ECDC aggiorna la valutazione del rischio sull’evoluzione della pandemia da Covid-19 fra dicembre 2021 e gennaio 2022 in Europa


30/11/2021
Il Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (ECDC), ha pubblicato lo scorso 24 novembre 2021 la valutazione del rischio associato alla circolazione della variante Delta del virus SARS-CoV-2 nel periodo compreso tra il 1 dicembre 2021 ed il 31 gennaio 2022

L’epidemiologia del virus nei Paesi della EU/EEA mostra, a partire dallo scorso ottobre - inizio novembre, un aumento generalizzato delle notifiche di casi, ricoveri e pazienti in terapia intensiva, rivelando un’inversione del trend dopo la riduzione osservata nei mesi di agosto e settembre 2021.

La nuova crescita è imputabile alla circolazione della variante Delta (B.1.617.2), ed in particolare alla sua maggiore trasmissibilità (fino al 60% più trasmissibile rispetto alla variante Alpha (B.1.1.7), dominante in precedenza); nonostante infatti il suo impatto sia stato maggiore nei paesi dove le coperture vaccinali sono più basse, sono stati osservati incrementi significati anche laddove queste ultime sono più elevate.

Nell'UE/EEA risulta ad oggi vaccinato contro il COVID-19 (ciclo completo) il 65,4% della popolazione generale e il 76,5% della popolazione adulta, tuttavia l’incremento settimanale delle dosi di vaccino somministrate sta rallentando, ed inoltre quattro paesi (Bulgaria, Croazia, Romania e Slovacchia) segnalano una copertura vaccinale nella popolazione totale ancora inferiore al 50%. 

Nonostante la maggiore trasmissibilità che caratterizza la variante Delta, è comunque importante rimarcare che la vaccinazione continua a prevenire ed evitare un numero elevato di decessi ed a ridurre i ricoveri ospedalieri, così come la trasmissione dell’infezione.

Tutti i paesi dell'UE/EEA, in seguito alle evidenze di efficacia emerse dagli studi realizzati a Israele e nel Regno unito, hanno iniziato la somministrazione di "dosi aggiuntive" di vaccino con lo scopo di aumentare la protezione degli individui che hanno avuto una risposta immunitaria inadeguata una volta terminato il ciclo di vaccinazione primario; in parallelo sono inoltre somministrate "dosi di richiamo" nella popolazione che ha già effettuato il ciclo di vaccinazione primario, con l’obiettivo di riattivare la produzione di anticorpi (e dunque “rinforzare” il livello di protezione), essendo noto il decadimento dell’immunità fornita dal vaccino.

In questo momento della pandemia l’attenzione della comunità scientifica, ma più in generale dell’opinione pubblica, è rivolta prevalentemente al periodo della fine dell’anno (ed all’inizio del 2022), quando le festività natalizie, favorendo i viaggi e le occasioni di socialità, saranno responsabili di aumentare il rischio di trasmissione del virus.

I modelli previsionali realizzati da ECDC (basati sui livelli di copertura vaccinale, l'efficacia del vaccino, il calo dell'immunità indotta dal vaccino, la vaccinazione dei bambini, l'immunità naturale e le occasioni di contatto tra la persone), indicano che il rischio di malattia nei paesi dell'UE/EEA sarà molto elevato nei mesi di dicembre e gennaio, a meno che non vengano introdotte al più presto misure di prevenzione non farmaceutica (quali ad esempio: uso della mascherina, distanziamento, riduzione del numero di persone che possono partecipare ad uno stesso evento pubblico, etc.) che avrebbero un effetto immediato nel controllare la trasmissione del virus, e allo stesso tempo continuando a mantenere elevato l’impegno a raggiungere elevate coperture vaccinali nella popolazione generale.


A cura di:

  • Francesco Innocenti - Agenzia regionale di sanità della Toscana




Per approfondire

Consulta la dashboard varianti SARS-CoV2 rilasciata dall'ECDC  


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