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Il Ministero della Salute e la Regione Toscana sono impegnati a migliorare i servizi di assistenza sanitaria e sociale per gli anziani. A tale scopo è in partenza la rilevazione regionale di sorveglianza PASSI d’Argento, per conoscere i problemi di salute e le esigenze di assistenza sanitaria e sociale degli anziani, realizzata dall’Agenzia regionale di sanità della Toscana (ARS).

Dal mese di maggio alcuni operatori ARS contatteranno telefonicamente un campione rappresentativo degli anziani toscani per porre loro alcune domande molto semplici contenute in un questionario standardizzato a livello nazionale. La stessa indagine, infatti, è condotta anche nelle altre regioni per popolare una banca dati utile al monitoraggio della salute della popolazione anziana italiana. Le informazioni saranno ovviamente raccolte in forma anonima e utilizzate solamente per capire quali azioni possano migliorare la qualità della vita degli anziani.

I coordinatori dell’indagine per la Toscana sono il dott. Paolo Francesconi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e il dott. Francesco Profili (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) dell’Osservatorio di epidemiologia ARS.

Non è la prima volta che l'ARS coordina PASSI d’Argento in Toscana. La precedente edizione ha portato a una pubblicazione sullo stato di salute e l’invecchiamento attivo degli anziani toscani. Sul sito web di Epicentro, curato dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità, è invece possibile approfondire il tema e seguire gli sviluppi nazionali.
casa della salute22/06/2016
Il 6 giugno si è tenuta nella sede dell’ARS la prima riunione del comitato di direzione del progetto, finanziato dal Ministero della salute, dal titolo “Malattie croniche: supporto e valutazione comparativa di interventi per l’identificazione proattiva e la presa in carico del paziente complesso finalizzati alla prevenzione dei ricoveri ripetuti”.

immagine fragilità anzianiLa Toscana è fra le regioni con la più alta aspettativa di vita: a 65 anni, un uomo può aspettarsi di vivere ancora 18,7 anni, mentre una donna 22,3 anni. Ma l’aspettativa di vita a 65 anni in condizioni di autosufficienza è decisamente più bassa: 11,3 anni per gli uomini e 10,4 anni per le donne. Ciò è vero in particolare per le donne, che vivono di più degli uomini ma in condizioni di fragilità. In Toscana, sono disabili 5,6 uomini anziani (Italia: 6,6) e 8,4 donne anziane (Italia: 9,2) su 100.   

Per guadagnare in salute anche in età più avanzata, fondamentale risulta la prevenzione primaria. È però ugualmente importante poter identificare gli anziani fragili, cioè anziani ancora autosufficienti ma ad più elevato rischio di disabilità, per i quali poter intervenire con azioni di prevenzione secondaria.

E’ il medico di famiglia a dover coordinare i controlli e le valutazioni periodiche dell’anziano.  Le principali strategie per “curare” o comunque “stabilizzare” la fragilità funzionale nell’anziano:

  • promuovere l’attività fisica (programmi di attività fisica adattata – AFA)
  • controllare l’alimentazione ed il peso corporeo (per evitare carenze nutrizionali e inopportuni cali di peso)

Per fornire indicazioni utili a progettare interventi socio-sanitari finalizzati a prevenire la  disabilità negli anziani fragili, il Ministero della salute ha attivato un progetto CCM a cui ha partecipato anche l’ARS Toscana come istituzione leader.

Uno dei risultati del progetto è stato la definizione di un semplicissimo strumento per lo screening della fragilità, composto da 5 semplici domande. L’anziano che risponde ad almeno 3 delle 5 domande è un anziano ad alto rischio di fragilità per il quale sarebbe necessario una conferma diagnostica attraverso una valutazione multidimensionale e la messa in atto di azioni di prevenzione secondaria.

I dati sugli anziani fragili in Toscana ed i risultati del progetto CCM sono stati presentati da Paolo Francesconi, dirigente dell’Osservatorio di epidemiologia dell’ARS Toscana, in occasione dell’incontro “Le patologie dell’anziano fragile – Percorsi integrati di cura”, organizzato a Firenze il 6 novembre in occasione delle Giornate regionali di sanità.
immagine donna anzianaL’invecchiamento progressivo della popolazione, l’aumento di persone in condizioni di cronicità e la necessità di ottimizzare l’utilizzo delle risorse a massimo beneficio della comunità richiedono un cambiamento di prospettiva nella programmazione dei servizi assistenziali, specialmente quelli dedicati alla lunga assistenza degli anziani non autosufficienti.

Il workshop Assistenza continua agli anziani non autosufficienti: cosa valutare per agire, che l'ARS ha organizzato il 21 aprile a Firenze, ha costituito un momento di studio e riflessione sull’importanza dell’utilizzo dei dati disponibili e sull’utilità di una loro lettura ai diversi livelli di gestione: da chi programma il servizio (Regione, ASL, Distretto), a chi ne pianifica l’erogazione (UVM), e a chi direttamente lo eroga (Servizi Territoriali, RSA).

L’incontro è stato un'occasione di riflessione sullo stato dell’arte dei servizi nella nostra regione: i dati hanno fornito un primo quadro della presa incarico degli anziani non autosufficienti per quanto riguarda accessibilità al servizio, continuità assistenziale ospedale-territorio, tempestività, efficacia del processo di assistenza e appropriatezza dello stesso. Infine, i risultati della mappatura delle RSA del MeS ha aperto uno spaccato su questa particolare modalità assistenziale.


immagine anziani Si chiama SHARE-FI75+ il nuovo, semplice strumento per identificare la fragilità negli anziani, proposto da Roman Romeoro-Ortuno e Cristopher Soraghan grazie ad un approfondito lavoro di analisi dei dati dello studio longitudinale SHARE (Survey of Health, Ageing an Retirement in Europe).

Questo strumento, che può essere facilmente utilizzato non solo dai medici di famiglia, ma anche da infermieri e operatori sociali, si basa sulla raccolta delle seguenti informazioni:
  • Genere
  • Età (solo 75+)
  • Affaticamento: nello scorso mese, ha avuto meno energie per fare le cose che voleva fare? (si/no)
  • Riduzione dell’appetito: Com’è stato il vostro appetito? (migliore/uguale/peggiore del normale?)
  • Debolezza: A causa di problemi di salute, ha avuto difficoltà (che si suppone durino da più di 3 mesi) a:
    • Alzarsi da una sedia dopo essere stato seduto a lungo?
    • Sollevare o trasportare pesi di oltre 5 chili, come un sacco pesante di generi alimentari?
  • Lentezza: capacità rilevata dall’osservatore di camminare da solo senza alcun aiuto, con l’aiuto di qualcuno o di qualche supporto oppure uso di sedia a rotelle, soggetto allettato o impossibilità di osservazione diretta.
  • Poca attività fisica: Quanto spesso si impegna in attività che richiedono un livello di energia basso o moderato, come il giardinaggio, il lavaggio della macchia o il camminare? (più di 1 volta a settimana/1 volta a settimna/ 1-3 volte al mese/quasi mai o mai)

La condizione di fragilità così rilevata predice la mortalità a due anni e il declino funzionale  indipendentemente dall’età, dalla compresenza di più malattie e dalla pregressa disabilità nelle attività di base della vita quotidiana. Gli autori hanno anche implementato un calcolatore web-based che, dopo aver inserito le informazioni richieste, identifica le condizioni di non fragilità, pre-fragilità e fragilità, rispettivamente associate a rischi crescenti di esiti avversi. Questo strumento rappresenta l’evoluzione di SHARE-FI, che è anch’esso dotato di uno strumento per il calcolo (disponibile anche in versione italiana), ma in cui la debolezza viene rilevata misurando direttamente la cosiddetta “Hand Grip Strength” [forza della stretta di mano], che non fa parte delle valutazioni di routine condotte a livello di cure primarie, e quindi meno accessibile.

Anche in Toscana, nell’ambito di un progetto CCM, è stato sperimentato un questionario (denominato INTER-FRAIL) per identificare la fragilità  negli anziani residenti al proprio domicilio: lo studio di validazione è stato pubblicato nel 2014 sul Journal of the American Geriatrics Society. A differenza di SHARE-FI75+, il questionario INTER-FRAIL è costruito per l’auto-somministrazione: è quindi basato su domande molto semplici, a cui l’anziano può rispondere con un sì o con un no.
AlzheimerARS NEWS – 22/12/2014
La Conferenza unificata ha approvato il 30 ottobre 2014 l'accordo tra Governo, Regioni e Province autonome sul documento "Piano nazionale demenze - Strategie per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore delle demenze".