Prevenire la ludopatia, le novità in Toscana


immagine gioco06/12/2016
Il 7 e 8 dicembre si svolgerà a Firenze la manifestazione La Toscana dei consumatori 2016, promossa e realizzata dal Centro tecnico per il consumo (CTC) e dalle associazioni dei consumatori della Toscana. Nell’ambito dell’iniziativa verranno proposte fiere, eventi e workshop a tema: in uno di questi, si affronterà il tema della prevenzione della ludopatia (vedi programma).

In particolare, con l’occasione verrà presentato lo stato dell’arte sull’applicazione del Decreto Legge 13 settembre 2012, n. 158 (art. 5) in Toscana, con cui la ludopatia è stata inserita nei livelli essenziali di assistenza (Lea), con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da questa patologia. Tra i relatori anche Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di epidemioogia ARS Toscana, e Serena Spinelli, consigliere regionale del Pd e presidente del neo-osservatorio regionale sulla dipendenza da gioco. L’osservatorio è stato istituito dalla Toscana con una legge regionale (Decreto del Presidente della Giunta regionale 10 novembre 2016, n. 166) che, per prima in Italia, punta a contrastare e prevenire i rischi connessi al dilagare del gioco d’azzardo, stabilendo limiti più restrittivi per le nuove concessioni all’installazione di slot-machine e una riduzione fiscale per gli esercizi e i circoli che decidono di rimuovere gli apparecchi e che potranno richiedere il logo regionale “No Slot”.  Il Consiglio regionale ha designato all’unanimità i membri dell’organo che vigilerà sulla dipendenza da gioco d’azzardo. L’osservatorio avrà un ruolo importante anche nella promozione di campagne d’informazione e sensibilizzazione sui rischi e i danni connessi al gioco d’azzardo.

La diffusione del gioco in Italia: adulti e adolescenti
Secondo i dati nazionali più recenti, riportati dal CNR di Pisa attraverso lo studio IPSAD 2013-2014, il fenomeno del gioco d’azzardo risulta in lieve diminuzione, allineandosi ai valori del 2008. Sono circa il 43% (17 milioni di persone) gli italiani di età compresa tra i 15 e i 64 anni che riferisce di aver giocato almeno una volta somme di denaro: il 56% degli uomini ed il 30% delle donne. Di questi, oltre 5 milioni sono giovani adulti (15-34 anni). Inoltre, meno del 15% dei giocatori ha un comportamento definibile “a basso rischio”, il 4% “a rischio moderato” e per l’1,6% è “problematico” (circa 1 milione di abitanti) (test utilizzato: CPGI).

Il fenomeno del gioco tra i giovanissimi (15-19 anni) è stato indagato con lo studio ESPAD Italia, ancora una volta realizzato dal CNR. Come esemplificato nell'infografica che segue, dal 2014 al 2015 la percentuale di ragazzi che riferiscono di aver giocato negli ultimi 12 mesi è cresciuta dal 39% al 42%, con un 7% che riferisce di giocare 4 o più volte alla settimana (test utilizzato: SOGS-Ra). L’aumento risulta generalizzato per tutte le fasce d’età, in quasi tutte le aree geografiche e per entrambi i sessi: anche se la percentuale più alta resta quella fra i ragazzi (51% contro 32% delle femmine).

immagine fenomeno del gioco in Italia fra i giovanissimi
Tuttavia in Toscana nel 2015, secondo i dati raccolti con lo studio EDIT dell'ARS, il trend è in diminuzione. Come riassunto nella nostra seconda infografica qui di seguito, la prevalenza di gioco nella vita è pari al 47% (il 59% dei maschi e il 34% delle femmine), stimata in oltre 88mila ragazzi della stessa fascia di età. Inoltre la quota di giocatori che risultano a rischio di sviluppare un problema col gioco d’azzardo (test utilizzato: Lie/Bet Q) è pari al 7,5% (circa 14mila ragazzi toscani) (nel 2011 erano il 9,7%), molto vicina dunque alla percentuale dei coetanei italiani, che riferiscono di giocare frequentemente. I giochi preferiti restano le scommesse sportive e i "Gratta e vinci", o comunque le scommesse a vincita diretta, e per oltre la metà del campione la spesa media per singola giocata non supera i 10 euro.

immagine fenomeno del gioco in Toscana fra i giovanissimi
Il gioco d’azzardo patologico (GAP)
Secondo il Dipartimento di Politiche antidroga,  nel 2014 in Italia erano oltre 12.300 le persone in carico ai Servizi per le dipendenze (SER.D), dato fortemente sottostimato rispetto al reale bisogno se si pensa che solo in Toscana nel 2015 gli utenti in carico sono risultati essere oltre 1.300 (18% femmine). A tal proposito, proprio in Toscana è stata recentemente approvata la delibera 6 settembre 2016, n. 882  con cui sono state approvate:

  • le Linee di indirizzo su "Interventi di informazione, prevenzione, formazione e definizione del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per il giocatore d'Azzardo Patologico (PDTA GAP)” al fine di uniformare le risposte assistenziali da erogare alle persone con problemi di Gioco d'Azzardo Patologico e di approvare
  • il “Set di indicatori per la valutazione del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per il Giocatore d'Azzardo Patologico (PDTA GAP)”, al fine di supportare ed orientare le scelte programmatiche regionali e aziendali sul tema della dipendenza da Gioco d'Azzardo Patologico


A cura di: alice.berti@ars.toscana.it