I dati sull'HIV in Toscana presentati da ARS al convegno ICAR 2014


immagine logo icar 2014ARS NEWS - 27/05/2014
Oggi volge al termine a Roma la 6° edizione della Italian Conference on Aids and Retroviruses 2014 (ICAR), promossa dalla Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali. L’obiettivo di quest’anno è ambizioso: mantenere la centralità dell’approccio al paziente, focalizzare l’attenzione su particolari problematiche di popolazione e di condizione clinica e sulla prevenzione, non potendo prescindere dal panorama economico critico e dalla continua riduzione dei finanziamenti per la ricerca che si è registrata negli ultimi anni in Italia.
Dal giugno 2004 l’ARS gestisce per conto della Regione Toscana il Registro regionale AIDS ed è stata incaricata di attivare la sorveglianza regionale sulle nuove diagnosi da HIV. L’Agenzia partecipa al convegno con due poster in cui vengono evidenziate le differenze di genere tra i malati di Hiv e i dati epidemiologici su HBV, HCV e HIV in Toscana.

Vi sono differenze di genere nei malati di HIV in Toscana?
Dai dati del sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di HIV, attivo in Toscana dal 2010, sono state notificate in Toscana 1.093 nuove diagnosi di HIV: 222 di queste (20,3%) sono donne.
Il tasso di incidenza nelle donne è più basso rispetto agli uomini (2,7 casi per 100 mila residenti vs 11,1) e il rapporto maschi/femmine è di 3,9:1.
Le donne presentano un quadro immunologico e clinico migliore alla diagnosi, che viene fatta più precocemente rispetto agli uomini grazie ad un efficace screening in gravidanza: infatti il 20% si sottopone al test per HIV grazie all’inserimento dello screening per HIV nel libretto regionale per la gravidanza. Scoprire la sieropositività in gravidanza permette non solo di iniziare la terapia antiretrovirale e quindi salvaguardare la salute della gestante, ma consente di prevenire la trasmissione del virus al neonato, come testimoniato dall’abbattimento del tasso di incidenza di infezione neonatale nel nostro paese.

Qual è l’incidenza di HCV, HBV e HIV in una coorte urbana in Toscana nel 2011?
Su 22.404 soggetti sono stati riscontrati 508 casi di HBV definiti dalla presenza dell’antigene di superficie (HBsAg), 2 IgM anti-HBc positivi, ma negativi per HBsAg, 385 HBeAg pos, 47 casi di epatite da virus D (HDV), 496 anti-HCV e 48 pazienti HIV positivi.
La prevalenza per HBV, anti-HCV, HIV è stata del 2,3%, 2,2%, 0,2%, rispettivamente.
Suddividendo i pazienti in cinque gruppi d’età, un dato interessante è emerso: la prevalenza di HBV nelle persone di età compresa tra 15-30 anni è del 2,8%. In questo fascia di età solo un paziente era HIV/HBV, 4 anti-HCV mentre una persona di età superiore ai 61 anni era HIV/anti-HCV pos.
I risultati pertanto confermano la prevalenza di HCV, come riscontrato in altri studi condotti in Italia, soprattutto nella popolazione più anziana, ma mostrano la presenza di HBsAg nei giovani tra i 15-30 anni, normalmente coperti dal programma di vaccinazione obbligatoria, verosimilmente a causa dell’immigrazione di persone non vaccinate. Abbiamo inoltre osservato che la prevalenza di HIV è maggiore tra gli anti-HCV rispetto ai pazienti HBsAg positivi.


Per approfondire: