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Firenze, 23 ottobre 2017

Si chiama InVETTA, Indagine di biomonitoraggio e Valutazioni Epidemiologiche a Tutela della salute nei Territori dell’Amiata, il nuovo progetto che l’Agenzia regionale di sanità della Toscana ha recentemente avviato per studiare la salute degli amiatini ed i principali fattori di rischio presenti nell’area.

Cancer Incidence Duration Residence Geothermal Heating Area  IcelandLo studio condotto dal gruppo di ricerca diretto dal prof. Michael Bates (Università di Berkley, California) nella città di Rotorua in Nuova Zelanda rappresenta un punto di riferimento per la comunità scientifica per la valutazione degli effetti sulla salute associati all'esposizione a dosi medio-basse di acido solfidrico. L'area geotermica di Rotorua, infatti, costituisce un vero e proprio laboratorio naturale, in quanto rappresenta la più ampia comunità di persone esposte a emissioni naturali di acido solfidrico.
L' indagine di Bates e collaboratori è stata condotta su un campione di circa 1.700 persone, delle quali è stata ricostruita l'esposizione cronica ad acido solfidrico, sia nell'abitazione che nel posto di lavoro. Ai partecipanti è stato somministrato un questionario per raccogliere informazioni demografiche e personali (lavoro, stili di vita, ecc.) e sono stati condotti vari test per valutare salute respiratoria, funzionalità cognitive, danni oculari e neuropatie periferiche.
In passato sono stati pubblicati 3 articoli scientifici che hanno fatto il punto su salute respiratoria e performance cognitive:
In estrema sintesi gli autori hanno concluso che l'esposizione ad acido solfidrico (range di variazione osservato a Rotorua 0-91.4 µg/m3) non risulta associata a decremento della funzionalità respiratoria, insorgenza di asma e peggioramento delle funzioni cognitive.
Recentemente sono stati pubblicati altri due nuovi articoli che presentano i risultati ottenuti per quanto riguarda gli altri effetti sulla salute indagati, quali gli effetti sugli occhi e i disturbi del sistema nervoso periferico.
Riguardo al primo articolo "Lens opacity and Hydrogen Sulfide in a New Zealand Geothermal Area" i 1.637 adulti che hanno partecipato all'indagine sono stati sottoposti a un esteso esame oftalmologico, mirato all'identificazione di danni agli occhi, tra cui la cataratta. Le analisi di associazione tra i risultati di questi test e i livelli di esposizione ad acido solfidrico non hanno mostrato nessuna evidenza di correlazione.
Nel secondo articolo "Ambient geothermal hydrogen sulfide exposure and peripheral neuropathy" I ricercatori hanno focalizzato l'attenzione sulle neuropatie periferiche, utilizzando vari indicatori su instabilità, riflessi, sensibilità alle vibrazioni. Come nel caso degli effetti oculari, anche per le neuropatie non è stata evidenziata alcuna associazione con i livelli di acido solfidrico.
La conduzione di questi test specifici su danni oculari e neuropatie è motivata dai risultati di precedenti studi di tipo ecologico condotti dagli stessi ricercatori sempre nella comunità di Rotorua. I ricercatori, infatti, avevano osservato degli eccessi di ospedalizzazioni per malattie dell'occhio e per disturbi del sistema nervoso periferico, tra l'altro in linea con i sintomi noti dell'acido solfidrico ad alte dosi. Proprio per questo Bates e collaboratori hanno deciso di approfondire le indicazioni e segnalazioni dello studio ecologico tramite la conduzione di un'indagine approfondita su dati individuali, che di fatto non ha confermato quelle associazioni con l'acido solfidrico che erano precedentemente emerse.
In sostanza si tratta dello stesso approccio che ARS sta adottando nello studio dello stato di salute delle popolazioni che vivono nell'area geotermica dell'Amiata, ovvero passare da dati analizzati a livello comunale (studio ecologico) a dati individuali con misure più approfondite sia dello stato di salute che dei fattori di rischio. Il progetto "InVETTA – INdagine di biomonitoraggio e Valutazioni Epidemiologiche a Tutela della salute dei Territori dell'Amiata", coordinato da ARS e svolto in collaborazione con la AUSL Sud-Est della Toscana e i Medici di Medicina generale, si propone di arruolare un campione di circa 2.000 persone che riceveranno gratuitamente un set completo di analisi del sangue e delle urine, la determinazione di vari metalli pesanti nei campioni biologici, una visita medica, con misurazione della pressione e conduzione di una spirometria, oltre a un questionario approfondito su stili di vita, ambiente di vita e di lavoro e numerosi aspetti di salute.
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Venerdì 24 febbraio 2017 dalle ore 16,00 alle ore 18,30 presso la Saletta Comunale del Comune di Piancastagnaio, l’Agenzia regionale di sanità della Toscana presenterà, in un incontro pubblico, l'avvio del progetto "InVetta - Indagine di biomonitoraggio e Valutazioni Epidemiologiche a Tutela della salute nei Territori dell’Amiata".

L'indagine si propone di fornire, attraverso l'analisi di campioni biologici, visite mediche e questionario, una valutazione dei fattori di rischio, ambientali ed individuali.

Durante l’incontro saranno spiegati i dettagli scientifici e logistici su come si svolgerà l’indagine, come la popolazione sarà coinvolta, come verranno raccolte e analizzate le informazioni. La partecipazione della popolazione costituisce infatti un elemento fondamentale per la buona riuscita dell’indagine.

L’incontro sarà anche l’occasione per fare il punto sui principali risultati degli studi finora condotti dall'ARS nell’area dell’Amiata e sarà dato ampio spazio alle domande, ai chiarimenti e alla discussione con i cittadini.

Scarica le presentazioni degli incontri di Santa Fiora e Piancastagnaio:



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Si chiama progetto "InVETTA - Indagine di biomonitoraggio e Valutazioni Epidemiologiche a Tutela della salute nei Territori dell’Amiata" la nuova iniziativa dell'ARS per studiare la salute degli amiatini. Si tratta di un’indagine su un campione di 2000 persone, di età 18-70 anni, residenti nei comuni dell’Amiata maggiormente interessati dalle emissioni degli impianti geotermici. Il campione sarà estratto dalle liste anagrafiche tenendo conto di età e sesso.

Al progetto InVETTA, che vede il coordinamento scientifico dell'ARS, lavorano gli operatori della Asl Toscana Sud Est, i medici di medicina generale, il laboratorio di Sanità pubblica di Siena e il Laboratorio di analisi di Nottola.
Ma sono i cittadini i veri protagonisti di questa iniziativa, la cui collaborazione e partecipazione sono fondamentali per la buona riuscita dell’indagine.

L’obiettivo dello studio è approfondire lo stato di salute degli amiatini e i principali fattori di rischio. Per fare questo l’indagine prevede:
  • la raccolta di un campione di sangue e urine per determinare la presenza di metalli pesanti (arsenico, mercurio, cromo, tallio e tanti altri) e per effettuare alcuni esami di laboratorio, tra i quali glicemia, colesterolo, transaminasi etc.
  • una visita generale dello stato di salute che prevede la misurazione della pressione, la rilevazione delle misure antropometriche (peso e altezza) e l’esecuzione di una spirometria per la valutazione della salute respiratoriala
  • compilazione di un questionario approfondito su abitudini, ambiente di vita e di lavoro, storia clinica personale.

Tutti gli esami sono a titolo totalmente gratuito per i cittadini che intendono partecipare.
I partecipanti riceveranno individualmente tutti i risultati delle analisi, prima quelle classiche degli esami di laboratorio, in un secondo momento quelle sui metalli.
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Alle persone che partecipano allo studio viene consegnato un modulo di consenso informato, attraverso cui accettano di partecipare consapevoli delle finalità dello studio, delle metodologie applicate. La diffusione dei dati avverrà in modo anonimo, cioè senza alcun riferimento all’individuo e i dati personali verranno raccolti, archiviati ed analizzati nel pieno rispetto delle normative sulla privacy e dei diritti dei partecipanti.



Per informazioni sull'indagine:
scrivi a  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
oppure chiama il numero 366 6932375

incontro geotermia salute 10 febbraio 2017
Venerdì 10 febbraio 2017 dalle ore 15.00 alle ore 17.30 presso la Sala del Popolo del Comune di Santa Fiora, l’Agenzia regionale di sanità della Toscana presenterà, in un incontro pubblico, l'avvio della nuova indagine di popolazione nei territori dell’Amiata.

L'indagine si propone di fornire, attraverso l'analisi di campioni biologici, visite mediche e questionario, una valutazione dei fattori di rischio, ambientali ed individuali.

Durante l’incontro saranno spiegati i dettagli scientifici e logistici su come si svolgerà l’indagine, come la popolazione sarà coinvolta, come verranno raccolte e analizzate le informazioni. La partecipazione della popolazione costituisce infatti un elemento fondamentale per la buona riuscita dell’indagine.

L’incontro sarà anche l’occasione per fare il punto sui principali risultati degli studi finora condotti dall'ARS nell’area dell’Amiata e sarà dato ampio spazio alle domande, ai chiarimenti e alla discussione con i cittadini.



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geotermia centrali geotermiche
I due studi, inquadrati nel più ampio panorama di attività previste dal progetto triennale “Geotermia e salute” finanziato da Regione Toscana, fanno seguito alle prime indagini condotte nelle aree geotermiche che avevano evidenziato in Amiata alcune criticità sanitarie. Per questo motivo sono stati condotti nuovi approfondimenti epidemiologici in collaborazione con ARPAT, Asl, medici di famiglia e pediatri di libera scelta, per valutare lo stato di salute degli amiatini, in relazione sia alla presenza delle centrali geotermiche che ad altri fattori di rischio, individuali e ambientali.

L'obiettivo del primo dei due studi è stato valutare le associazioni tra gli andamenti giornalieri delle concentrazioni di acido solfidrico (H2S) in aria e gli effetti acuti, a breve termine, sulla salute della popolazione residente.
Nel secondo studio, invece, sono state messe in relazione le concentrazioni urinarie ed ematiche di arsenico e mercurio, misurate in un campione di 900 persone nel 1998, con esiti cronici sulla salute.

Complessivamente i risultati, presentati in conferenza stampa il 24 novembre scorso alla presenza dell'assessore Fratoni, non hanno mostrato situazioni di particolare criticità, sia relativamente all'esposizione ai picchi di acido solfidrico, sia rispetto agli effetti dell'esposizione a arsenico e mercurio.
In particolare, per l'acido solfidrico non emerge alcun segnale di effetto acuto sull'apparato respiratorio, che è uno degli organi target più studiati in relazione all'H2S. Anzi dai dati emerge una diminuzione del rischio di patologie respiratorie all'aumentare della concentrazione di H2S. Emergono, al contrario, dei segnali di effetto acuto per patologie di tipo cardiovascolare, sulla quale esistono però maggiori dubbi ed incertezze circa i meccanismi biologici di interferenza dell’H2S.

Lo studio su arsenico e mercurio non ha messo in evidenza effetti su mortalità e patologie tumorali. Per l'arsenico è stato osservato un debole segnale su malattie del sistema cardiovascolare e malattie della pelle, e per il mercurio su patologie dell'apparato urinario.

In ogni caso tutti questi aspetti sono oggetto della una nuova indagine campionaria, che è il cuore del progetto triennale di ARS. Oltre ai campioni biologici umani questa nuova indagine prevede: un set di esami clinici (sangue e urine) di screening su specifici indicatori di salute generale, cardiovascolare, e funzionalità renale; la misurazione della pressione arteriosa e misure antropometriche; una spirometria per valutare la funzionalità respiratoria; e la somministrazione di un questionario molto approfondito su abitudini (fumo, alcol, dieta) di oggi e del passato, attività lavorativa, storia clinica, salute riproduttiva.



Consulta e scarica il primo studio
Esposizione ad acido solfidrico ed effetti acuti sulla salute. Uno studio case-crossover in Amiata
acido solfidrico documento

Consulta e scarica il secondo studio
Esposizione a basse dosi di arsenico e mercurio ed effetti sulla salute. Uno studio di coorte in Amiata
metalli documento