La riposta del network ospedaliero toscano alla pandemia di Covid-19: la fase agosto-settembre 2020

A cura di: S.Forni, M.Nocci, L.Bachini, F.Gemmi


30/9/2020
Dalla prima metà di agosto stiamo osservando in tutta Italia un aumento dei casi di coronavirus. Sebbene, almeno nel mese di agosto, questo rialzo abbia prevalentemente riguardato persone di rientro da vacanze in Italia o all’estero, giovani e con sintomatologia assente o lieve, in questo periodo l’apporto di nuovi casi sta avendo un impatto anche sul numero di persone che richiedono di essere ricoverati in ospedale.

Da luglio la percentuale di persone con Covid-19 che ogni giorno ha necessità di cure e assistenza fornite in ospedale oscilla tra il 4% e 2% (vedi figura 1). Nell’ultima settimana in Toscana è attorno al 3,7%, contro il 6,2% a livello nazionale.

Figura 1. Percentuale di casi ricoverati sui pazienti COVID, Toscana e Italia (Fonte: Protezione civile)
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Con l’aumento del numero di casi anche in Toscana abbiamo dunque visto un aumento del numero dei pazienti ricoverati ogni giorno nei nostri ospedali (vedi figure 2 e 3). Nell’ultima settimana negli ospedali toscani sono mediamente ricoverate 116 persone con covid di cui 93 in area medica e 23 in area intensiva.

Figura 2: Andamento casi covid ricoverati in area medica, per area vasta e Regione Toscana, aggiornato al 24 settembre (Fonte: Centrale operativa per le Maxiemergenze della Regione Toscana)

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Focus: 1 agosto-24 settembre 2020
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L’incremento è iniziato a metà di agosto ed ha coinvolto prima l’area vasta nord-ovest e la centro, mentre nella sud-est l'incremento si è osservato verso la fine di agosto (vedi figura 2). Nella seconda metà di agosto l’incremento medio giornaliero dei ricoverati è stato pari al 10%, mentre a settembre si è ridotto al 3%. Nelle ultime settimane gli incrementi sono simili nelle tre aree vaste, con un numero di ricoverati in area medica compreso tra 90 e 100, dato in linea con quello relativo alla fine del mese di maggio.

Figura 3. Andamento casi Covid ricoverati in area intensiva, per area vasta e Regione Toscana, aggiornamento al 24 settembre (Fonte: Centrale operativa per le Maxiemergenze della Regione Toscana)
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In area intensiva l’incremento dei ricoveri è diventato più importante dall’inizio di settembre: in particolare nell’ultima settimana le persone ricoverate con Covid in area critica sono sempre oltre venti, numero simile a quello osservato in Toscana nella metà del mese di maggio (fase discendente della prima ondata).

La rete ospedaliera toscana si è adattata all’andamento dell’epidemia, incrementando i posti letto di area medica (compresi quelli di malattie infettive e pneumologia) e area critica. In particolare l’offerta regionale di posti letto in area medica per i pazienti Covid, dopo una riduzione legata all’andamento della curva tra fine luglio e inizi di agosto, dalla seconda metà di settembre sta tornando ai valori osservati tra giugno e luglio, attorno a 200-250 posti letti.

I posti disponibili in area critica si sono ridotti con la fine del lockdown e la dimissione dei pazienti covid relativi alla prima ondata, anche se un’ampia riserva è sempre stata disponibile a fronte di possibili incrementi dei casi così in coerenza con il piano di potenziamento ministeriale della rete ospedaliera, art. 2 del Decreto Legge 34/2020 -(c.d. DL Rilancio). Dalla seconda metà di agosto infatti, a fronte dell’aumento dei casi, gli ospedali hanno aumentato i posti letto disponibili in area critica, in particolare nell'area vasta centro.

In questa nuova fase dell’epidemia gli ospedali predisposti al ricovero dei pazienti Covid in tutte e tre le aree vaste della regione sono quelli che rientrano nella tipologia Core-A e B1, in particolare quelli dove è presente un reparto di malattie infettive. Inoltre sta aumentando la disponibilità di letti staffabili entro 48 ore in area critica.

In questo momento dell'epidemia, in cui osserviamo un lento ma progressivo aumento dei ricoverati, la rete ospedaliera toscana sta dando dimostrazione di adattare efficientemente la risposta al fenomeno epidemiologico, come era già stato osservato nella prima fase dell'epidemia.


Nota
  1. Gli ospedali Core-A corrispondono alle Aziende ospedaliero universitarie che garantiscono il maggior numero di posti letto per pazienti Covid-19, sia in Area medica (compresi reparti di Malattie infettive), sia in Terapia intensiva, inoltre mantengono la continuità nelle funzioni preesistenti per le reti tempo dipendenti, l’Oncologia e l’Alta specialità. L’AOU Meyer ha invece valenza regionale, per i casi pediatrici. Gli Ospedali Core-B, corrispondono ai maggiori ospedali per acuti dell’AUSL di Area Vasta. Questi garantiscono tutte le funzioni per i pazienti Covid-19 e mantengono la continuità delle funzioni per l’oncologia e le reti tempo dipendenti, individuate in precedenza. Sono dotati di un numero di posti letto in Terapia intensiva tale da creare un'Unità Covid-19 e assicurando al tempo stesso posti letto intensivi per altri pazienti; spesso sono sede di un reparto di Malattie infettive, o in alternativa garantiscono la presenza dello specialista. Gli ospedali No Core, non dispongono di Terapia intensiva o hanno solo piccoli reparti intensivi, che non consentono di destinare una porzione a pazienti con Covid-19. Garantiscono la continuità dell’assistenza per altri trattamenti non rinviabili. Si tratta di numerosi piccoli ospedali del Sistema sanitario e delle Case di Cura private.

Silvia Forni, Matteo Nocci, Letizia Bachini, Fabrizio Gemmi




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