Anziani, più riabilitazione


SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA  31 luglio - 3 agosto 2012  pag. 20
Studio dell’Ars sui percorsi riabilitativi territoriali per l’età avanzata

Ictus e fratture di femore, recupero entro 28 giorni - Fase cronica in calo

È in aumento negli ultimi anni in Toscana l’accesso ai servizi riabilitativi da parte degli anziani colpiti da ictus o frattura di femore. Lo afferma lo studio dell’Ars Toscana che ha monitorato i percorsi riabilitativi territoriali: i risultati sono raccolti nella pubblicazione Ars “Gli anziani in Toscana con ictus e frattura di femore”, scaricabile dal sito dell’Agenzia all’indirizzo www.ars.toscana.it. Ictus e frattura di femore sono le due principali cause di disabilità catastrofica nella popolazione anziana. Nel 2008 i ricoveri per ictus tra gli anziani toscani sono stati 8.262 (3.773 uomini e 4.489 donne), circa 9,3 ogni 1.000 ultra64enni residenti. Mediamente le giornate di degenza sono state 10,3 e nel 18,6% dei casi il ricovero si è concluso con il decesso del paziente. Nello stesso anno gli anziani ricoverati per frattura di femore sono stati 7.027 (1.551 uomini e 5.476 donne), circa 7,8 ogni 1.000 ultra64enni residenti in Toscana. Nel 93% dei casi la frattura ha riguardato il collo del femore, l’85% degli uomini e l’88% delle donne ospedalizzati sono stati operati. La degenza media del ricovero è stata di circa 13 giorni e il 3,1% dei ricoveri si è concluso con un decesso. I dati più recenti, relativi al triennio 2007-2010, mostrano che il 30% degli anziani dimessi per ictus e il 46% dei dimessi per frattura di femore accedono a un percorso di riabilitazione entro i 28 giorni dalla dimissione ospedaliera.

Questi risultati non si discostano molto dalle stime di eleggibilità a percorso riabilitativo disponibili in letteratura, che individuano la quota di anziani colpiti da evento acuto che potrebbero trarre beneficio dalla prestazione di riabilitazione. Per entrambi gli eventi acuti il regime più frequente è quello ospedaliero, al quale, così come per la lungodegenza, si accede già entro la prima settimana dalla dimissione. La percentuale di riabilitati tra i dimessi per ictus diminuisce con l’età e si sposta maggiormente verso il regime domiciliare o lungodegenza. Tra i dimessi per frattura di femore i più riabilitati sono gli anziani tra i 75 e gli 84 anni o coloro che hanno subìto un intervento di protesi.

Lo studio ha evidenziato anche eventuali modifiche introdotte dalla delibera regionale 595/2005 (Percorso assistenziale per le prestazioni di medicina fisica e riabilitazione). Per ogni patologia acuta sono stati arruolati anziani ultra64enni residenti in Toscana, dimessi vivi per la patologia in esame, prima (anni 2003-2005) e dopo (anni 2007-2010) l’entrata in vigore della DR595/2005. Gli anziani sono stati seguiti per i 18 mesi seguenti alla dimissione, salvo decesso o nuovo ricovero ospedaliero in reparti per acuti in grado di compromettere il percorso di riabilitazione in atto. In base ai dati raccolti dallo studio, il sistema regionale sembra recepire le indicazioni contenute nella Dgr 595/2005, che si traducono principalmente nella diminuzione del ricorso a prestazioni di medicina fisica ambulatoriali nella fase cronica (cioè dopo i 7 mesi dalla dimissione per ictus o frattura di femore), probabilmente grazie anche alla diffusione dei corsi di attività fisica adattata. In generale è stata rilevata una notevole variabilità tra le Asl toscane, sia per quanto riguarda l’accessibilità al percorso riabilitativo che la tipologia di percorso (ambulatoriale, ospedaliero, lungodegenza, domiciliare, residenziale extraospedaliero). Non è stato ancora possibile, in questa fase, appurare con certezza se queste differenze siano dovute esclusivamente a una diversa organizzazione territoriale nel governo domanda/offerta o se invece sussistano ancora problematiche strutturali che influiscono sulla completezza dei dati inviati ai flussi informativi sanitari. In alcune aziende infatti sono stati rilevati andamenti anomali nell’alimentazione del flusso regionale dei percorsi riabilitativi e in quello dei percorsi assistenziali specialistici (quest’ultimo attivo dall’anno 2006), che potrebbero indurre a ipotizzare un problema di rilevazione e invio del dato verso la Regione.

Venendo più nel dettaglio alle modifiche introdotte dalla delibera regionale, in generale è stato rilevato un aumento della percentuale di riabilitati durante la fase acuta (primi 3 mesi dalla dimissione ospedaliera). Per l’ictus i riabilitati entro 28 giorni passano dal 26% (triennio 2003-2005) al 30%. Tra gli anziani con frattura di femore invece, dal 41% del periodo 2003-2005, la percentuale di riabilitati sale al 46% nel triennio seguente all’introduzione della delibera. Coerentemente con le indicazioni regionali, tende a scomparire il ricorso al percorso assistenziale specialistico di medicina fisica durante la fase cronica, cioè oltre il settimo mese dalla dimissione ospedaliera. Questo genera una generale diminuzione della percentuale di riabilitati durante la fase cronica: dal 15% (triennio 2003-2005) all’11% (triennio 2007-2010) per quanto riguarda gli anziani colpiti da ictus, dal 10% al 6% per coloro che hanno avuto una frattura di femore.

Il lavoro dell’Ars nell’ambito del monitoraggio dei percorsi di riabilitazione per ictus e frattura di femore, a supporto della Giunta e del Consiglio regionale, continua. Per ottenere una fotografia dell’intera offerta riabilitativa regionale e una completa valutazione dell’aderenza del modello alle indicazioni regionali rimangono ancora da approfondire alcuni regimi di riabilitazione a carattere socio-assistenziale, come a esempio l’attività fisica adattata o le cure intermedie, per le quali a oggi non esistono fonti informative sistematiche. Inoltre, gli stessi operatori delle Asl hanno evidenziato la necessità di misurare l’incidenza dell’attività di riabilitazione svolta in regime di Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) o di Adi (Assistenza domiciliare integrata). Questo sarà invece possibile a breve, grazie all’introduzione di un nuovo flusso sanitario regionale (a regime da gennaio 2012) che ha come oggetto di rilevazione le prese in carico e le prestazioni erogate in Rsa o Adi dalle Asl toscane.

Paolo Francesconi - Dirigente Ars Toscana
Francesco Profili - Funzionario di ricerca Ars Toscana
Marco Tagliaferri - Funzionario Regione Toscana, Dg Diritti di cittadinanza e coesione sociale

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