L’epidemia in Toscana: indicatori del contagio sotto controllo. Il tentativo di prevenire la cosiddetta terza ondata

A cura di: F.Voller, F.Profili, S.Bartolacci, M.Razzanelli, M. Santini


12/12/2020
Ci avviamo alla chiusura dell’anno, sono ormai passate 3 settimane da quando la Regione Toscana è stata posizionata, secondo il sistema di monitoraggio del Ministero della Salute, tra le regioni rosse ed una settimana da quando siamo tornati in zona arancione. È indubbio che la situazione in Toscana, rispetto al contesto nazionale, sia assolutamente cambiata, per l’effetto combinato delle misure di limitazione che si sono succedute con i vari Dpcm di ottobre e novembre e anche delle misure di correzione che la Regione ha messo in campo in quest’ultimo mese e mezzo: potenziamento del tracciamento e ampliamento dei posti letto ospedalieri e negli alberghi sanitari.

La figura 1 confronta l’andamento medio settimanale dei tassi di incidenza dei nuovi positivi per 100mila abitanti della Toscana e dell’Italia, dall’inizio dell’epidemia: la Toscana, che a ottobre era in difficoltà anche nel confronto con la media italiana, vede una forte diminuzione dei tassi in tutte le settimane di novembre e di dicembre, con una decrescita molto più sostenuta di quella italiana.

Figura 1: Tasso di incidenza settimanale dei nuovi positivi al Sars Cov 2. Valori x100.000 abitanti. Toscana e Italia, marzo-dicembre 2020.
fig1 approf 12dic
Dobbiamo rilevare che la Toscana, nonostante sia stata notevolmente più colpita da questa seconda ondata rispetto alla prima, è stabilmente tra le 3 regioni con minor tasso di nuovi positivi ed è così oramai rientrata su valori simili alla media italiana, come testimonia la figura 2 riferita ai dati di contagiosità per Sars-Cov2 dal 1 settembre ad oggi, per regione. Sono di nuovo le regioni del nord Italia nella seconda ondata a detenere il primato dei tassi di nuovi positivi, anche se la differenza con il sud ed il centro Italia è più contenuta rispetto alla prima ondata.

Figura 2. Tasso di incidenza dei nuovi positivi al Sars Cov 2. Valori x100.000 abitanti. Regioni italiane e media italiana, settembre-dicembre 2020.
fig2 approf 12dic

La percentuale di nuovi positivi tra le persone testate è scesa al 20% nell’ultima settimana in Toscana, dopo aver raggiunto il picco del 29% un mese fa. In Italia si attesta al 27%. Non rientrano in questo calcolo i tamponi rapidi antigenici, per i quali al momento non conosciamo l’esito (negativo o positivo confermato da tampone molecolare) e questo limita anche il confronto tra regioni, avendo ognuna politiche diverse per l’esecuzione di questi test.

Figura 3. Percentuale di nuovi positivi Sars-Cov2 tra le persone testate. Toscana e Italia, aprile-dicembre 2020.
fig3 approf 12dic
Dal punto di vista territoriale, ricorrendo al livello di rischio basato sull’incidenza di nuovi casi e l’andamento di aumento o diminuzione rispetto alla settimana precedente, negli ultimi 7 giorni tutte le zone socio-sanitarie toscane sono uscite dal livello di rischio massimo, e sono praticamente al livello più basso (figura 4), oramai esistono pochissimi comuni toscani con un rischio alto.

Figura 4. Diffusione dell’epidemia per zona, classificazione del rischio. Toscana.
fig4 approf 12dic
L’età media dei nuovi contagiati dal virus Sars-Cov 2, dopo il forte abbassamento nei mesi estivi, ha continuato ad aumentare settimana dopo settimana, raggiungendo oramai quasi i 50 anni.

L’aumento dell’età media, più che all’incremento dell’incidenza tra gli anziani (che si mantengono invece stabili o in diminuzione nell’ultima settimana), è dovuto alla forte diminuzione dei nuovi contagi nelle fasce d’età giovanili (dai 14 ai 24 anni soprattutto), come rappresentato in figura 5. Già dalla prima settimana di novembre, infatti, i nuovi positivi in queste fasce d’età hanno subito una forte diminuzione, in seguito all’introduzione della DAD (24 ottobre), all’interruzione delle attività extra-scolastiche e sportive e alla contestuale chiusura dei locali serali, mentre gli altri trend hanno continuato lentamente a salire, fino alla diminuzione osservata dell’ultima settimana. Come detto, la buona notizia è rappresentata dalla diminuzione dell’incidenza anche tra gli over65 e gli over85, che sappiamo essere i più suscettibili alle manifestazioni cliniche più severe del virus, anche se purtroppo pesano ancora piuttosto considerevolmente dal punto di vita dei numeri assoluti.

Figura 5. Nuovi positivi settimanali per classe d’età, valori per 100mila abitanti. Toscana, settembre-dicembre 2020.
fig5 approf 12dic
La forte diminuzione dei giovani contagiati, rispetto agli anziani, contribuisce a spiegare l’andamento della casistica dei nuovi postivi per stato clinico (da asintomatico al decesso) manifestato al momento del tampone (figura 6). Le persone che restano totalmente asintomatiche durante tutto il periodo dalla positività alla negatività al tampone si attestano nelle ultime due settimane intorno al 45%, dopo aver raggiunto valori superiori al 60% ad ottobre, quando molti contagiati provenivano dalle fasce d’età degli adolescenti e dei giovani under30. Come detto più volte, in queste fasce d’età è molto meno probabile sviluppare sintomi, per di più severi. In generale la riduzione degli asintomatici è stata comunque compensata da un aumento della casistica che hanno manifestato sintomi paucisintomatici.

Figura 6. Nuovi casi positivi al Sars Cov 2 per stato clinico iniziale. Valori percentuali. Toscana, febbraio-dicembre 2020.
fig6 approf 12dic
Per quanto riguarda gli ospedali, sembra che la nostra regione abbia superato il picco di questa seconda ondata e da più di due settimane le persone ricoverate in reparti Covid hanno cominciato a diminuire (figura 7). Il tasso di ricovero in Toscana, durante la seconda ondata, è stato sempre più basso rispetto a quello italiano, ma la forbice si allarga mano a mano che passano le settimane, a favore della nostra regione. I ricoverati totali in Toscana, dopo aver raggiunto il loro picco con quasi 2.100 ricoveri, sono scesi a circa 1.500.

Figura 7. Posti letto occupati in reparti Covid10. Valori per 100mila abitanti. Toscana e Italia, febbraio-dicembre 2020.
fig7 approf 12dic
In figura 8 si può vedere come la Toscana sia una delle regioni con il tasso medio di ricovero più basso durante la seconda ondata.

Figura 8. Posti letto occupati in reparti Covid19. Valori per 100mila abitanti. Regioni italiane e media italiana, settembre-dicembre 2020.
fig8 approf 12dic
L’età media dei ricoveri è costantemente sopra i 70 anni e sta raggiungendo i 75 nell’ultima settimana. Per quanto riguarda le terapie intensive, al loro giorno di picco, hanno raggiunto i 298 posti letto occupati, come durante il picco di inizio aprile scorso, mentre adesso sono circa 240.

È difficile fare ipotesi sui tempi di riduzione che caratterizzeranno la seconda ondata, perché la pressione sugli ospedali dipende non solo dall’andamento che avrà l’epidemia dei nuovi casi nelle prossime settimane, ma anche dalla durata delle degenze dei ricoverati, che in questa seconda fase sembrano mediamente più brevi della prima, grazie probabilmente alla maggior tempestività dei ricoveri, che contribuisce alla minor severità, e all’efficacia di alcune terapie in grado di evitare il ricorso alla terapia intensiva.

Sicuramente anche nella seconda ondata la Toscana si caratterizza per un tasso mediamente più alto di ricorso alla terapia intensiva e, come si può osservare dalla figura 9, questo sembra essere del tutto slegato dal diffondersi dell’epidemia nei territori: ci sono regioni in cui i tassi di positività sono bassi ed è alto il ricorso alla terapia intensiva (Umbria, Sardegna, Toscana), mentre è vero anche il contrario (Veneto, Campania), mentre invece per Valle d’Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia la quantità di casi che emerge nei territori rispecchia anche la maggior gravità clinica. Criteri clinici ed organizzativi coabitano e competono nell’utilizzo delle TI.

Figura 9. Posti letto occupati in reparti Covid19 di Terapia Intensiva. Valori per 100mila abitanti. Regioni italiane e media italiana, settembre-dicembre 2020. 
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Come atteso, sulla base dell’andamento dell’epidemia delle settimane precedenti, è cominciata la decrescita del numero di decessi medi settimanali, come mostra la figura 10 relativa ai tassi medi. La decrescita è piuttosto lenta e finalmente, anche rispetto all’Italia, i tassi nelle ultime due settimane decrescono più velocemente in Toscana. 

Figura 10. Tasso settimanale di mortalità Covid19. Valori x100.000 abitanti. Toscana e Italia, febbraio-dicembre 2020.
fig10 approf 12dic
L’impatto sulla mortalità di questa seconda ondata è stato maggiore in Toscana rispetto alla prima. Come per gli ospedali, anche l’impatto della mortalità è maggiore nelle regioni che nella prima fase erano state probabilmente preservate dal lockdown nazionale, che aveva fatto sì che i decessi nazionali provenissero da poche regioni del Nord, Lombardia principalmente. Stavolta i tassi, eccetto la Valle d’Aosta, che è purtroppo completamente “fuori scala” rispetto alle altre regioni, sono più omogenei e sono molte le regioni che si posizionano tra 40 e 60 deceduti per 100.000 abitanti. La Toscana è tra queste (figura 11).

L’età media dei deceduti toscani nelle ultime due settimane è stata di poco inferiore agli 83 anni, dal 10 ottobre in poi ha oscillato da 82,3 anni a 84,8 anni nella settimana in cui ha raggiunto il valore più alto.

Figura 11. Tasso di mortalità Covid19. Valori x100.000 abitanti. Regioni italiane e media italiana, settembre-dicembre 2020.
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Conclusioni
La maggiore organizzazione del tracciamento attraverso l’implementazione delle centrali, parallelamente alle restrizioni di movimento, ha portato la nostra regione a sperimentare tra le maggiori riduzioni dei tassi di positività in Italia. Questo permette adesso una programmazione di campagne proattive per intercettare i casi positivi: nei contatti dei casi innanzitutto e nei luoghi di maggior contagio (come ad esempio si sta attuando nelle Rsa).

Il numero delle persone testate sta parzialmente diminuendo, complice la forte diminuzione della domanda di prime diagnosi, come testimonia l’elevato numero di tamponi destinati al controllo delle persone già positive per la certificazione della loro avvenuta guarigione. Il ruolo dei test diagnostici rapidi in questa fase può essere quindi diretto a politiche di screening attivo in contesti che dovessero averne bisogno (come le scuole, ad esempio, nel futuro). La prenotazione centralizzata voluta da Regione Toscana riesce a modulare in modo efficace domanda ed offerta.

Si apprezza decisamente la diminuzione del numero dei ricoverati: le terapie intensive molto più lentamente, visti i tempi di degenza mediamente più lunghi, mentre è più sensibile la diminuzione riscontrata per i ricoverati totali in area Covid. L’ampliamento dei posti letto voluta dalla Regione, anche attraverso il potenziamento degli alberghi sanitari e delle strutture di cure intermedie, in questa fase quindi può essere diretta anche verso la cure delle persone con patologie non Covid-correlate, che in questi ultimi due mesi possono aver avuto un rallentamento nei controlli o negli screening.

Il numero di decessi in termini assoluti purtroppo rappresenta ancora il punto dolente, ma finalmente l’andamento settimanale ha cominciato a decrescere. Attenzione, sarà ancora lunga la striscia di decessi. Questo è dovuto al fatto che circa il 10% (circa 9000 persone) dei casi positivi emersi da settembre 2020 ha toccato la popolazione over 80, quella dove troviamo maggiormente la popolazione di ultra-fragili con patologie croniche, bersaglio preferito dal virus.

Il frutto di questi dati positivi si concretizzerà molto probabilmente nel posizionamento della Regione all’interno della zona gialla secondo le disposizioni del sistema di monitoraggio voluto dal Ministero della Salute. Avverrà quindi la riapertura di tutti gli esercizi commerciali, oltre alla libera circolazione tra comuni. Queste possibilità vanno interpretate con grande cautela dalla popolazione generale, anche in considerazione della prossima riapertura in presenza delle scuole secondarie superiori, a gennaio.

A gennaio avremo anche la grande novità della distribuzione del primo vaccino: diventa fondamentale quindi che i numeri siano ancora più bassi per consentire che la campagna vaccinale possa svolgersi nel modo più tranquillo ed efficace possibile. 


A cura di  F. Voller, F. Profili, S. Bartolacci, M. Razzanelli, M. Santini, - Agenzia regionale di sanità della Toscana



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