Strumenti di Accessibilità

Skip to main content
Logo Regione Toscana

HIV e AIDS in Toscana: casi stabili, ma diagnosi ancora troppo tardive

Data pubblicazione: 28 Novembre 2025

Come ogni anno, in occasione della giornata mondiale di lotta contro l'AIDS, che si celebra il 1 dicembre, l'Agenzia regionale di sanità pubblica l'aggiornamento periodico sulla situazione nella nostra regione per quanto riguarda i casi di HIV e AIDS.

Nel 2024 in Toscana sono state notificate 194 nuove diagnosi di infezione da HIV, pari a un’incidenza di 5,3 casi ogni 100.000 residenti, superiore alla media nazionale (4,0) e leggermente inferiore a quella europea (5,9). Dopo la flessione osservata durante la pandemia, i casi sono tornati ai livelli pre-Covid.
L’infezione riguarda prevalentemente i maschi (80,8%) e mostra un’età mediana alla diagnosi in aumento: 44 anni per gli uomini e 43 per le donne.

La modalità di trasmissione più frequente resta quella sessuale: i rapporti non protetti rappresentano oltre il 90% delle nuove infezioni, in particolare eterosessuali tra le donne (89%) e omosessuali tra circa metà dei maschi.
Nel 2024 sono stati inoltre notificati 63 nuovi casi di AIDS, pari a 1,8 casi ogni 100.000 residenti, con una tendenza alla stabilizzazione e un aumento della sopravvivenza grazie alle terapie antiretrovirali. L’età mediana alla diagnosi è di 49 anni.

Preoccupa la quota di diagnosi tardive (62,4%), che evidenzia come molti pazienti arrivino alla diagnosi già in fase avanzata di malattia.

In Toscana, solo 2 persone su 100 ogni anno effettuano il test HIV per screening, dato in linea con la media Italiana, ma più basso rispetto al dato rilevato negli altri Paesi dell’Europa.

Occidentale, dove il minimo si registra in Danimarca (2,9%) e il massimo in Francia (11%).

Quest’ultimo è il principale risultato ottenuto grazie al progetto “PRONTI” (PROgetto Numero di test HIV effettuati in Italia), un progetto basato sull’analisi dei dati della specialistica ambulatoriale, che ha coinvolto più partner: l’Istituto superiore di sanità (ISS), il Ministero della salute, i referenti regionali della sorveglianza HIV di Piemonte, Toscana (tramite ARS) e Puglia, l’Università di Pisa, le associazioni Caritas Ambrosiana e Circolo Mario Mieli. Il Progetto PRONTI ha permesso di conoscere, per la prima volta, il numero di test HIV effettuati annualmente a livello nazionale consentendo di misurare l’accesso al test HIV, nonché l’attitudine delle persone a sottoporsi al test. Mediamente, ogni anno in Italia vengono eseguiti circa un milione di test di screening a cui corrisponde un tasso pari al 2,1% della popolazione residente, con un gradiente decrescente Nord-Sud.

Come ogni anno si sottolinea l’importanza di promuovere la cultura del test, l’informazione sui comportamenti a rischio e diffondere strumenti efficaci, come la profilassi Pre-Esposizione (PrEP), cioè la  somministrazione preventiva di farmaci per contrastare il rischio di acquisizione sessuale e la profilassi post.esposizione (PEP).

Resta fondamentale continuare a promuovere l'uso del preservativo, che resta sempre lo strumento più efficace e necessario per proteggersi non solo dall'HIV, ma anche dalle altre malattie sessualmente trasmissibili.


Per approfondire

Consulta le slide ARS:

 

Consulta l'approfondimento:

Ascolta l'intervista sul tema rilasciata dal nostro coordinatore Fabio Voller a Controradio:

Consulta siti e pubblicazioni: