La salute degli anziani in Toscana: il nuovo documento ARS presentato al webinar del 15 febbraio


15/2/2022
Utilizzando tutte le fonti a propria disposizione, l'ARS Toscana periodicamente redige un volume dedicato alla fascia di popolazione anziana (over 65 anni). In particolare, ai flussi sanitari correnti (schede di dimissione ospedaliera, farmaceutica, specialistica ambulatoriale, assistenza domiciliare e residenziale, ecc.) si affiancano le analisi dei dati del sistema di sorveglianza nazionale PASSI d’Argento, promosso dall’Istituto superiore di sanità (ISS) e realizzato dalle singole regioni italiane (in Toscana coordinato da ARS con la collaborazione delle UU.OO. di Epidemiologia delle tre AUSL toscane). Il volume contiene informazioni sulla qualità della vita sociale, la percezione della salute, i fattori determinanti di salute, la cronicità, la disabilità e la presa in carico da parte dei servizi territoriali, le principali cause di ricovero e decesso.

Il Documento n. 116/2022 La salute degli anziani in Toscana è presentato in occasione del webinar di aggiornamento del 15 febbraio dedicato a tutti i professionisti sanitari. Il 2022 è stata l’occasione per fotografare qualità della vita e salute degli anziani anche alla luce della pandemia da Covid-19. Oltre all’impatto diretto del contagio da SARS-CoV-2 tra gli anziani e i più fragili nella popolazione, infatti, vanno considerati gli effetti indiretti sul ricorso alle prestazioni sanitarie e sociosanitarie, a causa delle limitazioni messe in atto per cercare di contrastare la diffusione del contagio (rimodulazione dell’attività ospedaliera, limitazione degli accessi ai Pronto soccorso e alle strutture ambulatoriali, difficoltà di accesso e timore delle persone per la paura di contagiarsi).

Ecco i principali dati raccolti nel nuovo Documento ARS.

La Toscana è una delle Regioni con la più alta percentuale di anziani (un cittadino su quattro ha più di 65 anni e 16 anziani su 100 hanno più di 85 anni) e con la più alta aspettativa di vita a 65 anni (19 anni per gli uomini, di cui 9 in buona salute, 22 anni per le donne, di cui 7 in buona salute). Un uomo anziano e due donne anziane su dieci vivono da soli. Rispetto alla media nazionale, sono meno gli anziani in Toscana che lamentano difficoltà economiche e mediamente hanno un livello di istruzione più alto. L’indice di deprivazione socio-materiale, indicatore sintetico che misura il livello di svantaggio sociale che deriva dalla zona in cui si vive, varia comunque nell’ambito regionale, con situazioni peggiori nella fascia costiera centro-meridionale.

Nove anziani su dieci giudicano positivamente il proprio stato di salute, proporzione che si abbassa tra le donne e tra i grandi anziani. Più bassa la proporzione di anziani che si dichiarano soddisfatti della propria vita, soprattutto tra le donne (22% si dichiarano insoddisfatte, contro il 12,5% degli uomini). I due aspetti sono ovviamente associati tra loro e entrambe le dimensioni sono associate al livello di istruzione e alle risorse economiche proprie e della propria famiglia.

Relativamente pochi in Toscana gli anziani “risorsa”: solo il 16,8% degli anziani toscani rappresenta una risorsa per la propria famiglia o la propria comunità, un valore decisamente inferiore alla media nazionale, pari al 28,7%. Peraltro in Toscana gli anziani a rischio di isolamento sociale rappresentano solo il 13,7% del totale, meno della media italiana pari a 18,7%.

Per quanto riguarda gli stili di vita, il 45,9% (dal 35,3% dei 65-74enni al 77,4% degli ultra84enni) degli anziani toscani è sedentario, a fronte di una media italiana pari al 39,4%. Si tratta di un valore che pone la nostra regione tra le ultime. Solo il 16,4% degli anziani toscani consuma almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, dato comunque superiore alla media nazionale, pari all’11,3%. Il 44,6% degli anziani è in sovrappeso (media nazionale 43,6%) e solo l’8,3% è obeso (media nazionale 14,3%). Tra gli anziani toscani, i fumatori attuali rappresentano l’8,2%, dato leggermente inferiore alla media nazionale, pari al 9,8%. Infine, un anziano toscano su tre consuma alcol, meno della media italiana, ed il 17,9% (in linea con il dato italiano) ha un consumo a rischio (30% negli uomini e 9% nelle donne).

Per quanto riguarda la salute mentale, gli anziani toscani che hanno manifestato sintomi depressivi sono il 7,5%, meno della media italiana, pari al 13,3%, con prevalenze più alte nelle donne e nei grandi anziani. Il 18,7% degli anziani consumano però farmaci anti-depressivi.
Dai dati PASSI d’Argento emerge che il 58,2% degli anziani toscani soffre di almeno una patologia cronica tra quelle considerate, di poco inferiore alla media italiana, pari al 60,9%. In linea col dato italiano, un anziano su 4 ha almeno due patologie. I malati cronici tendono a diminuire all’aumentare del titolo di studio e al diminuire delle difficoltà economiche.

Sulla base dei dati sanitari correnti, stimiamo invece che circa 780mila anziani, pari all’84% del totale, abbiano almeno una condizione cronica. La prevalenza tra uomini e donne è uguale, ma si osserva un forte aumento in funzione dell’età, con una prevalenza che passa dal 76% dei 65-74enni all’89,3% dei 75-84enni e al 94% degli 85+. Gli anziani con almeno 2 patologie sono invece il 57,7%, il 59,7% tra gli uomini e il 56,2% tra le donne. Anche in questo caso il trend per età è evidente: dal 45,6% dei 65-74enni, al 65,6% dei 75-84enni al 74,4% degli 85+. Tra le singole condizioni, la più diffusa è l’ipertensione (68,9 per 100 anziani), seguita dalla dislipidemia (51,8 per 100) e, molto più staccata, dal diabete (17,8 per 100). Tra i due generi non si osservano differenze per le prime tre patologie in ordine di frequenza, mentre al quarto posto tra le donne troviamo la BPCO, tra gli uomini la cardiopatia ischemica. I multicronici tendono ad aumentare nelle zone più deprivate: dal 55,6% delle zone a bassa deprivazione al 59,2% delle zone ad alta deprivazione.

La qualità dell’assistenza erogata ai malati cronici, in termini di adesione alle linee guida, esiti di salute e costi sostenuti, può essere monitorata attingendo agli indicatori del portale ARS Programma Osservazione Territorio per le Malattie Croniche (PrOTer-MaCro). Gli indicatori di processo, già sub ottimali nel periodo pre-pandemico, subiscono una forte riduzione durante la pandemia. Ad esempio, tra gli assistiti anziani con diabete mediamente nel periodo pre-Covid-19 il 35,8% eseguiva almeno un esame di emoglobina glicata nell’anno e il 25,1% almeno una visita diabetologia. Con l’inizio della pandemia gli indicatori subiscono un’importante diminuzione, scendendo su valori pari al 19% e al 15,9% (18% se includiamo anche le televisite). Più contenuto l’impatto invece sulle terapie, ad esempio, tra gli anziani con insufficienza cardiaca, la percentuale di pazienti in terapia con ACE/sartani e bebloccanti resta sostanzialmente stabile.

Per quanto riguarda l’impatto della pandemia, a novembre 2021, circa 59mila anziani, pari a 61,9 ogni 1.000 anziani residenti, erano stati contagiati. I ricoverati (fino a agosto 2021) erano stati 15.800 circa, pari a 16,6 per 1.000 anziani residenti e i passaggi in Terapia intensiva erano stati circa 2.200, 2,3 per 1.000 abitanti. I deceduti a fine novembre 2021 sono stati circa 6.700, pari al 7 per 1.000 anziani. A fronte di un rischio di contagio minore rispetto alla popolazione under 65 (61,9 vs 87,8 per 1.000), i rischi di ricovero o di morte sono notevolmente superiori: gli anziani hanno 5 volte il rischio di ricovero degli under65 e 35 volte il rischio di decesso. Nel 2020, è sui più anziani (80+ anni) che la pandemia ha determinato un impatto maggiore in termini di mortalità: in Toscana, nel 2020, l’eccesso di mortalità è stato del +10,9%, più contenuto rispetto alla media italiana del +18,7%. Nei primi sei mesi del 2021, l’impatto maggiore si registra invece nella classe d’età 50-64 anni, mentre è decisamente più basso negli 80+, grazie alla campagna di vaccinazione. Gli anziani in RSA in Toscana sono circa l’1,5% del totale degli anziani toscani residenti d’età 65+, ma i deceduti in RSA rappresentano circa il 7% dei positivi totali e il 13% dei deceduti totali 65+ nel periodo considerato (ottobre 2020-luglio 2021). Da gennaio 2021 è però evidente il progressivo calo dei casi e di conseguenza anche dei ricoveri e dei decessi per Covid-19 fino quasi all’azzeramento, nelle RSA della Toscana, risultato soprattutto della campagna vaccinale partita a fine dicembre 2020 nelle strutture residenziali.

Le cadute rappresentano un grande problema di salute tra gli anziani. Nel periodo 2016-2019, il 4,3% degli anziani toscani riferiva una caduta nell’ultimo mese, la metà circa della media nazionale, pari all’8,6%. A seguito di questa caduta circa un toscano su 5 è stato ricoverato. La frattura del femore, sia per la numerosità assoluta (circa 8mila l’anno) che per la quasi certezza di essere ricoverato, è l’evento di maggiore impatto. Circa la metà degli anziani con frattura del femore beneficia di un percorso riabilitativo, con elevata e persistente variabilità sia sui livelli di accesso sia sui setting riabilitativi per ambito di residenza.

Mediamente, nel quinquennio 2015-2019, i ricoveri tra i residenti toscani d’età 65+ sono stati circa 250mila, 267 ricoveri ogni 1.000 anziani residenti. Gli anziani con almeno un ricovero nell’anno rappresentano 199,4 anziani ogni 1.000 uomini e 161 ogni 1.000 donne. Il range regionale è abbastanza ampio, dai 232,7 ricoveri ogni 1.000 anziani della zona Versilia ai 304,9 per 1.000 della zona Pratese. Le principali cause rimangono le malattie dell’apparato circolatorio (soprattutto malattie cerebrovascolari e, particolarmente negli uomini, malattie ischemiche del cuore), i tumori e le malattie dell’apparato respiratorio.

Secondo le stime di Passi d’Argento, in Toscana gli anziani non autosufficienti residenti al domicilio rappresentano il 13,2% della popolazione ultra64enne (dal 2% dei 65-74enni al 45% degli ultra85enni), dato inferiore alla media nazionale, pari al 15,3%. Si tratta di circa 110-140mila anziani. A questi, vanno aggiunti i circa 14mila ospiti delle RSA. Un ulteriore 13,8% sono gli anziani fragili (autosufficienti nelle attività di base della vita quotidiana, ma dipendenti in almeno due attività strumentali), dato anche questo inferiore alla media nazionale pari al 18,3%. Si tratta di circa 115-145mila persone. Oltre la metà dei non autosufficienti (contro uno su tre a livello nazionale) ed un terzo dei fragili (contro uno su cinque a livello nazionale) ricevono assistenza da personale a pagamento. Analogamente alla media nazionale, un anziano non autosufficiente su cinque riceve un contributo economico ed uno su dieci assistenza domiciliare diretta. Secondo i dati del sistema informativo sanitario, nel 2020 sono stati presi in carico 126.466 anziani (13,3 ogni 100 anziani residenti), dei quali solo 26.466 previa valutazione da parte della UVM con relativa stesura di un PAP. Secondo Osservasalute, nel 2019, 30,4 anziani su 1.000 hanno avuto almeno un’erogazione di assistenza domiciliare, valore leggermente superiore alla media italiana, pari al 29,2 per 1.000 anziani. Nel 2018, vi erano 13,5 ospiti in RSA ogni 1.000 anziani, valore invece inferiore alla media italiana di 17,3 per 1.000.

In Toscana, la mortalità grezza nella popolazione anziana nel 2018 è stata pari a 41,6 decessi ogni 1.000 anziani, a fronte di una media italiana pari a 41 per 1.000. Standardizzato per età, la Toscana si posiziona tra le regioni con la mortalità più bassa, con 39,4 decessi ogni 1.000 anziani. Il trend recente della mortalità, dal 2010 al 2018, vede la Toscana costantemente al di sotto della media nazionale, in entrambi i generi.



Per approfondire

Consulta e scarica il Documento ARS n. 116/2022: