Geotermia e Salute: il punto sulle ricerche in corso

Il 16 ottobre ad Arcidosso il punto sullo stato di avanzamento delle attività di ricerca previste nel progetto Geotermia e salute dell'ARS


19/10/2018
Si è svolta martedì 16 ottobre presso il Teatro degli Unanimi ad Arcidosso un’assemblea pubblica per fare il punto sullo stato di avanzamento delle varie attività di ricerca previste nel progetto Geotermia e salute dell'ARS.

Uno degli approfondimenti più rilevanti è lo studio di coorte residenziale condotto dall'ARS nell’area geotermica amiatina. Un lavoro capillare e meticoloso, poichè ha previsto per ciascuno dei cittadini dei comuni di Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Santa Fiora, Castel del Piano, Piancastagnaio e Castell’Azzara, la ricostruzione accurata delle loro storie residenziali, delle singole storie di malattia e delle esperienze di esposizione a acido solfidrico e agli altri inquinanti emessi dalle centrali geotermiche storicamente presenti nel territorio. Uno dei maggiori punti forti dello studio è stata proprio la ricostruzione dell’esposizione storica alle emissioni eseguita mediante un modello diffusionale, che è stato realizzato da Cesi Spa e validato da ARPAT. Il modello diffusionale ha utilizzato i migliori codici di calcolo disponibili a livello internazionale e i risultati sono stati validati secondo le tecniche previste dalle linee guida europee. Dallo studio di coorte non emerge alcuna relazione tra aumento delle concentrazioni di H2S e rischio di mortalità per cause naturali e tumori, anzi gli esposti a concentrazioni più alte di H2S mostrano un rischio di mortalità e ricovero per tumori più basso dei non esposti, soprattutto nelle donne. Per le malattie respiratorie, invece, i dati mostrano che all’aumentare dell’esposizione aumenta anche il rischio di decesso o di ricovero, in particolare per le malattie respiratorie croniche. I risultati sulle malattie cardiovascolari sono più discordanti e difficili da interpretare in quanto mostrano andamenti disomogenei tra dati di mortalità e ricovero e per diversi gruppi di patologie. Questi risultati sono in linea con quanto emerge dalla stessa letteratura internazionale ad oggi disponibile sugli effetti sulla salute dell’esposizione a basse concentrazioni di H2S. Ad oggi, infatti, non ci sono studi che evidenziano un rischio oncologico associato all’esposizione a H2S, mentre sono diverse le esperienze di ricerca sugli effetti sull’appartato respiratorio, anche se i risultati sono ancora discordanti, come evidenziato anche dagli studi del prof. Bates a Rotorua.

Nel corso dell’assemblea del 16 ottobre sono stati fatti anche due aggiornamenti, uno sull’andamento dello studio Invetta e l’altro sui dati aggregati a livello comunale.

Per quanto riguarda lo studio Invetta ad oggi i partecipanti sono 1567, di cui il 54% sono volontari. Da settembre di quest’anno è iniziato anche l’arruolamento del gruppo di controllo, ovvero un campione di popolazione estratto tra i residenti di Radicofani, Castiglione d’Orcia, Seggiano e Cinigiano. Rispetto ai dati presentati nell’aprile scorso sui livelli preliminari di metalli nelle urine e nel sangue dei partecipanti, si confermano i valori mediamente alti osservati per le concentrazioni urinarie di tallio e cadmio e di quelle ematiche di mercurio, con una maggiore prevalenza di sforamenti dei valori di riferimento nei comuni del versante grossetano.

Relativamente all’aggiornamento degli indicatori di mortalità aggregati a livello comunale, il dato più interessante riguarda l’andamento storico degli eccessi di mortalità generale dei comuni amiatini. Dopo i picchi del 13-14% registrati nel periodo 2000-2006, che erano presenti nel report del CNR del 2010, negli ultimi anni disponibili dal 2009 al 2015, l’eccesso di mortalità generale negli uomini si è notevolmente ridotto al 3.3%. Persiste invece l’eccesso di mortalità per tumori, sempre nei maschi e non nelle donne, che nel periodo 2009-2015 si assesta al 13%, dopo i picchi del 20% registrati negli anni precedenti (2000-2006).

L’ultima relazione della serata è della dott.ssa Liliana Cori dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, che ha presentato una delle ultime attività promosse da ARS e dal Sindaco di Arcidosso, lo studio Gioconda. Gioconda è l’acronimo di “ I GIOvani COntano Nelle Decisioni Ambientali” ed è un percorso dedicato agli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, che favorisce il dialogo tra giovani e amministratori sui temi di ambiente e salute. E’ un’esperienza già condotta in varie città d’Italia e della Toscana ed ha avuto anche un importante riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’iniziativa partirà in un istituto scolastico di Arcidosso, sperando che si arrivi al coinvolgimento anche di altre scuole del territorio amiatino.



credits: photo by Amiatanews