Coronavirus, misure di prevenzione in carcere: il confronto tra i provvedimenti adottati dai vari paesi europei per prevenire l'epidemia negli istituti di detenzione.
Anche i bambini si ammalano di Covid-19 ma le infezioni sono meno gravi: è quello che emerge dagli articoli finora pubblicati, ancora pochi e che si basano finora soprattutto su casistiche cinesi, anche se qualche segnalazione c’è già anche in Italia.
Le persone in carcere o in altri luoghi di detenzione sono probabilmente più vulnerabili all'epidemia di coronavirus (COVID-19) rispetto alla popolazione generale a causa dell’ambiente confinato in cui vivono. L'OMS ha predisposto una guida con le principali informazioni sull’epidemia di COVID-19 e le procedure applicabili in ambiente detentivo per prevenirne la diffusione.
L'indagine, promossa dall'ARS e dalle 3 università della Toscana, ha come obiettivo fornire nuovi dati sulle reali difficoltà dei cittadini per programmare interventi efficaci.
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L’intervento, posto in essere nel 2017 dall’Agenzia regionale di sanità, ha previsto l’attivazione della schedula vaccinale anti-HBV accelerata, associata ad azioni volte a diffondere l’adesione dei detenuti.
Il 16 dicembre 2019 nell'Aula Magna dell'AOU Meyer il convegno TIN Toscane on line e trasporto protetto neonatale: 10 anni di dati... e beyond, che presenta e discute i dati dell'unico registro online italiano sui nati gravemente pretermine e sui trasporti protetti neonatali.
Il rapporto presenta un'analisi dei dati raccolti sullo stato di salute delle persone detenute e dei sistemi sanitari penitenziari provenienti da 39 Paesi della Regione europea dell'OMS.
Nella versione 2018 dello studio EDIT dell'ARS Toscana un apposito test per evidenziare la presenza di un generico alterato comportamento alimentare fra i ragazzi: i risultati al convegno del 27 settembre.
Il convegno è organizzato dal Centro regionale per la salute e medicina di genere della Regione Toscana. L'ARS interviene con una presentazione sull'utilizzo di farmaci per l'emicrania in Toscana, analizzando i dati da una prospettiva di genere.
L'ARS e l'Università di Firenze hanno condotto un’indagine per comprendere quanto la vaccinazione antinfluenzale sia pratica comune e diffusa tra gli operatori delle RSA e quali siano le attitudini e conoscenze nei confronti della stessa.
E' stato presentato il 2 aprile all’Istituto degli Innocenti a Firenze il secondo Rapporto sullo sport in Toscana. L'ARS, in collaborazione con l’OSR, ha curato il capitolo sull’inquadramento dell’attività fisica e della pratica sportiva in Toscana. In Italia, le abitudini dei toscani in termini di attività fisica e sportiva sono tra le più virtuose.