L'antibiotico-resistenza e l'uso di antibiotici in Toscana nel 2021

Collana dei Documenti ARS, n. 117


La rete SMART (Sorveglianza microbiologica e dell’antibiotico-resistenza in Toscana) dei laboratori di Microbiologia clinica della regione ha raccolto 8.604 emocolture e 75.877 urinocolture nel 2021: rispetto al 2020 gli isolati da emocoltura sono aumentati del 14,7%, e quelli da urinocoltura del 23%, ma l’aumento resta consistente anche sugli anni immediatamente precedenti la pandemia. Non necessariamente il dato sulle identificazioni dei microrganismi corrisponde a una maggiore incidenza di patologie infettive, potrebbe essere l’effetto di un miglioramento dell’attenzione alla determinazione eziologica, fondamentale elemento per la qualità della cura.

In Toscana nel 2021 sono state segnalate 259 batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi (CRE), pari a 7,01 casi ogni 100.000 residenti. Nel 2020, tale valore era 3,3 su 100.000 residenti per l’Italia nell’insieme, e 5,8 su 100.000 residenti in Toscana. L’aumento del numero di casi rispetto all’anno precedente è probabilmente dovuto a una ripresa dell’attività assistenziale ospedaliera che si era contratta nel 2020 a causa della pandemia, ma mostra un’incidenza doppia rispetto al dato nazionale. 

Nel periodo dal 1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 sono stati identificati 1.066 pazienti con almeno un campione microbiologico positivo per NDM-CRE. In 890 pazienti (83.48%) il campione era costituito da un tampone rettale, in 131 (12.28%) da un’emocoltura e in 45 (4.22%) da altro campione clinico. Di 1.066 pazienti, 275 (25.79%) sono risultati positivi a SARS-CoV-2.
I casi NDM-CRE positivi per SARS-CoV-2 seguono l’andamento temporale delle rispettive ondate pandemiche (picchi delle curve epidemiologiche ad aprile, novembre 2020 e giugno 2021). La densità d’incidenza dei casi NDM-CRE per 100.000 giornate di degenza ospedaliera dei pazienti è stata significativamente più alta nei pazienti affetti da Covid-19.

Dal 2011 al 2020 vi è stata una riduzione del 23% del consumo totale di antibiotici nella zona EU. Anche per l’anno 2021 continua il trend di riduzione del consumo di antibiotici sistemici in Toscana: il valore complessivo regionale è stato di 11,6 DDD*1000 abitanti/die.
A livello territoriale il dato si attesta a 10,4 DDD*1.000 abitanti/die. In soli due anni, complice la pandemia da SARS-CoV2 con i conseguenti interventi restrittivi, e un’assistenza sanitaria riformulata, si è assistito ad una riduzione del 28% nell’uso di antibiotici sistemici.
Il trend di riduzione si osserva anche in ospedale, attestandosi a 77,89 DDD*100 giornate di degenza, in calo del 6 % rispetto al 2020 e dell’8,6% rispetto al 2019.
La Toscana continua sul trend intrapreso da alcuni anni nella riduzione dell’uso di antibiotici. Per garantire la qualità delle cure ed al contempo contenere i rischi di sviluppo di nuove resistenze, è importante agire su più piani a livello territoriale e ospedaliero: vincere abitudini che spingono i medici a usare antibiotici non necessari, garantire sia l’accesso tempestivo e continuativo a laboratori di diagnosi per supportare la scelta terapeutica più adatta, sia il tempo necessario alla valutazione del malato. Inoltre, per gli ospedali è necessario garantire le norme igienico-sanitarie, la formazione degli operatori e l’antibiotic-stewardship, al fine di un ricorso ragionato all’uso degli antibiotici.



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