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Cinque anni di welfare integrato tra salute e sociale in Toscana

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Con un approccio analitico ampliato e integrato, l'edizione 2025 del rapporto "Welfare e Salute in Toscana" fornisce una prospettiva quinquennale dell'evoluzione del sistema regionale toscano nel suo complesso. 


Qui di seguito un'analisi approfondita dei tratti essenziali del sistema.


Il contesto socio-demografico toscano

La Toscana si conferma una delle regioni italiane più vivaci sotto il profilo demografico: oggi conta oltre 3.660.000 residenti e, grazie alla propria attrattività economica, culturale e paesaggistica, ha contenuto molto meglio di altre aree del Paese l’erosione di popolazione osservata nell’ultimo decennio. Dopo l’impatto pandemico, la ripresa dei flussi in ingresso ha già riportato i residenti su un plateau stabile, segno di una resilienza strutturale che poggia su buone opportunità lavorative, una rete infrastrutturale diffusa e servizi pubblici di qualità.

Uno dei motori principali di questa resilienza è la presenza di cittadini stranieri, pari al 12% della popolazione – una quota tra le più alte in Italia – e caratterizzata da un’età media di dieci anni più giovane rispetto agli autoctoni. Gli immigrati apportano capitale umano e fertilità: quasi un nato su cinque in regione ha almeno un genitore straniero, contribuendo a riequilibrare la piramide per età e a rinnovare il tessuto sociale con competenze linguistiche, culturali e imprenditoriali preziose. Indicatori di integrazione – naturalizzazioni, matrimoni misti, imprese a conduzione straniera – mostrano una traiettoria ascendente, segno che chi arriva tende a radicarsi e a investire nel territorio.

Pur in un contesto di bassa natalità (20.725 nati nel 2024) e saldo naturale negativo, la regione compensa ampiamente il differenziale con un saldo migratorio positivo di +6,5 per 1.000 abitanti. Questo equilibrio originale riduce il ritmo di invecchiamento e offre al mercato del lavoro una base di forze attive che sostiene la produttività e la finanza pubblica. Al contempo, la Toscana vanta livelli di mortalità corretti per età migliori della media nazionale e ha già riportato gli indicatori ai valori pre-Covid, a testimonianza di un sistema sanitario capace di reagire rapidamente alle crisi.

L’invecchiamento – con il 26,8% di ultrasessantacinquenni e un indice di vecchiaia di 242 – viene ormai letto in chiave di opportunità: il “capitale d’argento” alimenta una domanda crescente di turismo slow, cultura, servizi di cura qualificati e nuove soluzioni tecnologiche per l’autonomia, generando occupazione in settori ad alto valore aggiunto. Programmi regionali di invecchiamento attivo, volontariato senior e formazione permanente stanno trasformando gli over 65 in risorsa, più che in costo sociale.


Anche la struttura familiare evolve in modo funzionale a stili di vita flessibili: i nuclei unipersonali (34%) e le coppie senza figli trainano la domanda di housing urbano e servizi di prossimità, mentre la diffusione dei consultori e la buona qualità dell’assistenza materno-infantile – cesarei fra i più bassi d’Italia – garantiscono protezione ai percorsi genitoriali. Nel frattempo, la permanenza prolungata dei giovani in famiglia (59% fra 18-34 anni) rappresenta un potenziale bacino di creatività e nuove competenze, pronto a liberarsi quando mercato del lavoro e politiche abitative ne favoriranno l’autonomia.


In sintesi, la Toscana affronta le sfide del declino naturale con tre assi di vantaggio: attrattività migratoria, longevità in buona salute e capitale sociale diffuso. Rafforzare queste leve – attraverso incentivi alla natalità, integrazione rapida dei nuovi residenti e investimenti in silver economy – potrà consolidare un modello demografico equilibrato e generativo, capace di sostenere benessere, coesione e sviluppo nei prossimi decenni. 
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Determinanti contestuali e individuali di salute

Una base socio-culturale che fa la differenza

Il primo grande vantaggio competitivo della Toscana è la qualità del capitale umano. L’abbandono scolastico è sceso al 9,3% – un traguardo che centra l’obiettivo UE 2020 e resta migliore sia della media italiana (10,5%) sia di quella europea (9,5%). Sul fronte dell’istruzione terziaria, i laureati 30-34enni sono saliti al 31,3%, riducendo il divario con l’Europa e offrendo al tessuto produttivo competenze sempre più qualificate. Questa crescita di sapere formale è rafforzata da un’ampia partecipazione alla formazione continua e da un sistema scolastico inclusivo, capace di accogliere oltre mezzo milione di studenti, di cui il 17% stranieri, con percorsi di seconda generazione che accelerano l’integrazione.

Health literacy sopra la media

Avere cittadini istruiti si traduce in una alfabetizzazione sanitaria (HL) tra le più alte del Paese: il 64,2% degli adulti presenta livelli di HL sufficienti (contro il 42% nazionale), mentre solo l’8,3% è in fascia inadeguata. I ricercatori regionali hanno dimostrato che un buon HL si associa a migliori comportamenti nutrizionali (54,8 % di consumatori regolari di frutta/verdura con HL alto vs 46,4% con HL limitato) e a maggiore attività fisica nel tempo libero (66,1% vs 48,8%). Grazie all’integrazione dell’indicatore HL nelle sorveglianze PASSI e PASSI d’Argento, la Regione dispone di un cruscotto unico in Italia per monitorare e indirizzare campagne di prevenzione mirate.

Stili di vita: performance complessivamente virtuosa

Gli ultimi cicli di indagine evidenziano un quadro che, pur non esente da criticità, resta migliore del dato medio nazionale.
Attività fisica: l’inattività completa riguarda il 30,8% dei toscani >3 anni, contro il 35% degli italiani; la quota di “sportivi continuativi” è in lieve aumento nonostante la pandemia.
Sedentarietà: le fasce più a rischio sono gli anziani (42,6%) e gli adulti (30,5%), ma i giovani mostrano comportamenti più dinamici.
Peso corporeo: pur con un 36,8% di sovrappeso negli uomini adulti, l’obesità resta sotto il 10% e in lieve flessione grazie a una dieta mediterranea ancora diffusa.
Fumo: la prevalenza di fumatori continua a calare in linea con la tendenza nazionale, ma la Regione monitora con attenzione la diffusione di nuovi prodotti tra gli adolescenti.
Alcol: il modello mediterraneo regge nelle fasce adulte, mentre tra i giovani si osserva un aumento di binge drinking; ciò ha spinto ad azioni educative nelle scuole e in contesti ricreativi.

Nel complesso, le abitudini toscane si mantengono uguali o leggermente migliori dei benchmark nazionali, a testimonianza di un mix favorevole fra politiche, ambiente sociale e consapevolezza individuale.

Governance e dati: un ecosistema integrato

Il vero punto di forza, che unisce tutti i determinanti, è l’infrastruttura informativa: sei sistemi di sorveglianza (OKkio, HBSC, EDIT, PASSI, PASSI d’Argento, LOST) alimentano decisioni evidence-based su tutta la popolazione, dai bambini agli over 65. I dati vengono restituiti in dashboard aperte, favorendo partecipazione e fiducia pubblica.

Conclusione, un contesto favorevole alla salute

Grazie a istruzione elevata, health literacy diffusa, stili di vita relativamente virtuosi e un ambiente sempre più presidiato da politiche green, la Toscana offre condizioni contestuali che potenziano le scelte individuali di salute. L’approccio integrato – dai banchi di scuola alle foreste urbane, dai sorveglianti PASSI al sistema One Health – crea un ecosistema in cui l’individuo non è mai solo ma sostenuto da reti educative, sociali e territoriali. Continuare a investire in competenze, ambiente e dati significherà trasformare queste buone premesse in vantaggi duraturi per la qualità di vita delle prossime generazioni. 
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La salute dei toscani: quadro di eccellenza

Una popolazione che vive più a lungo e meglio

Nel 2024 la speranza di vita alla nascita in Toscana ha raggiunto 84 anni complessivi (82,2 per gli uomini, 85,9 per le donne), superando in media di oltre mezzo anno il dato nazionale e riprendendo la traiettoria di crescita bruscamente interrotta nel biennio pandemico 2020-2021. L’incremento rispetto al 2019 è stato di +0,5 anni per gli uomini e +0,2 per le donne, collocando la regione al 3° posto in Italia per longevità maschile e al 6° per quella femminile. Anche la speranza di vita a 65 anni registra 21,6 anni (20,2 maschi; 22,9 femmine), sempre superiore alla media del Paese. Ciò che davvero distingue il profilo regionale, però, è la quota di anni vissuti in buona salute dopo i 65: fra il 2009 e il 2022 la percentuale è salita dal 36 % al 46 % negli uomini e dal 28 % al 38 % nelle donne – valori tra i più alti d’Italia. In sintesi, la Toscana non solo allunga la vita, ma allunga la porzione di vita libera da disabilità.

Mortalità: il rientro dall’onda pandemica

Grazie alla pronta reattività del sistema sanitario e alla precoce protezione vaccinale, la regione è uscita dalla fase di eccesso di mortalità legato al COVID-19 con un anno d’anticipo rispetto alla media nazionale: nel 2024 il tasso standardizzato è sceso sotto il livello 2019, attestandosi su 801 decessi per 100.000 abitanti. L’analisi per causa di morte (dati consolidati 2022) mostra cali significativi nelle patologie cardiovascolari e respiratorie, con i tumori che rimangono la prima causa ma con incidenze in lento declino grazie a diagnosi precoce e percorsi terapeutici efficaci.

Eventi tempo-dipendenti: performance da benchmark

Nel campo delle emergenze cardio- e cerebro-vascolari la Toscana conferma risultati di punta. Dal 2019 al 2024 i ricoveri per infarto miocardico acuto sono scesi del 24% negli uomini e del 35% nelle donne; per ictus ischemico il calo supera il 25% in entrambi i generi. La mortalità a 30 giorni post-infarto è crollata al 5,7% (Italia 7,1%) e quella post-ictus al 7,4% (Italia 9,4%). Elemento chiave è la tempestività di rivascolarizzazione: oltre il 56% degli STEMI riceve PTCA entro 90 minuti, in linea con le regioni più virtuose. Questi numeri certificano un sistema di reti cliniche integrate (118-DEA-cardiologia neuro-vascolare) che funziona e riduce la disabilità a lungo termine.

Ricoveri, qualità e appropriatezza

Nel 2023 il tasso di ospedalizzazione standardizzato è sceso a 128,4 per 1.000 abitanti, ben al di sotto dello standard nazionale di 160 e fra i migliori d’Italia . I ricoveri chirurgici hanno già oltrepassato i volumi pre-pandemia, mentre quelli medici restano sotto il 2019 grazie a percorsi ambulatoriali e di telemonitoraggio che snelliscono la degenza. In parallelo, il fenomeno del “revolving door” psichiatrico (riammissione entro 30 giorni) è sceso al valore più basso degli ultimi 15 anni, segnale di una presa in carico territoriale più efficace.

Cancer screening: coperture ai vertici

Dopo il fisiologico rallentamento del 2020, nel 2023 la Toscana ha riportato le coperture di screening ai livelli ante-COVID:
mammella 50-69 anni: 79,4 % di donne controllate, dieci punti sopra la media italiana.
cervice 25-64 anni: 81,9 % (Italia 77,5 %).
colon-retto 50-69 anni: 58,8 %, comunque 12 punti sopra la media nazionale.
L’ampliamento della mammografia alle 45-74enni e la progressiva transizione al test HPV hanno ulteriormente aumentato l’efficacia nel ridurre mortalità e trattamenti invasivi.

Salute mentale: nuove risposte a bisogni emergenti

Il dosaggio medio di antidepressivi (69,6 DDD/1 000 a.b./die) rimane superiore alla media italiana, indizio di un bisogno di supporto psichico rilevante . Tuttavia, la regione sta innovando il modello assistenziale: la sperimentazione dello psicologo di base in alcune Case della comunità ha già preso in carico 289 utenti in sei mesi, offrendo consulenza precoce e gratuita su ansia, depressione lieve e stress post-traumatico. Contestualmente, la riduzione dei ricoveri ripetuti indica che la presa in carico territoriale funziona.

Anziani: più autonomi, meno fragili

Ben il 98% dei 65-74enni è autonomo nelle attività quotidiane; solo oltre i 75 anni cresce l’esigenza di assistenza, ma i programmi di telemedicina e di supporto domiciliare riducono ingressi impropri in RSA . L’indice di aspettativa di vita in buona salute continua a salire, e la regione ha avviato percorsi di “invecchiamento attivo” che integrano prevenzione delle cadute, gruppi di cammino e volontariato senior, trasformando l’età anziana in risorsa per la comunità.

Bambini e adolescenti: basi solide per il futuro

Il tasso di mortalità infantile resta inferiore a 2,5 per 1.000 nati vivi, fra i più bassi d’Europa, mentre la copertura vaccinale a 24 mesi ha recuperato la flessione pandemica, tornando sopra il 95% per esavalente e MPR. Programmi come “OKkio alla Salute” e “EDIT” tengono alta la sorveglianza su obesità e dipendenze, con trend in lieve miglioramento grazie a campagne nutrizionali nelle mense scolastiche e al potenziamento dello sport di base.

Farmaci: uso mirato e innovazione

L’impiego di anticoagulanti di nuova generazione (34,4 DDD vs 30,8 Italia) e di antiaggreganti (76,3 vs 71,0) testimonia un’aderenza alle linee guida cardiologiche che si riflette nei bassi tassi di mortalità post-evento . Sul fronte oncologico, i consumi di farmaci antineoplastici sono in linea con il Paese, ma la Toscana è tra le prime ad aver attivato la gestione centralizzata delle terapie CAR-T in due hub certificati, riducendo migrazioni sanitarie.

Equità e coesione regionale

La mappa degli indicatori mostra graduali riduzioni dei gap fra aree metropolitane e zone interne. Gli screening oncologici hanno colmato la differenza nord-sud regionale; per gli infarti, la variazione di mortalità a 30 giorni fra ASL si è dimezzata in cinque anni. Anche sul fronte della salute mentale, l’implementazione dello psicologo di base parte proprio da territori periurbani e rurali, mirando a evitare disparità di accesso.

Sfide aperte e traiettorie di miglioramento

Restano margini per:
contrastare l’aumento di binge drinking giovanile integrando prevenzione scolastica e community health
ridurre l’uso di antidepressivi promuovendo terapie psicologiche brevi e attività di gruppo
potenziamento della presa in carico della multimorbilità attraverso percorsi di farmacista di famiglia e telemonitoraggio integrato
consolidare la silver economy, settore in cui la Toscana può diventare laboratorio europeo di tecnologie e servizi per l’autonomia.

Conclusione

I dati confermano che la Toscana è, in termini di esiti sanitari, una regione-benchmark a livello nazionale: più longeva, con meno mortalità post-evento acuto, coperture di screening elevate e un sistema pronto a innovare, dal “One Health” alla psicologia di base. Le criticità ancora presenti (salute mentale, binge drinking, politerapia) sono affrontate con strategie dedicate. Se la regione saprà continuare a investire in prevenzione, reti cliniche e digital health, potrà consolidare un vantaggio competitivo che già oggi si traduce in anni di vita, di salute e di benessere per i suoi cittadini.
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Le risorse del sistema sanitario toscano

Un bilancio solido che sostiene l’innovazione

Nel 2024 la spesa sanitaria regionale ha superato di poco i 7,2 miliardi di euro, pari a 2.180 € pro capite, mantenendo una crescita annua intorno al 2% e chiudendo il bilancio in pareggio per il settimo anno consecutivo. La Toscana è una delle sole quattro regioni in “fascia verde” per tutti gli indicatori di equilibrio economico-finanziario: margine operativo, gestione del debito e tempi di pagamento ai fornitori. Tale solidità consente di destinare risorse strutturali alla prevenzione (4,9% della spesa complessiva, mentre la media nazionale fatica a superare il 3,5%) e di programmare investimenti multiennali senza ricorrere a manovre straordinarie.

Capitale umano

Il Servizio sanitario regionale (SSR) impiega 57.800 equivalenti a tempo pieno:
7.300 medici ospedalieri e 1.300 medici di medicina generale (MMG), con un rapporto di 3,9 camici bianchi per 1.000 abitanti (Italia 3,6)
27.100 infermieri (8,1 per 1.000 abitanti) – il valore più alto del Centro-Sud – e 6.000 OSS
• una quota di professionisti sanitari under 40 che ha toccato il 23%, grazie a concorsi annuali, contratti di formazione specialistica co-finanziati dalla Regione e incentivi rientro dall’estero.
Sebbene la carenza di MMG sia un problema nazionale, la Toscana ha reagito con Aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e borse formative extra per la medicina di famiglia, riducendo il numero di assistiti senza assegnazione stabile a meno dell’1% (era il 4% nel 2020).

Rete ospedaliera moderna e policentrica

Il sistema conta 39 presìdi ospedalieri (di cui 5 policlinici universitari) distribuiti in tre grandi Aziende sanitarie locali (ASL) e un’azienda ospedaliero-universitaria pediatrica. Il tasso di posti letto è di 3,3 per 1.000 residenti, perfettamente in linea con la programmazione nazionale, ma la vera forza è la differenziazione funzionale:
6 hub di alta specializzazione (trapianti, cardio-neuro-vascolare, grandi ustionati, oncologia pediatrica).
13 spoke dotati di DEA di I livello per reti tempo-dipendenti.
20 ospedali di comunità/strutture intermedie che assorbono dimissioni protette e riducono i giorni di degenza tradizionale.
Grazie a un investimento pluriennale in chirurgia robotica (oggi 27 sistemi attivi) e in sale ibride, la Regione registra i DRG di chirurgia maggiore con minori complicanze post-operatorie e minori riammissioni entro 30 giorni rispetto al benchmark nazionale.

Case della comunità e assistenza territoriale

La riforma PNRR ha accelerato la nascita delle Case della comunità: 48 strutture operative (1 ogni 75.000 abitanti) con team multiprofessionale, punto unico di accesso, ambulatori infermieristici e sportello sociale. In media, un cittadino toscano ha una Casa della comunità raggiungibile entro 18 minuti di auto o 30 di trasporto pubblico. Questi presìdi erogano oltre 3 milioni di prestazioni l’anno, dalle cure di primo livello alla teleassistenza, riducendo del 12% gli accessi impropri ai Pronto soccorso.
Si affiancano 20 Centrali operative territoriali che coordinano ricoveri a domicilio, ADI, palliativi e dimissioni difficili, con un tasso di presa in carico domiciliare degli over 65 all’11% (media Italia 7%).

Digital health: una dorsale già matura

Il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) è attivato per il 93% degli assistiti e consultato attivamente dal 62% (più del doppio della soglia ministeriale). Il portale “Toscana Salute” integra prenotazioni, referti, ricette dematerializzate e pagamenti, evitando oltre 7 milioni di accessi agli sportelli fisici nel 2024.
Grazie al Programma regionale di telemedicina, 45.000 pazienti cronici (scompenso cardiaco, BPCO, diabete, oncologici) sono monitorati a distanza con dispositivi IoT. Le televisite costituiscono ormai il 6% delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e hanno tempi medi di attesa inferiori a 10 giorni.

Governance farmaceutica e innovazione terapeutica

L’approccio toscano alla spesa farmaceutica combina centrale unica di acquisto e terapeutic formulary regionale:
• quota di farmaci equivalenti al 35% del totale, record nazionale
• risparmi di 102 euro pro capite reinvestiti in molecole oncologiche e CAR-T
• farmacisti di comunità integrati con FSE per l’aderenza terapeutica, con una riduzione del 9% delle interazioni avverse segnalate.
I due IRCCS oncologici pubblici e la rete trasfusionale regionale hanno trattato 62 pazienti con terapie cellulari avanzate, evitando viaggi fuori regione e generando un risparmio indiretto di oltre 800.000 €.

Ricerca, innovazione e sinergie pubblico-privato

Il distretto “Life Sciences Toscana” ospita 250 aziende biotech, 12 centri universitari e 6 fondazioni culturali che collaborano su progetti Horizon e PNRR. Nel 2024 sono stati attivati 140 trial clinici (+18% sul 2023) e generati 64 milioni di euro in finanziamenti competitivi. L’integrazione tra università, centri di ricerca e imprese garantisce rapida traslazione dei risultati nella pratica clinica.

Investimenti PNRR e sostenibilità ambientale

La Regione ha programmato 1,4 miliardi di eurodi fondi PNRR tra 2022-2026: messa in sicurezza sismica di 14 ospedali, impianti fotovoltaici da 58 MW, rinnovamento delle flotte di trasporto sanitario con mezzi elettrici. Tutti i nuovi cantieri sono “energia quasi zero”, con previsione di ridurre del 22% le emissioni di CO₂ del comparto sanitario entro il 2030.

Risorse della rete socio-sanitaria
Grazie a 125 strutture residenziali per anziani autosufficienti, 58 RSA e 35 centri diurni Alzheimer, la capacità ricettiva ha superato quota 9 000 posti, coprendo il 3,2% degli over 65 (benchmark europeo 3%). Oltre 500 cooperative sociali e 23 000 volontari supportano il continuum ospedale-territorio con servizi di trasporto, assistenza domiciliare leggera e tutoraggio digitale.

Leadership nella qualità e nella sicurezza

Tutti gli ospedali possiedono la certificazione ISO 9001 e 8 hanno ottenuto la Joint Commission International. L’adozione obbligatoria del Modello Tuscany Clinical Governance – indicatori di esito trimestrali su ogni unità operativa – ha ridotto del 25% il tasso di eventi avversi segnalati e portato il “Net Promoter Score” dei pazienti al +59.

Sfide e linee evolutive

Nonostante la posizione di forza, la Toscana identifica tre ambiti di potenziamento:
1. carenza di MMG: proseguire con borse aggiuntive, tutoraggio e incentivi alla periferia
2. rischio “digital divide”: garantire alfabetizzazione digitale agli anziani per fruire di FSE e teleassistenza
3. infrastrutture territoriali: completare 24 nuove Case della Comunità entro il 2026 per coprire in modo omogeneo zone montane e isole.

Conclusione

Ospedali moderni, territorio in espansione, professionisti qualificati, bilancio solido e forte spinta verso digitalizzazione e sostenibilità ambientale: queste sono le risorse chiave che collocano la Toscana tra i sistemi sanitari regionali più avanzati del Paese. Consolidare gli investimenti in capitale umano, case della comunità e innovazione terapeutica assicurerà alla popolazione non solo la tenuta, ma un’ulteriore crescita della qualità dell’assistenza nei prossimi anni.
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Valutazione della Regione Toscana 2019-2024: cinque anni di adattamento e rilancio

Il sistema di “bersagli” ideato dal Laboratorio MeS della Scuola Sant’Anna permette di leggere, anno dopo anno, la fotografia complessiva della performance sanitaria toscana. Dal 2019 al 2024 emergono tre fasi nette − resilienza, ripresa, nuova normalità − che descrivono come la Regione abbia assorbito lo shock pandemico, rilanciato i servizi e poi consolidato i risultati.

2019 – “Come eravamo”. Il bersaglio di partenza mostra già una sanità di alto profilo: efficienza prescrittiva farmacologica, bassi tassi di ricovero per acuti, bilanci in equilibrio. Restavano margini di miglioramento su salute mentale, appropriatezza diagnostica e continuità ospedale-territorio.

2020 – “Resilienza”. Con l’esplosione del COVID-19 il cruscotto introduce una dimensione ad hoc per misurare la tenuta dei volumi essenziali e l’avvio delle televisite. Nonostante l’aumento dei costi sostenuti per la pandemia, la Toscana mantiene buoni tempi di attesa e un catchment index soddisfacente; il forte investimento in sanità digitale viene evidenziato fra i punti di forza.

2021 – “Ripresa”. Ripristinata la maggior parte degli indicatori sospesi, la Regione rafforza la misurazione dell’esperienza utente (PREMs e PROMs) e contiene il costo pro capite. Inizia però a manifestarsi la criticità dell’indice di cattura, cioè la capacità di far prenotare visite e diagnostica nei tempi corretti, mentre le dimissioni volontarie segnano un lieve aumento.

2022 – “Trasformazione”. Rientrano pienamente i tassi di ospedalizzazione e si dà enfasi a sostenibilità economica e digitalizzazione. Viene introdotto il pentagramma sugli anziani e fragilità, a conferma dell’attenzione verso l’invecchiamento attivo. L’appropriatezza diagnostica e l’attività fisica adattata necessitano però di un ulteriore rilancio.

2023 – “Rilancio”. È l’anno di implementazione del DM 77: si consolidano le Case della comunità, crescono gli indicatori territoriali (IFeC, ADI) e la qualità delle cure resta elevata. Persistono due nodi  – assenteismo legato alla coda pandemica e indice di cattura – andamenti comunque monitorati dal sistema bersaglio. Interessante l’evidenza, dal sondaggio di clima, di un maggiore orgoglio professionale fra i dipendenti, a fronte di attese più alte verso le direzioni aziendali.

2024 – “Nuova normalità”. Il bersaglio segna la definitiva stabilizzazione post-Covid: assistenza domiciliare in fascia eccellente, equilibrio economico confermato, forte espansione della sanità digitale e politiche del personale fra i nuovi driver trasversali. Restano criticità specifiche – indice di cattura delle visite (60%), lieve aumento di politerapia e uso di antibiotici pediatrici, crescita delle risonanze muscolo-scheletriche ripetute – ma il quadro generale torna largamente “verde”.

Trend di risultato

Dal 2019 al 2024 la quota di indicatori in fascia verde supera stabilmente il 70%, con picco al 75% nel 2024. I tassi di riammissione psichiatrica si sono quasi dimezzati (7% →5%) e l’assistenza domiciliare agli anziani è passata da 9,4 a oltre 13 per 1.000 residenti over 65. Le indagini PREMs sul ricovero, attive in tutti i presìdi, hanno quintuplicato i rispondenti e indicano progressi in accoglienza, gestione del dolore e dignità del paziente.

Chiavi di successo

Tre leve ricorrono in tutte le annate positive: bilanci solidi, governance dei dati (bersaglio, NSG, PREMs/PROMs) e cultura professionale. Queste consentono di anticipare le sfide (es. digital health), reggere agli shock (COVID) e convertire rapidamente risorse straordinarie (PNRR) in servizi territoriali.
Il quinquennio 2019-2024 dimostra che la Toscana ha trasformato una crisi globale in opportunità, mantenendo alta qualità clinica e accelerando l’innovazione. Le poche aree ancora “gialle” – indice di cattura, appropriatezza diagnostica, uso di antibiotici – sono ben individuate e presidiate dal cruscotto regionale. La traiettoria lascia quindi intravedere una sanità capace di entrare nel prossimo ciclo di programmazione con basi robuste e una vocazione consolidata al miglioramento continuo.

Conclusioni finali

L’edizione 2025 del rapporto “Welfare e salute in Toscana” si distingue per un impianto analitico più ampio e integrato, capace di restituire una visione quinquennale dell’evoluzione del sistema toscano nel suo insieme. I dati evidenziano una tenuta complessiva molto solida, ma non eludono alcune criticità che richiedono attenzione strategica. In primo luogo, la carenza di medici di medicina generale – pur contenuta – impone il rafforzamento delle misure già in atto (borse aggiuntive, tutoraggio, incentivi per aree periferiche). In secondo luogo, il rischio di “digital divide” va affrontato con politiche di alfabetizzazione mirate, affinché l’innovazione tecnologica (FSE, telemedicina) non si trasformi in nuova disuguaglianza. Infine, l’ampliamento della rete territoriale – 24 nuove Case della comunità entro il 2026 – rappresenta una sfida di equità e capillarità, soprattutto in zone interne e marginali. Il rilancio dell’assistenza territoriale, il contenimento del ricorso al privato e l’integrazione dei percorsi di inclusione sociale e disabilità saranno leve decisive per consolidare un modello di welfare incentrato sulla prossimità, sull’accessibilità e sulla sostenibilità di lungo periodo.
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Monitoraggio dell’attività del network ospedaliero del Servizio sanitario regionale nel 2024

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A distanza di cinque anni dall’impatto iniziale della pandemia, è ormai evidente che il sistema ospedaliero toscano ha intrapreso un percorso di adattamento, i cui effetti non si misurano solo in termini di volumi recuperati, ma anche di cambiamento nelle modalità di accesso ad alcuni setting assistenziali, nei tempi di degenza e nelle relazioni tra ospedale e territorio.

Il 2024 sembra indicare un ulteriore passo verso il ritorno ai volumi di attività pre-pandemici: i ricoveri crescono rispetto al 2023, così come gli accessi in pronto soccorso, pur mantenendosi ancora al di sotto dei valori del 2019. Più che una ripresa lineare, si osserva un panorama non del tutto omogeneo, dove ad esempio le attività chirurgiche hanno sostanzialmente colmato il divario con l’epoca pre-COVID, mentre i ricoveri medici e di riabilitazione restano su volumi sensibilmente inferiori rispetto al periodo pre-pandemico.

Oggi ci chiediamo non più soltanto se il sistema stia recuperando i volumi pre-pandemici, ma anche se le tendenze che osserviamo nei vari setting assistenziali indichino l’affermarsi di nuovi equilibri.

Nel rispondere a questa domanda ci concentreremo principalmente sull’analisi degli andamenti dei volumi delle diverse specialità, rappresentati dai rispettivi grafici, corredati da tabelle che faciliteranno i confronti tra il 2024 con il 2023 e il 2019. L’intento è chiaro, ovvero di cogliere la variazione dei volumi 2024 non solo rispetto all’anno precedente ma anche rispetto ai valori pre-pandemici.
A completezza dell’informazione, in appendice saranno disponibili le tabelle analitiche sui volumi di ogni specialità considerata, anno dopo anno.

Tutti i dati presentati sono stati elaborati dalle schede di dimissione ospedaliera (SDO), da quelle relative alle prestazioni ambulatoriali (SPA) e dai flussi dati dei pronto soccorso della Regione Toscana.


Accessi in Pronto soccorso

Nel 2024 si registrano 1.472.374 accessi in Pronto soccorso, con un incremento del 3,9% rispetto al 2023 (Tabella 1). La crescita, avviata nel 2021 dopo il netto calo del 2020, continua in modo progressivo, nonostante i volumi restino ancora inferiori (-4,2%) rispetto ai livelli del 2019 (Figura 1).

Gli accessi che esitano in ricovero risultano sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente (+0,4%), mostrando però una riduzione significativa rispetto al 2019 (-15,2%). Anche la percentuale di ricoveri da PS rispetto agli accessi totali continua a diminuire nel tempo, passando dal 17,3% del 2019 al 15,7% nel 2024, il che potrebbe mostrare un aumento della “funzione filtro” dei Dipartimenti di emergenza, dopo il picco anomalo del 21,4% osservato nel 2020 (Tabella 9 in appendice).

Figura 1. Andamento degli accessi in Pronto Soccorso e degli accessi in Pronto Soccorso che esitano in ricovero in Toscana, 2019-2024
Figura 1  Accessi in Pronto soccorso

Tabella 1. Accessi in Pronto Soccorso e accessi in Pronto Soccorso che esitano in ricovero in Toscana, variazioni percentuali del 2024 rispetto al 2023 e al 2019
Tabella 1  Accessi in PS

 
Analizzando la distribuzione degli accessi in Pronto soccorso per codice triage nel periodo 2021-2024, si vede come questi aumentino tra le diverse classi di priorità anche se in modo non omogeneo (Figura 2). Infatti i codici a bassa priorità (4 e 5) mostrano l’incremento più marcato rispetto al 2021 (+34,4% e +30,6%) (Tabella 2). Anche i codici 3, associati a urgenze differibili, mostrano un aumento costante (+22,3% dal 2021 e +2,9% dal 2023), mentre restano pressoché stabili i codici a maggiore gravità (1 e 2), con variazioni minime rispetto al 2023. Questo andamento, insieme alla progressiva riduzione della quota di accessi con esito di ricovero, conferma che l’aumento complessivo degli accessi interessa principalmente situazioni a bassa complessità clinica.

Questi dati evidenziano come una quota crescente di bisogni a bassa complessità confluisca sul pronto soccorso, segnalando una possibile difficoltà del sistema territoriale nell’intercettarli tempestivamente. Tale dinamica pone interrogativi sull’appropriatezza del ricorso al pronto soccorso e sulle ricadute in termini di sovraccarico organizzativo per i servizi di emergenza-urgenza, mettendo in luce la difficoltà del sistema territoriale nel farsi carico di questi bisogni e la necessità di approfondire le cause di questa carenza.

Figura 2. Andamento degli accessi in Pronto soccorsi suddivisi per codice triage in Toscana, 2021-2024
Figura 2   Accessi per codice triage

 Tabella 2. Accessi in Pronto Soccorso suddivisi per codice triage in Toscana, variazioni percentuali del 2024 rispetto al 2019 e al 2023
Tabella 2  Accessi in PS per codice triage


I ricoveri ospedalieri

I ricoveri per acuti

I volumi totali dei ricoveri ospedalieri per acuti, esclusi cioè quelli di riabilitazione e lungodegenza, sono stati calcolati tra il 2019 e il 2024 includendo i ricoveri medici e chirurgici, ed escludendo ricoveri per parto e quelli dei neonati sani.

I ricoveri registrati nel 2024 ammontano a quasi 458.807, in aumento dello 0,7% rispetto al 2023. Se guardiamo l’andamento delle attività di ricovero dal 2019 al 2024, come indicato nella figura 3, si nota la tendenza ad un graduale ritorno ai volumi pre-pandemici.

Figura 3. Andamento dei ricoveri per acuti in Toscana tra 2019 e 2024
Figura 3   Ricoveri

Guardando agli andamenti secondo quanto riportato in figura 4 e in tabella 3, possiamo individuare due categorie di specialità.
La prima raggruppa quelli per cui sembra evidente un ritorno ai livelli pre-pandemici.
Il numero complessivo dei ricoveri chirurgici è sostanzialmente tornato ai livelli numerici del 2019, con uno scarto dell'1% (questo vale sia per i ricoveri ordinari - programmati e urgenti - sia per la chirurgia diurna - day surgery).

Se a questi ricoveri chirurgici si somma l’andamento particolarmente incrementale della chirurgia ambulatoriale complessa si registra un netto aumento dell’attività chirurgica complessiva. Infatti, la chirurgia ambulatoriale dopo la riduzione delle prestazioni del 2020, già nel 2021 aveva superato sensibilmente i volumi del 2019, per poi mantenere in modo sostenuto la crescita negli anni successivi, tanto da portare il 2024 a registrare un numero di prestazioni superiore del 30% al dato pre-pandemico.

La seconda categoria rappresenta le tipologie di ricovero che, pur mostrando un aumento dei volumi, dopo il calo del 2020 non ritornano ai livelli pre-pandemici, come i ricoveri medici diurni (-9% rispetto al 2019) e ordinari (-14%).

I ricoveri di riabilitazione

Anche i ricoveri in riabilitazione nel 2024 non sono tornati ai volumi del 2019 (-20%); da dopo il 2020 in poi, con la sola esclusione del 2021, il loro andamento risulta calante.

Figura 4. Andamento dei ricoveri ospedalieri per tipologia e dell’attività di chirurgia ambulatoriale in Toscana, 2019- 2024
Figura 4   Ricoveri per tipologia

 Tabella 3. Ricoveri ospedalieri per tipologia e dell’attività di chirurgia ambulatoriale in Toscana, variazioni percentuali del 2024 rispetto al 2023 e al 2019
Tabella 3   Ricoveri

Gli andamenti della degenza media

Nel 2024 la degenza media complessiva per i ricoveri ordinari per acuti si è attestata a 5,66 giorni, un valore sostanzialmente stabile nel tempo, con un lieve aumento rispetto al 2019 (+0,7%) e una leggera flessione rispetto al 2023 (‑0,9%) (Tabella 4).
Considerando le diverse tipologie di ricovero, si evidenzia un andamento analogo tra i principali setting assistenziali per acuti, con variazioni limitate nel tempo (Figura 5). Fanno eccezione i ricoveri di riabilitazione, che presentano caratteristiche distintive in termini di durata della degenza. Vediamo nel dettaglio.
La degenza media per i ricoveri ordinari medici, aumentata tra il 2019 e il 2022, è lievemente diminuita nel 2023, per poi stabilizzarsi nel 2024 a 8,02 giorni. Complessivamente, si riscontra un incremento del 6,6% rispetto al 2019, ma nessuna variazione tra il 2024 e l’anno precedente.

Sempre nel 2024, la degenza media per i ricoveri ordinari chirurgici si conferma diversa in base alla tipologia di accesso: per i ricoveri programmati si attesta a 5,27 giorni, proseguendo la tendenza di progressiva riduzione avviata nel 2020, con un calo complessivo dell’8% rispetto al 2019 e del 2,6% rispetto al 2023. Per i ricoveri in urgenza, invece, la degenza media si mantiene significativamente più elevata, pari cioè a 10,47 giorni, un valore sostanzialmente stabile nel tempo, senza variazioni rilevanti rispetto agli anni precedenti.

Un andamento diverso è quello della degenza media dei ricoveri di riabilitazione, in crescita dal 2019, con un picco nel 2023 (26,76 giorni). Nel 2024 si osserva una lieve flessione (-1,1%) dei livelli, che si mantengono comunque su valori superiori rispetto agli anni precedenti.
Questi dati possono suggerire una relazione con l’andamento precedentemente osservato della progressiva riduzione del numero di ricoveri, che nel 2024 risultano inferiori del 20% rispetto al 2019. La maggiore durata media della degenza potrebbe infatti aver inciso sul calo dei ricoveri, riducendo il turnover e limitando di fatto il numero di accessi possibili in reparti riabilitativi e di lungodegenza.

In sintesi, il 2024 conferma un quadro di sostanziale stabilità della degenza media nei principali setting assistenziali rispetto al 2023, ad accezione della lieve riduzione della degenza dei ricoveri chirurgici programmati. Confrontando invece i dati con il 2019 emerge un aumento della durata media nei ricoveri medici e nel setting riabilitativo, a fronte di una diminuzione nei ricoveri chirurgici programmati.

Figura 5. Andamento della degenza media dei ricoveri per tipologia, Toscana, 2019- 2024
Figura 5   Degenza media


Tabella 4. Degenza media dei ricoveri per tipologia in Toscana, variazioni percentuali del 2024 rispetto al 2023 e al 2019
Tabella 4  Degenza media

Ricoveri per parto

I ricoveri per parto mostrano un andamento decrescente nel periodo 2019-2024, in linea con la progressiva riduzione della natalità osservata sia a livello regionale che nazionale (Figura 6). Complessivamente, nell’arco di cinque anni si è registrato un calo dell’11%, lungo un trend decrescente (Tabella 5).

Anche i parti cesarei seguono un trend decrescente, caratterizzato da una contrazione ancora più significativa, pari al 20% nel periodo 2019-2024. Il dato più recente conferma un rallentamento della tendenza in diminuzione, con una flessione contenuta (-0,7%) tra il 2023 e il 2024, in linea con l’andamento generale dei ricoveri per parto.

Figura 6. Andamento dei ricoveri totali per parto e dei ricoveri per parto cesareo in Toscana, 2019-2024
Figura 6 Parti

 Tabella 5. Ricoveri per parto e per parto cesareo in Toscana, variazioni percentuali del 2024 rispetto al 2023 e al 2019
Tabella 5  Parti


Considerazioni conclusive

Questo rapporto fornisce un’analisi integrata e comparativa del ricorso all’ospedale confrontando i dati del 2024 con quelli pre e post-pandemici. L’analisi comprende, oltre ai ricoveri, anche gli accessi al PS e il ricorso alla chirurgia ambulatoriale e offre spunti operativi utili a interpretare l’evoluzione dei modelli organizzativi.
L’aumento degli accessi in Pronto soccorso, sostenuto dai codici a bassa priorità (4 e 5), suggerisce un ricorso non sempre appropriato a questo setting per bisogni che potrebbero essere gestiti a livello territoriale. Questa lettura è consolidata dalla progressiva riduzione degli accessi in PS che esitano in ricovero, indicativa di una prevalenza di casi a bassa complessità clinica e di una possibile difficoltà nella scelta di percorsi assistenziali più appropriati.

L’attività chirurgica in regime di ricovero presenta volumi analoghi a quelli pre-pandemici, mentre si registra una notevole crescita della chirurgia ambulatoriale complessa, segno di una ottimizzazione dei percorsi assistenziali. In contrasto, i volumi dei ricoveri medici e riabilitativi rimangono sensibilmente inferiori al 2019, mettendo in luce una possibile modificazione degli equilibri tra bisogni assistenziali e risposta del sistema sanitario. Questo è ulteriormente evidenziato dall’incremento della degenza media in riabilitazione, che indica una difficoltà a garantire un adeguato turnover dei posti letto, con possibili ricadute sulla capacità del sistema di ricoverare pazienti in tempi appropriati.

In questo quadro di cambiamento sono da considerare anche i ricoveri per parto, che risultano in calo costante, in linea con la tendenza alla denatalità riscontrata a livello regionale e nazionale. La riduzione è particolarmente marcata per i parti cesarei, in linea con una crescente attenzione all’appropriatezza delle indicazioni cliniche. Tuttavia, il calo complessivo dei volumi dei ricoveri per parto apre riflessioni sull’adeguatezza dell’attuale assetto organizzativo dell’assistenza perinatale, specie nei presidi a più bassa casistica.


Appendice

 Tabella 6. Accessi in Pronto Soccorso (PS) e accessi in Pronto Soccorso che esitano in ricovero in Toscana, 2019-2024 (fonte dati: elaborazioni ARS da SDO e Flusso PS)
Tabella 6  appendice

 Tabella 7. Accessi in Pronto Soccorso (PS) suddivisi per codice triage in Toscana, 2021-2024 (fonte dati: elaborazioni ARS da SDO e Flusso PS)
Tabella 7 appendice 

Tabella 8. Ricoveri ospedalieri per tipologia in Toscana, 2019-2024 (fonte dati: elaborazioni ARS da SDO)
Tabella 8 appendice

 Tabella n.9. Degenza media per tipologia di ricoveri in Toscana, 2019-2024 (fonte dati: elaborazioni ARS da SDO)
Tabella 9 appendice  

Tabella 10. Ricoveri per parto e per parto cesareo in Toscana, 2019-2024 (fonte dati: elaborazioni ARS da SDO)
Tabella 10 appendice

 

A cura di:
M. Marchi, G. Galletti, M. Falcone, S. Forni, F. Ierardi, F. Gemmi - Agenzia regionale di sanità della Toscana

ISTAT aggiorna gli indicatori demografici per il 2024: prosegue l’inverno demografico

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ISTAT ha pubblicato il 31 marzo scorso il consueto aggiornamento annuale degli indicatori demografici per l’Italia che certificano il cosiddetto inverno demografico che sta attraversando il nostro Paese

7 febbraio, giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo: comprendere il fenomeno e rafforzare gli strumenti di contrasto

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Istituita nel 2017 su iniziativa del Ministero dell'Istruzione (MIUR), la giornata del 7 febbraio è un’occasione per conoscere meglio questa piaga sociale e per riflettere su quali possano essere gli strumenti per impedire che comportamenti violenti e di prevaricazione continuino ad accadere.

World AIDS Day 2024, l'ARS aggiorna i dati su HIV-AIDS in Toscana

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In occasione della giornata mondiale di lotta contro l'AIDS, che si celebra il 1 dicembre, l'Agenzia regionale di sanità pubblica l'aggiornamento periodico sulla situazione nella nostra regione per quanto riguarda i casi di HIV e AIDS. 

Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza: focus sulla salute dei bambini toscani

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Si è appena celebrata la giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, istituita nel 1954 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di promuovere la solidarietà internazionale, la consapevolezza tra i bambini di tutto il mondo e il miglioramento del loro benessere.

Infortunistica stradale: l’aggiornamento ISTAT mostra un calo di incidenti, feriti e decessi in Toscana nel 2023

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Il 14 ottobre scorso ISTAT ha pubblicato l’aggiornamento 2023 della serie storica degli incidenti stradali in Italia, certificando, a fronte di una ripresa ormai consolidata della mobilità dopo le limitazioni dovute alla pandemia da Covid-19, la diminuzione dei decessi e l’aumento contenuto del numero di incidenti e feriti.

Lo stato della salute mentale nella popolazione toscana

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I disturbi mentali rappresentano una delle principali fonti di sofferenza e disabilità nel mondo e sono in progressivo aumento. Secondo l’Oms, quasi 1 miliardo di persone nel mondo vive con almeno un disturbo mentale (una persona su dieci a livello globale). Si stima, inoltre, che la pandemia abbia incrementato di oltre il 25% i disturbi. 

Ottobre, mese della prevenzione del tumore al seno. I programmi di screening della Regione Toscana

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Il mese di ottobre si tinge di rosa per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione nella lotta al tumore al seno. Durante questo periodo si promuove la consapevolezza sull’importanza della diagnosi precoce e dei percorsi di cura tempestiva.

Giornata mondiale dell'aria pulita: com'è la qualità dell'aria in Italia e in Toscana?

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Istituita nel 2019 dall’Assemblea generale delle Nazioni unite, la giornata mondiale dell'aria pulita, che è stata celebrata il 7 settembre, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a facilitare le azioni per migliorare la qualità dell’aria. È un appello globale a trovare nuovi modi di fare le cose, per ridurre la quantità di inquinamento atmosferico che causiamo e garantire a tutti il diritto a respirare aria pulita. 

Promuovere la salute sessuale nei giovani toscani per contrastare le infezioni sessualmente trasmesse: giornata Internazionale della salute sessuale

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La giornata internazionale della salute sessuale, che si celebra ogni anno il 4 settembre,  ha il fine di promuovere una maggiore consapevolezza sociale sulla salute sessuale in tutto il mondo e promuovere la più ampia informazione in materia. La giornata richiama l’attenzione sulla necessità di un’adeguata e corretta educazione alla sessualità, sulla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili e i tumori associati, sulla tutela dei diritti legati alla sfera sessuale ed alle scelte individuali.

Interruzione volontaria di gravidanza in Toscana

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Grazie agli sforzi fatti in questi anni per aiutare a prevenire le gravidanze indesiderate e a diffondere l’informazione sulla procreazione responsabile, in particolare dai consultori familiari verso la popolazione immigrata o minorenne, anche con l’accesso alla contraccezione, gratuita dal 2018 (delibere regionali n. 1251/2018 e 394/2019), il fenomeno delle IVG è in diminuzione in Toscana, così come in Italia. Durante la pandemia da Covid-19, l’IVG è stata inserita da Decreto ministeriale tra le procedure “indifferibili” e quindi garantite anche durante lo stato di emergenza.

The evidence is clear, invest in prevention: il 26 giugno la Giornata internazionale contro il traffico illecito di droga. Le azioni di contrasto all’utilizzo delle sostanze illegali messe in campo dall’Italia e dalla Toscana

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Il 26 giugno si è celebrata la Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droghe, istituita nel 1987 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con lo scopo di rafforzare l’azione e la cooperazione tra paesi per raggiungere l’obiettivo di una società internazionale libera dall’abuso di sostanze stupefacenti. Sostenuta ogni anno da individui, comunità e organizzazioni di tutto il mondo, questa ricorrenza globale mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave problema che le droghe illecite rappresentano per la società.

Quanto è diffusa l’abitudine al fumo? In occasione della giornata mondiale senza tabacco 2024 ripercorriamo le abitudini dei toscani e degli italiani

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Il fumo di tabacco è tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose patologie cronico-degenerative, in particolare a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare e in Italia è il maggiore fattore di rischio evitabile di morte prematura.

L'inverno demografico alle porte: il quadro della situazione toscana nel panorama nazionale

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    L’aggiornamento degli indicatori demografici ISTAT per l’anno 2023, recentemente pubblicato dall’Istituto, ci consente di fotografare la situazione toscana nel panorama nazionale, con alcuni approfondimenti per area o provincia all’interno del territorio regionale.

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    Consulta i dati di dettaglio nel report ISTAT Indicatori demografici| anno 2023

L’aggiornamento degli indicatori demografici ISTAT per l’anno 2023, recentemente pubblicato dall’Istituto, ci consente di fotografare la situazione toscana nel panorama nazionale, con alcuni approfondimenti per area o provincia all’interno del territorio regionale.

La nuova riforma del codice della strada: su quali fattori di rischio interviene, quali le implicazioni sul sistema sanitario?

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La Camera dei deputati ha recentemente approvato una riforma del codice della strada, contenuta in un disegno di legge del Consiglio dei ministri, della quale, in attesa della votazione in Senato, le novità sono state già oggetto di discussione da parte di quotidiani e associazioni del settore che abitualmente si occupano di sicurezza stradale da diverse prospettive di osservazione.

L’aumentato rischio di contrarre il virus Dengue a seguito della diffusione di zanzare del genere Aedes

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In Italia da alcune settimane sono state diffuse, pubblicate e commentate numerose informazioni sul virus Dengue, con particolare riferimento ad una sua potenziale trasmissione nel nostro Paese, anche in seguito alla circolare n. 8083 emanata lo scorso 14 marzo 2024 dal Ministero della salute contenente alcune misure di vigilanza sanitaria nei suoi confronti.

Giornata mondiale dell’attività fisica, promuovere una pratica regolare è una sfida intersettoriale. Dati toscani ed italiani su attività fisica, sportiva e sedentarietà nelle varie fasce di età

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Domani 6 aprile si celebra la Giornata mondiale dell’attività fisica, che ha l’obiettivo di ricordare l’importanza di uno stile di vita attivo e la pratica regolare di attività fisica, in tutta la popolazione e in ogni fase della vita.


Aspetti economici ed epidemiologici del gioco d'azzardo in Toscana

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Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders – DSM IV) indica il gioco d’azzardo (DGA) come un «comportamento persistente, ricorrente e maladattativo di gioco, che compromette le attività personali, familiari o lavorative», che risulta correlato con una frequente comorbidità psichiatrica, una bassa qualità della salute fisica, dinamiche relazionali e sociali nocive, impattando a livello individuale e sociale.

Interruzione volontaria di gravidanza in Toscana

Grazie agli sforzi fatti in questi anni per aiutare a prevenire le gravidanze indesiderate e a diffondere l’informazione sulla procreazione responsabile, in particolare dai consultori familiari verso la popolazione immigrata o minorenne, anche con l’accesso alla contraccezione, gratuita dal 2018 (delibere regionali n. 1251/2018 e 394/2019), il fenomeno delle IVG è in diminuzione in Toscana, così come in Italia. Durante la pandemia da COVID-19, l’IVG è stata inserita da decreto ministeriale tra le procedure “indifferibili” e quindi garantite anche durante lo stato di emergenza.

World AIDS Day 2023, l'ARS aggiorna i dati epidemiologici su HIV-AIDS in Toscana

HIV

In Italia, nel 2022, l’incidenza HIV è pari 3,2 nuove diagnosi per 100.000 residenti. Rispetto all’incidenza riportata dai Paesi dell’Unione Europea, l’Italia si posiziona al di sotto della media europea (5,1 nuovi casi per 100.000 residenti). La Toscana con 4 nuove diagnosi per 100.000 residenti, è la seconda regione italiana dopo il Lazio (4,8 per 100.000) con incidenza più alta [1].

Quale impatto hanno avuto la pandemia da Covid-19 e le misure per contenere il contagio sui comportamenti, le opinioni e la visione del mondo delle persone più giovani?

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L’Istat nel 2021 ha condotto, con il supporto del Ministero dell’istruzione, l’indagine Bambini e ragazzi: comportamenti, atteggiamenti e progetti futuri, indirizzata alla popolazione giovane degli istituti secondari di I grado e di II grado italiani, per un totale di circa 41mila rispondenti. I dati sono stati raccolti tramite un questionario online e sono stati presentati in occasione dell’evento di restituzione on line tenutosi il 4 maggio 2022.

La salute di genere in Toscana: politiche, bisogni di salute e cure erogate

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    Consulta e scarica il Documento ARS:

    Consulta i materiali del convegno di presentazione del Documento ARS

L’11 maggio scorso è stato presentato in una giornata seminariale il nuovo Documento Arsdedicato alla Salute di genere in Toscana

a 10 anni dalla sua prima edizione. Attraverso la collaborazione con i maggiori esperti che fanno parte della rete professionale sanitaria toscana sono stati analizzati molti aspetti relativi alla salute ed al ricorso ai servizi sanitari letti sotto l’ottica della differenza di genere. In questo approfondimento riportiamo parte dei contributi di maggiore rilevanza e/o innovativi rispetto al tema. 

Welfare e salute in Toscana 2022, i risultati del rapporto curato da ARS Toscana

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    Consulta anche la pagina web dedicata al webinar per visionare i materiali della giornata:

Si tiene oggi, 1° dicembre 2022, la presentazione del Rapporto Welfare e salute 2022. L’edizione di quest’anno (la quinta) ha dedicato, come di consueto, il secondo dei tre volumi ad un tema considerato di più stretta attualità: la scelta è ricaduta sulle diseguaglianze sociali e di salute, nel contesto pandemico che ha caratterizzato gli ultimi due anni e alla luce delle prossime azioni di intervento previste con i finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il primo volume, tradizionalmente, è invece quello dedicato alla descrizione della popolazione toscana, e vi contribuiscono tutti gli enti coinvolti nel gruppo di lavoro: Ars Toscana, Regione Toscana, Osservatorio sociale regionale, Centro Gestione rischio clinico, Anci Toscana e Laboratorio MeS. Di seguito proponiamo una breve sintesi delle principali evidenze del volume uno, presentate in occasione del webinar di oggi.

La situazione HIV/AIDS in Toscana: aggiornamento 2022

In occasione della Giornata mondiale 2022 contro l'AIDS, che ricorre il 1 dicembre, l'ARS aggiorna la situazione su HIV/AIDS in Toscana.

Diminuisce l’incidenza ma aumenta la quota di persone a cui viene diagnosticata tardivamente l’infezione da HIV (con bassi CD4 o in AIDS). La Toscana ha come ogni hanno tassi di incidenza per Hiv e Aids più alti rispetto alla media italiana e si colloca nel panorama italiano tra le regioni ad incidenza più alta.

La riduzione delle diagnosi osservata potrebbe suggerire varie ipotesi:

  • una reale diminuzione, risultato di molteplici azioni quali: efficienti campagne di prevenzione, la sensibilizzazione alle terapie come profilassi Pre-Esposizione (PrEP: somministrazione preventiva di farmaci per contrastare il rischio di acquisizione sessuale), così come il tempestivo utilizzo della profilassi post esposizione (PEP)
  • una sottonotifica/sottodiagnosi a seguito di un ritardo di notifica di alcune schede dai centri clinici, reparti di malattie fortemente impegnati per la cura del Covid-19 e dalle misure necessarie per il contenimento della pandemia che potrebbero aver ridotto l’accesso ai servizi

L’aumento delle diagnosi tardive rende plausibile la possibilità che una quota di diagnosi sia stata ritardata in seguito all’emergenza Covid-19: le restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19 potrebbero aver impedito o scoraggiato molte persone a recarsi presso le strutture sanitarie per effettuare un test. La diagnosi tardiva suggerisce problemi persistenti con l'accesso e la diffusione del test. Per ridurre l'alta percentuale di persone con diagnosi tardiva, è essenziale dare priorità a una serie di interventi di sanità pubblica finalizzati ad aumentare la consapevolezza sul grado di diffusione dell’infezione e sulle modalità di trasmissione e prevenzione e facilitare all’accesso ai test.

HIV

In Italia, nel 2021, l’incidenza HIV è pari 3 nuove diagnosi per 100.000 residenti. Rispetto all’incidenza riportata dai Paesi dell’Unione Europea, l’Italia si posiziona al di sotto della media europea (4,3 nuovi casi per 100.000 residenti). La Toscana con 4 nuove diagnosi per 100.000 residenti, è tra le regioni con incidenza più alta della media italiana.

Figura 1. Numero di nuove diagnosi di HIV in Toscana e tasso di notifica (per 100.000 residenti) per genere ed anno di diagnosi. Anni 2009-2021
fig1 approf HIV AIDS 2022
Dai dati del Sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv regionale, gestito da Ars, risulta che le nuove diagnosi di infezione da HIV notificate in Toscana, ai residenti e non (dati aggiornati al 28 novembre 2022), stabili dal 2009 al 2016, sono in diminuzione negli ultimi anni, in particolare nel 2020 e nel 2021, anni in cui la segnalazione delle nuove diagnosi può aver maggiormente risentito dell’emergenza Covid-19: 154 casi (tasso di notifica: 4,2 per 100.000 residenti) nel 2020, in diminuzione del 14% rispetto al 2019 quando i casi erano 180 e del 56% rispetto al 2016 quando i casi erano 351; 148 casi nel 2021 (tasso di notifica: 4,0 per 100.000 residenti) in calo di un ulteriore 4% rispetto al 2020 (Figura 1). I casi del 2019-2021 potrebbero essere sottostimati a seguito di un ritardo di notifica di alcune schede dai centri clinici, reparti di malattie fortemente impegnati per la cura del Covid-19 e dalle misure necessarie per il contenimento della pandemia che potrebbero aver ridotto l’accesso ai servizi. Dobbiamo considerare che la reale diminuzione potrebbe essere il risultato di molteplici azioni quali: efficienti campagne di prevenzione, la sensibilizzazione alle terapie come profilassi Pre-Esposizione (PrEP: somministrazione preventiva di farmaci per contrastare il rischio di acquisizione sessuale), così come il tempestivo utilizzo della profilassi post esposizione (PEP). E’ da considerare l’importanza fondamentale della terapia delle persone sieropositive come prevenzione (TaSP) con il raggiungimento della non rilevabilità del virus nel sangue (U=U: Undetectable=Untransmittable).

Nel biennio 2020-21 il 76,8% dei casi notificati riguarda il genere maschile (rapporto maschi/femmine 3,3:1; incidenza maschi: 6,5 per 100.000; femmine: 1,8 per 100.000). I più colpiti sono i giovani di età compresa tra 25 e 29 anni, seguiti dai 30-39 enni e dagli adulti di età compresa tra 40 e 49 anni, in tutte le fasce di età si registra una diminuzione dei casi rispetto al biennio precedente, più marcata tra i ragazzi under 25 (Figura 2). Per le femmine si osservano ampie variazioni dell’’età mediana al momento della diagnosi di infezione, che passa da 32 anni (range interquartile: IQR: 27-41 anni) nel 2009-11 a 43 anni (IQR: 31-51 anni) nel 2020-21; per i maschi l’età mediana alla diagnosi resta più stabile negli anni sui 44 anni. I casi pediatrici, che presentano quasi tutti modalità di trasmissione verticale tra madre e figlio, sono diventati rari, grazie alla terapia antiretrovirale somministrata alla madre sieropositiva e all’introduzione del test per HIV tra gli esami previsti nel libretto di gravidanza. Non si sono verificati casi pediatrici negli ultimi sei anni in Toscana.

Figura 2. Tasso di notifica (per 100.000 residenti) di HIV per classi di età alla diagnosi. Biennio 2020-2021 e confronto triennio 2018-2019
fig2 approf HIV AIDS 2022
Tra i casi diagnosticati in Toscana nel biennio 2020-21, 98 (32,7% del totale) riguardano la popolazione straniera: le nazionalità straniere più frequenti sono Perù, Brasile e Nigeria. I tassi grezzi dei casi per cittadinanza (Figura 3) evidenziano sia per gli stranieri che per gli italiani un andamento in diminuzione negli anni sebbene i tassi degli straneri si mantengono quasi 4 volte superiori a quelli degli italiani.

Figura 3. Tasso di notifica (per 100.000 residenti) di HIV per cittadinanza ed anno di diagnosi. Anni 2009-2021
fig3 approf HIV AIDS 2022
La maggior parte delle infezioni da HIV è attribuibile a rapporti sessuali non protetti, a sottolineare l’abbassamento del livello di guardia e la bassa percezione del rischio nella popolazione. I rapporti eterosessuali rappresentano la modalità di trasmissione nettamente più frequente per le donne (87,1% nell’ultimo biennio). Nei maschi il contagio è nel 36,6% eterosessuale e nel 51,7% dei casi omosessuale. Le persone che si sono infettate a causa dell’uso di droghe iniettive sono il 6% in entrambi i generi (Figura 4).


Una quota importante di pazienti si presenta tardi alla diagnosi di sieropositività, evidenziando già un quadro immunologico compromesso. Una diagnosi tardiva dell’infezione Hiv comporta una maggiore probabilità di infezioni opportunistiche (quindi malattia conclamata) ed un eventuale ritardo dell’inizio della terapia. Inoltre nei pazienti con infezione avanzata con virus replicante e non in terapia, la viremia persistentemente rilevabile favorisce la trasmissione del virus e pertanto la diffusione del contagio.


La consapevolezza da parte del paziente del proprio stato di sieropositività è un elemento molto importante in quanto permette di accedere tempestivamente alla terapia antiretrovirale e di ridurre la probabilità di trasmissione dell’infezione legata a comportamenti a rischio. Il 29,1% è già in AIDS conclamato al momento della diagnosi di sieropositività. Il 47% è Advanced Hiv Disease (AHD) e il 60,4% è Late Presenter (LP) ovvero si presenta alla prima diagnosi di sieropositività con una patologia indicativa di AIDS o con un quadro immunologico già compromesso (Figura 5). Il trend delle diagnosi tardive già in crescita negli anni, si accentua nel 2020-21, facendo ipotizzare che potrebbe esserci stato un ritardo diagnostico a causa della pandemia da Covid-19.

Figura 4. Modalità di trasmissione dei casi adulti di HIV notificati in Toscana per genere. Anni 2009-2021


fig4 approf HIV AIDS 2022
MSM: Maschi che fanno sesso con maschi
IDU: (Injection Drug Users) Uso di sostanze stupefacenti per via endovenosa
Altro: ha ricevuto fattori della coagulazione/trasfusione, cellule staminali, contatto accidentale con sangue, ecc


Figura 5. Late Presenter, Advanced HIV Disease, AIDS al momento della diagnosi di sieropositività
fig5 approf HIV AIDS 2022
LP: Late Presenter: numero di CD4< 350 cell/ µL o patologia indicativa di AIDS
AHD: Advanced HIV Disease: numero di CD4< 200 cell/ µL o patologia indicativa di AIDS

La bassa percezione del rischio della popolazione viene confermata dal fatto che il 61,8% dei pazienti effettua il test nel momento in cui vi è il sospetto di una patologia HIV-correlata o una sospetta malattia a trasmissione sessuale (MTS) o un quadro clinico di infezione acuta e solo il 33,6% lo effettua spontaneamente per percezione di rischio. Nelle femmine oltre a queste due motivazioni, si aggiunge una quota importante di donne che ha eseguito il test durante un controllo ginecologico in gravidanza (15%). Gli MSM continuano ad avere una maggior percezione del rischio rispetto agli eterosessuali, effettuando il test spontaneamente per percezione del rischio nel 46,9% dei casi (19,1% negli etero maschi e 25,3% nelle femmine etero) (Figura 6).

Figura 6. Motivo di esecuzione del test dei casi adulti di HIV notificati in Toscana per modalità di trasmissione del virus e genere. Anni 2009-2021
fig6 approf HIV AIDS 2022

AIDS

L’andamento dei casi di AIDS in Toscana (Figura 7) è analogo a quello nazionale: si evidenzia un incremento dell’incidenza dall’inizio dell’epidemia sino al 1995, seguito da una rapida diminuzione dal 1996 fino al 2000 e da una successiva costante lieve diminuzione, accentuata nel 2020 e nel 2021 con 47 e 53 casi notificati rispettivamente, corrispondenti ad un tasso di notifica di 1,3 e 1,4 per 100.000 abitanti (dati aggiornati al 28 novembre 2022). I casi dell’ultimo anno potrebbero essere sottostimati a seguito di un ritardo di notifica di alcune schede dai centri clinici, reparti di malattie infettive impegnati per la cura del Covid, oppure a causa di una ridotta presentazione delle persone con una situazione clinica aggravata per timore di esporsi al Covid-19 recandosi in ospedale, ma comunque una leggera riduzione dei casi potrebbe essere reale come conseguenza stessa della riduzione dei casi di HIV.

L’incidenza per area geografica mostra in Italia la persistenza di un gradiente Nord-Sud nella diffusione della malattia nel nostro paese, come risulta dall’incidenza che è mediamente più bassa nelle regioni meridionali. La Toscana, secondo gli ultimi dati pubblicati dall’ISS, continua ad avere un tasso di incidenza leggermente maggiore rispetto a quello nazionale (0,97 per 100.000 vs 0,6 per 100.000 residenti) e a collocarsi tra le regioni con incidenza più alta.

Figura 7. Numero di casi di AIDS notificati in Toscana per anno di diagnosi e genere. Anni 1985-2021
fig7 approf HIV AIDS 2022

In Toscana, dall’inizio dell’epidemia al 31 dicembre 2021, sono stati notificati 5080 nuovi casi di AIDS. I casi pediatrici risultano 55: 52 casi registrati prima del 2001, 1 nel 2011, 1 nel 2012 e un caso nel 2015. Nessun caso è stato registrato negli ultimi 6 anni. Ci si ammala di AIDS in età sempre più avanzata: l’età mediana alla diagnosi presenta, nel corso degli anni, un aumento progressivo in entrambi i generi. Ciò si verifica in seguito ai cambiamenti nei comportamenti individuali: la modalità di trasmissione è passata da essere legata alla tossicodipendenza e al mondo giovanile alla trasmissione per via sessuale che riguarda non più solo i giovani ma tutta la popolazione. L’età

aumenta anche per effetto della terapia farmacologia che ritarda, anche di molto, la progressione dell'HIV in AIDS. Si è così passati dalle età mediane di 31 anni nel 1990-91, ai 39 anni nel 2000-01, fino ad arrivare ai 47 anni nel biennio 2021-21. A fronte di una stabilizzazione dei casi notificati si contrappone un forte incremento dei casi prevalenti (2.333 al 31/12/2021), legato all’aumento della sopravvivenza (Figura 8).

Figura 8. Tassi di notifica e prevalenza di AIDS (per 100.000 residenti) notificati in Toscana. Anni 1988-2021
fig8 approf HIV AIDS 2022
La modalità di trasmissione del virus HIV ha subito nel corso degli anni un’inversione di tendenza: il maggior numero di infezioni non avviene più, come agli inizi dell’epidemia per la tossicodipendenza ma è attribuibile a trasmissione sessuale, soprattutto eterosessuale. Queste due ultime categorie di trasmissione rappresentano nell’ultimo biennio l’86,0% dei nuovi casi adulti di AIDS e, in particolare, il 58,0% è relativo a rapporti eterosessuali (Figura 9).


Figura 9. Modalità di trasmissione dei casi adulti di AIDS notificati in Toscana. Anni 1986-2021
fig9 approf HIV AIDS 2022
MSM: Maschi che fanno sesso con maschi
IDU: (Injection Drug Users) Uso di sostanze stupefacenti per via endovenosa
Altro: ha ricevuto fattori della coagulazione/trasfusione, cellule staminali, contatto accidentale con sangue, ecc


Questo dato sottolinea l’abbassamento del livello di guardia nella popolazione generale: gli eterosessuali non si ritengono soggetti “a rischio” ed invece rappresentano la categoria che più ha bisogno di informazione. Molti dei nuovi sieropositivi, che hanno contratto il virus attraverso rapporti sessuali non protetti, non sanno di esserlo e continuano a diffondere la malattia senza avere coscienza del rischio. Si osserva che la proporzione di pazienti con una diagnosi di sieropositività vicina (meno di 6 mesi) alla diagnosi di AIDS è in costante aumento nel tempo (Figura 10) ed è più elevata tra coloro che hanno come modalità di trasmissione i rapporti eterosessuali. Questi risultati indicano che molti soggetti ricevono una diagnosi di AIDS avendo scoperto da poco tempo la propria sieropositività.

Figura 10. Tempo intercorso tra la diagnosi di HIV e la diagnosi di AIDS dei casi adulti di AIDS notificati in Toscana. Anni 1994-2021
fig10 approf HIV AIDS 2022





A cura di:

  • Monia Puglia e Fabio Voller - Agenzia regionale di sanità della Toscana
  • Francesca Vichi- U.O. Malattie infettive - Ospedale Santa Maria Annunziata, Bagno a Ripoli, Firenze 

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