logo itossL’iniziativa coinvolge sette regioni tra cui la Toscana e circa il 65% delle donne in età riproduttiva
L’Agenzia regionale di sanità della Toscana partecipa al progetto pilota di sorveglianza della mortalità materna, coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e finanziato dal Ministero della salute. Lo scopo è raccogliere dati affidabili per studiare le cause associate alle morti materne e promuovere la prevenzione di quelle “evitabili”.

immagine press releaseFIRENZE – Una decisa inversione di tendenza, negli ultimi anni, nella modalità di trasmissione di Hiv e Aids. Tra i casi che hanno già sviluppato l’Aids in Toscana, infatti, la gran parte non ha contratto il virus Hiv per la tossicodipendenza (come succedeva nella fase iniziale dell’epidemia alla fine degli anni ’80), ma per via sessuale. Questa modalità di trasmissione rappresenta l’80,4% dei nuovi casi adulti nel triennio 2009-2011: si tratta soprattutto di trasmissione eterosessuale, il 47,5% dei nuovi casi. Il dato sottolinea l’evidente abbassamento del livello di guardia da parte della popolazione generale: gli eterosessuali non si ritengono cioè soggetti a rischio, mentre invece sono la categoria che più ha bisogno di informazione.

immagine press releaseLe linee guida sulla fragilità e i dati epidemiologici toscani presentati al convegno dell’ARS Toscana
Studi scientifici hanno dimostrato che alcuni esiti avversi, quali disabilità, ospedalizzazione, ricovero in residenza sanitaria assistita e morte, si verificano più frequentemente in anziani che presentano un quadro complessivo di minore riserva funzionale e minor resistenza agli stressors ambientali. I soggetti con queste caratteristiche vengono definiti “fragili” perché sono a maggior rischio di “rottura”.
In base ai dati dello Studio InChianti, autorevole ricerca epidemiologica condotta in Toscana sugli anziani dell’area del Chianti a partire dal 1998, quasi 1 ultra-65enne su 10 risulta fragile presentando almeno tre tra le seguenti caratteristiche: perdita di peso involontaria, riduzione dell’attività fisica, riduzione della forza muscolare e facile affaticabilità. Poter identificare questi soggetti è importante in quanto si può contrastare la progressione verso esiti avversi, in un’ottica di sanità di iniziativa, tramite interventi che rinforzino complessivamente l’anziano, come l’attività fisica regolare e l’adeguato apporto nutrizionale.

immagine press releaseLo studio condotto dall’ARS Toscana e dal CNR di Pisa nei comuni geotermici toscani, presentato nel 2010, aveva evidenziato criticità sanitarie soprattutto nell’area amiatina, meno in quella tradizionale pisana di Larderello. Pur non rilevando un ruolo significativo della geotermia come causa degli eccessi riscontrati di malattie, alcuni aspetti sanitari erano degni di approfondimenti e di monitoraggio. I nuovi dati hanno confermato molti dei risultati dello studio originario: i maggiori cambiamenti riguardano le statistiche di ospedalizzazione rispetto a quelle di mortalità.