Qui di seguito le presentazioni del convegno “Salute e malattia nei detenuti in Italia: i risultati di uno studio multicentrico” che si è svolto a Roma il 10 aprile 2015

Per approfondire:



fiandra Il progetto CCM carcere: le sue ricadute per il sistema sanitario nazionale in ambito penitenziario - TERESA DI FIANDRA Ministero della Salute
voller-crop Lo studio: metodologia, caratteristiche socio-demografiche e principali problemi di salute della popolazione detenuta - FABIO VOLLER ARS Toscana
scarpa Il disturbo mentale in carcere: diagnosi e trattamenti - FRANCO SCARPA Ospedale Psichiatrico Giudiziario, Azienda USL 11 Empoli
libianchi La tossicodipendenza all’interno delle strutture detentive - SANDRO LIBIANCHI Casa di Reclusione e 3a Casa Circ.le Rebibbia, ASL RM B
pontali La diffusione delle malattie infettive e il loro trattamento -EMANUELE PONTALI Ente Ospedaliero Ospedali Galliera Genova
bazzerla Le principali malattie croniche - GIORGIO BAZZERLA Azienda ULSS 9 Treviso
silvestr2-crop Il suicidio in carcere: una sperimentazione per l’individuazione precoce dei detenuti a rischio - CATERINA SILVESTRI ARS Toscana



 

La tossicodipendenza in carcere: i risultati dell’indagine toscana e gli sviluppi futuriCon questa presentazione, mostrata in occasione del convegno Il fenomeno delle dipendenze da sostanze in Toscana: consumi e conseguenze, rete dei servizi e trattamenti del 22 maggio 2014, gli autori, Caterina Silvestri e Stefano Bravi (ARS Toscana), riportano le seguenti conclusioni:
  • i disturbi psichiatrici rappresentano il principale gruppo diagnostico da cui risulta affetta la popolazione detenuta
  • fra questi, la dipendenza da sostanze copre circa il 60% delle diagnosi
  • in linea con i dati europei, la cocaina rappresenta la prima sostanza d’uso
  • i detenuti tossicodipendenti hanno un rischio 3 volte superiore, rispetto ai non tossicodipendenti, di essere affetti da infezioni virali. La principale è quella da virus epatico C
  • il trattamento con farmaci psicotropi, in particolare le benzodiazepine, è molto elevato

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stato detenuti maggio 2014Le slide sono state presentate in occasione del XV Congresso Nazionale SIMSPe-ONLUS “Dalla teoria alla pratica: protocolli operativi in ambito penitenziario”

In Italia:
sono presenti 26 Centri di Prima Accoglienza (CPA), 13 dei quali svolgono anche la funzione d’Istituto Penale Minorile (IPM)

CPA = 2.020 ragazzi
IPM = 442 ragazzi
Presenti al 31/12/2013

immagine presentazione ccm 2012 progetto detenuti carcere genovaIl contesto del progetto
Nel 2012:
  • 56 suicidi (su un totale di 153 morti – 36,6%), con una frequenza di 8,5 ogni 10.000 detenuti (17 volte superiore rispetto alla popolazione generale)
  • 1308 tentativi di suicidio, frequenza di 1,9 ogni 100 detenuti (300 volte superiore rispetto alla popolazione generale)
  • 6983 gesti di autolesionismo, frequenza di 10,6 ogni 100 detenuti

immagine presentazione salute detenuti carceri voller silvestriLe slide sono state presentate in occasione del convegno Lo stato di salute dei detenuti italiani e il loro rischio suicidario

Le conclusioni:
  • si conferma l’emergenza “salute mentale” legata, prevalentemente, al disturbo da dipendenza da sostanze
  • in aumento le infezioni tubercolari e da treponema pallidum
  • in diminuzione, sul totale della popolazione, l’infezione da HCV
  • ancora presente, e confermato da altri studi nazionali, il maggior coinvolgimento degli italiani nell’infezione da HCV
  • quasi il 50% assume almeno un farmaco (N=1.625)
  • di questi, N=1.029 (63,3%) assumono almeno un farmaco psicotropo
  • la dipendenza da sostanze è molto elevata anche fra i minori che risultano fortemente esclusi dal circuito scolastico

immagine Malattie infettive nella popolazione carceraria toscanaLa presentazione è stata discussa al convegno "HIV e AIDS in Toscana: un'epidemia sotto controllo?" - Firenze, 29 novembre 2012

Conclusioni
La ricerca mette in evidenza
  • L’emergenza infettiva presente nelle strutture detentive
  • La possibile sottostima del fenomeno, in particolare nella popolazione straniera
  • La necessità di mettere a punto protocolli multiprofessionali in grado di favorire l’adesione allo screening infettivologico da parte dei detenuti