I modelli organizzativi attuati nei comparti operatori degli ospedali toscani: censimento 2017

a cura di: M. Laurino, F. Collini


30/10/2018
Il comparto operatorio rappresenta la risorsa di maggiore intensità di cura del sistema ospedaliero e questo lavoro, assimilabile ad un censimento, ha il fine ultimo di rendere fruibili informazioni sistematiche sulla strutturazione e organizzazione dei reparti operatori toscani. In Italia ogni anno si effettuano oltre 3 milioni di interventi chirurgici che mettono sotto forte pressione il sistema sanitario in generale ed il sistema ospedaliero in particolare, sia in termini economici che organizzativi.Nel setting chirurgico l’efficienza è quindi strettamente correlata al tempo di utilizzo della sala operatoria in rapporto al tempo di disponibilità della stessa e, per gestirla, garantendo un miglioramento continuo di qualità, è in ogni modo indispensabile monitorare le attività legate al processo di pianificazione chirurgica e all’organizzazione del workflow interno.

E’ stato realizzato dall'ARS un questionario web attraverso il quale si è venuti a conoscenza dei modelli organizzativi attuati nei comparti operatori degli ospedali toscani. Con il coinvolgimento delle Direzioni sanitarie delle strutture ospedaliere della Toscana, 48 ospedali hanno completato il questionario: le 4 aziende ospedaliere, 34 presidi ospedalieri, 8 ospedali privati accreditati, 1 ospedale privato non accreditato e 1 istituto di ricerca.

I risultati emersi riguardano l’organizzazione delle strutture ospedaliere, la tempistica delle sale operatorie e l’organico disponibile.


Figura 1: schema riassuntivo dei comparti operatori
comparti operatori


Il numero di sale operatorie in tutta la Toscana è di 359; nell’Area vasta Centro (AVC) sono state censite 142 sale operatorie, nell’Area vasta Nord Ovest (AVNO) 130 e nell’Area vasta Sud Est (AVSE) 87. E’ stato ripercorso il flusso del paziente dall’ingresso nel blocco operatorio all’uscita e si sono acquisite informazioni riguardo alla presenza o meno di un blocco operatorio unico, della presala operatoria e della recovery room.
Nel 77% delle strutture toscane è presente un blocco operatorio unico, nell’87% le sale hanno la presala operatoria e solo nel 39% delle strutture è presente la recovery room.

Nella Figura 2 sono rappresentati gli stessi dati suddivisi per Area vasta. In tutte le Aree vaste la percentuale di strutture che hanno la recovery room non supera mai il 50% . Nell’Area vasta Nord Ovest il 73% delle strutture ha la presala operatoria, mentre nelle altre due Aree vaste la percentuale è più alta, il 90% nell’Area vasta Centro e il 100% nell’Area vasta Sud Est.
La percentuale di strutture che hanno un unico blocco operatorio riguarda il 65% dell’Area Vasta Centro e l’85% e l’87%, rispettivamente dell’Area Vasta Sud Est e dell’Area Vasta Nord Ovest.


Figura 2: presenza del blocco operatorio unico, delle presale operatorie e della recovery room nelle strutture delle tre Aree vaste

figura2
La sala delle urgenze è presente nel 40% delle strutture. Gli interventi di ostetricia e la day surgery vengono effettuati in sale dedicate nel 42% delle strutture, mentre per la chirurgia ambulatoriale la percentuale arriva al 65%.
La sala dedicata alle urgenze è presente nelle Aziende ospedaliere, a parte il Meyer, nel 47% dei presidi ospedalieri e non è prevista negli ospedali privati. In tutte le aziende ospedaliere esiste un percorso separato dalla routine per le urgenze, mentre non si ha un percorso separato nell’87.5% degli ospedali privati accreditati e nel 53% dei presidi ospedalieri.

Sui servizi sono state acquisite informazioni inerenti la sterilizzazione, il trasporto dei pazienti in sala e la sanificazione delle sale. La tipologia di sterilizzazione utilizzata è per il 48% delle strutture quella centralizzata, per il 31% la sub sterilizzazione e per il 21% entrambe le tipologie. Il trasporto del paziente dal reparto al blocco operatorio e viceversa, nel 54% dei casi è svolto da personale dedicato, mentre la sanificazione delle sale ha personale dedicato nel 73% dei casi.

Le sale operatorie sono aperte principalmente 5 giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, anche se 18 ospedali dichiarano di effettuare interventi anche di sabato. Nel 73% dei casi le sale sono aperte sia la mattina che il pomeriggio, nel 23% solo la mattina e il restante 4% non ha risposto. Si evince che nelle aziende ospedaliere mediamente vengono dedicate 400 ore al giorno agli interventi programmati, mentre nei presidi ospedalieri una media di 74 ore al giorno.

Il personale impiegato nelle strutture ospedaliere toscane censite riguarda i chirurghi, gli anestesisti, gli infermieri, gli strumentisti e gli OSS. In Toscana sono impiegati: 2.451 chirurghi, 914 anestesisti, 1.299 infermieri, 934 strumentisti e 518 OSS. Nell’Area vasta Centro è impiegata la maggior parte di tutte le figure professionali censite, a seguire l’Area vasta Nord Ovest e infine l’Area vasta Sud Est.

Nella Figura 3 è rappresentato il personale impiegato in Toscana, suddiviso per Area vasta e per figura professionale. Si evince che in tutte e tre le Aree vaste il personale impiegato è ripartito in egual misura tra le diverse figure professionali. A livello regionale, il rapporto numerico tra chirurghi e anestesisti è di 2.7, tra chirurghi e infermieri di 1.9, tra chirurghi e OSS di 4.7 e tra infermieri e OSS di 2.5.


Figura 3: personale impiegato suddiviso per Area Vasta e per figura professionale

figura3


Questo primo lavoro ARS ha consentito, e consentirà in futuro, di analizzare aspetti del comparto operatorio, in un'ottica di monitoraggio continuo. Rendere fruibili tali informazioni permette e permetterà a tutti gli stakeholders del sistema sanitario di riflettere - e successivamente agire - per migliorare l’efficienza dei comparti operatori garantendo adeguati livelli produttivi, una gestione economicamente sostenibile delle risorse e i necessari livelli di sicurezza per pazienti e operatori.


Mariapina Laurino - Collaboratore ARS Toscana
Francesca Collini - Ricercatore ARS Toscana