Quanto sono diffuse le lesioni degli arti inferiori in Italia? Uno studio AISLeC con la partecipazione dell’ARS


immagine congresso nazionale aislecARS NEWS - 17/07/2013
Durante i lavori del VIII Congresso nazionale AISLeC (Associazione infermieristica per lo studio delle lesioni cutanee – Società scientifica multidisciplinare), tenutosi a Pero dal 12 al 14 giugno 2013, sono stati presentati i dati preliminari dell’indagine nazionale condotta da AISLeC con il supporto dell’Osservatorio per la qualità e l’equità dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana.

Lo scopo primario dell’indagine è stato quello di valutare la prevalenza delle lesioni cutanee agli arti inferiori correlandola ad alcune variabili: il genere dell’assistito, l’età, il dolore e la sua gestione, la presenza di patologia diabetica. Questi aspetti sono stati correlati con la valutazione complessiva della gestione di tale problematica sul carico di lavoro generale dei Servizi territoriali di assistenza.

Il campione di riferimento e lo strumento di rilevazione
L’indagine è stata condotta a livello nazionale. Lo studio, effettuato tra novembre e dicembre 2012, ha coinvolto un campione di 3.777 pazienti con lesione, individuati nei centri in cui operano o con cui collaborano i Rappresentanti regionali o Referenti locali AISLeC. Lo studio è stata strutturato sulla scorta di una scheda predisposta dal Consiglio direttivo AISLeC congiuntamente al Comitato scientifico dell’organizzazione, con il supporto dell'ARS per l’analisi statistica dei risultati.

I risultati
Il dato di prevalenza nazionale dei pazienti con lesioni agli arti inferiori corrisponde al 16% del totale degli assistiti. La fascia di età dei soggetti coinvolti nella ricerca è elevata, dato che il 43,4% ha tra i 70 e gli 84 anni e il 36,3% tra gli 85 e i 94 anni. Per entrambe queste fasce vi è prevalenza femminile (rispettivamente il 57,2% e il 72,2%), mentre per le altre classi di età (18-29, 30-54, 55-68 anni) la prevalenza è maschile.

L’eziologia prevalente delle lesioni è quella di tipo vascolare venoso (25,6%) seguita da lesioni da pressione (18,9%), vascolari di tipo misto (13,6%), piede diabetico (10,6%) e lesioni vascolari di tipo arterioso (9,3%). Il trattamento utilizzato è in massima parte avanzato (72,6%) rispetto a quello tradizionale (27,4%). Complessivamente, l’intensità del dolore viene identificata come medio-bassa dalla maggioranza degli assistiti (lieve per il 31%; assente per il 29%; moderato per il 24%), mentre percentuali più basse identificano le intensità più elevate. La sede delle lesioni è equamente distribuita su entrambi gli arti inferiori/piedi: il mesopiede però risulta la zona meno interessata al danno cutaneo, rispetto al retropiede e all’avampiede. Si è rilevato che il tipo di tessuto maggiormente presente nelle lesioni indagate è lo slough, corrispondente al 44,5% degli arruolati, mentre il tessuto di granulazione è presente nel 21,1% dei soggetti, quello di riepitelizzazione nel 20,1% e il tessuto necrotico nel 14,4%.

Infine, si segnala che rispetto alla stessa indagine effettuata da AISLeC nel 1999 e nel 2002 risulterebbero aumentate le lesioni vascolari, che dal 20,1% hanno raggiunto il 48,5%, mentre sarebbero diminuite quelle da decubito. Le lesioni da piede diabetico, infine, risultano stabili.

Per approfondire
Per maggiori approfondimenti, supporti e/o richieste specifiche, relativamente a questa indagine di prevalenza, è possibile collegarsi al sito www.aislec.it e consultare la rivista “Il Wound Care basato su prove di efficacia” ed eventualmente contattare la segreteria dell’AISLeC

(foto: MammaMedico.it)