Vaccino anti Covid-19, la risposta immunitaria in individui con e senza pregressa infezione da Sars-CoV-2: i risultati di uno studio americano


9/2/2021
E’ stato recentemente pubblicato il preprint dell'articolo Robust spike antibody responses and increased reactogenicity in seropositive individuals after a 2 single dose of SARS-CoV-2 mRNA vaccine, che descrive le risposte anticorpali in 109 individui con e senza pregressa infezione da SARS-CoV-2 (68 senza pregressa infezione da SARS-CoV-2 ovvero sieronegativi; 41 con pregressa infezione da SARS-CoV2 ovvero sieropositivi) che hanno ricevuto la prima dose di vaccino (BNT162b2/Pfizer; mRNA-1273/Moderna) nel 2020.

Campionamenti ripetuti dopo la prima dose indicano che la maggior parte degli individui sieronegativi presentano delle risposte relativamente basse entro 9-12 giorni dalla vaccinazione. Al contrario,  gli individui che presentano risposte immunitarie SARS-CoV-2 preesistenti (come evidenziato dagli anticorpi SARS-CoV-2) sviluppano rapidamente titoli anticorpali alti e uniformi entro 5-8 giorni dalla vaccinazione. I titoli anticorpali dei vaccinati con immunità pre-esistente (sieropositivi) è 10-20 volte superiore a quella dei soggetti senza immunità pre-esistente, ma superano di oltre 10 volte i titoli anticorpali mediani misurati in soggetti sieronegativi dopo la seconda dose di vaccino. Gli studi di follow-up mostreranno se queste prime differenze nelle risposte immunitarie verranno mantenute nel tempo.

Questo studio ha inoltre comparato la frequenza delle reazioni locali e sistemiche dopo la prima dose di vaccinazione in 231 individui (148 sieronegativi e 83 sieropositivi). I sintomi più comuni sono stati quelli localizzati nel sito di iniezione (ad es. dolore, gonfiore ed eritema), che si sono verificati con uguale frequenza indipendentemente dallo stato sierologico al momento della vaccinazione e si sono risolti spontaneamente entro pochi giorni dalla vaccinazione. I soggetti con immunità pre-esistente hanno sperimentato effetti collaterali sistemici con una frequenza significativamente più alta rispetto ai soggetti senza immunità pre-esistente (ad esempio, in ordine decrescente, affaticamento, mal di testa, brividi, febbre, dolori muscolari o articolari).

Questi risultati suggeriscono che una singola dose di vaccino a mRNA induce risposte immunitarie molto rapide in individui sieropositivi, con titoli anticorpali post-vaccino paragonabili o superiori ai titoli trovati in individui sieronegativi che hanno ricevuto due dosi di vaccino. Inoltre, la reattogenicità del vaccino dopo la prima dose, è sostanzialmente più pronunciata negli individui con un'immunità preesistente e simile agli effetti collaterali riportati per la seconda dose negli studi sui vaccini di fase III, facendo supporre che nei soggetti con pregressa infezione possa essere sufficiente un’unica dose.

In conclusione, uno screening con test sierologici quantitativi, che misurano gli anticorpi contro la proteina spike, potrebbe far rilevare i soggetti con una pregressa infezione sconosciuta, consentendo non solo di espandere l’offerta limitata di vaccini, ma anche di limitare la reattogenicità sperimentata nei soggetti con pregressa COVID-19.


A cura di:
  • Caterina Silvestri, Agenzia regionale di sanità della Toscana
  • Cristina Stasi, Centro Interdipartimentale di Epatologia CRIA-MASVE, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, AOU Careggi




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