Variante Omicron, efficacia di una quarta dose di vaccino a mRNA nei residenti di strutture di assistenza a lungo termine: uno studio canadese


21/7/2022
È stato recentemente pubblicato sul British Medical Journal da Grewal e colleghi l’articolo Effectiveness of a fourth dose of covid-19 mRNA vaccine against the omicron variant among long term care residents in Ontario, Canada: test negative design study, che ha indagato in soggetti vaccinati rispetto a un gruppo di soggetti non vaccinati, residenti in strutture di assistenza a lungo termine dell’Ontario, l'efficacia della quarta dose di vaccino a mRNA contro COVID-19 rispetto alla terza dose e quella corrispondente esattamente alle dosi di vaccino somministrato.

Per la valutazione dell’efficacia, erano state rilevate:
  • l’infezione da SARS-CoV2
  • l’infezione sintomatica
  • gli esiti gravi relativi alla variante Omicron
A tal fine, ad ogni residente veniva attributo un codice univoco, associato a test di laboratorio specifici per l’identificazione dell’infezione da SARS-CoV-2, alla vaccinazione contro COVID-19, e a un set di dati amministrativi sanitari.

I dati sono stati analizzati stratificandoli come segue:
  • assenza di infezione
  • infezione (positività per SARS-CoV-2, indipendentemente dai sintomi)
  • infezione sintomatica (uno o più sintomi compatibili con COVID-19).
I residenti che erano risultati positivi almeno una volta alla settimana erano considerati casi e quelli che erano risultati negativi per tutti i test durante quella settimana erano considerati controlli. I casi e i controlli sono stati campionati ogni settimana durante il periodo dello studio in modo tale che le tempistiche fossero simili fra gruppi.

Tra il 30 dicembre 2021 e il 27 aprile 2022, l'87,8% dei residenti (corrispondente a 64.339 soggetti su 73.291) presenti nelle strutture di assistenza a lungo termine in Ontario era stato testato per l’infezione da SARS-CoV-2. Considerando l’intero periodo dello studio, è stata testata un'elevata percentuale di residenti nelle strutture di assistenza a lungo termine (intervallo mediano 89-97%) e la percentuale mediana di positività al test SARS-CoV-2 a livello di struttura variava dall'1,8% al 5,9%. Nello studio sono stati inclusi 61.344 residenti, di cui 13.654 sono risultati positivi per la variante Omicron e 205.862 soggetti sono risultati negativi al test (controlli). Più di tre quarti (80,1%) dei residenti testati sono stati sottoposti a più test SARS-CoV-2 durante il periodo dello studio (numero medio 3,6 con una deviazione standard di 2,4) test per residente; il 9,4% dei residenti era immuno-compromesso a causa di malattia o trattamento. Al momento del test, la maggior parte dei residenti risultati positivi (58,1%) e dei controlli negativi al test (53,3%) avevano ricevuto solo tre dosi di vaccino contro COVID-19, mentre una percentuale maggiore di controlli negativi al test (38,2%) rispetto ai residenti positivi al test (28,0%) aveva ricevuto la quarta dose. Sono state osservate poche differenze tra i residenti che avevano ricevuto la terza dose in un periodo ≥ 84 giorni e i residenti che non erano stati vaccinati o che avevano ricevuto meno di tre dosi. Il numero medio di comorbidità riportate tra i residenti vaccinati era simile a quello riportato tra i residenti non vaccinati.

Rispetto ai residenti che avevano ricevuto la terza dose in un periodo di tempo ≥ 84 giorni, l'efficacia marginale della quarta dose in un periodo di tempo ≥ 7 giorni dopo la vaccinazione è stata del 19% contro l'infezione, del 31% contro l'infezione sintomatica e del 40% contro esiti gravi. L'efficacia della quarta dose di vaccino in un periodo ≥ 7 giorni dopo la vaccinazione era maggiore contro le infezioni asintomatiche (49%), le infezioni sintomatiche (69%) e gli esiti gravi (86%) rispetto alle stime corrispondenti alla terza dose ricevuta in un periodo ≥ 84 giorni (37%; 55%; 77%).

Complessivamente, i risultati indicano che la quarta dose di vaccino a mRNA contro COVID-19 (il 95% dei partecipanti allo studio aveva ricevuto il vaccino mRNA-1273) aveva mostrato un aumento della protezione contro l’infezione da SARS-CoV-2 sia asintomatica che sintomatica e contro esiti gravi tra i residenti delle strutture di assistenza a lungo termine in un periodo in cui la variante dominante era Omicron. Tuttavia, in questa popolazione rimangono ancora le incognite sulla durata della protezione della quarta dose per cui le misure di salute pubblica messe in atto per il contenimento dell’infezione da SARS-CoV2 come l'uso di mascherine, la ventilazione degli ambienti e il distanziamento fisico potrebbero aiutare a ottimizzare la protezione contro SARS-CoV-2 in questa popolazione altamente vulnerabile.


A cura di:

  • Cristina Stasi, Centro interdipartimentale di epatologia CRIA-MASVE, Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica, AOU Careggi
  • Caterina Silvestri, Agenzia regionale di sanità della Toscana




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