Disturbi depressivi e d'ansia a causa della pandemia da Covid-19: prevalenza globale e carico in 204 paesi e territori nel 2020


21/10/2021
I COVID-19 Mental Disorders Collaborators hanno pubblicato la review sistematica Global prevalence and burden of depressive and anxiety disorders in 204 countries and territories in 2020 due to the COVID-19 pandemic che ha avuto l’obiettivo di quantificare l’impatto di COVID-19 nel 2020 sulla prevalenza del disturbo depressivo maggiore e del disturbo d'ansia.

Come noto, i disturbi mentali sono tra le principali cause di spesa sanitaria globale. Recentemente, la diffusione di COVID-19 ha avuto un significativo impatto sulla salute e sulla mortalità, tuttavia, oltre agli effetti diretti del COVID-19, la pandemia ha creato un ambiente (restrizioni sociali, chiusura di scuole, perdita di mezzi di sussistenza, ecc.) che ha influenzato molti determinanti di salute mentale.

Sulla base di queste premesse, questa revisione sistematica ha preso in considerazione lavori scientifici presenti su PubMed, Google Scholar, oltre a preprint e fonti di letteratura grigia pubblicati tra il 1° gennaio 2020 e il 29 gennaio 2021, che riportavano la prevalenza del disturbo depressivo maggiore e d’ansia durante la pandemia di COVID-19. È stato quindi stimato il cambiamento nella prevalenza del disturbo depressivo maggiore e d’ansia tra il periodo pre-pandemia e quello a metà pandemia tramite indicatori d’impatto di COVID-19 (mobilità umana, tasso d’infezione giornaliero da SARS-CoV-2 ed eccesso di mortalità giornaliera). Sono stati stimati, inoltre, gli anni di vita vissuti con disabilità (DALY), nello specifico con disturbo depressivo maggiore e d'ansia. Delle 5.683 fonti di dati univoche analizzate nella revisione sistematica, 46 studi hanno soddisfatto i criteri di inclusione per il disturbo depressivo maggiore e 27 per i disturbi d'ansia (48 in totale), mentre ulteriori 11 studi sono stati inseriti nell’anali per la valutazione delle prevalenze del disturbo depressivo e d’ansia pre-pandemia. La maggior parte degli studi considerati nell’analisi proveniva dall' Europa Occidentale (n=22) e dal Nord America ad alto reddito (n=14) e i restanti studi provenivano dall'Australasia (n=5), dall'Asia del Pacifico ad alto reddito (n=5), dall'Asia orientale (n=2) e dal centro Europa (n=1).

I risultati di questa meta-analisi mostrano che la mobilità umana e il tasso d’infezione giornaliera da SARS-CoV-2 erano significativamente associati con il cambiamento della prevalenza del disturbo depressivo e del disturbo d'ansia. Al contrario il tasso d’infezione da SARS-CoV-2 e il tasso di mortalità giornaliera in eccesso non risultavano associati alle loro prevalenze.

Questa meta-analisi riportava una significativa associazione tra l’impatto di COVID-19 e l’aumento della prevalenza del disturbo depressivo maggiore e del disturbo d'ansia. Per entrambi i disturbi, il sesso femminile risultava più colpito del sesso maschile, così come i soggetti più giovani risultavano più colpiti di quelli con età più avanzata. La prevalenza globale stimata del disturbo depressivo maggiore nel 2020, senza l’aggiustamento per la pandemia di COVID-19, risultava di 2470,5 casi per 100.000 abitanti, corrispondente a 193 milioni di persone. Dopo aggiustamento per la pandemia di COVID-19, la stima della prevalenza del disturbo depressivo maggiore risultava di 3152,9 casi per 100.000 abitanti, corrispondente ad un aumento del 27,6% a livello modiale.

La prevalenza globale stimata dei disturbi d'ansia nel 2020 senza l'aggiustamento per la pandemia di COVID-19 era di 3824,9 per 100000 abitanti, equivalente a 298 milioni di persone. Dopo l'aggiustamento per la pandemia da COVID-19, la prevalenza globale dei disturbi d'ansia nel 2020 era 4802,4 (4108,2–5588,6), corrispondente ad un aumento del 25,6% a livello globale.

Il disturbo depressivo maggiore, senza l’aggiustamento per la pandemia di COVID-19, risultava responsabile di 38,7 milioni di DALY a livello globale, equivalenti a 497,0 di DALY per 100.000 abitanti. Dopo aggiustamento per la pandemia di COVID-19, il disturbo depressivo maggiore era responsabile di 49,4 milioni di DALY a livello globale, equivalenti a 634.1 di DALY per 100000 abitanti. Pertanto è stato stimato che la pandemia di COVID-19 ha portato a ulteriori 10,7 milioni di DALY per il disturbo depressivo maggiore a livello globale.

I disturbi d’ansia, senza l'aggiustamento per la pandemia di COVID-19, risultavano responsabili di 35,5 milioni di DALY a livello globale, equivalenti a 454,8 di DALY per 100.000 abitanti. Dopo l'aggiustamento per la pandemia di COVID-19, i disturbi d'ansia erano responsabili di 44,5 milioni di DALY a livello globale, equivalenti a 570,9 di DALY per 100.000 abitanti. Pertanto è stato stimato che la pandemia di COVID-19 ha portato a ulteriori 9,05 milioni per il disturbo d’ansia a livello globale.

In conclusione, questa revisione sistematica della letteratura suggerisce che la pandemia ha avuto un notevole impatto sulla prevalenza del disturbo depressivo maggiore e d'ansia. Le strategie di mitigazione raccomandate dovrebbero includere modalità per promuovere il benessere mentale e mettere a bersaglio i determinanti di cattiva salute mentale esacerbati dalla pandemia, nonché prevedere l’attivazione di interventi per curare coloro che sviluppano un disturbo mentale. Non intraprendere alcuna azione di fronte all'impatto stimato sui disturbi depressivi e d’ansia causati dalla pandemia di COVID-19 non dovrebbe essere considerata come un'opzione alternativa.

A cura di:

  • Cristina Stasi, Centro Interdipartimentale di Epatologia CRIA-MASVE, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, AOU Careggi
  • Caterina Silvestri, Agenzia regionale di sanità della Toscana




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