I risultati di uno studio islandese su geotermia e incidenza tumori


Cancer Incidence Duration Residence Geothermal Heating Area Iceland07/06/2016
È stato pubblicato un nuovo articolo che prende in esame i possibili effetti cancerogeni dell’esposizione ai vapori geotermici. I risultati degli studi condotti finora sono stati valutati in due recenti revisioni sistematiche, dalle quali è emerso che i dati raccolti sono discordanti e ancora insufficienti per esprimersi sul possibile ruolo dell’esposizione all’acido solfidrico come fattore di rischio per lo sviluppo di patologie tumorali. Tuttavia, questo studio di popolazione, condotto da ricercatori islandesi, confermerebbe l’effetto cancerogeno legato all’esposizione geotermica.

L’articolo descrive uno studio condotto a partire dal 1981 e fino al 2013, su tutti i residenti in Islanda, tra i 5 e i 65 anni, e distribuiti in tre gruppi sulla base della diversa esposizione alle emissioni geotermiche naturali, presenti sull’isola in ragione della sua origine vulcanica e la presenza di fumarole e campi geotermici. Un gruppo è quello dei residenti nell’area geologicamente più giovane dell’isola, dove le persone, oltre a respirare l’aria geotermica, usano indiscriminatamente anche le acque geotermiche, per tutti gli usi domestici, eccetto che per bere. Il secondo e il terzo gruppo, usati come controlli non esposti, sono i residenti nelle zone geologicamente più vecchie e in cui non sono più presenti, o in maniera minore, acque e campi geotermici, suddivise in una zona calda, dove l’attività residua geotermica è maggiore (più recente) e una fredda dove l’attività geotermica è quasi nulla (meno recente) Gli autori hanno analizzato:
  • la presenza di un’eventuale correlazione fra durata dell’esposizione, misurata in base agli anni di residenza,  e incidenza di tumori nel solo gruppo degli esposti
  • la relazione nelle zone di controllo tra il grading di attività geotermica e livello di incidenza dei tumori
  • la differenza di incidenza fra gli esposti ed i non esposti, correggendo per altri fattori di rischio quali l’età, lo stato socio economico, l’abitudine al fumo e altri fattori, compresi alcuni di tipo genetico.
I risultati hanno mostrato che nel tempo i residenti nell’area geotermica,  rispetto a chi vive nelle aree di riferimento, sono andati incontro ad una maggiore incidenza di tumori, in particolare del pancreas, della mammella, della prostata, dell’apparato emolinfopoietico, di linfoma non Hodgking e di carcinoma basocellulare. Hanno, inoltre, mostrato un effetto dose risposta nell’incidenza del cancro, sia in relazione con la durata dell’esposizione (numero di anni residenza) nella zona geotermica, sia con il grading di attività geotermica nelle zone di riferimento.

Come tutti gli studi che indagano l’incidenza di patologie multifattoriali come quelle neoplastiche, basati su dati amministrativi, non si può escludere comunque l’effetto di altri fattori di rischio non noti e quindi non analizzati, che avrebbero potuto determinare tali risultati. Lo studio islandese, inoltre, correla l’aumento di incidenza tumorale ad una valutazione dell’esposizione piuttosto generica, basata sulla residenza nell’area vulcanica più giovane e sull’utilizzo delle acque geotermiche, in assenza di valutazioni e misurazioni approfondite. Inoltre gli autori sottolineano anche che negli anni si è diffuso l’utilizzo delle acque geotermiche su tutta l’isola rendendo più esposte anche le popolazioni di riferimento e questo cambiamento non è stato preso in considerazione nell’analisi.

Lo studio ha un disegno simile a quello condotto finora nelle zone geotermiche toscane, in cui si è valutato lo stato di salute dei cittadini in base alla residenza in comuni caratterizzati dalla presenza di emissioni geotermiche antropiche e naturali. L’evoluzione dello studio toscano, in linea con quanto fatto dal gruppo di ricerca di Bates, mira ad approfondire la valutazione dell’esposizione e degli eventuali esiti sanitari correlati, arrìvando ad un dettaglio individuale di analisi. Inoltre nello studio toscano è anche prevista un’indagine campionaria sulle abitudini di vita e di lavoro, in modo da poter considerare anche altri fattori di rischio che possono avere un ruolo sullo stato di salute di chi vive nelle aree geotermiche.


Per approfondire: