Sanità d’iniziativa: cos’è, come funziona, quali sono gli sviluppi futuri?


immagine tasto videoARS NEWS - 01/07/2013
In questo video Paolo Francesconi, dirigente ARS Toscana, ci spiega cosa si intende per sanità di iniziativa,  come viene attuata in Toscana e quali sono le prospettive per il futuro.

La sanità d’iniziativa è un modello di assistenza per gestire le malattie croniche che punta sulla prevenzione e sull’educazione-informazione della popolazione: in questo modo le patologie croniche vengono gestite meglio perché sono affrontate prima che si manifestino o si aggravino.




In Toscana la sanità d’iniziativa è stata avviata con un grande progetto del piano sanitario regionale, che ha lo scopo di riorganizzare le cure primarie valorizzando l’assistenza ai cittadini sul territorio (coinvolgendo i medici di famiglia e infermieri): per essere più vicini alla salute della popolazione ed evitare il ricorso improprio all’ospedale.

Il modello di riferimento per attuare la sanità d’iniziativa è il  Chronic Care Model, che è stato sviluppato negli Stati Uniti ma è perfettamente adattabile anche alla nostra realtà. Questo modello si basa su un’interazione proficua ed attiva tra i pazienti (resi più informati con opportuni interventi formativi) ed un team multi-professionale costituito da medici di famiglia, infermieri e operatori sociosanitari.

Ad oggi in Toscana circa il 40% dei medici di famiglia ha già aderito al progetto di sanità di iniziativa e si è organizzato in aggregazioni di medici chiamate “moduli”, a ciascuna delle quali partecipa un infermiere del territorio che si occupa di attività importanti come gestire le agende dei medici, invitare i pazienti alle visite periodiche, condurre colloqui motivazionali con i pazienti stessi.

Gli studi che l’Agenzia regionale di sanità sta portando avanti per verificare l’impatto in Toscana della sanità di iniziativa sembrano dare esiti positivi. Ad esempio, è emerso che i pazienti con diabete assistiti da medici che aderiscono al progetto regionale hanno un 30% di probabilità in più di venire monitorati in modo adeguato, cioè secondo le raccomandazioni delle linee guida. O ancora, i pazienti con scompenso cardiaco assistiti da questi medici hanno un 10% di probabilità in meno di essere ospedalizzati.

Il piano di riordino del sistema sanitario regionale prevede che entro 3 anni la sanità di iniziativa dovrà essere a regime per tutta la popolazione toscana. I recenti accordi stipulati con la medicina generale prevedono di focalizzare l’attenzione in modo particolare sui pazienti a più alta complessità, per ottenere nel breve termine un guadagno di salute ed un minore utilizzo dell’ospedale. E’ però auspicabile che, nel più breve tempo possibile, possano essere allocate nuove risorse su questo progetto regionale della sanità di iniziativa in modo che possa tornare al ben più ampio obiettivo originale: quello di “intercettare il bisogno prima che le malattie si aggravino o addirittura si manifestino”, come recita lo stesso piano sanitario regionale. Questa è una via possibile per avere una popolazione più sana e, al tempo stesso, un sistema sanitario efficiente ma più sostenibile a livello di costi, anche nel medio e nel lungo termine.

Per approfondire
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