TIRRENO GROSSETO  4 febbraio 2015 pag. XI
«Un lavoro chiaro e dalla metodologia valida, ancorato a una sistematica azione di sanità pubblica che prevede monitoraggio ambientale, interventi di abbattimento degli inquinanti in diverse matrici ed interventi preventivi di provata efficacia. E utile ricordare il giudizio espresso dell'Istituto superiore di sanità sul primo studio epidemiologico sulla popolazione dell'Amiata condotto dall'Agenzia regionale di sanità (Ars) in collaborazione col Cnr».

La Regione Toscana torna a sottolineare la bontà dello studio "Geotermia e salute" fatto fare nel 2011 per capire se le condizioni ambientali e di salute permettevano di installare altre centrali geotermiche in Armata. Nei giorni scorsi Andrea Marciani, di Beni comuni Grosseto, è intervenuto con una nota molto critica sulla Regione, colpevole, secondo lui, di aver concesso le autorizzazioni a nuovi impianti (Bagnore 4) nonostante le conclusioni di quello studio e di aver avviato un secondo studio, secondo Marciani inutile.

Perla Regione, invece, il nuovo studio, chiamato Osservatorio di Santa Fiora, si inserisce nella «linea di ricerca e azione concreta» che avrebbe «trovato conferma e sviluppo con il secondo studio epidemiologico». «Piena condivisione quindi da parte dell'Iss - scrive la Regioen - per la valutazione di una sostanziale coerenza del quadro di mortalità e morbosità osservato nei comuni delle aree geotermiche rispetto ai valori rilevati nei comuni limitrofi e anche rispetto agli andamenti medi regionali. Concordanza anche sul fatto che la maggior parte degli scostamenti osservati appaiono spiegati dalla variabilità casuale, da fattori associati alle esposizioni professionali, soprattutto dal passato e dalle condizioni socio-economiche».

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