Dipendenza da gioco, in Toscana è attivo l'osservatorio regionale


gioco azzardo tv
Si è tenuta ieri presso il Consiglio regionale della Toscana la prima seduta del neo-Osservatorio sul fenomeno della dipendenza da gioco, previsto dalla legge regionale n. 57/2013 “Disposizioni per il gioco consapevole e per la prevenzione della ludopatia” e costituito con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 166/2016. Secondo quanto previsto dalla normativa, all’Osservatorio sono stati assegnai i seguenti compiti:

  • osservare, studiare, monitorare il fenomeno della dipendenza da gioco
  • formulare pareri, proposte di strategie e linee d’intervento al Consiglio regionale e alla Giunta regionale, per elaborare azioni di prevenzione, contrasto e trattamento delle dipendenze patologiche correlate al gioco
  • formulare proposte per organizzare un servizio di primo ascolto, assistenza e consulenza, anche adottando un numero verde e un sito web d’informazione
  • promuovere campagne di informazione per la prevenzione e la sensibilizzazione sulle conseguenze derivanti dall'abuso patologico del gioco

Durante l’incontro, presieduto dalla consigliera regionale Serena Spinelli in qualità di presidente dell’osservatorio, si sono tenute tre audizioni in merito al fenomeno del gioco d’azzardo patologico (GAP):  la stessa consigliera Spinelli ha affrontato il tema delle azioni di contrasto, cura e prevenzione del GAP intraprese dalla Regione Toscana; Arcangelo Alfano (Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale - Settore Organizzazione delle cure e percorsi cronicità) ha presentato il Piano regionale di contrasto al GAP; Fabio Voller (coordinatore dell'Osservatorio epidemiologia ARS Toscana) ha infine esposto gli aspetti sanitari ed epidemiologici del gioco d'azzardo in Toscana.

Il quadro epidemiologico del GAP in Italia e Toscana
Dopo il progressivo aumento della raccolta di denaro da gioco (il volume di spesa prima di erogare le vincite) registrato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato (AAMS), dal 2008 al 2011 e la successiva battuta d’arresto verificatasi nel 2012, si assiste, già a partire dal 2014, ad una tendenziale ripresa. La raccolta infatti ammonta a circa 88,2 mld. (di euro 84,5 mld. nel 2014), le vincita a circa 71 mld. di euro e la spesa dei giocatori a oltre 17 mld. di euro. I giochi che vanno per la maggiore sono ancora quelli con vincita immediata (slot, videopoker, lotterie e Gratta e Vinci). Secondo la stessa fonte in Toscana, sempre nel 2015, la raccolta di denaro da gioco è arrivata a 4,6 milioni di euro con una vincita pari a 3,5 milioni di euro e una spesa di oltre 1 milione di euro e una spesa pro capite di circa 350,00 euro (media nazionale stimata 341,30 euro).

Come oramai noto, oltre l’80% della popolazione adulta gioca o ha giocato a un gioco d’azzardo. Nel mondo, la prevalenza di giocatori patologici e problematici coinvolge dallo 0,5% al 7,6% della popolazione adulta. In Italia infatti sarebbero oltre 800.000 gli italiani a farne le spese in termini di patologici (1,5%) (IPSAD Italia 2013-14). La Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze (Dipartimento Politiche Antidroga) 2015, stima il totale di pazienti in carico ai Servizi per GAP in oltre 12.300 persone. In Toscana, secondo la stessa fonte, sarebbero circa 30.000 i residenti toscani affetti da gioco d’azzardo patologico (GAP) e, nel 2015, erano circa 1.500 gli utenti in carico presso i Servizi per le Dipendenze in cura per la stessa patologia, un dato significativo considerando che solo sei anni fa erano circa 300.

La questione si presenta ancor più delicata quando ci riferiamo alla fascia giovanile della popolazione in quanto più vulnerabile alla pratica dei giochi d’azzardo e alle conseguenze che possono derivare da un loro abuso o dipendenza. Secondo quanto rilevato dal CNR nell’ultimo studio ESPAD Italia 2015 si registra un aumento delle prevalenze di gioco. Quasi la metà degli intervistati (49%) ha giocato d‟azzardo almeno una volta nella vita e il 42% l’hanno fatto nell’anno precedente la rilevazione. L’aumento è generalizzato per tutte le fasce d’età, in quasi tutte le aree geografiche e per entrambi i sessi: anche se la percentuale più alta resta quella fra i ragazzi, 51% contro 32% delle femmine. Inoltre circa l’11% degli studenti tra i giocatori d’azzardo dell’ultimo anno ha un comportamento definibile “a rischio” e l’8% circa “problematico”, senza alcuna variazione rispetto alla rilevazione precedente.

In Toscana il fenomeno del gioco d’azzardo tra i giovani viene rilevato con lo studio EDIT condotto dall'ARS ogni tre anni a partire dal 2005 su un campione di studenti (14-19 anni). La prevalenza del gioco nella vita riferita al 2015, risulta lievemente inferiore al dato nazionale e riguarda il 47% del campione (58,1% nel 2011), il 59% tra i maschi e il 34% tra le femmine. I giochi preferiti sono ancora le scommesse sportive e i Gratta e Vinci. La spesa media per scommessa non supera i 10 euro per oltre la metà dei giocatori. Inoltre al campione è stato somministrato il Lie/Bet Q, un test di screening per identificare la quota di ragazzi potenzialmente a rischio di sviluppare un problema con il gioco. I positivi a questo test rappresentano il 7,3%, con forti differenze di genere, anche nella distribuzione per età: le prevalenze delle femmine rimangono costanti, mentre quelle maschili aumentano proporzionalmente.






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