Immagine copertina Collana dei Documenti ARS, n. 68
Questo Documento, in continuità con quello già costruito nel 2011, intende riunire in unico lavoro le principali informazioni sulla salute mentale in Toscana e fornire un quadro d’insieme sulle principali patologie presenti sul nostro territorio, sui trattamenti e sulle prestazioni erogate ai cittadini.
Nei nove capitoli di cui è composto il Documento sono analizzati i seguenti argomenti:
  • gli accessi ai servizi dei Dipartimenti di salute mentale, la tipologia di utenza e le principali modalità di presa in carico
  • i ricoveri ospedalieri
  • le varie tipologie di psicoterapie erogate
  • il ricorso ai servizi territoriali di salute mentale da parte dei cittadini stranieri
  • il monitoraggio per la cura dei disturbi del comportamento alimentare della Regione Toscana
  • il suicidio
  • l’utilizzo dei farmaci antidepressivi e degli antipsicotici
  • l’offerta residenziale e, più in generale, la tipologia di strutture
  • il personale impiegato nei servizi di salute mentale della Toscana e la spesa dedicata a questo tema
Immagine copertina Collana dei Documenti ARS, n. 67In Toscana gli ultra65enni sono oltre 870.000 (23% della popolazione) e oltre il 30% di questi hanno più di 80 anni.
Nei prossimi 10 anni il numero di anziani è destinato ad aumentare raggiungendo i circa 970.000 soggetti nel 2021 (24% della popolazione), con una percentuale di ultra80enni di oltre il 34%.

Il notevole aumento della speranza di vita verificatosi nell’ultimo secolo (circa 43 anni per uomini e donne nei primi del ’900 - 79 anni nei maschi e 84 nelle femmine nel 2010), come risultato del miglioramento della qualità della vita e dei progressi in campo medico, comporta, oltre all’aumento degli anziani in buona salute, anche l’aumento del numero di anziani che sopravvivono in condizioni di salute tali da richiedere cure e/o assistenza.

Questo documento costituisce una sintesi delle informazioni ad oggi disponibili sugli anziani in Toscana, fornendo, dove possibile, la contestualizzazione nel panorama nazionale.
Gli argomenti trattati riguardano, oltre al quadro demografico, temi come la prevenzione (stili di vita, copertura vaccinale, infortunistica stradale e domestica, salute mentale), l’epidemiologia di condizioni patologiche e assistenziali rilevanti (malattie croniche, demenza e non autosufficienza), l’uso dell’ospedale e la mortalità.
Molti dei dati riportati nel documento sono disponibili nella sezione Banche dati del sito web ARS.
Immagine copertina Collana dei Documenti ARS, n. 66Il Documento in sintesi
Il progetto Standardizing Measurement of Alcohol-Related Troubles (SMART - Standardizzazione della misurazione dei problemi correlati all'alcol) è un progetto co-finanziato dalla Commissione europea e coordinato dall'Istituto di neurologia e psichiatria di Varsavia, in Polonia, mediante il quale ci si è prefissi di realizzare uno strumento omogeneo per indagare sui consumi alcolici e sui problemi alcol-correlati nelle varie nazioni europee, permettendo così un'adeguata comparabilità delle ricerche e dei dati all'interno dell'Unione europea, che sono stati finora non poco numerosi ma difficilmente confrontabili.

È stato a questo fine elaborato centralmente un questionario in lingua inglese, basato su precedenti strumenti d'indagine concernenti i consumi (quantità e frequenza del bere, occasioni del consumo di alcol e vari tipi di bevande), gli abusi (episodi di bere eccessivo ovvero binge drinking) e i danni (classificati dai questionari RAPS, AUDIT e DSM), nonché su domande riguardanti le conseguenze sociali percepite e le politiche di prevenzione alcologica. Il questionario è stato poi tradotto nelle varie lingue e testato su popolazioni selezionate dei nove paesi dell'Unione europea partecipanti al progetto, ciascuno rappresentante le varie culture del bere, per verificarne la comprensibilità e l'accettabilità.

Per l'Italia, i coordinatori di progetto hanno identificato la regione Toscana, con l'Azienda sanitaria di Firenze e l'Agenzia regionale di sanità, come luogo che, grazie ai suoi istituti di ricerca, era capace di garantire una sufficiente affidabilità. Il questionario è stato tradotto in italiano e, dopo una verifica preliminare, è stato somministrato, parallelamente a quanto fatto negli altri paesi, a un campione opportunistico di 200 persone, una parte delle quali forti bevitori, che è stato reperito nella provincia di Firenze durante il periodo novembre 2009 - febbraio 2010. Ciascun'intervista, di durata tra i 20 e i 40 minuti, era realizzata da un intervistatore/trice professionista che faceva le domande secondo una sequenza prestabilita e variabile secondo l'ordine delle interviste e che, alla fine, chiedeva agli intervistati di dare la loro opinione sull'intervista stessa; a completamento della ricerca, si sono infine effettuati tre focus group con un ristretto numero di intervistati.

Su tali basi è stato possibile valutare le differenti domande e l'ordine in cui erano presentate, e sono stati raccolti suggerimenti per migliorare il questionario secondo il punto di vista della cultura italiana. In linea di massima, il questionario SMART, una volta che ne è stato chiarito lo scopo, è stato bene accettato e ha riscosso un certo interesse, specialmente al momento in cui gli intervistati hanno quantificato il loro bere, anche perché non si sono sentiti giudicati su questo. Per accertare i consumi, la modalità preferita è stata quella delle domande Beverage Specific Quantity Frequency (BSFQ - domande su quantità e frequenza specifiche per tipo di bevanda alcolica). Si sono poi giudicate utili le parti del questionario rivolte a sollecitare pareri sulle politiche di prevenzione alcologica, mentre son state sentite come eccessive le domande orientate ad esplorare il bere eccedentario o la dipendenza.

Questi risultati, unitamente a quelli provenienti dagli altri 8 paesi europei partecipanti allo studio, sono stati oggetto di discussione durante gli incontri tra i ricercatori dei 9 paesi europei del progetto e hanno portato a ridefinire, e in parte semplificare, il questionario nella sua forma finale, allegata alla fine del presente documento. Si raccomanda l'uso di tale strumento nelle indagini alcologiche che saranno fatte in futuro.
Immagine copertina Collana dei Documenti ARS, n. 64Gli incidenti stradali e la loro relazione con stili di vita a rischio (uso di tabacco, alcol, marijuana e altre droghe) ma anche altri comportamenti a rischio che non hanno diretta connessione con l’infortunistica stradale (comportamento sessuale precoce e non protetto, disturbi alimentari, comportamenti devianti e antisociali) sono oggetto di indagini periodiche dell’ARS.
Nella pubblicazione sono riportati i risultati dell’ultima rilevazione che ha coinvolto un campione rappresentativo (per ASL e tipologia d'Istituto) di più di 5.000 studenti delle scuole secondarie superiori toscane tra febbraio e maggio del 2011.
I dati sono stati confrontati attraverso la loro variabilità geografica con quelli delle analoghe indagini già svolte nel 2005 e nel 2008, allo scopo di poter essere utilizzati per formulare politiche di prevenzione dei comportamenti a rischio, per la promozione della salute e del benessere in adolescenza.