La sorveglianza epidemiologica delle malattie infettive in Toscana

Rapporto, novembre 2019


19/11/2019
A maggio 2019 (decreto n. 40 del 29/05/2019 del Coordinatore dell’Osservatorio di Epidemiologia dell’Agenzia regionale di sanità) si è costituita presso l'ARS la Rete collaborativa per la Sorveglianza epidemiologica delle malattie infettive in Toscana (SEMIT). La rete, composta da circa 50 professionisti del Servizio sanitario regionale, svolge funzioni di consulenza e supporto scientifico relativamente gli aspetti epidemiologici connessi al sistema di sorveglianza delle malattie infettive ed in particolare - attraverso la partecipazione alla stesura del rapporto annuale sulla Sorveglianza delle malattie infettive in Toscana - alla definizione degli indicatori relativi alle malattie infettive in Toscana, alla valutazione sull’appropriatezza di uso delle informazioni sui casi di malattia provenienti dai laboratori di microbiologia della Toscana e ha il compito finale di proporre e sviluppare studi su temi specifici inerenti le malattie infettive.

Il rapporto sulla Sorveglianza delle malattie infettive in Toscana 2019 si presenta, quindi, come il primo prodotto della nuova rete, un rapporto che ha cercato di sfruttare al meglio tutte le fonti disponibili per dimensionare epidemiologicamente l’alveo delle malattie infettive e l’impatto sulla salute della popolazione toscana in un momento di grande cambiamento dei sistemi di registrazione in questo ambito.

Fino al 2018 la sorveglianza delle malattie infettive in Italia è stata affidata principalmente al “Sistema informativo delle malattie Infettive” (SIMI – D.M. 5.12.1990), basato sulle notifiche dei medici (ospedalieri, specialisti territoriali, medici e pediatri di famiglia) e sui flussi informativi definiti che coinvolgevano in primis i servizi di Igiene e Sanità pubblica delle Aziende sanitarie locali (che a seguito della segnalazione adottavano le eventuali misure di profilassi a tutela della salute pubblica), e a seguire la Regione che svolge azioni di supervisione e coordinamento, gli organismi centrali (Ministero della Salute, ISTAT, Istituto
superiore di sanità), ed i livelli internazionali (UE, OMS). Il SIMI ha rivelato nel tempo alcuni limiti, i principali sono stati rappresentati dalla scarsa specificità del sistema (informazioni di tipo generico), dalla scarsa tempestività (tempi di trasmissione delle informazioni lunghi), dalla scarsa flessibilità (iter complesso per modificare la lista delle malattie ed i contenuti della modulistica), dalla difficile integrazione con altre fonti informative ed infine è stato caratterizzato dal fenomeno della mancata notifica, che riguarda la maggior parte delle malattie, sia quelle meno gravi che quelle più importanti.

Il 2019 rappresenta un anno di radicale cambiamento per quanto riguarda la segnalazione delle notifiche relative alle malattie infettive. A partire da gennaio infatti il Ministero della Salute ha chiesto alle Regioni di passare dal SIMI al Nuovo sistema italiano di segnalazione delle malattie infettive (PREMAL). I vantaggi promessi dal nuovo sistema sono stati presentati come numerosi: la scelta di adeguarsi allo scenario internazionale ed al nuovo quadro normativo; il seguire la nuova definizione di caso adottata a livello europeo; la fruibilità dello strumento tramite web; la rilevazione delle malattie trasmissibili attraverso la codifica ICD9-CM; la possibilità di inserire anche nuove sindromi emergenti o emergenziali; l’identificazione univoca del soggetto tramite codice fiscale; la generazione di alert per eventi di particolare rilevanza epidemiologica ed infine l’attivazione di funzioni per la gestione di focolai epidemici.

Se attraverso il Rapporto 2020 sarà possibile verificare se tali promesse del nuovo sistema saranno mantenute oppure disattese, il presente Rapporto 2019, lasciando inalterata la struttura del rapporto 2018, si è arricchito della trattazione di nuove malattie, in particolare quelle trasmesse per via alimentare o idrica e di una nuova interessantissima sezione dedicata a quelle trasmesse per vettore. Il nuovo rapporto inserisce per la prima volta anche alcuni approfondimenti su tematiche\malattie (che ogni anno cambieranno) e che quest’anno sono state dedicate alla Varicella-Herpes Zoster, al Papilloma Virus ed ai condilomi, all’infezione da Clostridioides, alla Mycobacterium chimaera ed infine all’impatto sulla andamento della copertura vaccinale della legge 119\2017, che ha previsto l’obbligatorietà di 10 vaccinazioni per i minori di età 0-16 anni.

Quest’ultimo tema, che avuto molta rilevanza nel dibattito scientifico e mediatico negli ultimi anni e che ha bisogno di dati affidabili per pianificare azioni efficaci
per l’innalzamento stabile delle coperture, potrà contare anche dalle informazioni che proverranno dal Sistema informativo della prevenzione collettiva (SISPC) della Regione Toscana, all’interno del quale confluiscono - fra le altre informazioni - tutte le vaccinazioni somministrate dai servizi territoriali, pediatri di famiglia e medici di medicina generale sulla popolazione toscana, e che speriamo di poter utilizzare nel 2020 sui dati prodotti nel 2019.



Per approfondire

Consulta e scarica il  rapporto ARS