immagine AnzianiGrazie al miglioramento della qualità di vita e ai progressi in campo medico, nell’ultimo secolo si è assistito a un notevole aumento della speranza di vita alla nascita: se nei primi del ‘900 era  43 anni per entrambi i sessi, in Toscana nel 2012 siamo giunti a 80 anni per gli uomini e 85 per le donne.

In Toscana al 1 gennaio 2014 gli ultrasessantacinquenni erano circa 916.640, di cui 1.336 ultracentenari (in grande maggioranza donne: 1.129).

La maggior parte dei nostri anziani sono attivi e una risorsa per la società, molti però sono in condizioni di salute tali da richiedere cure e assistenza a vari livelli.

L’Agenzia regionale di sanità effettua indagini riguardanti la salute dei bambini e l'assistenza sanitaria a loro rivolta in collaborazione con l'Unità di epidemiologia dell'Azienda ospedaliero universitaria Meyer. Le attività riguardano l'utilizzo dei dati correnti (ad es. schede di dimissione ospedaliera), indagini epidemiologiche mirate ai gruppi a rischio, quali i nati gravemente pretermine, la valutazione di interventi di prevenzione e di educazione sanitaria in epoca neonatale o pediatrica (allattamento al seno, Sudden Infant Death Syndrome - SIDS).


La salute dei bambini in Toscana

Immagine Patologie e ricoveriCome per altre regioni italiane, anche in Toscana il numero di nuovi nati, in crescita fino al 2008, dal 2010 presenta una importante flessione: nel 2014 i nati sono stati 29.454, un dato che ci riporta al lontano 2003. I parti plurimi sono il 3,5% del totale. I nati pretermine (<37 settimane) o di basso peso (<2.500 grammi) sono rispettivamente il 6,7% e il 6,6% dei nati, entrambi in lieve diminuzione nell’ultimo anno.
La natimortalità è stabile, con un numero di nati morti di 2,54 per 1.000 nati vivi nel triennio 2012-2014.




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TIN Toscane on-line e trasporti protetti neonatali

immagine TIN toscane on-line e trasporti protetti neonataliI neonati gravemente pretermine (età gestazionale inferiore alle 32 settimane o peso alla nascita inferiore o uguale a 1500 grammi) rappresentano una popolazione numericamente piccola (1,2% dei nati) ma a elevato rischio di mortalità e morbosità a breve, medio e lungo termine.

Dal 1 gennaio 2009 è attivo l’archivio TIN (terapie intensive neonatali) Toscane on-line, che raccoglie su una piattaforma web i dati sui neonati gravemente prematuri nati in tutti i punti nascita della Toscana, grazie alla collaborazione tra l’Azienda ospedaliero universitaria Meyer e l’Agenzia regionale di sanità, oltre che all’impegno costante di molti operatori sanitari (delibera n. 912 del 3 dicembre 2007). Dal 2015 TIN Toscane on-line è parte di un network internazionale (iNeo-International Network for Evaluation of Outcomes in Neonates), il cui scopo è di confrontare i dati di diversi archivi e di migliorare la qualità delle cure per questa particolare tipologia di neonati.



Vaccinazioni, allattamento al seno e prevenzione della SIDS

immagine Allattamento al seno e prevenzione della SIDSSono tre temi importanti per promuovere la salute infantile.

Le vaccinazioni, che hanno rappresentato un cardine per la sconfitta di malattie mortali o grandemente invalidanti, vedono un calo di copertura in molte regioni italiane e paesi europei.
Negli ultimi 4 anni si è osservato anche in Toscana un trend in lieve discesa per poliomelite, tetano, difterite, antiepatite B, che raggiungono nell’ultimo anno considerato (2013 per la copertura a 24 mesi) una copertura del 95,8 %; per morbillo, parotite, rosolia, il tasso da sempre più basso si attesta al 90%. Per gli altri vaccini di cui sono disponibili i dati (copertura a 24 mesi nel 2013 ), la copertura è: del 95.6% per Haemophilus influenzae; del 94 % per pneumococco, del 90,2% per meningococco C, del 77,6% per varicella. Infine la copertura vaccinale per papilloma virus (HPV), che viene offerta in modo gratuito dal 2008 alle bambine nel 12° anno di vita, è del 75,8%.

Dal 2004 la Regione Toscana ha inoltre messo in atto iniziative per favorire l’allattamento al seno e la prevenzione della Sudden Infants Death Syndrome (SIDS), ovvero la morte improvvisa e inspiegabile di un bambino entro il primo anno di vita.



immagine La salute dei detenuti toscaniPrima dell’entrata in vigore nel 2008 della riforma della sanità penitenziaria, la Regione Toscana ha istituito nel 2007 l’Osservatorio regionale per la salute in carcere. Coordinato dall’Agenzia regionale di sanità, l’Osservatorio monitorizza i servizi sanitari negli istituti penitenziari toscani, analizza il volume delle prestazioni ed effettua una valutazione epidemiologica dell’utenza e dei trattamenti.

Ha inizio, così, un processo di collaborazione fra il personale sanitario e giudiziario che porterà all’istituzione di tavoli di lavoro condivisi, corsi di formazione e all’avvio, nel 2009, della prima rilevazione clinica informatizzata svolta in tutte le strutture della Toscana. Rilevazione che, in attesa dell’utilizzo uniforme da parte di tutte le strutture della cartella clinica informatizzata, è stata ripetuta nel 2012.
L’esperienza acquisita in questo campo ha fatto sì che la Toscana fosse promotrice, nell'ambito delle progettualità finanziate dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), di un progetto multicentrico che ha visto la partecipazione di 6 regioni italiane (Toscana, Lazio, Umbria, Veneto, Liguria e Azienda sanitaria di Salerno). La rilevazione, svolta nel 2014, ha coinvolto 57 strutture detentive per un totale di 15.751 detenuti.

I dati toscani dell'indagine 2014
Grazie alla collaborazione del personale sanitario, sono stati arruolati nell'indagine 3.408 detenuti che rappresentano il 90,8% sul totale dei presenti in Toscana alla data del 3 febbraio 2014. Si tratta di una popolazione prevalentemente maschile (94,6%) con un’età media di 39,5 anni (rispetto ai 45,8 anni registrati nella popolazione libera residente in Toscana) composta, per quasi il 52% da cittadini stranieri, provenienti soprattutto dal Nord Africa e dall’Est Europa.  

Il 57,3% dei detenuti nelle carceri toscane è affetto da almeno una patologia. La più diffusa è il disturbo mentale, che interessa il 35,0% dei carcerati. Dato allarmante se rapportato alla popolazione generale, dove la percentuale scende all’11,6% (studio ESEMeD). Fra i disturbi mentali il più rappresentato è il disturbo da dipendenza da sostanza, che costituisce il 52% delle diagnosi psichiche, seguito dal disturbo nevrotico e da adattamento (22,4%).

Il 6,6% dei detenuti ha messo in atto almeno un gesto autolesivo nel corso dell’ultimo anno (Italia 2014:12%), utilizzando taglienti in quasi il 70% dei casi. Sempre nell’ultimo anno, l’1,1% dei detenuti ha tentato il suicidio almeno una volta (Italia 2014:1,6%).

L’alto numero di patologie psichiche, in un contesto fatto di restrizioni e di convivenza forzata in ambienti, spesso, molto ristretti, rende facilmente intuibile la prescrizione, da parte dei clinici, di farmaci psicotropi. In particolare la categoria farmacologica più utilizzata, in Toscana come nelle altre regioni coinvolte, è quella degli ansiolitici, che rappresenta il 39,5%, seguita dagli antipsicotici (16,5%), antiepilettici (15,4%) e antidepressivi (15,0%). Ogni detenuto affetto da un disturbo psichico, assume, in media, 1,7 farmaci pro-capite.

Dopo le patologie mentali, le malattie più diffuse fra i detenuti toscani sono le malattie infettive e parassitarie (l’11,4% ne risulta affetto da almeno 1) e in particolare l’infezione da virus dell’epatite C (HCV) nel 6,1% dei casi (rispetto al 3% della popolazione generale); l'infezione da virus dell’epatite B (HBV) con il 1,9%;  l’infezione da HIV con l’1,5%. In aumento, rispetto alla rilevazione ARS 2012, l’infezione tubercolare con 55 casi (1,6% dei detenuti).

I disturbi del tratto gastrointestinale (9,7%) sono caratterizzati principalmente dalle patologie dei denti e del cavo orale, disturbi spesso legati a condizioni igieniche precarie, stili di vita (il 73% fuma) e a patologie concomitanti (es. tossicodipendenza).
 



Ultimo aggiornamento: settembre 2015

Crisi e salute in Toscana

immagine crisi salute  La crisi economica mondiale iniziata nel 2008 interferisce con molte dimensioni del benessere, fra cui la salute.  L’Osservatorio dell’ARS su “Crisi e salute” ha identificato una serie di indicatori che misurano come cambia il benessere dei toscani con la crisi economica. I risultati dell'indagine ARS sono raccolti nel rapporto Crisi economica, stato di salute e ricorso ai servizi in Toscana.

Dal rapporto ARS emerge che gli effetti della crisi sono finora più evidenti per gli stili di vita: i dati toscani indicano che la crisi incide tendenzialmente di più sui gruppi di popolazione più fragili dal punto di vista socio-economico. Nel breve periodo alcuni cambiamenti provocati dalla crisi possono anche avere alcuni effetti paradossalmente positivi. Ecco una sintesi dei risultati del rapporto.

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Profilo di salute dei toscani

immagine salute toscani  Le analisi epidemiologiche effettuate sui dati di salute da parte dell'Agenzia regionale di sanità confermano che la salute della popolazione in Toscana, a livello generale, è soddisfacente.

Aspettativa di vita e invecchiamento della popolazione
Il primo dato positivo è l’aspettativa di vita alla nascita, che in Toscana è tra le più alte nel mondo: 85 anni per le donne, 80 anni per gli uomini. La bassa mortalità, aggiunta però ad un’altrettanto bassa natalità e fecondità, porta ad un invecchiamento generale della popolazione: fra pochi anni l’attuale popolazione toscana (3,7 milioni di persone) sarà costituita per quasi un quarto (23%) da anziani.

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