salutegenere
Gli uomini e le donne, sebbene soggetti alle stesse patologie, presentano sintomi, progressione di malattie e risposta ai trattamenti molto diversi tra loro. Nel tempo la medicina ha spesso considerato la donna per i soli aspetti relativi alla riproduzione. Soltanto negli ultimi anni si è sviluppato un approccio innovativo che studia l’impatto del genere sulla salute.

La commissione della Medicina di genere in Toscana
Regione Toscana, prima in Italia, ha istituito nel 2011 all’interno del Consiglio sanitario regionale, la “Commissione permanente per le problematiche della medicina di genere”. Costituita da professionisti che operano nella sanità toscana, la commissione ha tra i propri compiti quello di fornire raccomandazioni/linee guida su prevenzione, in un’ottica di genere, ma anche ricercare percorsi ottimali per sensibilizzare e formare gli operatori sanitari verso il determinante di genere.
Regione Toscana nel 2014 ha poi istituito il Centro Regionale di Coordinamento della Salute e Medicina di Genere, assegnandogli funzioni di raccordo e integrazione delle azioni e delle iniziative attivate dalle strutture aziendali e dagli altri soggetti coinvolti sul territorio. Tra i suoi compiti vi è anche quello di sviluppare una rete multi-disciplinare e multi-professionale integrata, anche attraverso la costituzione di Centri aziendali di salute e medicina di genere.

Le differenze di genere in una infografica
L’infografica che abbiamo realizzato illustra alcune differenze tra i due generi non solo di tipo biologico, ma anche di tipo socio-culturale, ambientale e relazionale e nei comportamenti, che hanno un grande peso sulle patologie e problemi di salute.

Adolescenti: differenze tra maschi e femmine importanti per educare e fare prevenzione
E’ fondamentale analizzare anche i comportamenti in un’ottica di genere, specialmente nella fascia adolescenziale, dove è possibile fare prevenzione ed educare.  Lo studio EDIT, acronimo di Epidemiologia dei determinanti dell’infortunistica stradale in Toscana, viene realizzato dall’Agenzia regionale di sanità a partire dal 2005 ogni 3 anni circa su un campione di 5.000 studenti delle scuole superiori della Toscana (14-19 anni), con lo scopo di analizzare i comportamenti alla guida ed altri stili di vita nei giovani toscani. La principale informazione che emerge dai dati dell’ultima rilevazione del 2015 è che stiamo assistendo ad un’omologazione dei comportamenti tra maschi e femmine. Per quanto i maschi presentino ancora prevalenze più alte rispetto alle femmine, queste ultime, anno dopo anno stanno riducendo lo svantaggio.

Analizzando ad esempio i fumatori regolari di sigarette, se fino ad alcuni anni fa la percentuale dei maschi era nettamente maggiore di quella delle femmine, nel 2015 i maschi fumatori sono risultati il 31,8% mentre le femmine il 22,7%. Spostando invece l’attenzione al consumo di alcol, questo è stabile, ma in riferimento ai comportamenti eccedentari, ovvero gli episodi di ubriacatura e di binge drinking, nonostante i maschi rivelino prevalenze sempre maggiori alle femmine, la forbice tra i due generi si sta lentamente stringendo. Le ragazze fanno meno sport dei ragazzi ma comunque entrambi fanno registrare una diminuzione nella pratica quotidiana dell’attività sportiva. E’ importante segnalare la notevole riduzione nell’utilizzo del profilattico: nei maschi dal 2008 al 2015 si è passati dal 73,9% di utilizzatori al 62,2%, mentre tra le femmine dal 57,9% al 49,3%. Questo atteggiamento in base alle indicazioni della letteratura scientifica nazionale, comporta un aumento dei casi di malattia a trasmissione sessuale.
Infine la qualità del sonno: i giovani di oggi trascorrono molte ore al PC, tablet, smartphone, ma questa abitudine si ripercuote sul riposo. Dai dati della rilevazione 2015, circa il 12% dei maschi ed il 24% delle femmine, dichiara che la qualità del proprio sonno è disturbata conseguenti disturbi dell’attenzione.

Le analisi condotte da ARS concludono che: le donne vivono più a lungo dei maschi, ma si ammalano di più, con maggiore esito in disabilità, soprattutto a partire dal periodo post menopausale. Pur avendo comportamenti e stili di vita più adeguati e moderati rispetto ai maschi, sono caratterizzate da scarsa attività fisica e sportiva, più fumo, alcol e droghe assunte rispetto alle generazioni precedenti, le donne impongono quindi un’attenzione specifica ed interventi di prevenzione appropriati.

Studiare e capire le differenze di genere è un elemento essenziale per il raggiungimento delle finalità stesse del sistema sanitario, per garantire che vengano identificati gli indicatori di equità di genere, fino ad oggi non riconosciuti o sottostimati. Questi indicatori devono essere utilizzati nei programmi e nelle politiche, nella raccolta dei dati epidemiologici, demografici e statistici e nella valutazione dei risultati.
immagine copertina pubblicazione salute di genereDopo la pubblicazione nel 2013 del Documento ARS n. 74 La salute di genere in Toscana, nel quale si analizzavano molti aspetti relativi alla salute ed al ricorso ai servizi sanitari letti sotto l’ottica della differenza di genere, abbiamo deciso di sintetizzarne e tradurre in inglese i contenuti epidemiologici più rilevanti: ecco com'è nata questa nuova pubblicazione, Gender-related Health in Tuscany, da oggi on line sul nostro sito web.

Le due pubblicazioni ARS sono il frutto della collaborazione di un folto gruppo di esperti e sono state realizzate su iniziativa della Commissione permanente per le problematiche della medicina di genere del Consiglio sanitario regionale.


immagine farmaci  ARS NEWS - 10/03/2015
Il progetto europeo EUROmediCAT, che ha indagato sulla sicurezza dell’uso dei farmaci in gravidanza in relazione al rischio di malformazioni congenite, ha studiato in particolare anche l’uso di antidepressivi prima, durante e dopo la gravidanza. I primi risultati, pubblicati recentemente sulla rivista BJOG (An International Journal of Obstetrics and Gynaecology), evidenziano, fra l’altro, come le donne italiane sono quelle che assumono meno antidepressivi durante la gravidanza.

immagine bambino, bambinaL’ISPO ha recentemente pubblicato sulla rivista «Epidemiologia e Prevenzione» un articolo sulla mortalità per genere nei bambini e negli adolescenti in Toscana, in cui si rileva che i maschi, in tutto il periodo della crescita, sono soggetti ad un maggior numero di decessi.

Secondo i dati del Registro di mortalità regionale toscano, dal 1995 al 2010 il numero complessivo dei decessi nei residenti in toscana di età ≤19 anni è pari a 6.202 (3.804 maschi e 2.398 femmine). La mortalità infantile (nel primo anno di vita) si è dimezzata dal 1995 al 2010 (da 6,4 a 3,1 per 1.000 nati vivi), in relazione alla riduzione della mortalità neonatale (da 4,8 a 2,1 per 1.000 nati vivi). La mortalità si è ridotta anche per le fasce di età successive. E’ nei maschi che si osserva il maggior numero di decessi: per loro i rischi relativi (RR) di morte rispetto alle femmine sono significativamente in eccesso per tutte le classi di età (RR=1,53; IC95%1,46-1,62), per il primo anno di vita (RR 1,17; IC95% 1,07-1,28), sopra i 10 anni di vita (età 10-14: RR 1,35; IC95%1,13-1,60 – età 15-19: RR 2,94; IC95%2,64-3,28), e per tutti i tumori, i disturbi psichici, le malattie del sistema nervoso, le malattie dell’apparato circolatorio, le cause di origine perinatale, ed anche per i traumatismi e gli avvelenamenti. I rischi osservati per classe di età sono paragonabili a quelli osservati in Scozia e negli Stati Uniti negli stessi anni, così come i risultati per causa di decesso.

Secondo l’ISPO è ancora possibile ridurre, pur lievemente, la mortalità nell’infanzia e nell’adolescenza, in particolare per cause accidentali. Rimangono ancora in buona parte da approfondire le differenze di genere osservate nella mortalità in tutto il periodo della crescita, anche al netto degli eventi accidentali. Gli autori dell’articolo ritengono che questi risultati siano riconducibili a due principali meccanismi biologici: la presenza nel patrimonio genetico dei maschi di un solo cromosoma X, che potrebbe renderli più vulnerabili per malattie recessive, e le differenze ormonali legate a geni specifici che avvengono durante la crescita e che potrebbero influire di più sui rischi di malattia e morte del genere maschile. Non è da sottovalutare il ruolo svolto da fattori comportamentali, sociali e ambientali che agiscono durante l’infanzia e l’adolescenza. Dall’articolo emerge quindi l’importanza di un approccio di genere alla salute sin dalla prima infanzia.


immagine Regione Toscana per dire NO alla violenza sulle donneARS NEWS - 26/11/2014
Il 25 novembre si è celebrata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: evento che potrebbe sembrare ormai lontano ma che purtroppo, ancora oggi, coinvolge milioni di donne.

Anche in Toscana, secondo quanto emerge dal "Quinto rapporto sulla violenza di genere 2013" dal 1 luglio 2009 al 30 giugno 2013 si sono rivolte ai Centri antiviolenza 8.218 donne, con un trend in costante aumento, che registra il picco più alto nel corso dell’ultimo anno (465 donne in più rispetto all’anno precedente) raggiungendo circa le 2.500 richieste.

immagine salute donne, 15° rapporto di Save the ChildrenARS NEWS - 11/05/2014
Nel mondo muoiono ogni giorno circa 800 madri e 18 mila bambini sotto i 5 anni per cause che potrebbero essere in larga parte prevenute ed evitate. Più della metà di queste morti avvengono in “aree di crisi”, cioè ad elevato rischio di conflitti o particolarmente vulnerabili agli effetti delle calamità naturali: la probabilità che donne e bambini muoiano in un disastro naturale è 14 volte superiore a quella di un uomo. Quest’anno sono oltre 60 milioni i bambini e le donne che nel mondo hanno bisogno di assistenza umanitaria.