Fitta la presenza dell'ARS Toscana al XLI Convengo dell'Associazione italiana di Epidemiologia (AIE), intitolato: L'Epidemiologia oggi, evidenze, comunicazione e partecipazione, in corso a Mantova (dal 25 al 27 ottobre 2017).


Si è iniziato mercoledì mattina, con uno dei tradizionali seminari satellite pre-congressuali, durante il quale Paolo Francesconi ha spiegato i modelli di assistenza implementati dalla Regione Toscana per la gestione dei pazienti cronici e soprattutto i modelli di monitoraggio e valutazione di tale presa in carico, portati avanti dall'ARS negli ultimi 10 anni.

Nel pomeriggio è stato il turno di Manuele Falcone che, all'interno della prima tornata di sessioni parallele, ha presentato il Programma regionale di Osservazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) della Toscana, che l'ARS sta implementando per mettere a disposizione dei decisori tecnici e politici uno strumento per il controllo dell'andamento dei LEA, "corretti" e confrontati per livelli aziendali e per variabili socio-economiche.

Ricca la presenza dell'ARS nelle sessioni di giovedì: Rosa Gini, nella plenaria dedicata a Farmaci e Conflitti di interessi, presenta una comparazione tra i codici di condotta europea per la Farmaco-Epidemiologia e quelli che la stessa ARS ha contribuito a redigere, attraverso la propria attività di ricerca internazionale e nazionale sul campo.

Nelle sessioni parallele Daniela Nuvolone (sessione Salute e Ambiente) presenta la ricerca che ha studiato l'associazione tra inquinamento atmosferico e accessi in Pronto soccorso nelle principali aree urbane toscane, Fabio Voller (sessione Stili di Vita) un confronto tra i modelli di consumo dei giovani italiani di oggi e quelli di "ieri", mentre Monia Puglia illustra quali fattori di rischio possano contribuire alla nascita pretermine (socio-economici innanzitutto), che in epoca di crisi economica sembrano aver giocato un ruolo sempre più decisivo. Infine Giuseppe Roberto, tornando alla Farmaco-Epidemiologia, presenta i risultati di una delle ricerche più innovative che l'ARS ha condotto in questo campo negli ultimi anni: la modalità e il trend di utilizzo dei farmaci incretinici in tre aree italiane.

Nella giornata conclusiva di venerdì Francesco Profili, all'interno della sessione Siti contaminati e Salute, presenta il follow-up di un vecchio studio di coorte condotto dall'Istituto Superiore di Sanità nelle aree geotermiche toscane, che ha valutato gli effetti sulla salute di quella popolazione, esposta a basse dosi di Arsenico.
Movida
Il 22 e il 23 settembre a Firenze, presso la biblioteca delle Oblate, si è tenuto il convegno internazionale "Nightlife and the city: movida, strategie e pratiche europee di convivenza urbana"organizzato da Anci e Coordinamento toscano comunità di accoglienza, occasione per un momento di confronto e di studio tra professionisti del sociale impegnati sulle diverse scene italiane del divertimento e responsabili di Enti pubblici o privati delle politiche di alcune città europee (Barcellona, Parigi, Berlino), che hanno illustrato proposte e soluzioni efficaci in tema di gestione degli scenari notturni di svago giovanile. In particolare, sono stati presentati i risultati del progetto Notte di Qualità, un lavoro sperimentale della Regione Toscana sulla gestione delle dinamiche del divertimento che coinvolgono le realtà urbane. Tra le principali azioni intraprese un'indagine, dal carattere innovativo, che ha coinvolto oltre 500 giovani frequentatori della movida di Firenze, Arezzo, Livorno e Pisa.

Obiettivo della ricerca
Indagare consumi e modalità di assunzione di bevande alcoliche, sostanze illegali e tabacco, nonché tipologia di zone e contesti frequentati e mezzi di trasporto utilizzati.
Il questionario proponeva inoltre una sezione sulla percezione delle problematiche legate alla frequentazione notturna delle città (tra cui degrado, eccesso di rumori notturni, rifiuti abbandonati etc.). L'aspetto più interessante è il contesto in cui sono state realizzate le interviste: nei luoghi di divertimento e aggregazione quali piazze, pub, locali etc. ai frequentatori che acconsentivano ad essere interpellati. Questa modalità, se da una parte ha reso la ricerca unica nel suo genere, dall'altra ha selezionato un campione di soggetti con caratteristiche ben definite e diverse da quelle generalmente rilevate negli studi di popolazione che indagano simili ambiti.

Analisi dei dati
L'Ars ha analizzato i dati raccolti e i risultati mostrano chiaramente la particolarità del campione arruolato. I 504 intervistati (di cui il 40% femmine) rappresentano una fetta di popolazione di giovani-adulti di un'età compresa tra i 15 e i 40 anni, con titolo di studio medio/alto (prevalentemente diplomati e laureati). Oltre la metà (52%) sono studenti e circa l'88% dichiara di non essere sposato. Il 55% vive con i genitori o la famiglia di origine e il 38% con il partner, gli amici o da solo. La maggioranza (72%) dichiara di frequentare sia piazze che locali/pub.
Consumo: quello di almeno 1 bevanda alcolica negli ultimi 6 mesi è stato riferito dal 98% del campione, una prevalenza piuttosto alta rispetto ai dati del penultimo studio IPSAD Italia del CNR che, nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni, riporta una percentuale di assuntori negli ultimi 12 mesi pari all'85%. Si tratta tuttavia di un risultato atteso, considerando che i soggetti sono stati intervistati proprio dove si acquistano e consumano alcolici. Anche il consumo di sostanze illegali è più alto della media nazionale. Sono infatti 2 su 3 (63%) coloro che riferiscono di averne assunta almeno 1 negli ultimi 6 mesi, contro il 17% del campione IPSAD (riferito agli ultimi 12 mesi). Per quanto riguarda il consumo giornaliero di sigarette, sarebbero il 52% coloro che rientrano in questa categoria, mentre secondo l'Istat i fumatori regolari sono circa il 22% della popolazione (>13 anni).
Sui consumi frequenti di sostanze, legali e non (alcol e droghe), emerge che sono circa il 28% coloro che dichiarano di assumere sostanze illegali con frequenza settimanale e il 63,5% bevande alcoliche (con la stessa frequenza), in particolare vino e birra. È importante evidenziare che il consumo di vino e birra è riferito sia ai pasti che ai fuori pasto. Uno dei limiti della ricerca, infatti, è proprio quello di non aver approfondito il consumo di alcol ai pasti poiché, come ormai noto, in Italia e soprattutto in Toscana, il consumo durante i pasti è un aspetto caratterizzante del modello definito "mediterraneo". Inoltre, l'82% di coloro che dichiarano di consumare alcolici riferisce di mangiare anche qualcosa, sempre o spesso.
Differenze di genere: emerge una diversità di comportamenti nell'uso eccesivo di alcolici (compreso il binge drinking) e di sostanze, anche se alla domanda sulle ubriacature "pesanti" le femmine riportano dati molto simili ai coetanei maschi (9% vs. 11%). Data l'esiguità del campione non è tuttavia possibile definire un modello di comportamento generale su numeri non rappresentativi della popolazione generale.
Reperimento degli alcolici: oltre il 75% li acquista nei locali/pub, ma risulta abbastanza diffuso anche l'acquisto negli shop aperti la notte (42%) e da venditori ambulanti, soprattutto tra i maschi (10%). Anche portarseli da casa sembra essere abbastanza frequente (35%), soprattutto per motivazioni legate al costo e agli orari di vendita. Questo per quanto riguarda prevalentemente la birra e il vino.
Mezzi di trasporto: il più utilizzato per spostarsi in città e/o per tornare a casa è la propria auto (47%) o l'auto di amici (24,6%), ma sono molti anche coloro che scelgono di andare a piedi (33,5%) o in bici (19%) dato che i luoghi di aggregazione più conosciuti si trovano spesso in centro, dove il traffico alle auto è limitato. Osservando l'utilizzo dei mezzi tra i consumatori frequenti di alcol, non emergono significative differenze con il campione generale, infatti il 49% riferisce di spostarsi con la propria auto, il 26% con l'auto di amici e oltre il 35% con la bici.
Infine, secondo quanto riportato dai giovani frequentatori della movida, circa 1/5 dichiara di avere amici che hanno fatto ricorso al 118 o al PS a causa di un eccessivo uso di alcol e meno del 5% dichiara di aver vissuto lo stesso evento in prima persona.
alcol 2Il Ministero della Salute, ha pubblicato, come ogni anno, la "Relazione del Ministro della Salute al Parlamento sugli interventi realizzati ai sensi della Legge 30.03.2001 n. 125 Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati" che aggiorna il quadro epidemiologico, le caratteristiche dei servizi algologici e gli interventi attuati in materia di consumo di bevande alcoliche.

Presentiamo in sintesi i dati epidemiologici principali per l'Italia e la Toscana, che si basano su quanto rilevato dall'indagine Multiscopo Istat "Aspetti della vita quotidiana".

In Italia, dal 2005 al 2014, si sono osservati dei mutamenti rispetto alle abitudini di consumo delle bevande alcoliche: sono diminuiti i consumatori (dal 69,7% al 63%), e in particolare i consumatori giornalieri (dal 31% al 22,1%), mentre sono aumentati i consumatori occasionali e fuori pasto (questi ultimi dal 25,7% al 26,9%). Il consumo di bevande alcoliche continua a essere più diffuso negli uomini (76,6%) rispetto alle donne (50,2%). La prevalenza del consumo fuori pasto aumenta significativamente negli uomini, dal 2013 al 2014, dell'1,5%, mentre nelle donne si osserva una tendenza all'incremento che caratterizza l'intero periodo 2005-2014. Il consumo fuori pasto è soprattutto diffuso tra i giovani e i giovani adulti, dai 18 ai 44 anni. Il fenomeno del consumo di 6 o più bevande alcoliche in un'unica occasione, il cosiddetto "binge-drinking", a rischio per gli esiti acuti sulla salute, continua a diminuire nel genere maschile e a mantenersi stabile in quello femminile. Sono soprattutto i maschi (10% vs 2,5% delle femmine nel 2014) e le fasce d'età più giovani, a partire dall'adolescenza e soprattutto tra i 18 ed i 24 anni (21% nei maschi e 7,6% nelle femmine), a mettere in atto questo comportamento. Nei più giovani, tra gli 11 e i 15 anni, a differenza di tutte le altre fasce di età, il binge-drinking non presenta differenze di genere. Diminuiscono i consumatori abituali eccedentari in entrambi i generi. Negli adulti il picco di prevalenza si presenta tra i 65 e i 74 anni. Dal 2007 al 2012 la mortalità per patologie totalmente attribuibili all'alcol (sindromi psicotiche indotte da alcol, poli-neuropatia alcolica, cardiomiopatia alcolica, gastrite alcolica, epatopatie alcoliche, effetti tossici dell'alcol, degenerazione del sistema nervoso dovuta all'alcol, pancreatite cronica indotta dall'alcol) si è ridotta per entrambi i generi e in tutte le fasce di età.

In Toscana, nel 2014, la percentuale di consumatori di almeno una bevanda alcolica è risultata negli uomini inferiore alla media nazionale (74% vs 76,6%). Nelle donne l'indicatore è in linea col valore nazionale (51,4% vs 50,4%) ma in discesa di quasi 7 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Il vino rimane la bevanda alcolica più diffusa, seguita da birra e aperitivi alcolici. I consumatori di vino tra i maschi toscani sono una quota analoga al valore nazionale (64,7% vs 64,1%), in diminuzione rispetto al 2013. Si registra, al contrario, una prevalenza di consumatrici di vino nella nostra regione superiore alla media nazionale (41,1% vs 37,7%). Tra i maschi la diffusione del consumo di birra è inferiore rispetto alla media nazionale, mentre tra le femmine è allineata con quella delle coetanee nazionali e in diminuzione nel 2014. La prevalenza del consumo di amari è la più bassa in Italia per entrambi i generi. Tutti gli indicatori di comportamenti a rischio sono in linea con il dato medio nazionale. Per quanto riguarda la mortalità attribuibile all'alcol per le patologie totalmente determinate dal consumo della sostanza, nella graduatoria nazionale la Toscana si colloca tra le regioni più virtuose, con 1,71 decessi ogni 100.000 abitanti, preceduta solo dalla Sicilia (1,64 decessi ogni 100.000 abitanti). L'insieme dei dati su consumi e conseguenze dell'uso di alcol in Toscana non sembra mostrare particolari criticità rispetto alla media nazionale. I fenomeni a rischio che sono comunque presenti così come nel panorama italiano, in particolare il binge-drinking tra i più giovani, impongono il monitoraggio e l'attuazione di interventi di contenimento.

immagine indagine EDIT adolescenti comportamenti rischioARS NEWS - 13/02/2015
L’adolescenza rappresenta un periodo sensibile e critico, in cui i soggetti sono più vulnerabili rispetto ad alcuni comportamenti a rischio, in particolare quelli alla guida dei mezzi. A sua volta, l’infortunistica stradale è correlata con determinati fattori di rischio molto spesso riconducibili a scelte comportamentali quali l’uso di sostanze psicotrope, i comportamenti sessuali, il bullismo, etc. Per intervenire con efficaci azioni di prevenzione e dunque buoni esiti di salute, sono necessarie informazioni affidabili e ripetute nel tempo.

immagine convegno Amphora ARS NEWS - 11/12/2013
In Europa la popolazione consuma in media 27 grammi di alcol al giorno, oltre il doppio della media mondiale. Una morte su 8 tra i 15 ed i 64 anni in Europa è dovuta all’alcol, cioè oltre 130 mila casi di morte prematura ogni anno per cause alcol-correlate: cirrosi epatica (40%), incidenti stradali (30%) e tumori (20%).  L’alcol costa a ciascun europeo circa 311 euro in termini di produttività persa, costi sanitari, sociali e di sicurezza.  

immagine convegno AMPHORAARS NEWS - 25/11/2013
Il 6 dicembre prossimo saranno presentati e discussi a Firenze i recenti risultati del progetto AMPHORA (Alcohol Public Health Research Alliance) nel corso del convegno Progetto AMPHORA e politiche europee di prevenzione alcologica nella cultura mediterranea e in Italia. L’evento è organizzato dall’Agenzia regionale di sanità della Toscana.