Reddito e condizioni di vita - Anno 2013
L’indagine “Reddito e condizioni di vita” (EU SILC), condotta dall’ISTAT nel 2013 su 18.487 famiglie (44.622 individui), rileva i redditi netti familiari e numerosi indicatori delle condizioni economiche delle famiglie. Sulla base di questi dati e di quelli forniti dagli altri Paesi europei, l’Unione europea calcola gli indicatori ufficiali per la definizione e il monitoraggio degli obiettivi di politica sociale, nel contesto della strategia Europa 2020.

Flash report su povertà ed esclusione sociale
Secondo quanto qui riportato dalla Caritas, il Poverty Gap EU-2020, ossia la distanza dell'Italia dall'obiettivo europeo del 2020, è ormai pari ad oltre quattro milioni e mezzo di persone. In Italia nel 2013 le persone in povertà assoluta risultano essere 6 milioni e 20mila, le famiglie 2 milioni e 28mila. Dal 2007 (anno che anticipa lo scoppio della crisi) a oggi i livelli di povertà risultano più che raddoppiati, palesando così tutte le difficoltà di un Paese che non conosce segnali di ripresa.

Rapporto COOP 2014. Consumi e distribuzione
Sette annidi crisi hanno eroso il reddito pro capite e le famiglie hanno reagito tagliando la spesa per consumi di 100 miliardi, con ricadute negative sulle abitudini di acquisto e sugli stili di vita: è quanto emerge dal Rapporto Coop 2014, che fotografa lo stato di salute dei consumi in Italia inserito in un contesto europeo e internazionale e approfondisce le modalità con cui le famiglie reagiscono alla nuova realtà economica, le differenze che caratterizzano i diversi territori italiani e il confronto con quanto accade negli altri grandi Paesi europei.

Consumi alimentari domestici delle famiglie italiane gennaio-giugno 2014. Rapporto n. 1/2014.
Ismea Servizi.
I risultati delle elaborazioni dei dati del Panel famiglie Gfk-Eurisko relativi ai primi sei mesi del 2014 indicano una riduzione della spesa delle famiglie per i consumi alimentari domestici pari all'1,1% (valori correnti) a cui corrisponde una contrazione dei volumi dell'1,4% su base annua.

Consumi alimentari domestici delle famiglie italiane - Periodo gennaio-luglio 2014. Rapporto n. 2/2014. Ismea servizi
Nei primi sette mesi del 2014 i dati del Panel famiglie Ismea-Gfk-Eurisko rivelano in Italia un’ulteriore contrazione dei consumi alimentari, in calo su base annua dello 0,7% in valore e dell’1% in volume.

Fondazione Farmafactoring. Il sistema sanitario in controluce. Rapporto 2014. Prima parte.
Dal Rapporto emerge che in Italia, come in molti altri paesi, si sono avuti degli effetti di breve periodo, soprattutto in termini di salute mentale e di incidenti: un calo delle morti e degli infortuni per incidenti stradali e un aumento delle patologie legate allo stress. Lo stato di salute generale e le patologie croniche, secondo le fonti e gli indicatori utilizzati, non hanno mostrato al momento alcun peggioramento legato alla crisi. Persistono invece le diseguaglianze territoriali, demografiche e socio-economiche della salute, ma anche in questo caso non sembra esserci stato alcun sintomo di un deterioramento della situazione a seguito della crisi. In un contesto in cui disoccupazione e povertà faranno aumentare la domanda di servizi sanitari e i bilanci pubblici continuano ad avere risorse limitate, gli effetti della crisi sulla salute rischieranno di diventare più evidenti col passare del tempo. La sfida più importante è riuscire a "sfruttare" la crisi economica e finanziaria come un'opportunità per introdurre riforme del sistema sanitario e del sistema di sicurezza sociale.

Il bilancio della crisi. Le politiche contro la povertà in Italia. Rapporto Caritas italiana 2014
Dedicato alla valutazione delle politiche contro la povertà assoluta, questo rapporto si collega al lavoro di approfondimento e documentazione che Caritas svolge ordinariamente sui temi della povertà e dell'esclusione sociale.

La ricerca nazionale sulla condizione delle persone senza dimora in Italia. ISTAT 2014
La ricerca è stata realizzata nel 2014 da Istat, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora e Caritas italiana. Il volume diffonde i principali risultati di metodo e di stima della prima ricerca nazionale sulla condizione delle persone che vivono in povertà estrema.

48° Rapporto sulla situazione sociale del Paese (2014). Censis
Questa edizione del Rapporto Censis interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese nella difficile congiuntura che stiamo attraversando. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, il governo pubblico, la sicurezza e la cittadinanza. Leggi e scarica il capitolo Il sistema di welfare.

Una prospettiva di vigore per uscire dalla depressione. Censis 2014

Il Censis ha realizzato un "viaggio" nel vigore socio-economico prossimo venturo, scoprendo le energie e i soggetti vitali da cui ripartire: i territori del vigore economico, le donne acrobate multitasking, gli immigrati alla conquista dell'autonomia imprenditoriale, i giovani pendolari globali.

I rapporti e gli approfondimenti su crisi e salute del gruppo di lavoro Crisalide (2014):
  • La crisi economica fa male alla salute? Utilizzando i dati Istat la ricerca analizza la relazione tra il livello di autopercezione di salute e le condizioni economiche e occupazionali e come questa relazione si sia eventualmente modificata nel tempo.
  • Una buona notizia: nonostante tutto, il sistema regge. A livello della popolazione generalenon si registra un'importante contrazione dell'accesso alle cure né un peggioramento degli indicatori di salute. La situazione risulta diversa quando si analizza la salute dei sottogruppi a maggior rischio.
  • Dati Passi: effetti della crisi sugli stili di vita.  Nel complesso si evidenzia un peggioramento della situazione economica generale nella popolazione, con la crescita del gruppo economicamente più svantaggiato, che mostra sempre abitudini di vita più dannose alla salute (questo gruppo fuma e beve di più, è più sedentario e consuma meno frutta e verdura). Questo fa prevedere un aumento della quota di popolazione con stili di vita sfavorevoli alla salute.
  • L’accesso ai servizi sanitari dei lavoratori precari. Nel raffronto con chi ha un lavoro stabile si sono evidenziati i maggiori disagi conseguenti alla condizioni di precarietà lavorativa: un limitato accesso alle prestazioni sanitarie e, soprattutto per gli uomini, una minore propensione ad avere figli. Tra i lavoratori precari la crisi sembra influire soprattutto in termini di riduzione dell’accesso alle cure a pagamento.
  • Rapporto tra crisi economica e benessere dei cittadini in Toscana.  Anche in Toscana gli effetti della crisi sono al momento più evidenti per gli stili di vita. I dati toscani su fumo, alcol, sedentarietà, uso di droghe indicano che la crisi incide tendenzialmente di più sui gruppi della popolazione più fragili dal punto di vista socio-economico. La modesta riduzione di domanda di prestazioni sanitarie può forse anche essere letta, almeno inizialmente, come un ridimensionamento di quell’eccesso di medicalizzazione per molti anni denunciato da più parti.

Rapporto annuale 2014. La situazione del Paese. ISTAT
Il rapporto sviluppa una riflessione documentata sulle trasformazioni che interessano economia e società italiana, integrando le informazioni prodotte dall'Istat e dal Sistema statistico nazionale. Quest'anno, oltre a illustrare gli effetti economici e sociali della crisi, il rapporto guarda alle potenzialità del Paese e mette a fuoco le sfide più rilevanti che l'attendono. L'analisi delle condizioni della finanza pubblica e dell'impatto redistributivo del bilancio pubblico offre, infine, alcuni scenari utili per definire politiche a sostegno della ripresa.

Impatto della crisi economica sulla prevenzione cardiovascolare. Documento del Gruppo di lavoro SIPREC 2014
Il documento cerca di analizzare la ricaduta dell’attuale situazione economica su alcuni importanti determinanti della prevenzione cardiovascolare, come l’alimentazione, l’attività fisica e, soprattutto, l’attenzione dei cittadini al proprio stato di salute. 

Tapia Granados JA, House JS, Ionides EL, Burgard S, Schoeni RS. Individual joblessness, contextual unemployment, and mortality risk. Am J Epidemiol. 2014 Aug 1;180(3):280-7. doi: 10.1093/aje/kwu128. Epub 2014 Jul 3

The equity action spectrum: taking a comprehensive approach. Guidance for addressing inequities in health
. World Health Organization 2014
Questa sintesi programmatica è una guida su come affrontare le disuguaglianze in salute: un quadro di riferimento che i policy-maker a livello nazionale, regionale e locale possono applicare al loro contesto specifico per riuscire a capire meglio i processi per cui si verificano le disuguaglianze ed individuare politiche di intervento efficaci.
In particolare, sono state prodotte anche delle sintesi programmatiche tematiche che descrivono le azioni pratiche da avviare per affrontare le disuguaglianze su temi specifici che rappresentano le principali sfide di salute pubblica che sta affrontando l'Europa: tabacco, alcol, obesità e infortuni. 
Alcohol and inequities. Guidance for addressing inequities in alcohol-related harm
Injuries and inequities. Guidance for addressing inequities in unintentional injuries
Obesity and inequities. Guidance for addressing inequities in overweight and obesity
Tobacco and inequities. Guidance for addressing inequities in tobacco-related harm


Society at a Glance 2014. OECD Social indicators. The crisis and its aftermath.
Il capitolo 1 di questa settima edizione del report OECD presenta i dati più recenti sulla situazione sociale nei paesi OECD e in alcune selezionate economie emergenti e discute su come i paesi possono rendere le politiche sociali maggiormente "a prova di crisi". Il capitolo 2 è una guida per i lettori per capire la struttura degli indicatori sociali OECD. I vari indicatori sono poi considerati più in dettaglio nei capitoli 3, 4, 5, 6 e 7. E' disponibile anche un focus sulla crisi e le sue conseguenze in Italia.

Child Poverty and Social Exclusion in Europe. A matter of children’s rights. Save the Children 2014
In Europa sono 27 milioni i bambini a rischio povertà (cioè il 28% dei bambini totali): 1 milione in più dal 2008, a causa della crisi e della mancata ridistribuzione delle risorse. In Italia questa percentuale raggiunge il 33,8%. Questi alcuni dati del primo rapporto di Save the Children sulla povertà minorile in Europa. Il rapporto analizza e commenta i più recenti dati Eurostat sui minori a rischio povertà o esclusione sociale (EU-SILC 2013), utilizzando l’indicatore AROPE 2012 (At Risk of Poverty or Social Exclusion), e altri dati sull’accesso ai servizi per l’infanzia e all’abbandono scolastico. I Paesi compresi nel rapporto sono gli Stati Membri UE28 più Islanda, Norvegia e Svizzera.

The European Crisis and its Human Cost - A Call for Fair Alternatives and Solutions. Crisis Monitoring Report 2014. Caritas Europa
Il report documenta un numero crescente di persone che combattono con la povertà e l'esclusione sociale, in modo particolare nei 7 paesi più duramente colpiti dalla crisi: Cipro, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo, Romania e Spagna. Un'Europa disuguale, dove la coesione sociale è a rischio e la fiducia della gente nelle istituzioni si sta sempre più indebolendo. 

Quality of life in Europe: Families in the economic crisis. 3rd European Quality of Life Survey. Eurofound
Come ha inciso la crisi sulle famiglie con bambini: questo report raggruppa i paesi europei in 4 categorie ed analizza i cambiamenti nella qualità della vita occorsi in Europa per le differenti tipologie familiari. Disponibile anche un executive summary.

Health at a Glance 2013 - OECD indicators
La settima edizione di questo rapporto OCSE fornisce gli ultimi dati comparabili relativi alle performance dei sistemi sanitari dei paesi europei OCSE. In Italia la spesa sanitaria pro-capite si é ridotta del 2% in termini reali nel 2011 e si stima che un'ulteriore riduzione dello 0,4% si sia verificata nel 2012. Il rapporto OCSE evidenzia come la spesa sanitaria abbia registrato una contrazione in altri 10 paesi europei nel biennio 2009-2011 a seguito della crisi e della conseguente necessità di consolidamento fiscale. Secondo l'Ocse, tale condizione richiede all'Italia, così come agli altri paesi, di migliorare la produttività, l'efficienza e la sostenibilità finanziaria del sistema sanitario.