La crisi economica fa male alla salute?
ARS NEWS - 20/06/2014
Il gruppo di lavoro costituito in Agenas denominato Crisalide, a cui l’Agenzia regionale di sanità della Toscana partecipa, prova a rispondere a questa domanda con lo studio appena pubblicato "La crisi economica fa male alla salute?". La ricerca sintetizza i primi risultati dell’attività del gruppo di lavoro, prendendo in considerazione la serie storica (periodo 1993-2012) dell’Indagine annuale Istat sugli aspetti della vita quotidiana, relativamente ai dati sui trend sociali e di salute.
La crisi economica, in Italia e in altri paesi a partire dalla seconda metà del 2007, ha cominciato a minacciare la disponibilità di risorse sociali (lavoro), economiche (reddito) e di servizi (austerità) con crescente severità e con potenziali ricadute negative sulla salute.
Le condizioni economiche delle famiglie registrano un netto peggioramento in corrispondenza del 2001, aggravatosi nel 2007 e poi, di nuovo, a partire dal 2011. L’andamento nel tempo è simile tra tutte le regioni. Nella figura sono riportati i trend per la Toscana e altre 4 regioni italiane (rappresentative delle diverse ripartizioni geografiche del paese): l’anno 2001 è quello con meno soggetti che si sono dichiarati in difficoltà economiche, mentre il 2012, simile al 2009, è l’anno che ne evidenzia di più.
Sebbene la congiuntura sfavorevole abbia colpito nella stessa misura le condizioni economiche di tutto il paese, la Toscana e le altre regioni del Centro Nord presentano un peggioramento minore rispetto a quelle del Mezzogiorno e lo stesso si osserva per l’andamento della disoccupazione.
Partendo da questa situazione è possibile, ad oggi, osservare un impatto sulla salute della crisi economica? Per la letteratura scientifica, maggiore è la disponibilità di risorse economiche, migliori sono i valori di tutti gli indicatori di salute, benché gli effetti della crisi economica sulla salute si potrebbero manifestare anche dopo alcuni anni (periodo di latenza). Il progetto "Crisalide" è riuscito invece a misurare gli effetti attuali, di breve latenza: utilizzando i dati Istat si è analizzata la relazione tra il livello di autopercezione di salute e le condizioni economiche e occupazionali e come questa relazione si sia eventualmente modificata nel tempo.
Il biennio 2011-2012 ha evidenziato un minor rischio di salute autopercepita negativa rispetto al triennio 2008-2010 e questo minor rischio è stato costante sia in Toscana che nel resto del paese, pur introducendo nel modello come variabili la situazione economica familiare, lo stato di disoccupazione e la presenza di patologie gravi.
Se queste variabili avessero modificato l’effetto, si sarebbe potuto supporre che quest’ultimo non si fosse ancora compiutamente mostrato sui soggetti a rischio, mantenendo la stessa percezione dei livelli di salute antecedente alla crisi, ma poiché ciò non è avvenuto, questo sembra avvalorare l’ipotesi dell’assenza di effetti generali della crisi sulla salute autopercepita dai toscani e dagli italiani.
Questo probabilmente è dovuto al nostro Servizio sanitario nazionale, che sebbene presenti diverse criticità, dimostra comunque di aver garantito a tutti l’accesso alle cure necessarie.
Per approfondire:
Il gruppo di lavoro costituito in Agenas denominato Crisalide, a cui l’Agenzia regionale di sanità della Toscana partecipa, prova a rispondere a questa domanda con lo studio appena pubblicato "La crisi economica fa male alla salute?". La ricerca sintetizza i primi risultati dell’attività del gruppo di lavoro, prendendo in considerazione la serie storica (periodo 1993-2012) dell’Indagine annuale Istat sugli aspetti della vita quotidiana, relativamente ai dati sui trend sociali e di salute.
La crisi economica, in Italia e in altri paesi a partire dalla seconda metà del 2007, ha cominciato a minacciare la disponibilità di risorse sociali (lavoro), economiche (reddito) e di servizi (austerità) con crescente severità e con potenziali ricadute negative sulla salute.
Le condizioni economiche delle famiglie registrano un netto peggioramento in corrispondenza del 2001, aggravatosi nel 2007 e poi, di nuovo, a partire dal 2011. L’andamento nel tempo è simile tra tutte le regioni. Nella figura sono riportati i trend per la Toscana e altre 4 regioni italiane (rappresentative delle diverse ripartizioni geografiche del paese): l’anno 2001 è quello con meno soggetti che si sono dichiarati in difficoltà economiche, mentre il 2012, simile al 2009, è l’anno che ne evidenzia di più.
Percentuale di soggetti che dichiarano di stare in cattive condizioni economiche in cinque regioni italiane dal 1993 al 2012 |
Sebbene la congiuntura sfavorevole abbia colpito nella stessa misura le condizioni economiche di tutto il paese, la Toscana e le altre regioni del Centro Nord presentano un peggioramento minore rispetto a quelle del Mezzogiorno e lo stesso si osserva per l’andamento della disoccupazione.
Percentuale di soggetti disoccupati, trend standardizzato per età, confronto tra Toscana e Italia, 15+ anni |
Partendo da questa situazione è possibile, ad oggi, osservare un impatto sulla salute della crisi economica? Per la letteratura scientifica, maggiore è la disponibilità di risorse economiche, migliori sono i valori di tutti gli indicatori di salute, benché gli effetti della crisi economica sulla salute si potrebbero manifestare anche dopo alcuni anni (periodo di latenza). Il progetto "Crisalide" è riuscito invece a misurare gli effetti attuali, di breve latenza: utilizzando i dati Istat si è analizzata la relazione tra il livello di autopercezione di salute e le condizioni economiche e occupazionali e come questa relazione si sia eventualmente modificata nel tempo.
Percentuale di molto o abbastanza soddisfatti della propria salute, trend standardizzato per età, confronto tra Toscana e Italia, 14+ |
Il biennio 2011-2012 ha evidenziato un minor rischio di salute autopercepita negativa rispetto al triennio 2008-2010 e questo minor rischio è stato costante sia in Toscana che nel resto del paese, pur introducendo nel modello come variabili la situazione economica familiare, lo stato di disoccupazione e la presenza di patologie gravi.
Se queste variabili avessero modificato l’effetto, si sarebbe potuto supporre che quest’ultimo non si fosse ancora compiutamente mostrato sui soggetti a rischio, mantenendo la stessa percezione dei livelli di salute antecedente alla crisi, ma poiché ciò non è avvenuto, questo sembra avvalorare l’ipotesi dell’assenza di effetti generali della crisi sulla salute autopercepita dai toscani e dagli italiani.
Questo probabilmente è dovuto al nostro Servizio sanitario nazionale, che sebbene presenti diverse criticità, dimostra comunque di aver garantito a tutti l’accesso alle cure necessarie.
Per approfondire:
- scarica il documento La crisi economica fa male alla salute? del gruppo di lavoro Crisalide
- apri la scheda dedicata al progetto Crisalide - Misurare l’impatto della crisi sulla salute e sulle disuguaglianze sul nostro sito web
- vai alla pagina dedicata al progetto Crisalide sul sito di Agenas
- consulta sul nostro sito web la pagina Crisi e salute in Toscana
- visita la pagina del convegno organizzato da ARS Gli effetti della crisi economica sulla salute della popolazione toscana. Come cambia il ricorso ai servizi?
- leggi il rapporto ARS Crisi economica, stato di salute e ricorso ai servizi in Toscana e guarda i video del convegno
- leggi le nostre news
- Crisi e prospettive: l’economia toscana tiene nel 2014, riprende dal 2015
- Gli effetti a breve termine della Grande Recessione sulla salute degli italiani
- Crisi e compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini: il “modello” toscano
- La salute in tempo di crisi: i risultati del convegno ARS del 24 ottobre
Cerca
Tags