Dose aggiuntiva e dose di richiamo per il vaccino anti Covid-19, le ultime indicazioni del Ministero della salute


28/12/2021

NOVITÀ   
Il 24 dicembre è stata diffusa la nota congiunta di Ministero della Salute, Consiglio superiore di sanità (CSS), Agenzia italiana del farmaco (AIFA) e Istituto superiore di sanità (ISS): Aggiornamento delle indicazioni sull’ intervallo temporale relativo alla somministrazione della dose “booster” (di richiamo) nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV2/COVID-19


Secondo quanto riportato nella nota congiunta, a fronte dell’impatto epidemiologico correlato alla maggiore diffusione della variante Omicron (B.1.1.529) e dell’efficacia della dose booster nel prevenire forme sintomatiche di COVID-19 ad essa conseguenti, la somministrazione della dose booster (con i vaccini e i relativi dosaggi autorizzati) sarà possibile dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dal completamento del ciclo primario o dall’ultimo evento (somministrazione dell’unica/ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione in soggetti vaccinati prima o dopo un’ infezione da SARS-CoV-2).

Inoltre, con la circolare del Ministero della Salute: Ulteriore estensione della platea vaccinale destinataria della dose di richiamo (“booster”) nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, viene raccomandata la somministrazione di una dose di vaccino Comirnaty (Pfizer/Biontech), al dosaggio di 30 mcg in 0,3 ml, come dose booster dopo un ciclo primario, indipendentemente dal vaccino utilizzato per lo stesso, a tutti i soggetti nella fascia di età 16-17 anni e ai soggetti nella fascia d’età 12- 15 anni con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti.



Il 25 novembre è stata diffusa la nota congiunta di Ministero della Salute, Consiglio superiore di sanità, Agenzia italiana del farmaco e Istituto superiore di sanità Estensione della platea vaccinale destinataria della dose "booster" (di richiamo) nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, che a partire dal 1° dicembre, sulla base dell’attuale evoluzione della situazione epidemiologica caratterizzata da un’aumentata circolazione del virus SARS-CoV-2 in tutto il continente europeo, raccomanda la somministrazione della dose di richiamo (booster) con vaccino a mRNA, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario e purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno cinque mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo primario, anche ai soggetti a partire dai 18 anni di età.


Con la circolare del 22 novembre 2021 Aggiornamento indicazioni su intervallo temporale tra la somministrazione della dose “booster” (di richiamo) e il completamento del ciclo primario nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19 il Ministero della Salute, precauzionalmente e sulla base dell'aumentata circolazione del virus e della ripresa della curva epidemica, dà indicazione alla somministrazione della dose “booster” (di richiamo) con vaccino a m-RNA, con un intervallo minimo previsto di cinque mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo primario di vaccinazione alle categorie per le quali è già raccomandata, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato. Nella stessa circolare viene ribadito che è possibile co-somministrare un vaccino a m-RNA anti-SARS-CoV-2/COVID-19 (sia in caso di ciclo primario che di richiamo) e un vaccino antinfluenzale.


Con la circolare 11 novembre 2021 Aggiornamento delle indicazioni sulla somministrazione di dosi “booster” nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19 il Ministero della Salute dà disposizione che, a partire dal 1° dicembre 2021, sarà possibile procedere con la somministrazione della dose “booster” (richiamo), con vaccino a m-RNA, anche ai soggetti di età compresa tra i 40 e i 59 anni purché siano trascorsi almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato.


Il 14 settembre 2021 il Ministero della salute ha pubblicato la circolare con le indicazioni preliminari sulla somministrazione di dosi “addizionali” e di dosi “booster”  nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19.

La dose aggiuntiva viene somministrata, dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose, a completamento del ciclo vaccinale primario, al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria. Pertanto, in soggetti che hanno già ricevuto 2 dosi di vaccino a mRNA ed indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario, potrà essere utilizzato per la dose addizionale uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia.

Per dose “booster” si intende una dose di richiamo somministrata dopo il completamento del ciclo vaccinale primario (almeno sei mesi dall’ultima dose), al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni con condizioni di fragilità che potrebbero essere ad alto rischio per una forma grave di COVID-19 o addirittura fatale, o per esposizione professionale.

Al momento, in base alle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico (CTS), è considerata prioritaria la somministrazione della dose addizionale nei soggetti trapiantati e immunocompromessi (soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici), mentre dovrà ancora essere definita la strategia di somministrazione di una dose “booster” di vaccino a m-RNA (BioNTech/Pfizer e Moderna) in favore di ulteriori gruppi target.


A cura di:

  • Cristina Stasi, Centro Interdipartimentale di Epatologia CRIA-MASVE, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, AOU Careggi
  • Caterina Silvestri, Agenzia regionale di sanità della Toscana




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