immagine patLa corretta alimentazione rappresenta una condizione fondamentale per mantenere il benessere e lo stato di salute. Per promuovere tale consapevolezza tra i cittadini toscani e accompagnarli nella scelta degli alimenti l’Agenzia regionale di sanità della Toscana (ARS) ha realizzato la Piramide alimentare toscana (PAT) insieme al settore agricolo regionale e a un gruppo di ricercatori delle Università e di vari Istituti toscani. La PAT è la prima iniziativa in Italia a declinare in ambito regionale prodotti e abitudini per una alimentazione corretta, in linea con le caratteristiche culturali e con le tradizioni alimentari, accompagnando i toscani nella scelta degli alimenti da consumare. È stato stimato che, in Italia, la scorretta alimentazione rappresenta, tuttavia, il principale fattore di rischio per la salute, causando il 13,4% degli anni di vita persi per disabilità, malattia o morte prematura (DALYs – Disability-adjusted life-years).
L’ARS monitorizza le abitudini alimentari della popolazione, attraverso i dati di indagini nazionali e regionali, evidenziando le peculiarità toscane, osservando le modifiche intercorse negli anni e tracciando il profilo nutrizionale di  gruppi di soggetti diversi per caratteristiche demografiche e socio-economiche. 


{slider=Le indicazioni della PAT}La PAT suggerisce pochi ma sicuri orientamenti: consumare tutti gli alimenti, senza nessuna esclusione, con una frequenza diversificata: più spesso i gruppi alimentari posti in basso nella piramide e più raramente quelli in alto. I sei scalini della PAT, dal basso verso l’alto, comprendono: frutta e verdura; cereali e derivati e olio extravergine di oliva; legumi, frutta secca, latte e yogurt; pesce e pollame; formaggi, uova e patate; infine carne, salumi e dolci. Vino con moderazione solo ai pasti e, alla base di tutto, molta acqua e attività fisica. I ricercatori e gli scienziati hanno selezionato alcuni prodotti in base alle loro caratteristiche organolettiche, alla loro varietà e genuinità, alla tipicità, alla vicinanza tra il luogo di produzione e quello di consumo. La PAT propone 70 di questi prodotti, di cui 65 appartengono alla tradizione toscana, insieme a un appropriato consumo di acqua, di vino e a una costante attività fisica.
Per saperne di più
Piramide alimentare toscana (PAT)
{/slider}{slider=I dati ISTAT elaborati dall'ARS}La popolazione toscana pranza sempre meno a casa e tende a differire alla cena il pasto più importante della giornata, in linea con il resto della popolazione italiana, adeguandosi ai nuovi ritmi quotidiani lavorativi e della famiglia. In base alla rilevazione del 2012, le abitudini alimentari in Toscana si distinguono dalla media italiana per una maggiore tendenza a consumare carne, latte, verdura, ortaggi, frutta e legumi, mentre minore risulta la frequenza di consumo di formaggi e snack salati. 

Nel genere femminile si osserva, nel complesso, una dieta migliore, più ricca in latte, verdura, ortaggi e frutta, e più attenta al consumo di sale e cibi salati, rispetto a quello maschile.

La crisi economica ha inciso sulle abitudini alimentari. Si continua, infatti, ad osservare una riduzione della frequenza di consumo di carne bovina, frutta e pesce, alimenti tendenzialmente più costosi, così come di pane, pasta, riso e latte, forse per una maggiore attenzione alla riduzione degli sprechi.

Per il consumo di frutta e verdura siamo lontani dalle indicazioni delle linee guida nazionali per una sana alimentazione di 5 o più porzioni al giorno: solo il 4% dei soggetti segue questa raccomandazione, come in Italia.{/slider}{slider=Le abitudini alimentari per fasce di età ricostruite dall'ARS}Attraverso la ricomposizione delle diverse fonti informative è possibile seguire il profilo delle abitudini alimentari in Toscana nelle età. Ancora un’elevata percentuale di bambini di 8-9 anni, il 29,4%, assume bibite zuccherate e/o gassate almeno una volta al giorno (il 41,2% in Italia) e solo il 10,5% raggiunge i consumi raccomandati di frutta e verdura (l’8,1% in Italia), secondo l’indagine OKkio alla salute del 2014. Nel grafico, si osserva come il consumo quotidiano di frutta è meno frequente passando dall’infanzia (dati dell’indagine OKkio alla salute) all’adolescenza (dati delle indagini Health Behaviour in School Children - HBSC  - ed Epidemiologia dei determinanti dell'infortunistica stradale in Toscana - EDIT). Ne consuma, infatti, almeno una volta al giorno il 68,1% dei bambini ed il 46,9% degli adolescenti toscani), mentre aumenta la quota di chi non ne consuma. Lo stesso, anche se in maniera meno marcata, si osserva per la verdura. I dati dell’edizione del 2015 dello studio EDIT dell’ARS indicano che le bibite zuccherate sono consumate quotidianamente dal 21,2% degli adolescenti di 14-19 anni, avvicinandosi ai valori osservati nei bambini. Nei bambini come negli adolescenti, i comportamenti alimentari più critici si osservano quando i genitori hanno un basso livello di scolarità.
img consumo frutta verdura
Passando all’età adulta il consumo quotidiano di frutta e verdura riprende, pur rimanendo un’abitudine critica rispetto all’adesione alle raccomandazioni internazionali. Le informazioni sulle abitudini alimentari degli adulti toscani di 18-69 anni rilevate nel periodo 2010-2013 dalla sorveglianza Passi, indicano che il 98% degli intervistati consuma frutta e verdura almeno una volta al giorno, ma solo il 10% consuma le 5 o più porzioni al giorno raccomandate, in linea con il dato nazionale. La quota di chi segue le raccomandazioni aumenta con l’età, dal 7,4% dei 18-34enni al 13,4% dei 50-69enni, ed è maggiore nelle donne rispetto agli uomini.
{/slider}{slider=Le tendenze dei modelli alimentari in Europa dalla letteratura scientifica}In Italia, l’ultima indagine nazionale sui consumi alimentari, realizzata dall’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (INRAN) nel periodo 2005-2006, ha confermato il mantenimento di alcune delle caratteristiche tipiche nel pattern alimentare italiano: un ampio contributo è fornito da pane, pasta e pizza per quanto riguarda i cereali, dall’olio di oliva per i grassi e dal vino per le bevande alcoliche[1]. Tuttavia, è stata osservata una generale tendenza all’uniformarsi negli anni delle abitudini dietetiche nei paesi della Regione europea dell’OMS verso modelli alimentari diversi da quello mediterraneo. L’Europa meridionale sembra allontanarsi dal modello alimentare caratterizzato da un consumo maggiore di alimenti vegetali, oli vegetali e pesce, in particolar modo tra i giovani, per orientarsi sempre più verso i pattern dietetici dell’Europa settentrionale e occidentale[2].

L’abitudine a consumare una colazione qualitativamente adeguata interessa il 69,4% dei bambini toscani di 8-9 anni, dato in crescita dal 2008 e superiore a quello nazionale.


[1] Leclerq C., Arcella D., Piccinelli R. et al. (2009), The Italian National Food Consumption Survey INRAN-SCAI 2005-06: main results in terms of food consumption, «Public health Nutrition» 12(12): 2504-2532.
[2] Regional Office for Europe of the World Health Organization. Branca F., Nikogosian H., Lobstein T. (a cura di) (2007), The challenge of obesity in the WHO European Region and the strategies for response. Summary.
{/slider}


immagine logoedit
Apri il portale EDIT di ARS Toscana
Nato dalla necessità di migliorare le conoscenze sulle possibili cause degli incidenti stradali, lo studio EDIT (Epidemiologia dei determinanti dell'infortunistica stradale in Toscana) ha coinvolto un campione di studenti delle scuole medie superiori della regione Toscana rappresentativo per AUSL e per tipologia di istituto, mediante la somministrazione di un questionario anonimo.
Molti gli ambiti investigati: dai comportamenti alla guida, all'uso di alcol e tabacco, dall'alimentazione all'attività fisica, ai comportamenti sessuali, al bullismo, al malessere psicologico.


Ultimo aggiornamento: settembre 2015