Immagine HIV AIDS in Toscana 2014Dal 1986 la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), stadio clinico terminale del virus dell'Immunodeficienza umana (HIV), è in Italia una malattia a notifica obbligatoria.
Dalla metà degli anni '90, con l'introduzione della terapia antiretrovirale, il tasso di letalità da AIDS si è fortemente ridotto, è diminuito il numero di persone malate di AIDS e aumentato quello di coloro che hanno contratto l'HIV. Il Registro dei casi notificati di AIDS non può essere più sufficiente, pertanto, a identificare i cambiamenti dell'infezione da HIV e il Ministero della salute ha istituito a tal fine il Sistema di sorveglianza nazionale delle nuove diagnosi di infezione da HIV, sottoponendole a notofica obbligatoria a partire dal 2008.

In Toscana, il sistema di sorveglianza di HIV e AIDS è affidato all’Agenzia regionale di sanità che gestisce dal 2004 il Registro regionale AIDS (RRA) e dal 2009 la notifica delle nuove diagnosi di HIV. Questa pubblicazione riporta i principali risultati dei due sistemi di sorveglianza.
Malattie infettive in Toscana 2012Nonostante i successi ottenuti nella prevenzione delle malattie infettive, grazie alle migliorate condizioni igienico-sanitarie e alle vaccinazioni, la loro sorveglianza continua a rappresentare una priorità di salute pubblica soprattutto in presenza del riaccendersi di patologie infettive che erano oramai considerate in via di eradicazione o della comparsa di patologie fino ad oggi sconosciute.

In Italia e quindi in Toscana è attivo il “Sistema informativo delle malattie infettive e diffusive”, flusso informativo definito dal D.M. del 15 dicembre 1990 al quale si sono affiancati negli anni sistemi di sorveglianza dedicati quando si è resa necessaria la raccolta tempestiva e dettagliata di informazioni su specifiche patologie.

Questi sistemi in Toscana sono coordinati dal Settore Prevenzione e sicurezza in ambienti di vita e di lavoro, alimenti e veterinaria della Direzione generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale della Regione così come le rilevazioni del Flusso 52 “Rilevazione annuale delle attività vaccinali della Regione Toscana” relativo alle coperture a due anni di età per le vaccinazioni obbligatorie e raccomandante nell’infanzia e il flusso 57 “Rilevazione annuale coperture vaccinali per vaccinazione anti-HPV per coorte di nascita”.

L’Osservatorio di Epidemiologia dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana con il Documento ARS n. 79 del 2014 ne ha raccolto una dettagliata analisi dal 1994 al 2011. Questo opuscolo della serie “In cifre”, inaugura il primo aggiornamento annuale sulle malattie infettive. Si tratta di uno strumento più fruibile, maneggevole e comunicativo che permette la lettura dei dati con maggiore immediatezza dalle persone coinvolte nella diagnosi e cura di queste patologie.
4 coperta crisi webIl peggioramento delle condizioni socio-economiche si trasmette solo in parte in modo diretto sullo stato fisico delle persone. Esistono però numerosi effetti trasversali che risultano strettamente associati agli stili di vita individuali: il fumo, l’eccessivo consumo di alcol, l’alimentazione sbilanciata, lo stress (sia episodico che continuativo), fino alla difficoltà di sostenere le spese mediche necessarie per la salute. È quindi necessario rivalutare il peso di questi comportamenti, anche in connessione fra di loro, alla luce di cambiamenti importanti come quelli imposti dalla crisi economica, che ne possono aver modificato intensità e/o direzione.

A distanza di un anno dalla prima pubblicazione dell'ARS intitolata "Crisi economica, stato di salute e ricorso ai servizi sanitari in Toscana”, nel perdurare di una situazione economica che oscilla tra debolissima crescita e stagnazione, ci è sembrato importante aggiornare le nostre osservazioni e integrarle con nuove prospettive e valutazioni, facendolo però stavolta “in cifre”, cioè in forma più sintetica e facilitata da una comunicazione dei dati in prevalenza affidata a grafici e tabelle.
coperta incifre 3 2014 Pagina 1Se in Toscana la mortalità cardiovascolare è tanto scesa negli ultimi decenni, parte del merito, e quindi parte della nostra riconoscenza, va ai progressi della Cardiochirurgia e all'impegno di chi, chirurghi, anestesisti, tecnici e infermieri, hanno ottenuto questi risultati.
Ancora 20 anni fa erano molti i pazienti che andavano lontano a operarsi; chi a Milano e Padova, chi a Houston o Parigi. Adesso solo 1 paziente su 100 esce dalla Toscana. Grazie alla buona reputazione dei nostri centri, l'11% degli interventi è effettuato a pazienti non toscani.
Nelle pagine successive presentiamo la sintesi di un rapporto sullo stato delle attività di Cardiochirurgia in Toscana. È frutto del lavoro di un gruppo di medici e di biostatistici di ARS che hanno ricevuto il prezioso e leale contributo dei diretti interessati: i responsabili delle unità cardochirurgiche osservate e i loro collaboratori, senza dimenticare il supporto offerto dai colleghi delle direzioni sanitarie delle aziende coinvolte.

È l'ennesima dimostrazione di come sia un pregiudizio, la convinzione che i medici non desiderino confrontarsi e non vogliano essere valutati. E di ciò ci complimentiamo con loro.
In Toscana la Cardiochirurgia è effettuata nelle Aziende ospedaliere universitarie di Firenze, Siena, Pisa, alla Fondazione Monasterio di Massa e nella clinica privata accreditata Villa Maria Beatrice di Firenze. Come i lettori potranno vedere ci sono differenze: nei risultati, nei volumi di attività e nelle loro tendenze. Tali differenze non sono per lo più significative quando si applicano test statistici, ma sono pur sempre differenze. La loro comprensione e la loro eventuale soluzione fa parte del lavoro dei clinici e dei manager, i cui miglioramenti osservati nel tempo sono il frutto di impegno e continua attenzione.
Ci sono anche informazioni interessanti che riguardano approfondimenti sulle eventuali differenze di età e di genere ed un'analisi comparata della frequenza di ricorso all'angioplastica coronarica e al bypass aorto-coronarico per i cittadini dei diversi territori.
L'indagine si limita alle attività cardiochirurgiche rivolte agli adulti, ma è nostra intenzione in un prossimo futuro fare un focus sull'età pediatrica e geriatrica.
Ci auguriamo che questa nostra fatica sarà utile a chi deve conoscere e a chi vuole promuovere miglioramenti, tutti quanti: cittadini, politici, amministratori e clinici e ne auspichiamo un uso libero da intenti polemici o visioni particolaristiche, ma con la stella polare del bene pubblico.