Fotolia 62706048 XSL’errore in Medicina ha una connotazione sempre negativa, che porta, nella nostra cultura, alla ricerca della “colpa”.

Come sostiene Daniel Kahneman, uno dei padri del cognitivismo e premio Nobel per l’economia nel 2002, la Psicologia cognitiva ha aperto una nuova visione sui meccanismi del pensiero: accanto al pensiero logico, rigoroso ma lento e faticoso, esiste infatti un pensiero rapido e immediato, che dà risposte standardizzate (euristiche) per risolvere la maggior parte delle situazioni in cui bisogna prendere decisioni. Quando però queste risposte non sono appropriate, si va incontro a errori. Per evitarli occorre ricorrere al pensiero lento, ma se non si è più che attenti i pensieri veloci prendono il sopravvento.

Nella loro attività i medici prendono continuamente delle decisioni, utilizzando i pensieri veloci ed intuitivi in base alla loro preparazione professionale e alle esperienze - professionali e personali. Casi tipici sono quelli dell’ancoraggio, (rimanere “ancorati” a decisioni altrui senza metterle in discussione), della “disponibilità” (pensare alle diagnosi che più frequentemente si osservano), o dell’effetto “incorniciamento” (assumere decisioni diverse a seconda del contesto in cui si presenta la situazione). Esistono tecniche personali e organizzative per controllare queste situazioni: la principale è la piena consapevolezza del problema.

In Medicina d’urgenza la decisione è particolarmente critica, soprattutto perché è legata al fattore tempo. Per questo un gruppo di medici d’urgenza della Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza (SIMEU) si è incontrato presso la sede dell’ARS il 14 gennaio, su iniziativa del dott. Alessandro Rosselli per confrontarsi sul tema. All’incontro hanno partecipato anche psicologi e filosofi: l'approccio innovativo agli stili di pensiero in medicina ha infatti il vantaggio di mettere in contatto il mondo della Medicina con quello della Psicologia, della Filosofia, ecc., con straordinario arricchimento reciproco. La discussione ha riguardato gli aspetti tecnici: sono state presentate le esperienze del dott. Marco Barchetti (Sassuolo) e del dott. Fabrizio Elia (Torino), con un'introduzione metodologica del dott. Gustavo Cevolani del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Torino.

I lavori si sono chiusi con l’impegno a organizzare un corso di formazione per medici e infermieri con strumenti didattici innovativi e la valutazione delle modificazioni indotte sui partecipanti. Il coordinatore dell’Osservatorio qualità ed equità dell’ARS dott. Andrea Vannucci ha raccomandato di misurare l'impatto degli interventi formativi osservando se si riscontrano differenze negli indicatori più importanti che fanno riferimento a processi ed esiti di cura.
lea toscanaLa Regione Toscana è arrivata prima tra le regioni nella classifica della Griglia LEA (Livelli essenziali di assistenza) certificata dal Tavolo degli adempimenti LEA presso il Ministero della salute. La Toscana ha ottenuto un voto complessivo di 214 punti, il più alto mai ottenuto finora da una Regione.

I LEA sono l’insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale deve garantire con le risorse pubbliche a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket) indipendentemente dal reddito e dal territorio di residenza.

I LEA che in questi giorni stanno subendo una rivisitazione, sono attualmente normati attraverso il DPCM 29 novembre 2001 e sono organizzati in 3 grandi aree:
  • assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro (vaccinazioni, screening, prevenzione nei luoghi di lavoro, tutela degli alimenti, ecc.)
  • assistenza sanitaria distrettuale (assistenza farmaceutica, specialistica e diagnostica ambulatoriale, servizi domiciliari ad anziani e malati gravi, consultori, strutture residenziali e semiresidenziali)
  • assistenza ospedaliera (valutata in base al tasso di ricovero e sulla base di una serie di indicatori di appropriatezza)
Per monitorare l'erogazione dei LEA, in condizioni di appropriatezza, efficienza e compatibilmente con le risorse disponibili, il "Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza", istituito presso il Ministero della salute, ogni anno predispone un questionario per la valutazione del raggiungimento degli adempimenti:  la Griglia LEA.
La Griglia LEA è composta da 31 indicatori (dall'assistenza ospedaliera alle liste di attesa, dal controllo della spesa farmaceutica ai dispositivi medici) raggruppati nelle tre aree sopracitate. Ognuno dei 31 indicatori previsti dalla Griglia LEA ha una valutazione che va da -1 al punteggio massimo di 9. E, come già detto, per il 2013 la Toscana ha totalizzato un punteggio complessivo di 214 su un massimo raggiungibile di 225 punti.

Nel 2012 al Tavolo degli adempimenti LEA la Toscana con 193 punti era al secondo posto, dopo Emilia Romagna e a pari merito con il Veneto, con un miglioramento di ben 4 posizioni rispetto al 2011, in cui aveva ottenuto un punteggio pari a 168.
 
L’ottimo risultato, in costante miglioramento, mostra la capacità di reazione del Sistema sanitario regionale a fare della scarsità di risorse una leva per migliorare la qualità, e si aggiunge a quello ottenuto nel Programma nazionale esiti 2014 (con la più alta percentuale di esiti positivi e la più bassa di esiti negativi), e nel "Rapporto nazionale SDO" (Scheda dimissioni ospedaliere), dove risulta che gli ospedali toscani abbiano la casistica più complessa e il miglior utilizzo dei posti-letto.

Proprio in virtù di questo primo posto è ancor più opportuno comprendere se l’assistenza sanitaria erogata sia garantita equamente nei diversi contesti locali e se esistano eventuali differenze geografiche. Il PROLEA, Programma Regionale Osservazione Livelli Essenziali di Assistenza, si pone questo obiettivo: costruire uno strumento di benchmark per la programmazione e il confronto sugli indicatori di equità, attività e di spesa.


ARS NEWS - 23/10/2014
Lunedì scorso è stata presentata l’edizione 2014 del Programma nazionale esiti (PNE) sviluppato da Agenas per conto del Ministero della salute. Il PNE fornisce a livello nazionale valutazioni comparative di efficacia, sicurezza, efficienza e qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario. Questa edizione analizza 58 indicatori di esito/processo, 50 volumi di attività e 23 indicatori di ospedalizzazione con dati aggiornati al 2013.

immagine ricetta elettronica  ARS NEWS - 30/09/2014
La Regione Toscana, assieme ad altre Regioni, da agosto 2011 ha modificato il sistema di pagamento del ticket sanitario ed applicato un sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria (copayment) modulato per capacità contributiva degli assistiti per garantire una maggior equità di accesso alle prestazioni erogate e tutelare le fasce più deboli (guarda l’analisi fatta dall’ARS Toscana sulle caratteristiche della soluzione adottata dalla Regione Toscana a partire da agosto 2011). Alla vigilia dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni regionali per autocertificare il reddito per il pagamento dei ticket sanitari, anche la nostra Agenzia segnala quali sono i cambiamenti e cosa devono fare i cittadini.

immagine Il quadro dei ricoveri ospedalieri in Toscana nel rapporto di ARSARS NEWS - 17/07/2014
L’obiettivo del rapporto sull’uso dei servizi ospedalieri in Toscana, realizzato nel 2013 dall’Agenzia regionale di sanità, è fornire informazioni utili alla programmazione aziendale e regionale. Il documento è volutamente sintetico: sono argomentati i temi ritenuti interessanti per l’attuale contesto in cui si muove la sanità toscana e nazionale e presentate le chiavi di lettura di alcuni fenomeni, anche in riferimento alla letteratura internazionale.

immagine ARS NEWS - 08/07/2014
Superare gli attuali confini amministrativi può rendere più efficace la programmazione dei servizi e migliorare efficacia, efficienza ed equità del sistema sanitario regionale toscano? Il progetto di ARS Toscana Individuazione di gruppi omogenei di zone socio-sanitarie per condizioni socio-demografiche e caratteristiche geografiche: uno strumento per le valutazioni di qualità ed equità, conclusosi da poco, ha risposto a questo interrogativo.