Tutela sociale della maternità e interruzione volontaria di gravidanza, i dati 2014 e 2015 della Relazione al Parlamento


In Ittest gravidanzaalia le interruzioni volontarie di gravidanza (IVG) sono in diminuzione dal 1983 e il tasso di abortività pari al 6,6 per mille è fra i più bassi dei paesi occidentali. Nel 2015 il numero di IVG è sceso del 9,3% rispetto al 2014 - già in calo del 6% rispetto al 2013 - passando da 96.578 a 87.639. Il maggior decremento osservato nel 2015, che merita sicuramente delle maggiori riflessioni e approfondimenti, potrebbe essere almeno in parte collegato alla determina AIFA del 21 aprile 2015 (G.U. n.105 dell’8 maggio 2015) che elimina, per le maggiorenni, l’obbligo di prescrizione medica dell’Ulipristal acetato (ellaOne), contraccettivo d’emergenza meglio noto come “pillola dei 5 giorni dopo”.

Anche in Toscana, pur con un tasso di abortività che si mantiene sempre superiore alla media nazionale (7,7 per 1.000), si ha un decremento delle IVG: nel 2015 si è registrato il numero di IVG più basso dell’intero periodo: 6.100 IVG con una riduzione del 6,5% rispetto al 2014.

A ricorrere più frequentemente all’aborto volontario sono in Italia le donne tra i 25 e i 34 anni, prevalentemente nubili tra le italiane (56,9%) e prevalentemente coniugate tra le straniere (48,3%). In Toscana i due dati corrispondono rispettivamente al 64,9% e al 48,4%.

Sono in diminuzione i tempi di attesa tra rilascio della certificazione e intervento (possibile indicatore di efficienza dei servizi). La percentuale di IVG effettuate entro 14 giorni dal rilascio del documento è infatti aumentata in Italia: è il 65,3% nel 2015, era il 59,6% nel 2011 (66,1% e 59,1% tali percentuali in Toscana). È diminuita la percentuale di IVG effettuate oltre le 3 settimane di attesa: 13,2% nel 2015 e il 15,7% nel 2011 ( 13,1%, e 15,5% in Toscana).

Ancora elevato il tasso di abortività tra le donne straniere, pari a 17,2 per mille e quasi il triplo delle italiane (18,7 per 1.000 vs 5,5 per 1.000 in Toscana).

La Relazione conferma valori elevati di obiezione di coscienza, specie tra i ginecologi, con un trend sempre in aumento in Italia dal 58,7% del 2005 al 70,7% del 2014. Considerando 44 settimane lavorative in un anno, il numero settimanale di IVG per ogni ginecologo non obiettore va dalle 0,4 della Valle D’Aosta alle 3,8 della Sicilia, con una media nazionale di 1,6.
In Toscana ci sono 213 ginecologi obiettori su 358 (59,5%), proporzione nettamente più bassa rispetto alla media nazionale. I ginecologi non obiettori effettuano mediamente 1 IVG alla settimana. Il numero globale dei ginecologi che non esercita il diritto all’obiezione di coscienza è quindi congruo con il numero di interventi di IVG.





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