Prevenzione e sicurezza degli incidenti in ambienti vita: analisi degli incidenti stradali, domestici e sul lavoro in Toscana negli ultimi 5 anni

A cura di: F. Profili, S. Olivadoti, F. Voller
Il rapporto Welfare e salute 2025, presentato lo scorso 25 giugno, fornisce una prospettiva quinquennale dell’evoluzione del sistema regionale toscano e rappresenta il principale strumento conoscitivo a disposizione della Regione Toscana nell’ambito della salute, intesa tanto nella componente sanitaria, che in quella sociale. Il lavoro integra relazione sanitaria, profilo sociale e valutazione del servizio sanitario regionale.
Nel corso delle settimane presenteremo alcune sintesi dei singoli capitoli per tematiche, quelle più significative, ma rimandiamo alla lettura completa del rapporto per maggiori approfondimenti.
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Qui di seguito i temi affrontati in questo approfondimento:
Incidenti stradali in Toscana: la situazione dopo il lockdown
L’incidentalità stradale nel mondo
La situazione italiana
L’incidentalità in Toscana negli ultimi anni
Caratteristiche degli incidentati in Toscana
L’incidentalità stradale nel Piano regionale della prevenzione
Suggerimenti per contrastare gli incidenti stradali
Incidenti domestici
Accessi in Pronto soccorso
Ricoveri ospedalieri
Mortalità per incidenti domestici
Azioni per contrastare gli incidenti domestici nel Piano regionale della prevenzione
Incidenti sul lavoro
Infortuni sul lavoro nel mondo
L’Archivio flussi INAIL-Regioni
Trend dell’infortunistica lavorativa in Toscana
Accessi in Pronto soccorso e ricoveri ospedalieri
Incidenti stradali in Toscana: la situazione dopo il lockdown
Gli incidenti stradali rappresentano una problematica di salute pubblica che coinvolge principalmente le fasce giovanili della popolazione. La pandemia da COVID-19 e i conseguenti periodi di lockdown, con le restrizioni negli spostamenti e l’introduzione dello smart working per molti lavoratori, hanno portato allo storico minimo del numero degli incidenti stradali. Con il ritorno alle normali attività e ai frequenti spostamenti, sono tornati ad aumentare anche gli incidenti. Anche i numeri toscani sugli incidenti stanno tornando ai livelli pre-pandemia, mentre sono in diminuzione i decessi.
L’incidentalità stradale nel mondo
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte per le persone tra i 5 e 29 anni d’età a livello globale. In Europa e in Italia, i dati confermano che adolescenti e giovani adulti, in particolare nella fascia d’età 15-24 anni, sono tra i soggetti più esposti al rischio di lesioni gravi o mortali sulla strada. Oltre alla perdita di vite umane, gli incidenti stradali portano con sé un elevato costo economico, dalle spese per le cure delle persone coinvolte ai giorni di lavoro persi. La sicurezza stradale è una delle maggiori criticità che i Paesi europei devono affrontare, e l’impegno di tutti è quello di ridurre del 50% il numero delle vittime e dei feriti gravi entro il 2030 e di azzerare il numero delle vittime della strada entro il 2050.
Nella sola Unione europea, nel 2024 sono rimaste uccise in incidenti stradali circa 19.800 persone, con un calo del 3% rispetto al 2023. Negli ultimi cinque anni l’Italia, insieme a Grecia, Spagna e Francia ha registrato solo un modesto calo (-5%), probabilmente favorito dalla pandemia da Covid-19.
La situazione italiana
In Italia, la principale rilevazione sugli incidenti stradali viene svolta dall’ISTAT che conteggia i sinistri in cui sia coinvolto almeno un veicolo ed almeno una persona abbia riportato lesioni (morti entro 30 giorni e/o feriti), cioè la stessa casistica che è oggetto dell’intervento delle forze dell’ordine e di redazione del modello ISTAT di incidente.
Sul fronte dell’incidentalità stradale, il numero delle vittime è rimasto pressoché stabile rispetto al 2023, mentre si registra un aumento degli incidenti e dei feriti. Il numero dei morti in incidenti stradali ammonta a 3.030 (-0,3% rispetto al 2023), quello dei feriti a 233.853 (+4,1%), per un totale di 173.364 incidenti stradali (+4,1%). Rispetto al 2019, le vittime e i feriti sono diminuiti (rispettivamente del -4,5% e -3,1%), mentre gli incidenti stradali mostrano un leggero aumento (+0,7%), in particolare sono aumentati gli incidenti che coinvolgono motocicli e monopattini, con questi ultimi che, dall’essere molto rari prima della pandemia, sono ormai diventati un mezzo di trasporto molto utilizzato.
Guardando la distribuzione per età, il numero di vittime risulta più elevato nella classe di età 20-24 anni, sebbene tra le donne le classi più numerose siano quelle delle over70. Rispetto al 2023 gli aumenti più consistenti si registrano proprio tra i più giovani: per le classi di età 20-24 e 25-29 anni l’aumento è del +23% nel complesso e tra i 15-17enni il numero delle vittime passa da 51 a 80. Aumenti marcati caratterizzano tuttavia anche le classi di età 40-44 (+14,7%), 50-54 (+14,1%) e 60-64 anni (+14,6%).
L’incidentalità in Toscana negli ultimi anni
Per quanto riguarda i confronti fra regioni, va fatta una precisazione importante. L’unico modo per confrontare la Toscana con le altre regioni è quello di rapportare i volumi (incidenti, morti e feriti) alla popolazione residente, pur consapevoli che non si tratti del denominatore ideale. Per valutare correttamente il rischio di incidente si dovrebbe considerare il numero di veicoli che effettivamente transitano sulle strade, ma questa informazione non è disponibile in nessuna banca dati in modo completo.
Nel 2024 gli incidenti stradali con lesioni alle persone in Toscana sono stati 15.174, leggermente superiori ai 14.933 del 2023, quasi in linea con l’ultimo dato pre-pandemico (furono 15.525 nel 2019). Il dato italiano conta 173.364 sinistri, in aumento rispetto ai 166.525 dell’anno precedente.
La nostra regione è la seconda in Italia per incidenza (incidenti stradali in un anno rispetto alla popolazione residente), seconda solo alla Liguria e ben al di sopra della media italiana (282,3 per 100mila). Questo indicatore è però influenzato dalla reale intensità del traffico veicolare che attraversa ogni regione, al di là del numero di abitanti. Le regioni che guidano la graduatoria, infatti, sono anche quelle caratterizzate da un maggior tessuto produttivo e industriale, oltre che da importanti arterie di comunicazione, tutti fattori che fanno aumentare i veicoli in circolazione.
Figura 1. Incidenti stradali – Tasso grezzo per 100.000 abitanti – Regioni e Italia, anno 2024 – Fonte: Elaborazioni ARS su dati ISTAT.
I feriti e i decessi a seguito degli incidenti che si sono verificati in Toscana nel 2024 sono stati rispettivamente 19.465 e 188, erano 19.099 feriti e 202 decessi del 2023. I dati del 2024 sono ancora al di sotto dei valori pre pandemici del 2019 (20.378 feriti e 209 decessi) anche se come visto i feriti dal 2023 tornano a salire. Anche in Italia si rileva una diminuzione dei decessi (da 3.159 nel 2022 a 3.030 nel 2024), ma un aumento dei feriti (da 223.475 a 233.853). Il tasso di mortalità della Toscana coincide con quello nazionale: 5,1 decessi ogni 100mila abitanti (nel 2023 era 5,5 per la Toscana e 5,2 a livello nazionale). Nella classifica delle Regioni, la Toscana si colloca nella parte inferiore. Sono invece ben 13 le Regioni che hanno un tasso più elevato della media nazionale, viceversa, il tasso di mortalità è più basso della media nazionale in Lombardia, Piemonte, Liguria, Molise, Campania, Marche, Sicilia. Il trend della mortalità è quindi in diminuzione, in Toscana come in Italia, anche senza considerare la forte riduzione osservata durante i primi due anni di pandemia. La mortalità toscana nel 2019 era pari a 5,6 decessi ogni 100mila abitanti (5,3 per 100mila in Italia) ed era scesa a 4,1 decessi per 100mila nel 2020 (4 per 100mila in Italia). Sulla riduzione degli eventi mortali può esserci anche un effetto legato alla maggiore tempestività ed efficacia del servizio sanitario regionale, in particolare del 118 e dei dipartimenti di emergenza e urgenza, nell’intervento di cura.
Figura 2. Morti in incidenti stradali – Tasso grezzo per 100.000 abitanti – Regioni e Italia, anno 2024 – Fonte: Elaborazioni ARS su dati ISTAT.
Caratteristiche degli incidentati in Toscana
Il 71% dei conducenti toscani coinvolti in un incidente è rappresentato da uomini (76% in Italia), con un tasso di incidenza più che doppia rispetto alle donne: 1.078,1 incidenti per 100mila uomini rispetto ai 412,4 per 100mila donne (fonte: elaborazioni ARS su dati ISTAT 2022). Queste differenze di genere dipendono dal fatto che, mediamente, gli uomini guidano molto di più rispetto alle donne, ma tendono anche ad assumere più comportamenti a rischio.
Gli ultimi dati della sorveglianza EDIT 2022 sui determinanti dell’infortunistica stradale tra gli adolescenti toscani, ad esempio, stimano che, tra i guidatori abituali, il 20% dei maschi si sia messo alla guida stanco almeno una volta nell’anno (vs 18% tra le femmine), il 51% abbia guidato almeno una volta in ritardo (49% tra le femmine), il 10% dopo aver bevuto (vs 6%), il 9% dopo aver assunto sostanze (vs 3%).
Inoltre, con l’obiettivo di valutare la possibile associazione tra i fattori di rischio e l’evento incidente stradale, sono stati calcolati alcuni Odds Ratios (ORs), aggiustati per età e genere. La variabile di outcome scelta è “aver avuto almeno un incidente nella vita” mentre le covariate sono rappresentate dai comportamenti che gli studenti e le studentesse hanno dichiarato di aver adottato durante la guida “Una volta al mese o più”. Viene confermato il ruolo della guida in condizioni di ritardo, adottata da un’elevata quota di soggetti guidatori abituali (51,1%; OR=2,2). Frequentemente è stata riportata anche la guida in condizioni di stanchezza, riferita dal 21,5% dei soggetti guidatori abituali (OR=1,7) mentre risultano meno ricorrenti altri comportamenti che rivelano ORs più elevati: si tratta della guida dopo aver assunto droghe (7,5%; OR=3), seguita dalla guida dopo aver bevuto troppo alcol (9%; OR=2,7), infine dall’aver avuto un colpo di sonno (4,3%; OR=2,4).
Passando all’analisi dei dati regionali di accesso al Pronto soccorso, questi rappresentano forse i dati più completi per raffigurare la problematica dell’incidentalità stradale e registrano tutte le persone che hanno avuto un incidente stradale al quale è conseguito un accesso ai PS per problematiche di salute: nel 2024 nella nostra regione gli accessi con diagnosi di tipo traumatico a seguito di un incidente stradale sono stati 67.746, dei quali il 13% riguardava cittadini non residenti in Toscana, a conferma dell’impatto che hanno i volumi di traffico veicolare di passaggio nella nostra regione. Limitandoci ai soli residenti, sono 59.193 gli accessi (pari al 21% del totale dei traumatismi arrivati in Pronto soccorso), con un tasso di accesso standardizzato per età pari a 16 per 1.000 abitanti, esattamente lo stesso dell’anno precedente, inferiore al 18,3 per 1.000 del 2019, ma sostanzialmente in linea con il periodo pre pandemico. Il tasso maschile si conferma più alto di quello femminile: 17,8 vs 14,2 accessi per 1.000. La diagnosi prevalente è rappresentata dalle contusioni (34%), seguita dalle fratture (26%). Al 72% degli accessi è stato attribuito un triage di urgenza differibile. I casi arrivati con un triage di emergenza o urgenza indifferibile rappresentano invece il 6,2%, sostanzialmente in linea con il 5,9% rilevato tra tutti gli accessi per trauma (tra gli accessi totali le emergenze e le urgenze indifferibili sono il 7,5%).
Figura 3. Accessi al Pronto soccorso per incidente stradale con diagnosi di dimissione traumatica, per genere – Tasso standardizzato per età per 1.000 abitanti – Toscana, periodo 2015-2024 – Fonte: Elaborazioni ARS su dati Flusso informativo Pronto soccorso.
In conclusione, i principali indicatori ISTAT confermano un riavvicinamento, non ancora completato, ai livelli pre-pandemici. La Toscana, nel contesto italiano, continua ad avere livelli di incidentalità maggiori della media, plausibilmente a causa della maggiore presenza di veicoli in circolazione sulle proprie strade.
L’incidentalità stradale nel Piano regionale della prevenzione
Il Programma predefinito 5 “Sicurezza negli ambienti di vita” ha tra i suoi macro-obiettivi anche gli incidenti stradali.
Le azioni previste per il raggiungimento di tale obiettivo includono azioni trasversali come il favorire e sviluppare forme di mobilità sostenibile, promuovere politiche intersettoriali mirate a migliorare la sicurezza delle strade e dei veicoli, ma anche lavorare negli ambienti scolastici rafforzando le competenze e le conoscenze sui rischi. Le azioni sono indirizzate a sensibilizzare la comunità, a partire dai più piccoli, promuovendo una cultura della sicurezza fondata su una corretta percezione del rischio e che abbia come conseguenza l’adozione di comportamenti e accorgimenti corretti.
Il programma suggerisce 3 aree specifiche di lavoro:
- Advocay: per coordinare e gestire la messa in rete di tutti gli attori coinvolti, al fine di promuovere politiche per la sicurezza della popolazione in generale;
- Promozione di comportamenti sicuri: attraverso la realizzazione di interventi educativi in ambito scolastico e nella comunità e la formazione degli operatori socio sanitari e le associazioni di categoria;
- Comunicazione: campagne di sensibilizzazione alla popolazione.
Suggerimenti per contrastare gli incidenti stradali
Secondo le principali organizzazioni internazionali come l’OMS, la Commissione europea e l'ETSC (European Transport Safety Council) i determinanti fondamentali su cui dobbiamo continuare ad intervenire per diminuire gli incidenti stradali sono:
- comportamenti individuali sicuri: la maggior parte degli incidenti stradali è causata da comportamenti scorretti del guidatore;
- infrastrutture stradali sicure: strade progettate e manutenute secondo criteri di sicurezza riducono significativamente il rischio di incidenti;
- veicoli sicuri e tecnologie di prevenzione: l’introduzione di tecnologie avanzate nei veicoli riduce sia la probabilità che l’incidente avvenga, sia la gravità delle conseguenze.
Incidenti domestici
Gli incidenti domestici sono eventi accidentali che avvengono nelle abitazioni, verificandosi prevalentemente in conseguenza di cadute o, in misura minore, di avvelenamenti, ustioni, tagli e ferite, comportando la compromissione temporanea o definitiva delle condizioni di salute. Le persone maggiormente esposte sono coloro che trascorrono molto tempo in casa: le popolazioni anziane, gli under 6 e le casalinghe.
I fattori di rischio possono essere suddivisi in fattori individuali e fattori ambientali:
- i fattori individuali includono incidenti legati alle attività lavorative in ambito domestico e alle condizioni di comorbidità, deficit neuromotori e cognitivi, fragilità e scarsa attività fisica e allo sviluppo psicomotorio dei primi anni di vita;
- i fattori ambientali sono legati alle caratteristiche strutturali della casa, degli arredi, degli impianti, delle pertinenze e alla presenza di farmaci e prodotti di uso comune che possono contenere sostanze chimiche tossiche.
L’OMS stima ogni anno 684mila cadute fatali nel mondo (seconda causa di morte per infortunio non intenzionale, dopo gli incidenti stradali). In totale, sono oltre 37 milioni le cadute che, per la loro gravità, richiedono cure mediche e causano 38 milioni di DALY (anni di vita persi a causa di decesso o disabilità).
I dati italiani e toscani: un confronto
L’Indagine Multiscopo sugli aspetti della vita quotidiana dell’ISTAT rileva quante persone hanno dichiarato di aver avuto un incidente in ambiente domestico nei 3 mesi precedenti l’intervista. Ovviamente è un dato di natura campionaria che considera ogni evento che la persona intervistata ha percepito come un incidente, qualunque sia stata l’entità.
Nel 2023 i toscani che hanno avuto almeno un incidente domestico sono stati 26mila, pari a 7,1 ogni 1.000 abitanti (9,1 per 1.000 in Italia). Nel confronto con le altre regioni, la nostra si colloca al 6° tra quelle con i valori più bassi, con una graduatoria guidata da Sicilia (4,9 per 1.000), Calabria (5,5 per 1.000) e Campania (6,2 per 1.000).
Il 2018 è stato l’anno in cui si è raggiunto il picco di incidenti erano stati 69mila, pari a 18,5 ogni 1.000 abitanti (13,4 per 1.000 in Italia nello stesso anno), dal 2019, invece, si rileva una riduzione (63mila persone con almeno un incidente, 17 ogni 1.000 abitanti) e prosegue durante gli anni della pandemia da COVID-19, nonostante in quel periodo fosse aumentato il tempo di esposizione al rischio di incidente domestico, a causa delle restrizioni adottate nel nostro Paese.
Figura 4. Persone che hanno subito incidenti in ambiente domestico negli ultimi tre mesi – Tasso standardizzato per età per 1.000 abitanti – Toscana e Italia, periodo 2011-2023 – Fonte: ISTAT

Accessi in Pronto soccorso
I dati dei flussi informativi regionali ci permettono di allungare la serie storica fino al 2024. In questo caso, si tratta degli eventi più severi dal punto di vista delle conseguenze, che hanno spinto le persone a recarsi presso un presidio sanitario.
Nel 2024 gli accessi ai Pronto soccorso regionali per incidente domestico con diagnosi traumatica, da parte di residenti toscani, sono stati circa 110mila, in linea con l’anno precedente (108mila) e tornati ormai stabilmente sui livelli degli anni precedenti alla pandemia.
Entrando nel dettaglio delle caratteristiche dei soggetti, il tasso standardizzato per età è pari a 27,2 accessi ogni 1.000 abitanti, nel 2019 era pari a 28,2 per 1.000. I valori per genere sono leggermente superiori tra le donne, mediamente più esposte al rischio perché trascorrono più tempo in ambiente domestico. Il tasso femminile, nel 2024, è pari a 27,4 accessi ogni 1.000 donne, rispetto ai 26,6 accessi ogni 1.000 uomini.
Le principali cause di accesso al Pronto soccorso a seguito di incidente domestico sono le fratture (30%), le contusioni (23%), le ferite aperte ed i traumatismi intracranici (entrambi al 16%).
Figura 5. Accessi al Pronto soccorso per incidente domestico con diagnosi di dimissione traumatica, per genere – Tasso standardizzato per età per 1.000 abitanti – Toscana, periodo 2015-2024 – Fonte: Elaborazioni ARS su dati Flusso informativo Pronto soccorso
Ricoveri ospedalieri
I ricoveri per incidente domestico con diagnosi traumatica effettuati nel 2024 sono stati circa 7.300, di poco inferiori ai 7.600 del 2023, molti meno dei 10.450 che si erano osservati nel 2019 (fonte: elaborazioni ARS su dati flusso Schede di dimissione ospedaliera). Il tasso di ospedalizzazione standardizzato per età è pari a 1,4 ricoveri ogni 1.000 abitanti, in continua diminuzione a partire dal primo anno di pandemia.
Le differenze di genere sono in linea con i dati del Pronto soccorso, con il tasso di 1,6 ricoveri ogni 1.000 donne e 1,3 ogni 1.000 uomini. Dal trend emerge come la diminuzione di questi ricoveri sia partita in realtà già dal 2019, un anno prima dell’avvento della pandemia, per poi proseguire fino all’ultimo anno.
Un aspetto che influisce molto è l’età, infatti i tassi di accesso al Pronto soccorso o di ricovero aumentano a partire dai 65 anni, fino a superare ampiamente i 100 accessi al Pronto soccorso e i 10 ricoveri per 1.000 abitanti dopo gli 85 anni d’età. Anche i bambini e le bambine nei primi anni di vita sono più esposti al rischio, rispetto al resto della fascia d’età pediatrica.
Figura 6. Accessi al Pronto soccorso e ricoveri ospedalieri per incidente domestico con diagnosi di dimissione traumatica, per classa d’età – Tasso grezzo per 1.000 abitanti – Toscana, anno 2024 – Fonte: Elaborazioni ARS su dati Flusso informativo Pronto soccorso e Schede di dimissione ospedaliera
Mortalità per incidenti domestici
L’ultima fonte che possiamo consultare è quella della mortalità regionale, aggiornata all’anno 2021, quando si contavano 240 toscani deceduti a seguito di un trauma avvenuto in ambiente domestico. Il tasso di mortalità standardizzato per età è pari a 4,3 decessi ogni 100mila abitanti. Gli uomini, diversamente da quanto visto finora, hanno un maggiore rischio di morte rispetto alle donne: 5,6 decessi per 100mila abitanti vs 3,5 per 100mila donne.
In generale, gli incidenti domestici con esito mortale rappresentano circa lo 0,2% del totale degli accessi in Pronto Soccorso e si concentrano nelle fasce d’età più anziane (l’89% ha più di 64 anni). Sui circa 47mila decessi che si sono verificati in Toscana nel 2021, gli incidenti domestici ne hanno causato lo 0,5%.
Azioni per contrastare gli incidenti domestici nel Piano regionale della prevenzione
Lo sviluppo della cultura della sicurezza degli ambienti domestici è uno degli obiettivi strategici del Piano regionale della prevenzione 2020-2025. Nello specifico, il programma 5 “Sicurezza negli ambienti di vita” ha definito azioni di formazione, intersettorialità ed equità, volte a diminuire l’incidenza degli infortuni domestici.
Inoltre, la Regione Toscana ha sottoscritto accordi di collaborazione con soggetti pubblici, come l’INAIL, e soggetti privati per promuovere incontri informativi rivolti alla popolazione. È stato anche creato un gruppo di lavoro (decreto n.9756 del 8/5/2024) “Prevenzione degli incidenti domestici”, formato dai referenti di ciascuna delle tre AUSL e da un referente del Settore regionale “Prevenzione, salute e sicurezza, veterinaria”, con l’obiettivo di identificare le dimensioni e le cause principali degli incidenti domestici, le azioni di prevenzione più efficaci, contribuire alla progettazione di campagne di informazione e comunicazione rivolte alla cittadinanza, individuare e sviluppare azioni volte alla crescita delle competenze genitoriali.
Incidenti sul lavoro
L’infortunistica lavorativa toscana mostra, al netto delle anomalie del periodo pandemico, un trend in diminuzione nel medio-lungo periodo, con una tendenza alla stabilizzazione negli ultimi anni, mantenendo, però, importanti differenze di genere.
Infortuni sul lavoro nel mondo
Gli infortuni sul lavoro hanno un costo umano, sociale ed economico significativo, che i Paesi dovrebbero impegnarsi ad eliminare, garantendo la sicurezza di tutti i luoghi di lavoro.
L’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), agenzia specializzata delle Nazioni Unite sui temi del lavoro e della politica sociale, stima che oltre 395 milioni di lavoratori in tutto il mondo hanno subito un infortunio sul lavoro non mortale nel 2019 e circa 2,93 milioni sono deceduti a causa di fattori correlati al lavoro, con un aumento di oltre il 12% rispetto a 20 anni prima.
Il tasso di mortalità maschile (108,3 per 100mila occupati) è significativamente più alto di quello femminile (48,4 per 100mila) per differenze legate ai diversi settori lavorativi dove sono impiegati. In termini relativi, i decessi correlati al lavoro hanno rappresentato il 6,7% di tutti i decessi a livello globale. La stragrande maggioranza di questi decessi correlati al lavoro, 2,6 milioni, è stata attribuita a malattie professionali, mentre gli incidenti sul lavoro hanno causato 330mila decessi.
L'Archivio flussi INAIL-Regioni
La fonte dati più attendibile a livello italiano è l’Archivio flussi INAIL-Regioni, regolamentato da opportuna convenzione.
I dati sono aggiornati al 2023, anno nel quale all’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) sono state inoltrate 42.548 denunce di infortuni sul lavoro avvenuti in Toscana (escludendo studenti, sportivi e colf), di cui 27.984 sono stati riconosciuti come correlati al lavoro dall’Ente. L’83% di questi è accaduto in “occasione di lavoro” (23.189, pari a 22,1 per 1.000 occupati d’età 15-64 anni), il resto in itinere, cioè durante il percorso tra casa e luogo di lavoro, o viceversa, oppure mentre il lavoratore si è spostato tra due sedi aziendali o ha compiuto tragitti legati all’attività lavorativa.
Nel 2023 gli infortuni mortali sono stati 31 (pari a 1,9 per 100mila occupati d’età 15-64 anni), di cui 22 in occasione di lavoro e 9 (pari al 30%) in itinere, spesso come conseguenza di incidenti stradali.
Trend dell’infortunistica lavorativa in Toscana
Il trend dell’infortunistica lavorativa mostra una diminuzione nel periodo 2013-2023, anche se tendente alla stabilizzazione negli ultimi 5 anni: gli infortuni avvenuti in occasione di lavoro si riducono di circa il 20% (da 29.242 a 23.189). Rispetto all’anno precedente, nel 2023 si osserva una diminuzione del 12% degli infortuni in occasione di lavoro (26.417 nel 2022) e del 26% dei decessi (42 nel 2022).
Il 2020 è stato un anno particolare, con la chiusura di molte aziende durante il lockdown e l’introduzione dello smart working, ed infatti si rileva una riduzione del fenomeno infortunistico.
Rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia da COVID-19, nel 2023 c’è stata una riduzione del 7% circa degli infortuni totali e del 30% per i mortali (rispettivamente 30.117 e 46 nel 2019). Considerando in particolare gli infortuni mortali, trattandosi di piccoli numeri, è evidente un trend irregolare e più soggetto ad oscillazioni.
Figura 7. Infortuni totali e infortuni mortali in occasione di lavoro riconosciuti – Tasso per 1.000 (totali) e per 100.000 (mortali) occupati d’età 15-64 anni – Toscana, periodo 2011-2024* - Fonte: Flussi INAIL-Regioni, rilevazione Forze di Lavoro ISTAT
Per quanto riguarda le differenze di genere, sempre facendo riferimento ai dati dei flussi INAIL-Regioni, l’andamento degli infortuni riconosciuti mostra (senza fare distinzioni per settori produttivi) per gli uomini un rischio maggiore delle donne. In Toscana, sempre escludendo gli infortuni in itinere, non correlabili all’ambiente di lavoro, nel 2023 il 69% degli infortuni riconosciuti (18.036 su 23.189) sono a carico degli uomini. Solo nel 2020 la percentuale è scesa al 60%, ciò per il contributo dei casi COVID-19 tra gli operatori del settore sanitario e socio-sanitario, a maggioranza femminile.
Figura 8. Infortuni sul luogo di lavoro, per genere – Tasso infortunistico per 1.000 occupati d’età 15-64 anni – Toscana e Italia, periodo 2013-2023 – Fonte: Flussi INAIL-Regioni, rilevazione Forze di lavoro ISTAT
Accessi in Pronto soccorso e ricoveri ospedalieri
Nel 2024 gli accessi al Pronto soccorso per traumi avvenuti sul luogo di lavoro sono stati 23.600, per un tasso standardizzato per età pari a 14,4 ogni 1.000 15-64enni occupati e i ricoveri 409 (25,4 ogni 100mila). Entrambi sono in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente, quando erano avvenuti 23.714 accessi al Pronto soccorso e 439 ricoveri. L’analisi per genere ci conferma i maggiori rischi per gli uomini, il cui tasso di accesso al Pronto soccorso è quasi il doppio di quello delle donne (17,9 vs 10,2 per 1.000 occupati), mentre il tasso di ricovero (proxy della casistica più grave) è quasi 4 volte: 37,5 vs 10,7 per 100mila occupati.
Per quanto riguarda le fasce d’età, le più coinvolte sono le fasce dai 45 ai 59 anni.
Per i ricoveri la fascia d’età più colpita è quella 55-59 anni con 17,1% (23 per 100mila abitanti), seguiti dal 16,4% dei 50-54enni, mentre le fasce giovanili, fino ai 34 anni si attestano sotto il 10%, per gli accessi in Pronto soccorso, la fascia d’età 50-59 copre il 30% degli accessi.
Conclusioni
Il quadro complessivo che emerge dall’analisi sugli incidenti stradali, domestici e sul lavoro in Toscana evidenzia un andamento in parte divergente tra fenomeni: gli incidenti stradali, dopo la forte flessione dovuta alla pandemia, sono tornati a crescere e riportano la Toscana su valori superiori alla media nazionale, pur con una riduzione della mortalità; gli incidenti domestici mostrano un’incidenza più bassa della media italiana, ma rappresentano ancora un rilevante problema di salute pubblica, soprattutto per anziani e bambini; l’infortunistica sul lavoro mantiene un trend in calo nel lungo periodo, anche se persistono differenze di genere e criticità in alcune fasce d’età. Nel complesso, i dati confermano la necessità di consolidare e rafforzare le azioni del Piano regionale della prevenzione, orientate a promuovere comportamenti sicuri, migliorare le condizioni ambientali e infrastrutturali e sviluppare una più diffusa cultura della sicurezza in tutti i contesti di vita e lavoro.
Consulta e scarica:
- i volumi dell'edizione 2025 e delle edizioni precedenti del rapporto nella pagina-raccoglitore Welfare e salute in Toscana
- l'approfondimento Cinque anni di welfare integrato tra salute e sociale in Toscana a cura di F.Voller