunti di interesse per l’ARS e più in generale per la ricerca toscana su Geotermia e salute. I dati ambientali relativi ad H2S nella città di Reykjavik sono peraltro molto simili a quelli rilevati nelle aree geotermiche toscane. Gli studi basati su registri di malattie o sui database sanitari amministrativi - come quelli condotti fino ad oggi in Toscana, in Islanda ed a Rotorua fino al 2002 -  mostrano in generale incrementi di rischio per la salute nelle aree geotermiche. Nel caso invece di studi epidemiologici condotti con metodi più complessi su campioni di popolazione - basati su dati sanitari rilevati con test diagnostici, visite mediche e questionari, come nello studio più recente di Bates a Rotorua  - non solo non si evidenziano effetti negativi dell’acido solfidrico sulla salute, in particolare dell’apparato respiratorio, delle funzioni neurologiche e cognitive, ma emergono anche effetti protettivi sulla salute respiratoria.
immagine acido solfidrico  Non è riscontrabile un’associazione tra l’esposizione cronica ad acido solfidrico e problemi polmonari, broncopneumopatia cronica ostruttiva o asma: prosegue la pubblicazione dei risultati dello studio condotto nell’area geotermica di Rotorua, in Nuova Zelanda, dal gruppo di ricerca del prof. Michael Bates (Università della California). E sono queste le conclusioni  riportate nell’articolo Investigation of hydrogen sulfide exposure and lung function, asthma and chronic obstructive pulmonary disease in a geothermal area of New Zealand, appena uscito sulla rivista scientifica PLOS ONE.

L’articolo fa seguito ad altri due che il gruppo statunitense ha già pubblicato sempre sugli effetti dell’esposizione cronica a bassi livelli di acido solfidrico:  il primo articolo su asma e sintomi correlati all’asma, il secondo sulle funzioni neurologiche e cognitive.

La popolazione studiata dal gruppo di ricerca del prof. Bates
E’ la comunità di Rotorua, un’isola vulcanica in Nuova Zelanda: si tratta della popolazione più ampia al mondo (60 mila persone) che vive in aree con emissioni geotermiche naturali, in particolare di acido solfidrico (H2S). Le misurazioni effettuate dai ricercatori a Rotorua evidenziano valori di concentrazione di H2S che si attestano nel range 0-64 ppb (0-91.4 µg/m3).  Un campione di circa 1.700 persone ha aderito al progetto di studio: hanno compilato un questionario sulla loro storia residenziale e lavorativa, sulle abitudini individuali e sulle caratteristiche sociali e demografiche e si sono sottoposti a diversi test e visite mediche per valutare lo stato di salute ed i possibili effetti avversi, principalmente sul sistema respiratorio, neurologico e sulle funzioni cognitive. I soggetti sono stati poi classificati in base a quattro livelli crescenti di esposizione ad H2S.

I risultati dell’ultimo articolo del gruppo di ricerca statunitense: sintesi
Nell’ultimo articolo appena pubblicato i ricercatori californiani riportano i risultati sulla relazione tra esposizione inalatoria ad acido solfidrico e funzionalità respiratoria, asma e malattie polmonari croniche ostruttive (BPCO). I dati non evidenziano alcuna associazione tra esposizione cronica ad H2S e problemi polmonari, BPCO e asma. Semmai, vi sono segnali di un possibile effetto protettivo dell’esposizione recente ad H2S sui parametri di funzionalità polmonare. Quest’ultimo dato, seppur necessiti di ulteriori conferme da altri studi epidemiologici, è in linea con quelli di recenti studi sperimentali su animali, che mostrano i benefici dell’H2S sull’apparato respiratorio, presumibilmente attraverso il rilassamento muscolare delle vie aeree. L’effetto protettivo è evidente anche nei modelli sperimentali dei danni indotti dal fumo di tabacco.

Questi risultati consolidano la conoscenza sugli effetti dell’esposizione cronica a bassi livelli di acido solfidrico e vanno ad aggiungersi alle precedenti conclusioni del gruppo di ricerca statunitense: ovvero che l’esposizione ad H2S non costituisce un rischio per l’asma, né per le funzioni neurologiche o quelle cognitive. Da tempo l’ARS Toscana collabora con il gruppo di ricerca del prof. Bates per condividere pareri, informazioni e progetti sui rapporti tra emissioni geotermiche - sia naturali che antropiche - e salute della popolazione residente nelle aree geotermiche toscane.