Adolescenti, una generazione in trasformazione. Episodio 3
La “fotografia” dell’indagine EDIT 2025 sui comportamenti alla guida delle ragazze e dei ragazzi toscani
A cura di: F. Profili, F. Voller
Prosegue sul nostro sito web il percorso di approfondimento dei risultati dell’indagine EDIT 2025, che da vent’anni rappresenta uno strumento fondamentale per leggere l’evoluzione degli stili di vita e dei comportamenti a rischio delle ragazze e dei ragazzi toscani.
Comportamenti alla guida
La sicurezza stradale rappresenta il fulcro originario dell’indagine EDIT, che nel tempo si è poi ampliata per esplorare diversi aspetti della vita adolescenziale. In questo terzo appuntamento ci concentriamo appunto sui comportamenti alla guida, un ambito cruciale per la sicurezza e la prevenzione: grazie al confronto su un arco temporale ventennale, l’indagine consente di cogliere con maggiore profondità i cambiamenti in atto e le nuove vulnerabilità. Comprendere come i più giovani vivono oggi la mobilità significa infatti porre basi solide per politiche di prevenzione efficaci e per la tutela della salute futura dell’intera popolazione. I paragrafi che seguono approfondiscono i vari aspetti della mobilità adolescenziale, oggi in forte trasformazione.
I principali aspetti analizzati in questo terzo approfondimento:
- Sempre meno adolescenti alla guida: patenti dimezzate in vent’anni e forti differenze di genere
- Benessere emotivo e relazioni: fattori chiave per la mobilità giovanile
- Frequenza di guida: maschi al volante più spesso e più a rischio
- Scooter e moto: due ruote il pericolo maggiore
- Meno incidenti ma criticità residue
- Maschi più coinvolti negli incidenti, ma gravità simile tra i generi
- Distrazioni alla guida: smartphone, musica e chiacchiere le più comuni
- Guida alterata da alcol o sostanze: in sensibile calo dopo le nuove norme
- Comportamenti alla guida e incidenti: cosa aumenta davvero il pericolo
Sempre meno adolescenti alla guida: patenti dimezzate in vent’anni e forti differenze di genere
Nel 2025 meno di un terzo delle ragazze e dei ragazzi toscani (31,1%) possiede una patente di guida, una quota dimezzata rispetto al 2005, quando raggiungeva il 62,5%. Questo calo dei patentati riflette un cambiamento culturale strutturale, già osservato anche a livello europeo: diminuisce l’interesse verso la guida, aumentano le alternative di mobilità e incidono in modo significativo anche i costi economici necessari per conseguire la patente.
La differenza di genere resta marcata: è patentato il 39,8% dei maschi, contro il 22% delle ragazze. La riduzione riguarda tutte le fasce d’età e tutti i tipi di patente – auto, ciclomotori e moto – e segnala una trasformazione complessiva della mobilità giovanile. Un cambiamento che non può essere letto solo in chiave economica, ma anche in relazione agli stili di vita, all’autonomia percepita e alle opportunità di trasporto offerte dai territori.
Adolescenti con patente di guida, per genere - Valori per 100 rispondenti d’età 14-19 anni

Benessere emotivo e relazioni: fattori chiave per la mobilità giovanile
La scelta – o la possibilità – di conseguire la patente risulta associata al benessere emotivo e relazionale delle ragazze e dei ragazzi. La quota di patentati scende al 26,3% tra chi presenta un livello elevato di distress psicologico e diminuisce anche tra chi riferisce rapporti familiari fragili (27,5%) o relazioni deboli con i pari (24,9%).
Questi dati suggeriscono che i comportamenti di mobilità siano strettamente connessi alla percezione di autonomia, al supporto ricevuto e al grado di integrazione sociale. Non emergono invece differenze legate all’uso intensivo dei dispositivi digitali, indicando che l’isolamento tecnologico non influisce direttamente sulla decisione di prendere la patente.
Frequenza di guida: maschi al volante più spesso e più a rischio
Tra chi possiede la patente, i maschi si mettono alla guida più spesso: solo l’8,5% guida meno di una volta a settimana, contro il 12,5% delle ragazze.
La maggiore esposizione maschile alla guida comporta un rischio strutturalmente più elevato, già osservato nei dati nazionali. Le differenze aumentano dopo i 17 anni, quando i ragazzi assumono ruoli di guida più frequenti, anche per motivi di socialità e autonomia individuale.
Scooter e moto: due ruote il pericolo maggiore
Le scelte dei mezzi di trasporto cambiano drasticamente tra i 14 e i 19 anni. Le ragazze utilizzano più spesso minicar e auto, mentre i ragazzi prediligono scooter e moto, mezzi notoriamente più rischiosi.
Dal 2015 al 2025 emergono due tendenze opposte: le minicar passano dal 3,7% al 10,4%, mentre gli scooter fino a 50cc diminuiscono dal 47,7% al 26,9%. Al contrario, motocicli e scooter sopra i 50cc raddoppiano, passando dal 13,7% al 26,7%.
Questi cambiamenti influenzano direttamente l’incidentalità: i mezzi a due ruote restano infatti il principale fattore di rischio meccanico.
Mezzo di trasporto prevalente, per genere - Valori per 100 rispondenti d’età 14-19 anni con patente di guida

Meno incidenti ma criticità residue
Nel 2025, una persona giovane su tre (34,7%) ha avuto almeno un incidente nella vita, in diminuzione costante rispetto alla prima edizione 2005 dell’indagine (48,1%).
Gli incidenti gravi, che richiedono accesso al pronto soccorso o ricovero, riguardano il 12% delle ragazze e dei ragazzi alla guida, la metà rispetto ai primi anni osservati.
Il rischio varia con l’età: cresce rapidamente tra i 15 e i 17 anni (fino al 42,3%) e diminuisce tra i 18 e i 19 anni (32,2%), anche grazie a un uso più frequente dell’auto, mezzo più protettivo.
Le differenze territoriali sono contenute e non statisticamente significative.
Maschi più coinvolti negli incidenti, ma gravità simile tra i generi
I maschi hanno riportato più incidenti nella vita (37,2% contro 29,9% delle femmine), coerentemente con la loro maggiore esposizione alla guida e con la preferenza per mezzi più pericolosi.
Tuttavia, il rischio di incidente grave non presenta differenze significative tra i generi, confermando che la gravità dipende più dal tipo di mezzo e dai comportamenti adottati che dal genere.
Tra i ragazzi coinvolti in incidenti, circa la metà ha avuto un solo episodio, mentre poco meno di un terzo (30% circa) ha avuto due incidenti.
Incidenti nella vita, nell’ultimo anno e incidenti gravi, per genere - Valori per 100 rispondenti d’età 14-19 anni con patente di guida

Distrazioni alla guida: smartphone, musica e chiacchiere le più comuni
L’uso dello smartphone alla guida è fra i comportamenti più diffusi e più rischiosi: lo riferisce il 42,3% delle ragazze e dei ragazzi con patente. Anche le telefonate senza auricolari (31,5%) e l’interazione con passeggeri (66,9%) risultano molto comuni. L’ascolto di musica ad alto volume (55,9%) contribuisce ulteriormente alla perdita di attenzione, specialmente tra i maschi.
Queste abitudini sono normalizzate e percepite come innocue, nonostante rappresentino – in tutte le analisi di rischio – fattori rilevanti di incidentalità.
Fattori di rischio alla guida (almeno una volta nell'ultimo anno), per genere - Valori per 100 rispondenti d’età 14-19 anni con patente di guida

Guida alterata da alcol o sostanze: in sensibile calo dopo le nuove norme
Nel 2025, il 13,3% delle ragazze e dei ragazzi con patente ha guidato almeno una volta dopo aver bevuto troppo, in diminuzione rispetto al 19,7% del 2022. Per quanto riguarda le sostanze, la quota scende dal 13,9% al 9,2%.
La riduzione è probabilmente legata al nuovo Codice della strada, entrato in vigore nel dicembre 2024, che ha inasprito controlli e sanzioni. Anche tra le persone adolescenti senza patente diminuisce chi è salito su un mezzo guidato da una persona alterata, passando dal 23% al 18,3%, segnalando un miglioramento complessivo del contesto sociale.
Comportamenti alla guida e incidenti: cosa aumenta davvero il pericolo
I dati mostrano chiaramente quali comportamenti aumentano maggiormente la probabilità di incidente, anche grave. Tra i principali:
- guida sotto effetto di sostanze (+127% per incidenti gravi)
- guida dopo alcol (+81%)
- guida in condizioni di ritardo (+115%)
- stanchezza (+129%)
- uso del telefono senza auricolari (+55%)
- fumo alla guida (+95%)
L’uso dello smartphone, in particolare, aumenta del 41% il rischio di incidente grave ed è tra i comportamenti più diffusi.
Questi risultati evidenziano come abitudini più comuni e normalizzate – come stanchezza, velocità e distrazione digitale – possano oggi essere più influenti del comportamento meno frequente ma più stigmatizzato, come l’uso di alcol o droghe.
I dati emersi dall’indagine EDIT mostrano che anche la mobilità adolescenziale sta attraversando una trasformazione profonda: diminuisce il numero delle ragazze e dei ragazzi con patente, cambiano i mezzi utilizzati e l’incidentalità si riduce progressivamente.
Tuttavia, questi miglioramenti non eliminano le criticità: i comportamenti a rischio restano molto diffusi e continuano a rappresentare una minaccia significativa per la sicurezza stradale, soprattutto in presenza di inesperienza alla guida e uso di mezzi a due ruote. La distrazione digitale emerge come il principale fattore di rischio, oggi più rilevante di alcol e sostanze.
Servono politiche integrate che combinino educazione stradale, promozione del benessere psicologico, contrasto alle distrazioni digitali e interventi mirati ai gruppi più vulnerabili, in particolare maschi, 15–17enni e guidatori di moto e scooter.
Alcuni dati in sintesi nelle nostre video interviste
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