L’ictus o stroke rappresenta la seconda causa di morte e la terza causa di disabilità nel mondo. In Toscana ogni anno sono attesi circa 8.000 casi, il 73% di questi di natura ischemica, 21% emorragico e 6% emorragia subaracnoidea (ESA). Un aspetto fondamentale nella gestione dell’ictus in fase acuta è la riduzione al minimo del ritardo evitabile, dal momento della comparsa dei sintomi fino al trattamento ospedaliero. I trattamenti per la forma ischemica prevedono la trombolisi endovenosa (sistemica) e la trombolisi arteriosa / trombectomia (come trattamento successivo alla trombolisi venosa oppure come primo step) eseguiti nel rispetto dei tempi previsti dalle più recenti Linee guida (ISO 2020). L’organizzazione in rete consente di ottimizzare i tempi riducendo il ritardo evitabile, aspetto vantaggioso anche per i casi non sottoposti a trattamento e per i casi di ictus emorragico.
La rete toscana è organizzata in 23 nodi (ospedali) deputati ai trattamenti tempo-dipendenti (DGR 1220/2020) con accreditamento per l’esecuzione della trombolisi endovenosa e tre di questi, le tre Aziende ospedaliero universitarie (Careggi, Pisa e Siena), sono anche accreditate per il trattamento endovascolare. L’AUO Meyer, invece, è il centro di riferimento regionale per l’ictus pediatrico.
L’intero processo di cura è suddiviso in tre fasi: fase pre-ospedaliera, fase ospedaliera in acuto ed una fase degli esiti (post acuta). Per ciascuna di queste sono stati elaborati indicatori di monitoraggio basati sull’utilizzo integrato dei flussi informativi correnti, con lo scopo di fornire strumenti di analisi utili alla pianificazione strategica ed in linea con le priorità identificate.
Come leggere una rete? Ogni nodo afferente alla rete clinica e alla rete ospedaliera, ha un proprio ruolo nell’ambito della rete clinica che contribuisce al raggiungimento di obiettivi comuni. I risultati ottenuti non sono solo funzione dell’efficienza dei loro processi interni, ma anche delle loro relazioni (connessioni) durante tutto il percorso di cura. Nel monitoraggio di una rete clinica l’obiettivo è misurare il risultato ottenuto dalla rete nel suo complesso. Si introduce così una lettura degli indicatori per primo nodo di accesso alla rete, ovvero il primo pronto soccorso o in alternativa primo presidio di ricovero per i casi di ictus intraospedaliero. Ogni nodo ha comunque l’esigenza di misurare nel tempo la propria performance al fine di mantenere sempre attivo un processo di controllo e miglioramento continuo (visione degli indicatori per primo ricovero).