Chirurgia e procedure interventistiche sulle valvole cardiache in toscana

Le patologie delle valvole cardiache sono causa di disfunzione della funzione di pompa del cuore, e rappresentano alcune tra le principali cause mondiali di mortalità e disabilità fisica. La loro epidemiologia ed eziologia hanno subìto notevoli cambiamenti nel corso del tempo, manifestando inoltre rilevanti differenze tra diverse aree geografiche.
Per comprendere appieno questi complessi cambiamenti, è fondamentale considerare che la maggior parte dei dati epidemiologici disponibili alla comunità scientifica proviene da studi di popolazione, che impiegano campioni sufficientemente grandi e rappresentativi, unitamente a esami ecocardiografici approfonditi. Inoltre, database come quello dell’Institute for Health Metrics and Evaluation forniscono dati raccolti di routine, compresi quelli derivanti dalle classificazioni ICD-10.
Va sottolineato che questo approccio può introdurre bias di selezione, in quanto tende a esaminare principalmente casi in cui la patologia valvolare è almeno di grado moderato o clinicamente rilevabile, sottostimando l’importanza del fenomeno nelle fasi pre-cliniche. Tale problema si acuisce ulteriormente nei paesi a reddito medio/basso, caratterizzati da un accesso limitato a tecniche diagnostiche di imaging e laboratoristiche.
A livello mondiale, la patologia valvolare più diffusa è tuttora quella correlata alla malattia reumatica, la cui prevalenza è cresciuta in modo costante negli ultimi 30 anni, raggiungendo oltre 40 milioni di casi nel 2019. A seguire ritroviamo la stenosi calcifica della valvola aortica, la patologia da rigurgito mitralico e quella da rigurgito aortico.
L’epidemiologia mostra notevoli variazioni nel tempo e tra diverse aree geografiche. Le principali cause di ciò sono da ricercare nell’invecchiamento della popolazione mondiale, la cui aspettativa di vita è complessivamente aumentata nel tempo, nel miglioramento delle tecniche diagnostiche e terapeutiche, con particolare riferimento all’avvento delle tecniche transcatetere, e nella variazione dei flussi migratori.
Tra le diverse eziologie, la malattia reumatica sembra aver subito i cambiamenti più significativi, risultando attualmente rara nei paesi ad alto reddito, grazie all’utilizzo di antibiotici e cure adeguate. Un altro dato rilevante è l’importante aumento generale dei casi di stenosi calcifica dell’aorta, correlato all’invecchiamento della popolazione, considerato il suo principale fattore di rischio. Questa tendenza è particolarmente evidente in Europa occidentale, Nord America e Oceania, dove si osserva non solo un aumento dell’età media, ma anche una maggiore presenza di altri fattori di rischio come fumo, ipertensione e obesità.
Le opzioni terapeutiche disponibili includono la riparazione della valvola danneggiata, generalmente riservata ai casi meno gravi, e la sua sostituzione. Entrambi i tipi di 7 procedure possono essere eseguite attraverso l’approccio transcatetere o con tecniche chirurgiche.
La letteratura scientifica riporta tassi di mortalità peri-operatoria che variano dallo 0% al 12% per questo tipo di interventi, con una notevole influenza di fattori quali le condizioni del paziente, la patologia sottostante, il tipo di procedura, la tecnica utilizzata e la valvola, o le valvole coinvolte.
Nel corso degli ultimi 20 anni, l’Agenzia regionale di sanità (ARS) ha osservato l’attività cardiochirurgica e cardiologica in Toscana in termini di qualità di assistenza erogata oltre a monitorare l’introduzione di specifici device come l’impianto valvolare aortico transcatere, gli impianti di defibrillatori e pacemaker biventricolari e le endoprotesi vascolari.
In questo documento l’ARS si è posta l’obiettivo di misurare indicatori di processo e di esito relativi all’attività chirurgica e interventistica sulle valvole cardiache effettuata in Toscana, in una serie storica di 11 anni, distinguendo fra le diverse tipologie di trattamento, con misure dei volumi di attività effettuati da ciascun ospedale e osservazione degli esiti prodotti in termini di riammissioni, complicanze e mortalità.
La fonte dati utilizzata è il flusso sanitario regionale delle schede di dimissione ospedaliera (SDO). Per individuare le combinazioni dei codici di procedura (ICD9- CM), le prassi di codifica di ciascun ospedale, i criteri di inclusione e di esclusione e avere un confronto diretto sui risultati ottenuti, ci siamo avvalsi della collaborazione degli specialisti dei quattro centri, Azienda ospedaliero-universitaria (AOU) Careggi, AOU Pisana, AOU Senese e Fondazione toscana Gabriele Monasterio (FTGM), di cui abbiamo avuto modo di apprezzare disponibilità e competenza.
Il documento si sviluppa in 3 capitoli principali, ciascuno dedicato a una singola valvola: aortica, mitrale e tricuspide. Non è stato previsto un capitolo dedicato alla valvola polmonare dato il basso numero di interventi effettuati (circa 5 l’anno).
I tre capitoli principali, al loro interno, sono stati sviluppati seguendo 4 direttrici tematiche:
- il background specifico cui far riferimento in Europa e nel mondo negli ultimi anni;
- le caratteristiche e i bisogni della popolazione toscana;
- l’ospedalizzazione nei quattro centri toscani dei pazienti residenti o meno in Toscana;
- gli esiti misurati per i pazienti residenti in Toscana e ricoverati nella stessa regione, che hanno subito un solo intervento chirurgico o una procedura transcatetere, su una singola valvola, durante il periodo di ospedalizzazione.
Infine le tre appendici con le indicazioni metodologiche in dettaglio e le tabelle di dettaglio dei tassi di ospedalizzazione e del numero degli interventi isolati e combinati su valvole cardiache.
Consulta e scarica il Documento ARS n. 125/2025: