Coperta ARS 91 2016 rev2Il fenomeno dell'antibiotico-resistenza batterica in ambito clinico costituisce un grave problema di salute pubblica, essendo legato ad aumenti dei tassi di morbosità e mortalità dei pazienti affetti da queste infezioni. Per contrastare il fenomeno occorre focalizzare gli sforzi su un utilizzo di antibiotici sempre più mirato al paziente e all'infezione in atto.
É imperativo che le organizzazioni sanitarie mettano in campo strategie e attività per migliorare la cultura e la sensibilità dei clinici a una maggiore appropriatezza e attenzione nell'utilizzo degli antibiotici. La sorveglianza dell'uso degli antibiotici e delle resistenze risulta quindi di fondamentale importanza per valutare le dimensioni e l'andamento del fenomeno, e per misurare l'efficacia degli interventi messi in atto per contenerlo.

Anche quest'anno l'Agenzia regionale di sanità (ARS) rende disponibili dati di consumo di antibiotici, in ospedale e sul territorio e, tramite la Rete SMART, di prevalenza delle antibiotico-resistenze in Toscana aggiornati al 2015. Quest'anno per la prima volta la sorveglianza microbiologica è stata estesa anche ai dati sulle infezioni invasive causate da miceti del genere Candida (candidemia).
In questo documento è riportata una breve sintesi dei risultati, un'analisi dettagliata dei dati di consumo di antibiotici e di prevalenza di antibiotico-resistenza, una bibliografia e sitografia dei report più importanti sul tema usciti negli ultimi anni. Inoltre, nell'allegato, sono descritti in dettaglio i metodi utilizzati, comprese le fonti dei dati e metodi di analisi statistica.
Coperta ARS 91 2016 revCollana dei Documenti ARS, n. 91

Il fenomeno dell'antibiotico-resistenza batterica in ambito clinico costituisce un grave problema di salute pubblica, essendo legato ad aumenti dei tassi di morbosità e mortalità dei pazienti affetti da queste infezioni. Per contrastare il fenomeno occorre focalizzare gli sforzi su un utilizzo di antibiotici sempre più mirato al paziente e all'infezione in atto.

90 Coperta DiseguaglianzeGli effetti negativi che la crisi economica internazionale ha prodotto nella maggior parte dei paesi europei è ampiamente documentata. L’aumento del livello di povertà e l’esclusione sociale di alcuni gruppi di popolazione rende necessario, anche in un paese come l’Italia dove è presente un sistema sanitario pubblico, l’attivazione di un sistema di monitoraggio in grado di misurare i determinanti che favoriscono un diverso accesso alle cure da parte delle classi di popolazione più fragili.

Partendo dal concetto di diseguaglianza in sanità, il primo capitolo della pubblicazione illustra i percorsi causali presenti nello schema concettuale dei determinanti sociali di salute adottato in numerosi studi comparativi svolti a livello europeo, per poi passare a delineare la realtà nazionale descritta attraverso la presentazione di quelli che vengono definiti i determinanti prossimali e distali di salute.

Nel secondo capitolo si passa a presentare le fonti informative correnti a nostra disposizione per il monitoraggio delle diseguaglianze e la metodologia applicata per le analisi contenute nel Documento. In particolare, viene descritta la metodologia per l’uso dell’indice di deprivazione come misura dello svantaggio socio-economico e l’algoritmo di normalizzazione degli indirizzi di residenza presenti nell’anagrafe degli assistibili toscani per l’attribuzione dello stesso ai singoli individui. Questo ha permesso di stratificare le analisi conseguenti sui flussi informativi correnti.

Terminata la parte metodologica, il terzo capitolo entra nel vivo dell’argomento trattato descrivendo lo stato di salute autoriferito e i principali stili di vita adottati dalla popolazione residente in Toscana. Partendo dall’indagine ISTAT Multiscopo sulle famiglie “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari” (anno 2013) è stato possibile valutare l’influenza che alcuni fattori socio-economici hanno nel determinare il valore medio dell’indice di stato di salute e psicologico della popolazione. Allo stesso modo, analizzando la messa in atto di stili di vita a rischio, si conferma l’importanza che le risorse economiche e culturali hanno nel favorire o ridurre comportamenti quali il consumo di tabacco o di alcol.

Nel quarto capitolo si cerca di fare un salto di qualità passando da un’analisi ecologica, fondata su dati aggregati a livello comunale, a un livello che si avvicina sempre più a quello individuale. Qui, dopo una prima descrizione dell’indice di deprivazione, si analizza l’intero processo di cura dei cittadini toscani alla luce del livello di deprivazione a cui appartengono. Il percorso ha inizio con l’accesso alle cure di pronto soccorso per poi affrontare i ricoveri ospedalieri, il fenomeno della revolving door, i trattamenti erogati a livello territoriale e la mortalità. In assenza di dati provenienti dalla medicina di famiglia, l’assistenza territoriale è stata esaminata grazie all’analisi del consumo di farmaci, all’applicazione dei Prevention Quality Indicators (PQIs) e all’utilizzo della banca dati toscana delle malattie croniche (MaCro).

Il quinto capitolo, infine, affronta le diseguaglianze presenti in Toscana partendo da un concetto territoriale. In altre parole, dopo aver suddiviso il territorio regionale in aree specifiche che mostrano una diversa “fragilità” in base a criteri di distanza dai maggiori centri urbani e dai principali servizi essenziali, ne analizza aspetti demografici e sanitari alla ricerca di eventuali peculiarità che rendono i cittadini che vi risiedono “diseguali” rispetto al resto della popolazione.
Coperta 89 Nelle Residenze sanitarie assistenziali (RSA), le azioni intraprese per favorire l’attenzione al problema degli errori in genere e in particolare a quelli correlati al processo di gestione dei farmaci ha stentato a prendere il via rispetto alle iniziative di sensibilizzazione dei professionisti sanitari condotte in ospedale. Alcune regioni italiane hanno cercato di rispondere a questa lacuna definendo alcuni requisiti di autorizzazione e/o accreditamento specifici sulla gestione dei farmaci, prevedendo esclusivamente l'obbligatorietà di protocolli o procedure.

Le RSA sono strutture territoriali di diverse dimensioni e natura giuridica che offrono a persone per lo più non autosufficienti, in particolare anziani, un'assistenza tutelare e alberghiera insieme a un'assistenza più specificamente sanitaria (infermieristica, riabilitativa). Quest'ultima con l'invecchiamento della popolazione e il progredire delle malattie croniche, è diventata sempre più rilevante ed ha accresciuto la complessità globale dell'assistenza di cui i residenti in queste strutture hanno bisogno.
Con il crescere del numero di soggetti residenti affetti da polipatologie, la gestione della terapia è diventata un'attività cruciale. In queste realtà il processo di gestione del farmaco, già di per sé complicato poiché caratterizzato da differenti fasi, attività e professionalità coinvolte, se non adeguatamente controllato, diventa una possibile causa d'inefficienza e inefficacia, fino alla possibilità di eventi avversi.
É opportuno essere consapevoli che esiste la possibilità di errori nel processo di gestione del farmaco. L'identificazione e l'analisi di questi errori è fondamentale per ripensare la progettazione del sistema nel suo complesso, in modo da prevenire che riaccadano e non concentrarsi esclusivamente sulle capacità dell'operatore.

Obiettivo di questa indagine è stato quello di effettuare una ricognizione sulle modalità di gestione del farmaco in tutte le fasi del processo nelle RSA toscane.
L'indagine costituisce il presupposto per migliorare la sicurezza dei residenti, la qualità dell'assistenza e le competenze professionali, integrando due aspetti fondamentali della sicurezza: conoscenza e sensibilizzazione degli operatori.