Il 30% dei pazienti positivi per Covid-19 attualmente in ospedale in Toscana è ricoverato per altri motivi

a cura di: F. Gemmi


Come è noto, l’ondata epidemica in corso è caratterizzata da un enorme numero di soggetti positivi ai tamponi per SARS CoV-2 nella popolazione, e sta facendo registrare i più alti tassi di incidenza (nuovi casi) dall’inizio della pandemia. L’incidenza giornaliera si sta attestando intorno a 800 casi ogni 100.000 residenti (figura 1); il dato regionale è attualmente un po’ più alto della media nazionale di 679 casi su 100.000, con le regioni settentrionali che risultano, in questa fase, più colpite.


Figura 1 (dalla banca dati ARS I dati del Covid-19 in Toscana e in Italia)
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L’altissima percentuale di pazienti senza sintomi o con sintomi lievi rilevata in questo inizio del 2022 (99.7% di pazienti asintomatici, paucisintomatici o con sintomatologia lieve), l’enorme richiesta di tamponi per motivazioni diverse da quelle delle prime ondate, quando in pratica si testavano solo i sintomatici e i contatti stretti, e l’altissima diffusibilità della variante omicron sono alla base delle dimensioni di questo picco.

Il tasso di pazienti ricoverati è molto più basso rispetto ai periodi precedenti, sia come ricoveri complessivi (Toscana 0,66%; Italia 0,85% il 12/1/22) che come ricoverati nelle terapie intensive (Toscana 0,07%; Italia 0,08% il 12/1/22). Anche se le percentuali sono basse, il numero totale dei ricoverati appare in crescita (in Toscana: 1.276 ricoverati con 123 pazienti in terapia intensiva, il 12/1/22): attualmente i ricoverati corrispondono a poco più della metà dei picchi precedenti (2.128 il 23/11/21), e quelli in terapia intensiva a circa un terzo del picco (298 il 22/11/22).

Questa ondata di ricoveri è caratterizzata dalla notevole quantità di pazienti positivi per il Covid-19 ma ricoverati per altri motivi: tale condizione era segnalata sporadicamente in precedenza, mentre adesso il fenomeno presenta dimensioni rilevanti. L’Agenzia regionale di sanità ha condotto, nei giorni scorsi, un’indagine per raggiungere una stima attendibile della proporzione di questa casistica, con la collaborazione delle direzioni sanitarie degli ospedali scelti per ottenere un campione rappresentativo della situazione attuale (tabella 1).

Tabella 1 - Ospedali coinvolti nell'indagine e giorno di rilevazione
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Hanno partecipato alla survey sei ospedali toscani, che presentavano, alla rilevazione effettuata in un giorno tra il 5 ed il 10 gennaio 2022, un totale di 476 pazienti ricoverati con tampone positivo, corrispondenti al 40-45% del totale dei ricoverati con Covid in Toscana. L’indagine consisteva in una rilevazione di prevalenza puntuale ed il giorno scelto per la rilevazione (giorno indice) non doveva essere necessariamente lo stesso per tutti gli ospedali, ma era sufficiente che i dati riguardassero un periodo abbastanza ristretto.

Dei 476 pazienti positivi per Covid-19, in 153 (32,1%) il ricovero non era motivato dal Covid, ma da un’altra causa: i pazienti erano in ospedale per patologie acute di tipo medico (tra cui malattie cardiovascolari, cerebrovascolari, infezioni gravi diverse da SARS CoV2, insufficienza renale acuta, decadimento cognitivo), interventi chirurgici e traumi.

La percentuale di queste condizioni che richiedevano il ricovero risulta abbastanza variabile da un ospedale all’altro: l’Aou Careggi e l’Aou Senese riferivano le percentuali maggiori (rispettivamente 44,1% e 46%); l’Aou Pisana, l’Ospedale Santa Maria Annunziata (Bagno a Ripoli, Fi) e l’Ospedale di Prato si attestavano intorno ai valori medi (rispettivamente 26,8%, 34% e 29,2%) mentre nell’Ospedale di Lucca questa condizione risultava molto meno frequente (5,1%). (figura 2).

Figura 2. Proporzione dei pazienti con Covid-19 ricoverati per altra causa
fig2 approf 13012022 finalLe motivazioni di questa variabilità possono dipendere dalle strategie di adattamento all’ondata pandemica nelle diverse reti ospedaliere, con scelte aziendali differenziate rispetto alla collocazione dei reparti per Covid-19 e al mantenimento delle attività programmate e in urgenza.

Lo strumento più adatto a una valutazione complessiva del fenomeno che abbiamo evidenziato sarà fornito dall’analisi delle schede di dimissione ospedaliera, di cui potremmo cominciare a disporre tra qualche settimana e che risulteranno utili anche per comprendere il reale impatto dello stato vaccinale di questa popolazione di ricoverati, potendo disporre di un campione numericamente molto maggiore, con possibilità di stratificazione in base alla classe di età dei soggetti.

Si ringraziano, per la disponibilità dimostrata a collaborare a questa indagine, i colleghi delle direzioni sanitarie ospedaliere, in particolare:
Dr Andrea Bassetti (Ospedale Santa Maria dell’Annunziata), Dr.ssa Francesca De Marco (Aou Senese), Dr.ssa Maddalena Grazzini (Aou Careggi), Dr Michele Cristofano (Aou Pisana), Dr Fabrizio Chiesi (Ospedale Santo Stefano di Prato) e Dr Spartaco Mencaroni (Ospedale San Luca di Lucca).

A cura di:
» Fabrizio Gemmi, coordinatore Osservatorio per la qualità ed equità, Agenzia regionale di sanità della Toscana