Cure primarie, il “modello toscano” punta sul territorio


immagine aggregazioni funzionali territorialiARS SEGNALA - 07/02/2013
Realizzare le Aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e le Unità complesse di cure primarie (UCCP), estendere progressivamente la sanità d’iniziativa e il Chronic Care Model, contenere le  liste di attesa. Questi gli aspetti-chiave degli accordi che l’assessore regionale al Diritto alla salute Luigi Marroni ha siglato in questi giorni con i rappresentanti dei medici.
Gli accordi toscani con i medici di famiglia e con gli specialisti ambulatoriali convenzionati sono i primi in Italia stipulati dopo l’approvazione della legge Balduzzi sulle cure primarie.

Il ruolo dei medici di famiglia, le  AFT e le UCCP
La delibera di riorganizzazione del sistema sanitario toscano dello scorso 28 dicembre (n. 1231/2012) affida un ruolo fondamentale all’assistenza sul territorio, coinvolgendo i medici di medicina generale e quelli di continuità assistenziale (meglio conosciuti come guardie mediche): per essere più vicini alla salute dei cittadini ed evitare il ricorso improprio all’ospedale. Dai medici di famiglia toscani passerà un pezzo importante della razionalizzazione del Servizio sanitario regionale: questi si impegneranno sul terreno dell'appropriatezza, sia nell'area del farmaco che in quella della diagnostica, ed hanno dato la disponibilità a collaborare sul fronte della ricetta elettronica. Così come previsto dall’Accordo collettivo nazionale con la Medicina generale e dalla legge n. 189/2012, nella nostra regione vedranno la luce nei prossimi mesi le AFT e le UCCP, destinate a diventare le colonne portanti dell’organizzazione della sanità sul territorio.

Le AFT sono aggregazioni di medici di medicina generale che garantiranno l’erogazione delle prestazioni mediche a livello territoriale attualmente garantite dal medico singolo e che coordineranno tra loro interventi e budget di spesa. Ogni AFT avrà un medico coordinatore (eletto dagli altri) che si interfaccerà con l’azienda sanitaria per il governo delle cure primarie sul territorio ed i rapporti con l’ospedale. In tutta la Toscana verranno costituite circa 100 AFT. Ogni AFT avrà un bacino di circa 30mila abitanti e sarà costituita da circa 20-25 medici di medicina generale (Mmg) e 5-6 medici di continuità assistenziale.

Le UCCP sono aggregazioni strutturali multi-professionali di cui fanno parte i medici di medicina generale (ed eventualmente i pediatri di famiglia) insieme ad infermieri, assistenti sociali e alcuni specialisti, assicurando una presenza oraria quasi continua all’interno di strutture quali le Case della salute. L’obiettivo: effettuare in maniera integrata le attività utili ad affrontare soprattutto la cronicità. La sede unica consentirà di offrire sul territorio un luogo riconoscibile ai cittadini per le loro necessità assistenziali. Anche parte della diagnostica verrà erogata direttamente nelle UCCP: si potranno eseguire alcuni esami negli studi medici e verrà potenziata l'attività di ecografia di primo livello. Attualmente le UCCP sono 20 in tutta la regione, ma dovrebbero salire a 30 già  nel 2013 ed arrivare a 45-50 nel 2014.

La sanità d’iniziativa e la riduzione delle liste d’attesa
La sanità d’iniziativa non aspetta il cittadino in ospedale (sanità di attesa), ma gli “va incontro” prima che le patologie insorgano o si aggravino, puntando anche sulla prevenzione e sull’educazione. Il riferimento è il Chronic Care Model, che si basa sull’interazione proficua tra il paziente (reso più informato con opportuni  interventi di formazione e addestramento) ed il team multiprofessionale di medici di famiglia, infermieri e operatori sociosanitari. Tutti i medici di medicina generale dovranno aderire alla sanità d’iniziativa, prevista dagli accordi siglati in questi giorni. Quanto fatto in via sperimentale fin dal 2009 (oggi estesa al 40% della popolazione toscana) dovrà dunque essere a regime per tutta la popolazione toscana nei prossimi tre anni. Ai medici di famiglia verranno fissati degli obiettivi precisi e verranno pagati in base ai risultati ottenuti. Per ridurre le liste di attesa della medicina specialistica, l’accordo prevede anche l’aumento delle prestazioni erogate, con un numero di ore aggiuntive di attività specialistica programmata: in caso di superamento dei tempi di attesa le aziende potranno dunque avere a disposizione un pacchetto aggiuntivo di ore. Sono inoltre previsti programmi di formazione/informazione, rivolti ai medici prescrittori e cioè i medici ed i pediatri di famiglia, per migliorare l’appropriatezza delle loro prestazioni.     

Per approfondire
consulta le sezioni Il nuovo modello assistenziale: la sanità d’iniziativa, Il Chronic Care Model (CCM) e L’Expanded Chronic Care Model (ECCM) in Toscana nella nostra pagina Le malattie croniche in Toscana